Anim prese un tiro dalla sua sigaretta per poi sbruffarlo in aria. I suoi due compagni di viaggio erano estremamente silenziosi e quindi non aveva molto di cui parlare, se escludiamo che volavano su un drago d’acqua volante formato gigante per riunirsi per lottare contro una setta religiosa fanatista. N soprattutto stava sempre come in posa meditativa, non comprendeva se si era dato al buddismo o stava dialogando col suo mega Gyarados.
- Allora tu vieni dal Mondo Oltre lo Specchio?- chiese rivolgendosi ad Arthur – Sei la nostra Alice-
Arthur lo osservò confuso. – Oh! Ho capito mi paragoni al libro di Lewis Carroll. Non credo sia un gran paragone, sai?- disse ridendo imbarazzato. Anim si sdraiò – Azzeccato invece. Hai seguito il Bianconiglio Miroku, hai incontrato il saggio Brucaliffo N e ora me, Anim, il Cappellaio matto. Mega Gyarados è il leprotto mazzolino. Buon non compleanno!-
Arthur guardò N in cerca di aiuto. Distolse lo sguardo. Se fossero stati in un manga ci sarebbe stato il balloon con scritto “Perdonami!”.
Anim si alzò gli occhiali da aviatori e spense la sigaretta in un posacenere portatile che teneva in tasca. Sorrise e si rimise in piedi – Signori, benvenuti ad Albanova nella regione di Hoenn. La temperatura è 18 gradi, sole splendente, gente cordiale. Il Pokémon Market offre sconti pazzeschi. Allacciate le cinture di sicurezza si atterra!-
A quelle parole Mega Gyarados si lanciò in picchiata verso il terreno. Posso solo lasciarvi immaginare come si distorsero le facce di N e Arthur, mentre il capopalestra rideva restando in piedi. Sfidava almeno 30 leggi della fisica in quel modo. Fatto sta che sopravvissero– Lo rifacciamo?- domandò il bianco.
- Non c’è il tempo. Anim, siamo di fretta- asserì una voce proveniente dagli alberi lì accanto. La voce apparteneva a un ventottenne dai capelli lunghi e scuri legati in una treccia. Arthur non riusciva a crederci. Quello che aveva davanti, nel suo completo rosso cremisi era lui. Era il leggendario trainer Red,certo, era molto più grande, ma era lui. -  Lui è quello di cui ci ha parlato Miroku,eh? Me lo immaginavo diverso, ma non giudico mai dalle apparenze-
Poi fece gesto di seguirli verso la boscaia. Cominciarono a inoltrarsi tra quei rami, si faceva sempre più fitta, ormai il sole non li raggiungeva più. Era tutto fin troppo spaventoso e cupo –Ma è una buona idea? Siamo vicini a una città- chiese Arthur dubbioso. Red si girò con fare annoiato – Dimmi, se dovessi scegliere un paese che gli altri dovrebbero indovinare su una carta geografica quale sceglieresti? Un nome minuscolo,vero? Anche gli altri farebbero il tuo stesso ragionamento, mentre se ne scegliessi uno colossale? Bisogna sempre nascondere le cose in vista, nessuno le troverà mai-
Arthur non poté che annuire e seguirlo fino a una grotta. Gli fece gesto di scendere indicando una scalinata.
Anim si mise a riedere –Alice cara, quindi scegli davvero di scendere nella tana? Non ci devi nulla,sai? Non ha nessuno motivo per aiutarci- gli altri lo guardarono – Nel Mondo Oltre lo Specchio forse è un gioco, ma qui siamo nel mondo reale. Qui se perdi GAME OVER. Non puoi fare nuovo gioco. È la fine. Sei un corpo morto e se ti va bene perdi un arta come è successo ad alcuni di noi. Non avrai alcun dio a cui fare affidamento, avrai solo te stesso e i tuoi compagni. Ora puoi scenderle ed entrare in Eden o puoi andartene e cercare Jirachi, non credo che nessuno di noi ti fermerà. Io non di certo, ragazzino-
Arthur lo osservò – Lei ne ha viste molte,signor Anim?- Il capopalestra annuì – A me hanno strappato le unghie della mano destra mentre al mio compagno Straraptor hanno cavato un occhio. Questo non è rosa e fiori, almeno non è più felice come una volta- Arthur lo guardò.
N non osò aprire bocca, un tempo anche lui anche se sotto inganno professava il male. Red invece era abbastanza vecchio da sapere quando non doveva disturbare qualcuno intento a crescere interiormente. A nessuno piace la guerra.
Arthur aprì bocca – Io sono pronto ad aiutarvi. Lei e N non avete forse rischiato la vita per aiutarmi? Voglio aiutarvi anche io-
Si abbassò gli occhiali da avviatore e ghignò –Allora… Morte alla Regina Rossa!-