Capitolo 13
Luce e Speranza
<< Gennai >>.
Elecmon era nella stanza
dell'uomo, spartana ed essenziale, l'unica cosa tecnologica era un
computer.
<< Non dormi? >>.
<< Neanche tu >>.
Si sedette sul letto. <<
Sono preoccupato per i ragazzi >>.
Gennai non era
preoccupato, era terrorizzato di perdere Meiko, voleva parlare con
lei, spiegarle tante cose.
<< Andiamo >>.
Elecmon rizzò le
orecchie. << Come scusa? >>.
<< Non ce la faccio
a stare qui senza fare niente. Meiko è mia figlia >>.
<< E cosa puoi fare?
>>.
Gennai aprì il cassetto
della scrivania in legno chiaro ed estrasse un sacchetto bianco.
<< Che cosa sono?
>>.
Lui agitò il sacchetto.
Il guardiano spalancò la
bocca. << Non dirmi che sono... >>.
<< Esatto. Devo
darle a Hikari e Takeru >>.
Il
gruppo era arrivato di
fronte a un portone dorato, intarsiato di strani simboli. La tensione
era palpabile.
<< Ragazzi! >>.
Sora e Taichi, in groppa
ai loro Digimon a livello evoluto, li raggiunsero, saltando a terra.
La ragazza corse verso Yamato e si abbracciarono, Hikari abbracciò
il fratello, erano interi.
<< L'avete
eliminato? >>, gli domandò Ikkakumon.
<< Sciolto come un
gelato >>, rispose con la sua voce profonda MetalGreymon.
<< Come entriamo?
>>, si domandò Joe.
Non appena finì la frase,
il portone cominciò ad aprirsi da solo. Si spalancò lentamente,
mostrando una sala sontuosa, forse l'unica curata di quel posto.
C'era un corridoio con un tappeto rosso, le pareti bianche, le tende
in oro e il pavimento in marmo pregiato.
Entrarono con prudenza,
quasi temendo che il pavimento crollasse sotto di loro.
In fondo c'era Alphamon,
seduto su una sorta di trono d'oro. Tenuta sospesa, legata accanto a
lui, Meikumon. Sembrava in salute ma stanca, aveva gli occhi chiusi.
<< Mei! >>,
esclamò Meiko.
Alphamon si alzò, era
meno imponente rispetto a com'era nel mondo reale. Ma comunque
grosso, minaccioso e potente.
<< Lascia andare
Meikumon >>, disse intimidatorio Taichi.
Scese dal trono, le scale
e si avvicinò ai ragazzi, i Digimon si misero di fronte ai loro
Digiprescelti, compresi Hawkmon e Armadimon.
<< Siete venuti qua,
nel mio castello, a prendervi ciò che è mio >>.
<< Meiko non è tua!
>>, esclamò Takeru. << Lei è un essere
umano! >>.
<< È la fede >>,
disse Alphamon. Estrasse la spada con un colpo secco. <<
Ed io
me la riprenderò >>.
La spada sibilò nell'aria
e una forte folata di vento fece sbattere i ragazzi contro la parete.
Daigo protesse Meiko, i Digimon si rialzarono.
I rimanenti a livello
campione passarono a quello evoluto, avevano già provato a
combattere Alphamon con il livello campione, avevano ottenuto solo
dolori.
<< Yamato forse
dobbiamo utilizzare subito la fusione >>.
<< Dobbiamo solo
prendere Meikumon e andarcene >>, disse Yamato.
<<
Koushiro terrà aperto il portatile sul mondo reale >>.
Il piano era distrarre
Alphamon e uno di loro avrebbe preso Meikumon ma il nemico aveva
capito fin da subito cosa avevano in mente. Li attaccò con una
potenza inaudita e i Digimon avevano difficoltà anche solo ad
avvicinarsi alla loro amica.
Meiko si alzò in piedi e
zoppicò fino a Meikumon, Taichi la bloccò da dietro.
<< Che cavolo fuori
fare?! >>.
<< Lasciami! Voglio
salvare Meikumon! >>.
Taichi la girò e la
scosse. << Lo capisci che lui vuole te? Se ti riprende
non
servirà a nulla il tuo sacrificio! >>.
Le parole dure di Taichi
la fecero vacillare e cadde tra le sue braccia. Lui non sapeva cosa
fare, se non abbracciarla per cercare di calmarla.
<< È tutta colpa
mia! >>.
<< Smettila Meiko!
>>, disse Mimi. << Tu sei preziosa
>>.
<< Perché sei
nostra amica e ti vogliamo bene >>, aggiunse Sora.
Daisuke e gli altri non
capivano niente, sapevano solo che quel Alphamon era terribile,
l'avevano affrontato e li aveva spazzati via in meno di dieci minuti.
Meikumon aprì gli occhi
lentamente, svegliata dal gran frastuono, si ritrovò di fronte a una
battaglia e Meiko tra le braccia di Taichi.
<< Meiko! >>,
cercò di farsi sentire.
<< Così non va >>,
disse Yamato. << Serve la Digievoluzione a livello mega.
Mimi,
Taichi! >>.
<< Pronti! >>.
Palmon, Agumon e Gabumon
tornarono al livello intermedio per passare poi al livello mega.
Rosemon, WarGreymon e
MetalGarurumon circondarono Alphamon, facendo segni agli altri di
recuperare Meikumon.
La seconda generazione
guardò quelle mega Digievoluzione con occhi pieni di meraviglia e
bocca spalancata.
A quel punto Alphamon
chiuse gli occhi, concentrato, e dieci Infermon si manifestarono per
la stanza. Gli altri Digimon a livello evoluto fecero di tutto per
riuscire a contrastarli ma erano troppi, ogni volta che ne
distruggevano uno, un altro appariva.
Alphamon scagliò Rosemon
contro una parete e MetalGarurumon contro una finestra. WarGreymon
colpì Alphamon che restituì il colpo con la spada, distruggendo
quasi del tutto la sua armatura e mandandolo a terra.
I Digiprescelti corsero a
soccorrere i loro Digimon, Daigo rimase con Meiko.
Alphamon camminò verso di
lei.
<< Dammi la fede e
il tuo sacrificio farà finire tutto questo >>.
Meiko fu colpita nel vivo.
<< Non ascoltarlo!
>>, le disse Nishijima. << Se ti
sacrifichi, condannerai
tutti e due i mondi!>>.
La ragazza camminò verso
Alphamon. Daigo la prese per un polso, una stretta forte.
<<
Non farlo! >>.
Lei si liberò dalla presa
con violenza e camminò determinata.
<< Meiko no! >>,
esclamò Meikumon.
<< Sei saggia
ragazza >>.
Lei era distante da lui
una cinquantina di metri, lo guardava negli occhi con durezza. I
pugni stretti, uno sguardo infuocato che non le avevano mai visto.
Alphamon fece schioccare
le dita e gli Infermon puntarono le loro canne contro i Digiprescelti
e i Digimon stesi a terra, per convincerla ulteriormente. Uno puntava
la bocca contro Meikumon.
Hikari era seduta a terra,
contro il muro, con Takeru al suo fianco. Si guardarono, entrambi con
dei graffi sul viso, sporchi di polvere e il respiro stanco. Takeru
fece scivolare la mano su quella di Hikari, la situazione era
talmente disperata da aver bisogno di conforto, poco importavano le
situazioni del mondo reale.
<< Avrai ciò che
chiedi >>.
<< No! >>,
Daigo corse verso la ragazza. Un Infermon gli puntò la pistola
contro, bloccandolo sulla strada.
<< Brava ragazza >>.
Alphamon puntò la spada
contro Meiko.
Hikari guardava la scena,
si sentiva scoppiare. Aveva qualcosa dentro, una sensazione strana,
come se una bomba a orologeria stesse per esplodere.
<< Non dobbiamo
perdere la speranza >>, sussurro Takeru.
Hikari lo guardò. <<
C'è sempre un po' di luce >>.
Si abbracciarono.
Meiko chiuse gli occhi,
due lacrime sulle guance.
Gli altri guardavano la
scena inermi.
Meikumon aveva l'animo a
pezzi, non aveva protetto Meiko, non era stata capace.
Hikari e Takeru erano
stretti in un abbraccio, avevano bisogno di darsi la forza.
<< Sempre >>.
Quell'ultimo sussurrò dei
due ragazzi fece esplodere una luce potentissima.
Alphamon cadde in
ginocchio, la spada rotolò sul pavimento con un gran frastuono.
La luce gialla e rosa si
mischiarono, formando un cono di luce che investì Tailmon e Patamon.
Daigo ne approfittò per
prendere Meiko e si buttarono giù, non sapendo cosa poteva
succedere.
<< Tailmon mega
Digievolve... HolyDramon! >>.
<< Patamon mega
Digievolve... Seraphimon! >>.
Le due nuove mega
Digievoluzioni fecero restare gli altri talmente scioccati da non
riuscire neanche a respirare.
Hikari e Takeru si stavano
ancora tenendo per mano quando i loro Digimon si girarono dai loro
partner.
HolyDramon si chinò verso
Hikari e le fece una carezza con il muso. << Hikari... la
tua
luce nel cuore è sempre forte, anche nelle situazioni più buie
>>.
Seraphimon mise una mano
sulla spalla del suo Digiprescelto. << Grazie a te non ho
mai
perso la speranza >>.
Alphamon si rimise in
piedi, riprese la spada e l'agitò con violenta verso i due Digimon.
<< Pensate che un mucchio di luce colorata mi possa
sconfiggere?! >>.
<< No, ma queste sì
>>.
La voce di Gennai si fece
largo tra quelle parole piene di cattiveria, insieme con lui Elecmon.
Aprì il sacchetto ed estrasse due pietre preziose, una rosa e una
gialla. Le lanciò verso Seraphimon e HolyDramon, che le presero al
volo.
La forza dei prismi bastò
a distruggere tutti gli Infermon.
<< I prismi >>,
sussurrò Daigo.
<< Che cosa sono?
>>, domandò Koushiro.
<< Sono i prismi da
cui furono generate le Digipietre >>, raccontò Nishijima.
<<
Pensavo fossero andati distrutti >>.
I prismi di fusero con i
due Digimon, che si illuminarono di una luce incandescente. Si misero
ai due lati di Alphamon e la loro luce investì i loro amici Digimon,
ripresero forze e in un secondo erano in piedi. Hawkmon e Armadimon
si sentirono di nuovo forti, come non lo erano da tempo.
<< Excalibur! >>,
una spada sacra apparve tra le mani di Seraphimon.
<< Apocalisse! >>,
il corpo di HolyDramon si caricò di un fuoco sacro rosa.
La spada di Alphamon si
scontrò con quella di Seraphimon e il fuoco rosa di HolyDramon lo
investì, soffriva di terribili bruciature.
Quando si riprese e riuscì
a rimettersi in piedi, davanti a lui c'era Zudomon e, su una mano,
Meikumon.
<< No! >>,
urlò, la spada fendette l'aria e distrusse parte del soffitto.
<< Questo posto
crollerà! >>, urlò Joe.
<< Andiamo via! >>,
Mimi prese Tanemon in braccio.
Koushiro aprì il varco,
puntarono i Digivice e una luce fortissima li prese uno a uno per
riportarli indietro. All'ultimo attacco dei due Digimon a livello
mega tornarono Nyaromon e Tokomon, tra le braccia dei loro
Digiprescelti prima di sparire nel portale, l'ultimo Koushiro con
Mochimon.
Si
ritrovarono buttati sul
selciato, facendosi qualche bernoccolo.
Dopo qualche grugnito di
dolore e un po' spaesati si resero conto di essere in uno spazio in
costruzione.
Nyaromon e Tokomon
saltavano insieme, felici. I loro amici Digimon, tutti al livello
primo stadio, erano felicissimi di esseri ancora vivi e di aver
salvato Meikumon. Hawkmon e Armadimon improvvisarono un balletto di
felicità per essere di nuovo nel mondo reale.
Daisuke si avvicinò da
Taichi. << Non so come ringraziarvi >>.
<< Non dovete >>,
disse lui. << Siete... parte del gruppo >>.
I quattro annuirono,
contenti che quella crepa si fosse finalmente aggiustata.
Meikumon corse tra le
braccia di Meiko, piangendo.
<< Perdonami >>.
<< No, perdona tu me
>>, disse Meikumon. << Non ti ho protetta
>>.
<< Non dire
assurdità >>.
<< Siamo vivi >>,
disse Mimi, cadendo per terra, sedendosi, distrutta.
<< Siete stati...
incredibili >>, disse Joe.
<< Fantastici >>,
aggiunse Yamato, tirando una pacca al fratello.
Hikari e Takeru si
guardarono, con un sorriso, consapevoli però che non era cambiato
niente tra di loro, la situazione era sempre la stessa.
<< Ehm ragazzi >>,
interruppe il coro di complimenti Koushiro. << Abbiamo un
problema >>.
Indicò Gennai, era
arrivato nel mondo reale insieme a loro. Fu in quel momento che Meiko
e lui si guardarono. Lasciò Meikumon a terra e andò da lui.
Non riusciva a guardarlo
negli occhi, era imbarazzata.
<< Meiko >>,
sussurrò Gennai.
Lei scosse la testa. <<
Non devi dire niente >>.
<< Amavo tua madre
>>.
<< Lo so >>,
disse lei, tirando su con il naso.
<< Avrei tanto
voluto crescerti con lei ma... la sua morte è stata una tragedia.
Non voleva assolutamente usarti in questo modo, per Kumi deve essere
stato un gesto disperato >>. Lui trattenne le lacrime.
<<
Ti ho amata dal primo momento >>.
Avrebbe voluto
abbracciarla, non voleva osare questo gesto. Fu lei a buttarsi tra le
sue braccia, piangendo.
Mimi e Sora piangevano,
quelle scene le facevano commuovere. Quest'ultima fu abbracciata da
Yamato e si scambiarono un bacio, Sora poté notare Taichi girare la
faccia.
<< Daigo >>.
Un'altra voce interruppe
quel momento così commovente.
Elecmon stava sulle zampe,
le orecchie abbassate e lacrime negli occhi azzurri.
Nishijima lo guardò,
aveva pronunciato il suo nome.
<< Ha recuperato la
memoria >>, disse Hikari.
<< Il passaggio dal
mondo digitale a quello reale deve aver spezzato la magia dei Supremi
>>, ipotizzò Koushiro.
Zampettò verso Daigo. <<
L'ultimo ricordo che ho di te... avevi dodici anni, la maglietta blu
e i capelli dritti. Che cosa è successo? >>.
Le gambe di Nishijima non
ressero più, toccò a terra con le ginocchia ed Elecmon gli saltò
tra le braccia. Non importava sapere perché improvvisamente era un
uomo, perché era nel mondo reale.
Era con il suo
Digiprescelto e questo bastava.
Delle
macchine affollarono lo spiazzo. L'agente Himekawa scese dalla
macchina, corse verso il gruppo.
<< State bene?! >>.
<< Loro hanno
bisogno di essere visitati >>, disse Joe.
<< Sono stati
prigionieri per settimane >>.
<< Portate via quei
quattro ragazzi! >>.
<< Non c'è bisogno!
>>, disse Ken. << Vogliamo solo tornare a
casa dalle
nostre famiglie >>.
<< Ci tornerete
domani mattina, dopo un controllo alla base >>, disse con
fermezza l'agente, non era una che sentiva ragioni.
Imbronciati, accettarono.
<< Daigo! >>.
La voce di Hisa fece
sciogliere l'abbracciò con Elecmon e si rialzò. La donna si fermò
a pochi metri da lui, vedendo Elecmon.
<< Hisa? >>,
sussurrò Elecmon.
<< Ma che cavolo
succede? >>. Hideki affiancò Hisa vedendo Elecmon. Era un
uomo
snello, molto alto e affascinante, aveva un'aria da intellettuale.
<< Tu ti ricordi di
me? >>, si abbassò fino al Digimon, abbracciandolo.
<< Sappiamo come far
tornare la memoria ai vostri Digimon >>, intervenni
Koushiro.
<< Basterà farli venire nel mondo reale >>.
<< Veramente? >>.
Eizo si unì anche lui alla conversazione. << Potrò
rivedere
PetiMeramon? >>
<< Ora dobbiamo
pensare a far stare bene gli altri, trovare una sistemazione per
Gennai e parlare con Meiko >>, disse Daigo.
<< Io ho una
stanza degli ospiti, può stare da me >>.
<< Noi stiamo in
albergo >>, disse Hideki. << Ci rivediamo
domani mattina
>>.
Himekawa scrisse alcune
cose sul palmare, prendendo appunti. Ordinò che fossero tutti
portati alla base, per quanto stanchi bisognava fare il punto della
situazione. Li divisero in due macchine e nessuno parlò per tutto il
viaggio, un po' per la paura che li aveva attanagliati e finalmente
c'era calma e silenzio. Un po' perché non sapevano neanche da dove
cominciare.
Arrivati alla base, i
quattro ragazzi Digiprescelti furono portati in infermeria insieme a
Meiko, Meikumon e gli altri due Digimon furono visitati anche loro. I
ragazzi erano un po' deperiti, le ossa doloranti per l'umidità ma in
compenso in buona salute. Meiko aveva un brutto graffio sul braccio e
le diedero qualche punto, era leggermente disidrata.
Gli altri attesero in
un'ampia stanza, insieme ai loro Digimon. V-mon e Wormmon furono
informati della salvezza di Daisuke e Ken, volevano vederli ma glielo
vietarono per un altro po'.
Meiko fu scortata dai suoi
amici, Gennai aveva preferito lasciarli da soli a parlare.
<< Come ti senti?
>>, le chiese Yamato.
<< I punti tra un
po' tireranno e vorrei farmi una bella dormita ma penso che prima
dobbiamo parlare >>.
<< Non vogliamo
costringerti, se tu non vuoi >>, disse Sora.
<< Ve lo devo >>,
disse lei. << Mi avete salvato la vita >>.
Ci fu silenzio per qualche
secondo prima che Meiko cominciasse a raccontare. Aveva scoperto di
essere stata adottata a quattordici anni, dopo un'operazione per
rimuovere l'appendice. Il gruppo sanguigno dei suoi genitori era B,
lei era zero negativo, per Meiko fu uno shock scoprire di essere
stata adottata, non somigliava ai suoi genitori ma non pensava certo
di essere geneticamente estranea. Aveva frugato in soffitta e trovato
il suo certificato di nascita, con il nome di Kumi Fukuda. Era andata
all'ospedale dov'era nata e aveva parlato con la stessa infermeria
che, con enorme dispiacere, le aveva comunicato che sua madre era
morta dandola alla luce. Venne fuori che la persona a cui aveva
promesso di non parlare era proprio Gennai, presente alla nascita di
Meiko, scappato prima che il padre di Kumi potesse vederlo. Non
riuscì a trovare altre informazioni finché non era apparsa Meikumon
nella sua vita, le aveva parlato di Digiworld, del virus e di tutte
quelle cose che il guardiano umano, Gennai, non riusciva più a
tenere in ordine nel mondo digitale.
Fu allora che Meiko si era
resa conto di essere per metà digitale e per metà terrestre.
<< Per tutta la vita
ho avuto la sensazione di essere viva solo a metà. Quando sono
andata a Digiworld mi sono sentita... a casa >>, concluse.
<< Come sapevi di
avere la fede? >>, le chiese Taichi.
<< Me l'ha detto
Meikumon >>.
Guardarono il Digimon.
<< Io non sono un
Digimon come gli altri. Sono stata creata nel limbo tra il mondo
reale e quello digitale al solo scopo di proteggere Meiko ma Alphamon
l'ha scoperto e mi ha infettato. Io non volevo far del male agli
altri Digimon>>, i suoi occhi verdi divennero tristi.
<<
Sono un errore e non ho colpa di questo >>.
<< Non ne hai >>,
disse Joe. << Troveremo il modo di curarti
>>.
<< Mi dispiace non
avervi raccontato niente. Non volevo mettere in pericolo nessuno,
pensavo di fare la cosa giusta >>, si passò una mano
sugli
occhi lucidi.
<< Non importa. Sei
salva, fine >>, disse Mimi.
<< Che cosa farai
con Gennai? >>, le chiese Takeru.
<< Io ce l'ho un
padre, ma non posso negare che lui sia il mio padre biologico, vorrei
poter costruire un rapporto >>.
<< Dobbiamo trovare
il modo di liberarti dalla potenza della fede >>, disse
Daigo.
<< Non lo so come si
faccia ma sarei ben contenta >>. Si torse le mani.
<<
Vorrei chiedere a Gennai dov'è sepolta mia madre >>.
<< A Digiworld >>.
Meiko si voltò di scatto
a guardare Gennai, era entrato nella stanza e vestiva abiti civili.
<< Per questo non
c'è un certificato di morte >>, sussurrò Hikari.
<< Ti ci porterò un
giorno, te lo prometto >>.
La ragazza annuì.
<< Ora che facciamo?
>>. Koushiro era distrutto, gli si chiudevano gli occhi.
<< Andate tutti a
casa. Terremo qui gli altri Digiprescelti fino al pomeriggio e avete
una giustificazione scritta per la scuola domani mattina, direi che
vi siete meritati un po' di riposo. Gli agenti vi riporteranno a casa
>>, rispose Himekawa.
Il gruppo decise di
separarsi e tornare ognuno a casa sua.
Meiko fu restituita ai
suoi genitori, che l'abbracciarono piangendo. Le chiesero cosa era
successo, chi era stato il balordo che aveva rapito la loro bambina.
Lei gli disse che gli avrebbe presentato qualcuno se solo avessero
promesso di non fare domande. Meikumon fece urlare la madre di Meiko,
il padre prese l'ombrello e lo puntò contro il mostricciatolo, così
l'aveva definito. Il Digimon sbatté le palpebre e si mise a ridere,
zampettando verso i genitori di Meiko e porgendo la zampa.
Lei rise, finalmente una
risata liberatoria e un po' di leggerezza nel cuore.
Angolo autrice!
Diciamo
che con questo
capitolo possiamo definire finita la prima parte della storia! Ora
inizia la seconda parte!
Almeno adesso si sa
veramente com'è andata, nel prossimo capitolo ci sarà un po' di
vita normale, qualche situazione imbarazzante e qualche romantica!
Alla prossima!