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Autore: peppe fanfictor    22/01/2016    3 recensioni
Apro gli occhi grondante di sudore, un altro di quei incubi, se così si potevano definire, o forse dovrei dire... memorie recondite, ognuna discordante e diversa dall'altra, guardo l'orologio, è già mezza notte passata, vado a spegnere la televisione, ma un annuncio mi sconvolge ...
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Humans Animatronic, Nightmare Animatronics, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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6:30, inizia la mia routine mattutina per apparire sano e calmo...
< Giuseppe, fai il té per favore > mi chiede mamma mentre mi vesto
< Giusé accendi la macchinetta del caffè > dice mio padre in dialetto, con un sospiro mi accingo  a fare quanto richiest...
< Peppe, puoi raccogliere i giocattoli ? > uff... che palle, e non sono nemmeno le 8, fortuna che sono preparato a queste direttive, faccio tutto in men che non si dica, e alle 7:30 ho già tutto pronto, quindi vado verso la porta e...
< Te ne vai di già ? > chiede mia madre
< Sì, vedi... voglio fare presto a scuola > in realtà voglio solo allontanarmi il più possibile
< Ah, va bene, quando torni ci sono un sacco di cose da fare... >
< Sì, va bene ciao ma >
< Ricordati di prendere il pane >
< Va bene >
< E... >
< CIAO ! > dico uscendo subito fuori. Cammino molto lentamente per strada, ho molto tempo d'altronde, la scuola inizia solo alle otto, e si trova a pochi chilometri da casa mia, sono ormai vicino a scuola, sono le otto meno un quarto, quando sento qualcuno chiamarmi da dietro
< VISCONTI ! > riconoscerei quella fastidiosa e stupida voce fra mille... una voce che mi fa impazzire di rabbia, sto zitto, e continuo a camminare...
< Che fai, non saluti ? > chiede lui avvicinandosi schiaffandomi la sua mano sul collo
< Questo non si fa... > dice Leopold scuotendo la testa in segno di disapprovazione
< Merita una punizione > dice un altro di quei bastardi
< Gia, ed è proprio quello che gli darò > dice Jessi cominciando a darmi pugni sullo stomaco mentre Leopold mi tiene fermo, ovviamente quei deficienti si mettono a ridere, io non parlo, non urlo, non strepito, sarebbe solo una vittoria per loro, mi dimostro indolente ai suoi pugni, finché una voce adulta  gli urla contro:
< EHI, VOI, SMETTETELA, LASCIATELO > è il signor Marshall, lo strizza cervelli della nostra scuola
< VEDETE DI ANDARE PRIMA CHE CHIAMI UN'AUTORITA' > dice accompagnato dal suono della campanella, unico suono che può fermarli dai loro intenti; così mentre quelle teste di cazzo entrano a scuola il signor Marshall mi chiede:
< Ragazzo, ti sei fatto male ? > che razza di domanda è, certo che mi sono fatto male, dei coglioni mi hanno pestato e non dovrei essermi fatto male ?
< N-no, non è niente >
< Mmmh... devo andare ora, vedi di passare dal mio ufficio qualche volta, magari potrò darti una mano >
< Certo > che no, quel tizio ha più problemi di tutta la scuola messa assieme, è stato in galera per pedofilia, e, anche se non sono più tanto giovane, non mi sento di passare dal suo ufficio. Lui entra a scuola, mentre la folla è completamente scomparsa, ora che non c'è più nessuno posso...
< Puh > sputare il sangue che avevo trattenuto in bocca, farlo davanti a Jessie e ai suoi sarebbe stata una vittoria per loro, mentre farlo davanti al signor Marshall mi avrebbe assicurato un posto in infermeria, dove sarei stato costretto a farmi controllare dall'infermiera e farmi prendere dai miei, quindi la scelta migliore era trattenere il tutto, d'altronde l'ho sempre fatto, entro in classe ricevendo un altro rimprovero dalla prof, con conseguenti ridacchi da parte delle teste di minchia, li fulmino con lo sguardo mentre prendo posto a sedere, inizia così un'altra lezione con quei deficienti che continuano a rompere, nella ricreazione mi accorgo che non ho preso la colazione, mi toccherà perciò scendere alle macchinette per prendere qualcosa (ed essere costretto a stare in mezzo alla gente), a meno che non voglia fare digiuno... considero le due opzione, ma un brontolio del mio stomaco mi dice che cosa fare, scendo al primo piano, dove vi sono le macchinette, prendo solo un caffè latte, poi mi dirigo di nuovo nel mio posto isolato, ah, vero, non è più tanto isolato; mentre penso ad un altro posto dove poter stare da solo sbatto per sbaglio contro un ragazzo della mia classe, rovesciandogli il mio caffè addosso, mi scuso con un veloce scusa per poi dileguarmi, mentre me ne vado lo sento parlare con i suoi amici
< Ma che coglione è quel ragazzo ? >
< Buh, per me ha problemi >
< E' lui un problema >
< Perché non s'ammazza >
non sono i primi ad inveire contro di me, ma... chi se ne frega, posso sopportare, come dico sempre:
''mai esporsi per mai ferirsi'' non mostro mai il vero me, perché so che la loro spietatezza potrebbe ferirmi veramente. Finalmente la campana suona, e quindi torno in classe per le ultime ore. Finita la scuola torno a casa, sbrigo le commissioni imposte  dai genitori, poi mi siedo tranquillo e comincio a scrivere al computer, mi piace scrivere, mi allontana dalla tristezza che altrimenti dovrebbe schiacciarmi. Ma appena mi siedo i miei continuano a tartassarmi di richieste, non posso stare seduto nemmeno un attimo. Finite le commissioni sono stanchissimo e sono solo le sette, perciò mangio e vado svelto a letto, mi aspetta un'altra giornata di lavoro, e devo essere sveglio e pimpante a meno che non voglia farmi ammazzare da quei marchingegni infernali...
   
 
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