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Autore: Viandante88    16/03/2009    3 recensioni
Siamo sempre alle prese con i nostri amici Cullen, solo che la storia è un tantino diversa! Una nuova protagonista alla scoperta della sua vita e del suo passato, dovrà fare i conti con la sua diversità!
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Carlisle Cullen, Edward Cullen, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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30: L'INCUBO è FINITO.


"Ma come è possibile? Edward, Alice, Jasper..." Ero sconvolta da quella rivelazione.
Cercai di avvicinarmi a loro ma Evelin mi fermò per un braccio tirandomi indietro.

"Che significa Dertus? Loro che ci fanno qui?" chiese sospettosa trattenendomi.
Mio padre le si avvicinò lentamente e l'abbracciò:
"Beh vedi mia cara, stavo facendo colazione e questi signori si sono permessi di interrompermi, ma non solo,
si sono messi tra me e le altre mie eventuali prede, sfidandomi."
Le sorrise. Ancora quel ghigno.

Io ero terrorizzata non capivo come fosse potuto accadere e continuavo ad osservarli con le lacrime agli occhi.
Li, a pochi metri da me c'era il mio Edward e lui non si ricordava nemmeno più il mio nome, non mi importava più di nulla.
Potevano portarmi dove meglio credevano.

"E perchè hai cancellato loro la memoria?" domandò Eve mettendo la mano libera sul petto di Dertus.
"Beh tesoro mi hanno sfidato, sono stati scorretti.. Tre vampiri contro uno, troppo avantaggiati, in più erano davvero forti,
così ho pensato che ci sarebbero stati utili, meglio con noi che contro di noi, no?
 Inoltre ho pensato che Aro sarebbe stato ancora più contento mia amata."
Così dicendo le prese la mano e gliela baciò dolcemente.
Eve ora sembrava più convinta e gli sorrise:" d'accordo, non hai tutti i torti caro.."
"Aspetta papà perchè hai fatto una cosa del genere? Loro sono tuoi amici! E' lei che devi combattere...tu.."
Evelin non mi fece finire e mi diede uno schiaffo così forte da farmi finire a terra.
Mi toccai il naso, sanguinava. Ma ormai non mi inportava più, poteva anche uccidermi.
La mia rabbia stava salendo la sentivo sempre maggiore, improvvisamente smisi di piangere e guardai intensamente la donna che
fino a poco fa mi si presentava come una zia, una donna che aveva rovinato la mia vita e quella delle persone a me più care.
LEI NON SI MERITAVA DI VIVERE.
Mi alzai lentamente da terra tenendo la testa bassa e tremando. Poi sollevai lo sguardo e la fissai con tutto l'odio in corpo.
"Che hai ragazzina? Vuoi forse attaccarmi eh? Non ti è ancora bastata la lezione? Vuoi che ti faccia sanguinare anche le orecchie?"
Gridando ciò si fece avanti velocemente verso di me già pronta a colpirmi. Ma non fece in tempo.
La rabbia il rancore che fino a quel momento mi ero tenuta dentro esplosero portandomi ad usare i miei poteri con più forza che potevo.
Ero come posseduta, gli occhi mi divennero di un rosso intenso e avevo perso completamente l'auto controllo delle mie azioni,
era come se un'altra parte di me, nascosta fino ad allora, fosse improvvisamente uscita dando libero sfogo a tutto ciò che negli anni
aveva subito e a cui non aveva reagito.
Ora però era libera. Libera e più potente che mai.
Una luce fortissima invase il fienile. Scatenai una fortissima corrente d'aria che sollevò da terra tutta la paglia e ciò che si trovava su essa,
facendola volare in circolo. Ero io a controllarla con una semplice mano!
Senza pensarci con tutta la forza che potevo scagliai il tutto addosso a Eveline, che rimase impietrita davanti a una tale situazione, e la sbalzai per
aria facendola sbattere violentemente contro una parete che tremò all'impatto, e sembrava dovesse crollare da un momento all'altro.
Dopo di che in meno di un secondo tutto fini, mi sentivo debole e le mia gambe tremavano senza sorreggermi, così caddi a terra.
Evelin si rialzò a fatica, più imbestialita che mai, decisa ad uccidermi, a farmi pagare un simile affronto.
Io ormai vedevo sfocato, le forze mi avevano abbandonato, perciò, dopo aver dato un'ultima rapida occhiata ai miei cari, chiusi gli occhi e aspettai la fine.

Non sentì nulla. Possibile che la morte fosse così indolore? O forse ero morta prima che quella donna potesse intervenire?
Sentivo una voce che mi chiamava, ma in lontananza. Sembrava preoccupata, sofferente...
Chi è? Chi poteva essere che mi chiamava con tanto sentimento? Chi era rimasto che mi volesse bene?
Chiunque fosse era l'unica persona a cui importasse di me.
Vedevo una luce ma non riuscivo a raggiungerla, correvo verso di lei ma sembrava allontanarsi ad ogni mio passo.
Eccomi! Sono qui! Provai allora ad urlare, ma quella voce non mi sentiva, continuava a gridare il mio nome sempre più impaziente..
Perchè non mi sentiva?!
"Naya?! Naya amore mi senti? Rispondimi per favore!!"
Finalmente raggiunsi la luce:" Ed-Edward ..."
Aprì gli occhi lentamente:" Edward... sei tu?" vidi qualcuno al mio fianco.
Avevo la testa poggiata su qualcosa di freddo e duro ma dall'odore estremamente rassicurante.
"Tesoro mi vedi?.."
Sorrisi. Ora lo vedevo meglio, non potevo sbagliarmi, quella voce così melodica e bassa...
"Si Edward ti vedo.. cough, cough.." Mi sentivo male, dalla testa proveniva un dolore atroce, ma lo vedevo, e non volevo smettere di farlo.
"Naya! Mi hai fatto morire di paura!" Mi abbrcciò forte a sè badando a non farmi ulteriori danni.
"Non.. sap-sapevo che i vampiri... potessero..morire di pa-paura.." Gli sorrisi scherzosa ancora debole ma felice.
"Che sciocca che sei.." Mi baciò sulla fronte e mi aiutò a mettermi seduta comoda, mi guardai attorno, ero ancora in quel fienile,
ma assieme a noi non c'era nessuno.
"Edward ma... tu, tu eri... cattivo! Si io-io me lo ricordo tu non-non sapevi più.." Mi interruppe portandomi un dito sulle labbra facendo una leggera pressione.
"Era tutta una finta Naya, non abbiamo mai perso la memoria. Ora devi aspettarmi qui, dopo ti spiegherò tutto, tu non ti muovere d'accordo?"
" Un momento.. dove vai?" chiesi preoccupata e sospettosa.
Lui mi sorrise:" Ho una faccenda da sistemare!" corse fuori senza darmi il tempo di rispondere...

Ma io non volevo stare li, volevo vedere cosa stava succedendo e soprattutto che fine aveva fatto Evelin e anche papà.
Mi alzai a tentoni poggiandomi al muro. La testa mi girava e ancora vedevo un pò ofuscato ma riuscì ad arrivare all'apertura, guardai fuori.
C'era un combattimento in atto, a prima vista sembrava coinvolgesse tutti, ma poi mi resi conto.
Mio padre stava lottando con Evelin! Ma cosa era accaduto?
Edward era trattenuto da Jasper e Alice dall'intervenire ma sembrava pronto ad attaccare in ogni momento.
Poi mio padre colpì Eve atterrandola, era già ridotta male, faticava a reagire.
Rimasi immobile incerta su quel che sarebbe accaduto.
"Tu mi hai rovinato l'esistenza. Mi hai portato via l'unica donna che io abbia mai amato in tutta la mia vita e volevi sacrificare per i tuoi
subdoli scopi anche la mia bambina.." cominciò papà rivolto al viso di Eve, sofferente.
Non potevo crederci, mio padre si ricordava di me, lui...ricordava tutto! Le lacrime cominciarono a scendere.
"Come hai potuto agire così solo per stupida gelosia? Come hai potuto far ammazzare tua sorella?!
Avevi avuto ciò che volevi, perchè hai permesso loro di ucciderla??!
Io..Io NON TI PERDONERO' MAI PER TUTTO IL MALE CHE HAI FATTO!!"
e così dicendo le mise le mani attorno al collo pronto a mettere fine alla vita di quella donna. Ma non potevo permetterglielo.. Non potevo..
"PAPAAA' FERMO!" gridai ormai con gli occhi pieni di lacrime uscendo con fatica allo scoperto.
Lui si girò sorpreso verso di me:"Nayade..."
"Naya, che fai qui torna dentro.." La voce di Edward era preoccupata e arrabbiata nello stesso tempo.
Io gli feci cenno con la mano di star tranquillo, che stavo bene. Lentamente mi avvicinai di qualche passo a papà, sorridendogli.
"Papà non devi farlo.. se tu ora la uccidi diventerai come lei e noi non siamo così. Noi siamo come la mamma, ricordi?
Lei perdonava, regalava il suo perdono a tutti senza pensarci un momento, perchè lei non era ingenua era solo fiduciosa, fiduciosa verso le persone,
anche quelle estranee, offriva sempre delle speranze e delle opportunità. Lei sapeva PERDONARE..
Noi ora siamo di nuovo assieme, ed è questo l'importante, quella donna non centra nulla con noi e mai centrerà..
Per favore Papà, andiamocene. TORNIAMO A CASA."
Dissi tutto d'un fiato tra i singhiozzi.
Lui mi guardò pieno di tristezza." D'accordo figlia mia. Andiamo.." Sorridendomi fece per alzrsi e mollare la presa ma Evelin lo trattene.
Mio padre si rigirò di scatto verso di lei ma non fece in tempo a fare nulla per impedire ciò che successe.
"Tu... n-non se-i co..me lei ahahah"  Stringendo forte le mani di papà al suo collo con un rapido movimento Evelin si uccise.
Rimanemmo tutti impietriti davanti a quella scena. Aveva voluto togliersi la vita ma servendosi di un'altra persona, così da farlo sentire colpevole.
Ma sbagliava di grosso. La colpa era e sarebbe rimasta sua.
Papà la guardò un'ultima volta alzandosi, poi si voltò verso di me e corse ad abbracciarmi.
"Naya! Oh Naya tesoro mio! Perdonami, ti prego perdonami se puoi!!"
"Papà non c'è nulla da perdonare! Ti voglio bene!"
"Anche io tesoro tanto." mi carezzò dolcemente la testa tenendomi sempre stretta.
Intanto Edward e Jasper accessero un fuoco utilizzando la paglia.
ADDIO ZIA EVELIN, CHE TU POSSA TROVARE FINALMENTE LA PACE.

Il cielo si stava scurendo, il sole era ormai coperto dalle nuvole.
Io ero seduta con la schiena contro un alberello mentre il fumo veniva trasportato dal vento.
"Hei Nayetta! Allora come ti senti?" Alice si sedette al mio fianco scompigliandomi leggermente i capelli.
"Stò meglio grazie. Anche se mi sento un pò.. ammaccata!" e le sorrisi.
Lei abbassò la testa e sospirò portando le dita a giocherellare coi fili d'erba:
"Avevamo paura di non arrivare in tempo sai... Avevamo paura di averti perso, soprattutto lui.."
Il suo sguradò andò su Ed impegnato a cancellare le tracce.
Io guardai prima lui poi tornai a lei:
"Mi dispiace tanto..io, non avrei dovuto crederle... Sono stata una stupida.."
Le dissi nuovamente con le lacrime agli occhi scuotendo la testa.
Lei mi massaggiò la schiena per consolarmi e mi cinse con un braccio portandomi ad appoggiare la testa sulla sua spalla.
"Senti sorellona.. come avete fatto a far tornare la memoria a papà?" Le chiesi dopo qualche minuto curiosa.
Lei continuava  a massaggiarmi la spalla:
"Grazie al tuo zaino Naya.."
"Sollevai la testa guardandola accigliata:" Il mio zaino?"
Annuì:"Già siamo passati a prenderlo in albergo prima di avviarci e durante la strada abbiamo incontrato tuo padre.
Lui purtroppo in questi tempi si è cibato di sangue umano e quando lo abbiamo trovato stava appunto ' mangiando'.."
Mi guardò un pò incerta e dispiaciuta.
Io le sorrisi tranquilla, lo avevo capito purtroppo, ma non era stata colpa di papà.
"Beh comunque abbiamo cercato di fermarlo, di non farlo uccidere oltre e per questo siamo finiti a combattere, ma solo per poco,
poi forunatamente ho avuto una delle mie visioni..."
La guardai interrogativa e impaziente.
"La copertina Naya, è bastata fargliela vedere per fermarlo. Inizialmente ha avuto un dolore fortissimo alla testa,
ma poi ricordava tutto quanto. Fortunatamente l'auto cancellazione è estremamente leggera, poteva bastargli una minima cosa,
un minimo stimolo che in tutti questi anni Evelin ha evitato accuratamente di dargli.
Ma il pensiero di tua madre  e della sua bambina è stato sufficiente.."
Mi sorrise commossa e felice, io ricambiai pienamente quella felicità.
"Poi gli abbiamo spiegato brevemente cosa era accaduto e lui ha esposto questo 'piano' per fermare Eveline prima che fosse troppo tardi,
una volta arrivati al fienile Dertus ha sentito la fine del suo racconto e ha capito tutto ulteriormente.
Però non è servito andare avanti con la messa in scena, perchè sei intervenuta tu..!" le scappò una risatina al ricordo della ma ' esplosione'.
"Una forza non comune Nayetta, complimenti! Ci converrà non farti arrabbiare d'ora in poi!" mi diede un buffetto in fronte stando ben attenta a non farmi male.

"Non abbiamo più nulla da fare qui, meglio tornare in albergo" disse Jasper.
Io annuì ancora abbracciata a Alice. Poi mi girai verso di lui..
"Vai pure Nayetta. Ti aiuterà Edward a camminare.." Affermò sorellona con un sorriso come leggendomi nel pensiero.
Sorrisi anche io per ringraziarla.
Edward camminava solo davanti a noi con lo sguardo fisso a terra.
"Hey signor solitario, posso reggermi a lei'" Gli chiesi fermandomi alle sue spalle poggiandomi ad un albero.
Lui si fermò e si girò verso di me.
In un attimo mi sollevò e mi ritrovai tra le sue braccia.
"Così va bene mia principessa?" Mi fece il suo fantastico sorriso sghembo che tanto adoravo.
Annuì arrossendo e poggiai la mia testa al suo petto.
Finalmente l'incubo era finito, da quel momento sarebbe cominciata la favola.



CIAO A TUTTI!
Come potete vedere siamo ormai giunti alla fine, mi concederò di scrivere solo un altro capitolo
nel quale ci sarà solo un bel lieto fine, spero vi possa far piacere e che non siate stufi!
RINGRAZIAMENTI:
*Grazie mille bella95! ormai la tua curiosità dovrebbe essere stata soddisfatta!
spero tanto mi farai sapere cosa ne pensi di questo capitolo! grazie!
*Grazie DiNozzo323! Avevi già intuito bravissima! Spero comunque che questo capitolo ti sia piaciuto e che tu non l'abbia
trovato scontato! Graziee!
*Grazie pacci! vengo anche io in Toscana ad ucciderli..heheh! Graziee!

Ringrazio poi tutti voi che continuate a leggere la mia ff.
Spero vi piacerà anche questo capitolo, fatemi sapere!
Bacioni.
  
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