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Autore: mimetose    21/01/2016    4 recensioni
Tom Orvoloson Riddle. Questo era il suo nome. Il nome di un ragazzo fuori dal comune. Era un Serpeverde per l'esattezza. Ma non uno qualsiasi. Era il miglior Serpeverde mai esistito. Riusciva ad essere superiore anche al professore a volte. Era conosciuto da tutti gli studenti non solo perché la sua intelligenza era superiore alla loro, ma soprattutto perché era in grado di farsi obbedire da tutti. Erano pochi coloro che riuscivano a reggere una conversazione con lui, non perché fosse associale, no, ma per il semplice motivo che i suoi occhi grigi emanavano una strana luce che faceva gelare sul posto chi li guardava.
Genere: Generale, Guerra, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Tom O. Riddle
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Tom era nella sua sala comune, ormai vuota siccome era passata da un pezzo la mezzanotte. Si stava guardando attorno: quel posto lo rispecchiava perfettamente. Il verde dava alla sala un certo senso di tenebrezza e anche il gelo che vi regnava lì era lo stesso presente nei suoi occhi. Il suo sguardo si abbassa sulle sue mani congiunte. 
Finalmente ci era riuscito, dopo cinque anni ce l'aveva fatta. Finalmente la scuola si sarebbe liberata di ciò che disonorava la sua reputazione da decenni. Finalmente lui, l'erede del grande Salazar Serpeverde, ha aperto la camera dei segreti.
Ripensando compiaciuto a quello che ha fatto, continua a fissare il fuoco scoppiettare. Ha sempre odiato il calore. 
Si alza e si dirige verso il suo dormitorio con un ghigno pensando a come, grazie a lui, sarebbe migliorata la scuola.

Tom Orvoloson Riddle. Questo era il suo nome. Il nome di un ragazzo fuori dal comune. Era un Serpeverde per l'esattezza. Ma non uno qualsiasi. Era il miglior Serpeverde mai esistito. Riusciva ad essere superiore anche al professore a volte. Era conosciuto da tutti gli studenti non solo perché la sua intelligenza era superiore alla loro, ma soprattutto perché era in grado di farsi obbedire da tutti. Erano pochi coloro che riuscivano a reggere una conversazione con lui, non perché fosse associale, no, ma per il semplice motivo che i suoi occhi grigi emanavano una strana luce che faceva gelare sul posto chi li guardava.
   
 
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