SAINT
The Hades Chapter
4
*
Dopo
due mesi dall’incidente, la SAINT non era ancora minimamente tornata alla
normalità.
Aioros
cercava di far fronte alla pressione del lavoro ma aveva perso ogni
motivazione, Per questo aveva preso la decisione di designare subito i due
nuovi capi della SAINT: aveva scelto Mur e Saori, la nipote di Mitsumasa Kido.
La
ragazza si era allenata nell’uso delle armi aiutata da Marin ed aveva fatto
progressi anche nelle arti marziali. Con Mur aveva già studiato la parte di
teoria giuridica, ed Aioros credeva che si sarebbe trovata a suo agio a
lavorare con lui in vista di un incarico più importante.
Dopotutto
Mitsumasa Kido avrebbe voluto che la nipote fosse esperta
in ogni genere di disciplina per poter diventare lei stessa la guida della
SAINT un giorno, una nuova Athena che custodisse un’ideale di giustizia
assoluta, lontana dai codici di legge e dai tribunali.
Il
vero motivo per cui Aioros li aveva scelti però era un altro e se ne vergognava
parecchio: il motivo era che imparavano in fretta e che non dipendevano direttamente
da lui per imparare: due qualità che erano preziosissime, visto che lui voleva
che fossero pronti prima possibile a prendere il suo posto, in modo che lui
avesse potuto ritirarsi definitivamente da qualsiasi carriera che avesse a che
fare con i corpi di polizia. Perizie balistiche, moventi per i delitti, cercare
indizi, tutte le cose che lo avevano appassionato per tanti anni adesso lo
disgustavano. Non vedeva l’ora di allontanarsene.
Aioria
lo aveva sostituito in quasi tutto, e senza mai lamentarsi, cosa di cui Aioros
era profondamente grato.
Tutti
continuavano a fare il proprio lavoro, ma le cose non funzionavano più come
prima. I SAINT erano stanchi, disorganizzati. Ognuno di loro portava un peso
troppo grande, e si vedeva.
Spesso
Aioros aveva pensato addirittura di smantellare l’agenzia, ma sapeva che Sion e
Saga non avrebbero voluto. A volte Aioros si chiedeva se fosse peggio
continuare il loro lavoro male o non continuarlo affatto. A volte si chiedeva
chi sarebbe stato il primo della squadra a mollare.
Una
delle reclute? Shiryu, Seiya, Ikki, Hyoga o Shun? Oppure Shaka, che avrebbe
potuto tornare al suo dipartimento universitario delle civiltà orientali
piuttosto che lavorare per nessuno? O Shaina, la ribelle testa calda? Oppure
ancora Kanon, che era entrato alla SAINT per dimostrare qualcosa a Sion e a suo
fratello Saga e che adesso non avrebbe più avuto motivi per stare lontano dal
crimine? O forse Milo, che aveva perso Camus e che non passava neanche più
vicino al laboratorio di analisi biologiche che era stato del dottor Lavoie?
Era
diventata una specie di scommessa con sé stesso. E sì, si sentiva un essere
ignobile.
Credette
che la scommessa l’avesse vinta Shaina quando la porta del suo ufficio si
spalancò all’improvviso senza che nessuno avesse bussato, e la hacker entrò di
corsa buttandosi praticamente sopra la sua scrivania per lo slancio che aveva
preso.
Aioros
credette che la ragazza avesse avuto un crollo nervoso perché era pallida,
scarmigliata, tremava e parlava così in fretta che le parole si accavallavano
una sull’altra.
Aioros
non riuscì a capire nulla al primo impatto.
-Shaina,
per favore… adesso respira e spiegami lentamente
che ti è successo-
-Non
trattarmi come se fossi una pazza! Ok, no, forse sono pazza… io li ho visti!-
-Tu
hai visto chi, esattamente?-
Una
speranza folle si era accesa in lui, una cosa che non avrebbe neanche dovuto
pensare, se non voleva soffrire più di quanto stesse già facendo.
Era
inutile illudersi. Eppure…
-Aioros,
io ho visto Saga ed Aphrodite-
-COSA?!-
-Mi
hai sentito bene: ho visto proprio loro due!-
Aioros,
che si era alzato in piedi di scatto, dovette sedersi perché gli girava la
testa.
Saga
e Aphrodite. Shaina aveva visto Saga ed Aphrodite, che erano stati dichiarati
morti e seppelliti formalmente due mesi prima!
-Dove?-
Riuscì
ad articolare.
-Al
computer, con un programma di street view… no, non guardarmi in quel modo, non è una somiglianza
casuale! Vieni con me così ti spiego-
Aioros
non aveva bisogno altro: una prova, un indizio, la traccia più labile a lui
sarebbe bastata!
Seguì
Shaina alla postazione informatica.
-Guarda
qui. Stavo facendo un esperimento di localizzazione incrociando le foto
segnaletiche con il sistema di Google Street View.
Stavo usando le nostre foto dello schedario per essere sicura del risultato e…
bè… non abbiamo mai tolto dallo schedario le foto di… c’erano tutte intendo, di
tutti noi SAINT. E la prima corrispondenza che il computer mi ha segnalato è
stata questa-
Shaina
mandò in stampa un foglio, che strappò velocemente e porse ad Aioros con la
mano che le tremava.
La
foto era un po’ sgranata.
Ma
erano loro! Non potevano esserci dubbi: erano Saga ed Aphrodite!
Aioros
scorse velocemente il foglio per trovare ora, data e luogo della foto.
Vienna, ore 09: 07 del 23 ottobre
2015. Era stata scattata quella stessa mattina, solo due ore
prima.
Aioros
dovette sedersi perché le gambe non lo reggevano.
-Potrebbe
essere…-
-Aioros
Kriseo non venire adirmi che è una fottuta
coincidenza! Due persone che somigliano come gocce d’acqua a Saga ed Aphrodite
tutte e due insieme casualmente? Quante possibilità ci sono?-
Shaina
aveva ragione. Che coincidenza era? Non poteva essere!
-Shaina,
voglio che tu rifaccia quella cosa dell’identificazione. Puoi isolare solo le
foto di Saga, Aphrodite, Shura, Camus, Sion e Death
Mask? Così la ricerca dovrebbe essere più veloce-
-Vuoi
che cerchi solo loro?-
-Sì,
voglio proprio questo. Fallo e vieni a fare rapporto ogni due ore. Se sono a
Vienna, ad Hong Kong, a Vittoria, in Amazzonia, io devo saperlo-
-Puoi
contare su di me! Sai, Aioros, oggi è la prima volta che ti sento parlare come
un vero capo-
Aioros
tornò subito nel suo ufficio, si chiuse a chiave e per le successive due ore non
fece altro che andare su e giù a passo di marcia.
Se
la notizia della morte dei suoi colleghi lo aveva sconvolto, una loro inaspettata resurrezione lo stava mandando ancora più in
confusione.
In
mezz’ora aveva preso tre volte il cercapersone per mandare una convocazione
urgente per una riunione a tutti i suoi colleghi, e per tre volte lo aveva
posato senza inviare niente perché non voleva accendere false speranze negli
altri.
Lui
stesso sapeva che molto probabilmente si stava illudendo e che avrebbe sofferto
enormemente quando Shaina sarebbe entrata nel suo studio a spiegargli che
problema c’era stato. Una falsa somiglianza, un errore nella data o nel luogo,
qualunque cosa sarebbe stata più probabile della versione “due membri della
squadra hanno finto di morire e si sono rifatti una vita altrove lasciando noi
a disperarci”.
E
se invece fosse stato vero?
Aioros
non riusciva a capacitarsene: perché mai Saga gli avrebbe fatto una cosa del
genere?
Sperava
tanto che Saga fosse vivo… per poter essere lui ad ammazzarlo!
Dopo
due ore esatte Shaina bussò alla porta ed Aioros dovette alzarsi per andare ad
aprire.
Dalla
prima occhiata capì subito che non c’erano buone notizie, perché Shaina aveva
un’aria così delusa che non ebbe neanche bisogno di farle la domanda.
-Nessuna
corrispondenza Aioros. Stavolta niente-
Certo.
Ovvio. Saga non era a Vienna. E neanche Aphrodite, Shura,
Sion, Camus e Death Mask…
Aioros
si era illuso inutilmente.
Stava
cercando le parole per dire a Shaina di lasciar perdere tutto quando lo sguardo
gli cadde sullo stampato. Quelle persone in foto non potevano non essere Saga
ed Aphrodite!
-Cerca
di nuovo. Solo un’altra volta, riprova a cercarli con il tuo programma.
Lascialo acceso ventiquattro ore intere, e se non troviamo niente entro domani…
non parleremo mai più di questa storia-
***
Il
pomeriggio trascorse lento per Aioros.
Si
fece vedere in giro il minimo indispensabile per non contagiare gli altri con
la sua agitazione, e così anche il pomeriggio.
Man
mano che le ore passavano, la speranza si assottigliava. Era un vero incubo:
era come rivivere le ore in cui aspettavano che le squadre di soccorso
trovassero qualcuno vivo sotto le macerie del palazzo delle assicurazioni.
Verso
le sette di sera qualcuno bussò così forte da far tremare la porta.
Stavolta
Shaina aveva gli occhi lucidi e non riusciva a parlare. Gli porse in fretta un
altro foglio stampato.
Stavolta
la foto mostrava Camus, si vedeva bene in faccia, e stava parlando con un uomo
alto, dai capelli corti e biondi tagliati sfrangiati.
Aioros
non trovava niente da dire. Quello era Camus, senza ombra di dubbio, a parte il
colore dei capelli che sembrava più chiaro, come slavato.
-Adesso
che facciamo?-
-Non
lo so, Shaina. Ti giuro che non lo so. Intanto parlerò con Milo perché credo
che abbia il diritto di sapere questa cosa prima di tutti, e poi vedremo se
sarà il caso di convocare una riunione speciale per decidere tutti insieme. Tu,
per favore, continua a fare questa ricerca. Voglio vedere se c’è qualcun altro-
***
Quando
Milo ricevette un messaggio urgente di Aioros sul cercapersone ne fu molto
sorpreso.
Aioros
non si occupava di altro che firmare carte da un paio di settimane, e Milo non
riusciva a capire come mai all’improvviso volesse parlare urgentemente con lui.
Quando
entrò nel suo studio non sapeva esattamente come comportarsi perché Aioros
sembrava ancora più nervoso di lui.
-Mi
hai chiamato?-
-Sì.
C’è una cosa importante che devo dirti… io… ecco…-
Aioros
lo guardava in un modo strano, aprendo e chiudendo la bocca senza riuscire a dire
più nulla oppure evitando in tutti i modi il suo sguardo.
-Ros, dimmi che succede una buona volta!-
Si
spazientì Milo.
Aioros,
che ancora non aveva trovato le parole adatte, decise che era meglio agire e
gli porse due fogli.
-Guarda
la data in cima alla pagina-
“23
Ottobre 2015… e allora? E questi che cosa…?”.
-AH!!!
DA DOVE VENGONO QUESTE?!-
Milo
non aveva potuto fare a meno di gridare.
Era
una foto di Camus! Scattata a Vienna quello stesso giorno!
-Aioros…
Aioros, se è uno scherzo ti avverto che è di pessimo gusto-
-Non
è uno scherzo, Milo. E neanche questo lo è-
E
gli fece osservare l’altro stampato, dove si vedevano Saga ed Aphrodite in
procinto di attraversare una strada. Anche quella foto era stata scatta a
Vienna.
-Cioè,
mi stai dicendo che sono vivi? Ma perché?-
-Aspetta,
Milo, non dobbiamo essere precipitosi. Prima di avere la certezza che sono
proprio loro ho chiesto a Shaina di fare controlli ripetuti con il suo
programma. È un nuovo metodo che ha inventato lei: inserisce le foto
segnaletiche in un programma che scannerizza i parametri facciali, e poi usa
quelle informazioni per cercare eventuali corrispondenze nelle foto satellitari
scattate da Google Street View. Lo aveva ideato per
rintracciare i sospettati latitanti, ma a quanto pare ha rintracciato altro-
Tacque
perché aveva capito che Milo non stava ascoltando una parola. Era troppo
concentrato a fissare la foto stampata. Sembrava indeciso tra un sorriso
lunatico ed un grido di rabbia, e sul suo viso le due emozioni si contorcevano
a formare uno strano misto.
Aioros
sapeva che anche lui doveva aver fatto quella faccia, quindi decise di lasciare
in pace Milo tempo che metabolizzasse la notizia, e per fare quello gli ci
volle un bel po’.
Quando
alla fine alzò gli occhi dal foglio aveva il viso rigato di lacrime ma
sorrideva.
-E
adesso che facciamo?-
-Adesso
aspettiamo Shaina. Le ho chiesto di trovare altri riscontri, e se li troverà,
allora convocherò tutti e decideremo insieme cosa fare. Fino ad allora, Milo,
per favore, non dire niente a nessuno. Non voglio scatenare il panico e voglio
evitare che la notizia si diffonda. Non dovrai dire niente neanche a Criseo, capito?-
Porse
a Milo un fazzoletto dalla scatola dei Kleenex che
teneva sulla scrivania.
Non
bisognava essere detective particolarmente brillanti per capire che lui stesso
aveva fatto ricorso spesso a quella scatola, quando si sentiva così solo e
devastato dalla perdita di Saga che avrebbe voluto solo rannicchiarsi in un
angolo e piangere per il resto della sua vita.
-Va
bene, terrò la bocca chiusissima, promesso. E Aioros… grazie per avermelo
detto-
-Non
mi sembrava giusto tenerti all’oscuro. Ora vai a sciacquarti la faccia. Tra
qualche giorno ci sarà del lavoro per noi, se va tutto bene-
***
Nei
tre giorni seguenti Shaina non spense il computer.
A
tutte le ore il suo programma scannerizzava milioni di foto di volti in giro
per il pianeta, alla ricerca di ogni possibile corrispondenza superiore al 30%.
Due
corrispondenze, a Milano ed Edimburgo, erano risultate falsi allarmi ed avevano
quasi convinto Aioros a spegnere tutto, ma la terza era stata Death Mask con
una somiglianza del 98%.
Death
Mask che fumava una sigaretta all’una di notte fuori da un locale di Vienna.
E
la terza erano stati Sion e Shura in compagnia
dell’uomo biondo che avevano visto con Camus e di un altro uomo, un albino dai
capelli lunghi con una frangia che gli nascondeva gli occhi.
La
quarta corrispondenza era stato di nuovo Aphrodite in compagnia dei due uomini
di Vienna.
A
quel punto Aioros non aveva più dubbi su cosa fare: si armò di tutte le pagine
stampate, di un pacco di piccole calamite, ed andò a fissare le foto alla
lavagna magnetica della sala riunioni.
Gli
orari ed i giorni in cui le foto erano state scattare erano evidenziati, in
modo da essere ben visibili.
Non
era sua intenzione sconvolgere i suoi colleghi, ma quello era senza dubbio il
modo più efficace per far comprendere loro la situazione.
Ripensandoci
col senno di poi, forse avrebbe dovuto mettere una telecamera nascosta per
riprendere le reazioni degli altri SAINT non appena si rendevano conto di cosa
avevano davanti: chi restava ad occhi sgranati, chi lanciava grida di sorpresa,
chi si copriva la bocca con le mani e poi si sedeva in un angolo a tentare di
farsene una ragione… e poi tutti che guardavano lui sconvolti.
Alla
riunione erano presenti anche Saori Kido e Nike, la moglie di Mur.
Le
due donne si stavano addestrando all’uso delle armi aiutate da Marin, ma quel
giorno avevano abbandonato volentieri gli allenamenti, considerando
l’importanza della riunione.
Aioros
spiegò di nuovo cosa era successo con il programma di rintracciamento ideato da
Shaina, e poi indicò le foto sulla lavagna.
-Tutte
queste immagini provengono dallo stesso posto: Vienna. Io credo che, per un
motivo che noi non sappiamo neanche immaginare, i compagni che credevamo morti
in missione in questo momento siano vivi e siano a Vienna-
La
prima reazione fu un silenzio pesante e freddissimo.
Aioros
pensò che mettere le foto in bella vista fosse stata un’ottima idea, altrimenti
i suoi colleghi lo avrebbero fatto rinchiudere in manicomio all’istante.
-Quindi
è sicuro che quel deficiente è a Vienna mentre io sono rimasto qui con la
responsabilità di consolare Criseo che piange tutte
le notti?!-
Esclamò
Milo. Fu l’inizio della fine: Milo aveva creato la prima falla nella diga, e
subito il malcontento degli altri Saint venne fuori come un fiume in piena.
Perché lo hanno fatto?
Ci hanno fatto preoccupare
inutilmente.
Sono stati crudeli.
-Se
arrivo a mettergli le mani addosso, lo ammazzo io!-
Sentenziò
Kanon per tutti, ed un mormorio di approvazione percorse la sala.
Aioros
guardava i colleghi cercando qualcosa da dire, qualcosa che potesse salvare la
situazione “Forse non ho fatto tanto bene a chiamare tutti. Questi vogliono
linciarli!”.
-Apettate un momento- Cercò di calmarli Shaka -Secondo me
per prima cosa dobbiamo chiederci perché lo hanno fatto. Sapevano di certo che
avremmo sofferto credendoli morti, e per aver fatto una cosa del genere devono
aver avuto un motivo molto serio-
-Appunto
perché era serio dovevano dircelo!-
Troncò
Kanon ancora arrabbiatissimo.
-No,
Kanon, Shaka ha ragione. Hanno deciso di sparire completamente. Hanno persino
cambiato colore di capelli. Secondo me sono lì con delle false identità, e
l’hanno fatto per troncare qualunque legame con questa agenzia. Quello che
vorrei tanto sapere, e credo che vorreste saperlo anche voi, è il motivo che li
ha spinti a fare questo-
-Forse
volevano tenerci fuori dal pericolo. Forse stanno affrontando da soli qualcosa
di troppo grande e… basta, dobbiamo andare da loro!-
Intervenne
Milo con la voce resa acuta dall’emozione.
-Sì,
andiamo a prenderli!-
Si
unì subito Kanon, solo che lui sembrava pronto per una spedizione punitiva più
che per una missione di salvataggio.
Intanto
un pensiero aveva cominciato a formarsi nella mente di Aioros.
Quella
notte al palazzo delle assicurazioni, Sion aveva fatto in modo da farlo uscire
assieme a Galekos. Sion voleva che lui fosse fuori e
tornasse dal resto della squadra perché già sapeva che la SAINT avrebbe avuto
bisogno di una guida quando anche Saga non ci fosse stato più.
Sion
aveva già programmato tutto, ed anche Saga.
All’improvviso
l’atmosfera da spedizione punitiva introdotta da Kanon non gli dispiaceva
affatto.
Si
riscosse quando il mormorio nella stanza si fece troppo altro.
-Basta,
basta, un attimo! Per favore, cerchiamo di capire come comportarci adesso che
abbiamo scoperto questa cosa-
Tutti
gli sguardi si posarono su di lui, in attesa di un ordine di parte sua, e per
la prima volta Aioros si sentì sicuro di sé e del suo ruolo di capo.
-Io
non credo che dobbiamo andare a Vienna da loro. Se non ci hanno detto nulla
sono sicuro che abbiano avuto ottime ragioni, ed io non voglio intralciarli nel
loro lavoro. Sion voleva che restassimo qui, e così faremo-
-No,
Aioros! No, no, no… io devo andare a
Vienna a prendere a calci quel deficiente di mio fratello!-
-Kanon,
non rendermi le cose più difficili! Se lavorano sotto stretta copertura e noi
andiamo lì, rischiamo di smascherarli e di metterli in pericolo. Non sappiamo
con cosa abbiamo a che fare, per cui non interferiremo. Resteremo qui a
controllarli con il sistema di Shaina, e solo se ci sembrerà che abbiano
bisogno di aiuto li raggiungeremo. E non li prenderemo a calci, sia chiaro. La
riunione è conclusa-
***
Per
un altro mese gli stampati si susseguirono con regolarità.
Le
foto di Sion, Saga, Camus, Death Mask, Aphrodite e Shura
passavano dal computer di Shaina alla scrivania di Aioros e poi alla lavagna
magnetica.
C’era
almeno una corrispondenza ogni due giorni, quasi sempre dopo le otto di sera e
più o meno sempre nella stessa zona, vicino ad un locale notturno.
Era
un modo per averli vicini a loro, soprattutto per Milo, Aioros e Kanon.
Tuttavia
ad un certo punto Aioros dovette rivedere la sua decisione di non interferire:
per una settimana intera infatti Aphrodite e Death Mask sembrarono sparire,
mentre gli altri nelle foto sembravano avere espressioni tesissime mentre
parlavano con gli sconosciuti, l’uomo dai capelli biondi e l’albino.
Aioros
convocò una nuova riunione per decidere secondo democrazia: per alzata di mano.
Tutti
eccetto Shaka furono d’accordo con la proposta di staccare una parte della
squadra per cercare di raggiungere i compagni a Vienna e controllare di persona
che stessero bene.
Milo
e Kanon si candidarono immediatamente per partire, ed Aioros non se la sentì di
negargli il permesso, poi valutò che avrebbero avuto bisogno di un tecnico
informatico particolarmente abile e quindi di far partire anche Shaina. Ed
infine era in dubbio se partire lui stesso oppure no.
Si
diceva che era per il loro bene, che era suo dovere accompagnarli in quello che
potevano considerare territorio nemico, che era giusto che ci fosse lui in
prima linea a prendersi la responsabilità di quella decisione e delle eventuali
conseguenze che avrebbe comportato.
Tutte
balle: lui voleva andare da Saga!
Certo,
la SAINT avrebbe avuto bisogno di un capo in sua assenza, e allora quale
migliore occasione di testare le capacità delle due persone che stava istruendo
come suoi vice? Più ci pensava e più gli pareva una buona idea che mentre lui
era assente il comando della SAINT fosse affidato a Mur e a Saori Kido.
Aioros
li convocò nel suo ufficio per discutere i dettagli in privato.
-Mur,
signorina Saori, ho deciso di andare anche io a Vienna con Milo, Kanon e
Shaina-
Gli
sembrò di cogliere un accenno di sorriso da parte di Mur, come se gli stesse
dicendo “Me lo aspettavo” e si sentì molto a disagio. Un bambino beccato a
rubare gli antipasti del pranzo di Natale.
-Hem… dicevo… sì, io andrò a Vienna. E mentre io sono via ho
deciso di lasciare a voi il comando a tutti gli effetti della sede qui ad
Atene-
Né
Mur né Saori si aspettavano una cosa del genere.
-Aioros…
io non credo che siamo pronti-
-Nessuno
di noi è mai pronto a fare niente, signorina, l’importante è fare sempre del
nostro meglio. Qui rimarranno anche Aioria e Marin, e per qualsiasi problema
più grave potete rivolgervi al procuratore Aldebaran. È una persona
assolutamente responsabile e degna di fiducia, e ci sarà anche il nostro
rappresentante legale Doko. Era compagno di università di Sion ed è sempre
stato molto legato a lui ed a Mitsumasa. Potete
contare sul suo aiuto in qualsiasi momento-
-Non
mi sento per niente sicura. Ho paura di fare ancora troppi errori-
-Non
c’è modo migliore di imparare a fare le cose che sbagliare più volte possibile.
Mitsumasa Kido lo diceva sempre. E poi noi non siamo
qui per giudicarla, siamo qui per insegnarle a non sbagliare-
Alla
fine Saori si convinse ed accettò l’incarico prestigioso ma allo stesso tempo
pesante di dirigere temporaneamente la SAINT.
Aioros
disse loro di prenderla come un’esercitazione. In fondo aveva piena fiducia nelle loro
capacità, soprattutto per quanto riguardava Mur. La ragazza imparava bene ed in
fretta, ma non era ancora la nuova Athena che Mitsumasa
Kido aveva sognato.
Ai
ragazzi nuovi, Shiryu, Ikki, Hyoga, Shun e Seiya, raccomandò la massima serietà
in sua assenza. Li invitò a provare a
svolgere i compiti dei loro maestri, e disse loro che quella era una prova
decisiva per la loro formazione. Anche loro sapevano che i compagni più anziani
erano vivi, e soprattutto Seiya avrebbe voluto accompagnarli a Vienna.
-Hanno
fatto prendere un colpo anche a noi, cosa credi? Abbiamo diritto di
rimproverarli di persona quanto ne avete voi!-
-Sì,
Seiya, sul piano morale il tuo ragionamento non fa una piega, ma temo di non
potervelo permettere. Se lavorano sotto copertura il minimo sbaglio può
tradirli e metterli in pericolo. Mi dispiace, ma voi siete ancora troppo
inesperti per questo tipo di missione. Restate qui, vi daremo notizie appena
potremo-
Non
voleva certo offenderli perché sapeva che i ragazzi si stavano impegnando al
massimo, ma non poteva rischiare di mettere in pericolo gli altri. Quando li
lasciò erano imbronciati e probabilmente offesi con lui. Aioros poteva solo
sperare che un giorno avrebbero capito, quando sarebbero stati più maturi.
Qualunque
remora o ripensamento sulla sua partenza venne definitivamente spazzato via
quando quella sera si trovò a fare le valige.
Stava
accadendo davvero! Tra lui e Saga c’erano solo poche ore di volo!
L’indomani
mattina c’era un volo prenotato per lui e Milo, destinazione Vienna.
Avevano
deciso di viaggiare separati e di alloggiare in alberghi diversi per non far
notare la loro presenza nella città di Beethoven, che Aioros considerava una
vera e propria zona nemica a dispetto del passato artistico.
Non
aveva ancora studiato un piano con cui avvicinare i loro colleghi, e comunque
non la riteneva neanche una cosa fondamentale perché a lui interessava vedere
Saga, assicurarsi che stesse bene, ed essere pronto ad intervenire in caso
qualcosa lo avesse minacciato.
Forse
sarebbe stato meglio mandare avanti Shaina, che di loro quattro era la meno
coinvolta sentimentalmente, in maniera da non compromettere la posizione dei
loro compagni.
Aioros
si sforzava di pensare da stratega, tuttavia nella sua mente continuava a
balenare il pensiero “Saga è vivo” e allora riusciva solo a sorridere come una
ragazzina da romanzo rosa.
__________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Macciao e bentornati! Avete visto?
non siamo poi così cattive come sembriamo… lo siamo molto di più! In fondo
decimare per davvero la squadra
sarebbe stato troppo sadico persino per noi.
Inoltre, stiamo cercando il più possibile di incastrare gli
avvenimenti di questa storia con la serie di Hades, non vogliamo che alla fine
venga fuori una AU che si discosti troppo dall’opera dello zio Kuru altrimenti tanto valeva scrivere una storia originale.
Speriamo che finora tutto stia andando bene ;)
Ecco che intanto iniziano a fare la loro comparsa anche i
personaggi “infernali” eeee…. *attenzione attenzione*
Saori può rendersi davvero utile! Certo, ha sempre Mur dietro come
cagnolino da guardia, ma è già un inizio. Vorrei davvero vederla con una
pistola in mano xD
Mi pare che non ci sia altro da aggiungere. Grazie come sempre
per le recensioni e per inserire questo nuovo capitolo tra
Preferite/Seguite/Ricordate *inchino*.
Su: adesso fate le valigie, si va a Vienna ;)