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Autore: Diosmira    21/01/2016    0 recensioni
Questa è una storia.
Una Storia semplice, senza pretese.
Una storia, che forse, parla d'amore.
Di quello vero, reale, autentico.
In un mondo lontano, in un posto che potete solo immaginare, sappiate che esiste una ragazza perfetta.
Una ragazza vera, reale, autentica.
Si chiama Mary.
Solo Mary.
Tenete bene a mente ogni cosa di ciò che verrà scritto, perché nulla sarà dato per scontato.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo   3
Is this our last chance
to say all we have to say
hiding here inside ourselves
we live our lives afraid.

 

<< Come scusa? >> chiese Mary.

Purtroppo il volume alto della musica non le aveva fatto sentire una parola di ciò che aveva detto il ragazzo difronte a lei.
E ora come da manuale si ritrovava imbarazzata e  affannata nel tentativo di sbrogliare l'orrendo nodo che si era formato tra i fili degli auricolari cuando aveva cercato di toglierli troppo in fretta.
Che figura!

<< Che ore sono? >> ripetè tranquillo l'altro.


Forse vi potrà sembrare strano.. ma in realtà è molto facile cadere nel panico per chi non è abituato a parlare con sconosciuti...sopratutto poi se questa ersona si convinve di non star facendo una buona impressione.

Insomma in una situazione normale come quella in cui si trovava, Mary non riusciva a trovare le parole per parlare.. tanto meno voleva rendersi più ridicola  cercando nelle tasche il cellulare per controllare l'ora. 

Sapeva che non poteva fare altro che peggiorare la situazione... e se le fosse caduto il telefonino dalle mani? peggio..e se gli auricolari che era appena riuscita a ficcare in tasca si fossero intorcigliate di nuovo?  o se avesse sbagliato a dire l'ora?
Si conosceva bene..le cose non andavano mai bene quando voleva fare una bella figura.

Mi sa che la nostra Mary è un pò troppo pessimista...voi che e pensate...magari potreste capirla, chi lo sà.
Sta di fatto che non osò dire una parola... e allora tocco al ragazzo fare un ulteriore mossa.

<< Voglio  dire cuando dovrebbe  arrivare l'autobus? >>  disse.

In effetti lui si stava preoccupando di aver sbagliato fermata cuando aveva visto arrivare la ragazza. Poi sì, si era rilassato, se lei era lì un mezzo di trasporto sarebbe sicuramente arrivato.
Eppure adesso si stava innervosendo di nuovo... che aveva quella? non è poi così difficile dare una semplice informazione!

Mary dal canto suo parve riscuotersi,   e trovò chissa come il coraggio di farsi avanti.

<< Scusa..ero distratta! >> non era esattamente una menzogna << Non ti preoccupare arriva sempre un pò in ritardo. Ti consiglio di non venire mai in antecipo..almeno non per prendere questo bus. Se arrivi puntuale magari aspetti solo dieci minuti...se arrivi prima fai in tempo  a morire! >> terminò il suo lungo discorso con un sorriso timido, appena accennato. 

Aveva parlato tutto d'un fiato. Forse troppo velocemente.
Ma almeno aveva parlato..era già qualcosa, no?

<< Da quanto tempo è che aspetti ? >> chiese poi... la voce lieve.

<< Haha..bè mi sarebbe piaciuto saperlo prima come funziona da queste parti! sono arrivato qui  quindici minuti prima di te e ho trovato tutto deserto! Ho letto da qualche parte che dovrebbe esserci un bus alle sei e mezza..ma sono già passati  quindici minuti! >> sbottò il ragazzo.
Non era arrabbiato..magari un pò annoiato. però c'era il fuoco nel suo sguardo.

E nonostante ciò Mary sentì che parlare con lui era piacevole. Sentiva di poterlo..consolare in qualche modo. Si sentiva utile.
E lui aveva una risata davvero carina.

<<  Quello che dici tu l'hanno cancellato. O meglio lo trovi solo nei fine settimana. Ora ti tocca aspettare quello delle sette meno cinque...mi dispiace. tieni conto q anche quello arrivera tardi di circa dieci minuti. >>

<< E allora tu come mai sei così presto? >> non era sarcastico...solo sinceramente curioso.

<< Oggi è stato una coincidenza immagino. Mi sono svegliatta presto e non avevo voglia di aspettare in casa. Tutto qui >>

Mary alzò le spalle con noncuranza, come a voler dire che non dava molta importanza a quel particolare.

Lui invece no. E spero neanche voi.

<<  Una coincidenza fortuita direi! ma è sempre deeserta questa fermata? Se non fossi arrivata tu me ne sarei andato una vita fa! Ad ogni modo..mi dispiace se ti ho disturbata...o se ti sembro troppo diretto...non ti disturba se fumo vero? >>  

In  effetti Mary non andava matta per i fumatori.
"Almeno è educato" pensò.

<< Comunque io mi chiamo Adam >> continuò lui.

Mary non potè fare a meno di sorridere...se l'era ricordato il suo nome dunque! 

<< Io sono Mary, sei nuovo ? non ti ho mai visto.. >>

Il ragazzo scosse la testa.

<< Non sono di qui. Si può dire che pure io sono qui per una mera coincidenza >>

Inalò un ultima volta dalla sua sigaretta e si avvicino a lei.
Una volta che i loro sguardi si furono incrociati di nuovo, con una nuova intensità, lui sorrise.

<< Piacere di conoscerti Mary >>

Dall'angolo, entrambi udirono, e poi videro, arrivare il loro autobus.

Erano pronti per andare.
Insieme.


Giunti a questo punto non possiamo che scegliere di andare con loro..seguirli ancora per un..magari troveremo nuove sfumature interessanti con cui colorare questo nostro strano mondo.

Curiose le coincidenze che capitano nell'universo, vero?

Personalmente, voglio proprio sapere cos'altro deve succedere!
  
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