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Autore: lucia_canon    23/01/2016    1 recensioni
“Sei la persona più vanitosa che conosca.” Affermò, prima di alzarsi in punta di piedi per baciarlo.
“Mi piace quando mi fai i complimenti, Evans.”
“Stai attento a usare il mio cognome, Potter. Questa sera le Evans saranno due.”
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Petunia Dursley, Vernon Dursley | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Due universi paralleli


“Questo…crac è così stretto! Non posso mettermi la tunica nuova che mi hai fatto comprare l’altro giorno da Madama Mc Clan?”

“James, hai idea di come potrebbe reagire Vernon se ti vedesse indossare una tunica in un ristorante Babbano?”

Lo sguardo di James denotava chiaramente che no, lui non ne aveva assolutamente idea, ed effettivamente sarebbe stato strano aspettarsi il contrario. Lily sospirò. Era terribilmente stanca, perché da una settimana non faceva altro che mediare per James tra il mondo magico e quello Babbano. D’altronde, non poteva che essergli riconoscente per aver accettato di trascorrere con lei le vacanze nella Londra Babbana.

“Hai forse visto qualcuno andare in giro con una tunica con ricami di Grifondoro, durante le nostre visite negli ultimi giorni?”

“No, ma il fatto che i Babbani non abbiano gusto in fatto di abbigliamento non è una buona ragione per adattarsi alle loro sciocche usanze.”

“James, ti prego, è l’ultimo sforzo. Domani torniamo dai tuoi, potrai metterti perfino il tuo pigiama del Puddlemere United.”

Fu in quell’istante che, per la prima volta quella sera, James distolse l’attenzione dai propri strani indumenti e si accorse di quanto Lily fosse veramente agitata. Era più agitata di quando aveva acconsentito, per la prima volta dopo sette anni, ad andare a Hogsmeade con lui. Più agitata persino del giorno prima dell’inizio degli esami M.A.G.O., ed era davvero tutto dire. Per Lily, la cena con sua sorella e il suo futuro marito era una fonte d’ansia senza precedenti, e lui si ripromise che avrebbe fatto qualunque cosa per far andare tutto alla perfezione. 

“Guardando meglio, credo che questo trac mi doni molto, forse più della divisa da Quidditch di Grifondoro. Il nero mette in risalto la mia pelle luminosa.” Lily capì cosa lui stesse cercando di fare.

“Sei la persona più vanitosa che conosca.” Affermò, prima di alzarsi in punta di piedi per baciarlo.

“Mi piace quando mi fai i complimenti, Evans.”

“Stai attento a usare il mio cognome, Potter. Questa sera le Evans saranno due.”


Mentre camminavano verso il ristorante in cui avrebbero cenato, James ripassava mentalmente le informazioni che aveva su Vernon. Lavorava in una ditta che produceva trapani ossia, gli aveva spiegato Lily, degli aggeggi che servono per fare dei buchi nei muri. Detestava tutto ciò che non era perfettamente normale (“Se è per questo, anch’io. Detesto quest’anormalità di andare a piedi quando potremmo Smaterializzarci” pensò James) e gli piacevano molto le ciambelle. Queste erano tutte le informazioni che Lily aveva raccolto sul suo futuro cognato durante un pomeriggio in cui era andata a prendere un caffè con lui e Petunia, la settimana prima. 
Finalmente giunsero sul luogo dell’appuntamento. Erano puntuali, Lily era stata precisa, ma Vernon e Petunia erano comunque arrivati prima di loro. James aveva già visto Petunia diverse volte, quando al Binario 9 ¾ lei e i suoi venivano ad accompagnare Lily, ma lei non lo conosceva. Lily fece le presentazioni, il suo tono sembrava denotare un certo nervosismo. James se ne accorse, e cercò di sorridere a Vernon, il quale gli rispose con uno sguardo burbero. Nel frattempo erano entrati nel ristorante.

“Buonasera, abbiamo prenotato per quattro a nome Dursley.” Affermò Petunia, rivolgendosi al cameriere che li stava accogliendo. Questi le indicò un tavolo poco distante dalla finestra, e i due maghi fecero per andare a sedersi, ma Lily notò che Vernon e Petunia si erano scambiati uno sguardo d’intesa, e fece segno a James di fermarsi. 

“Va tutto bene?”

“Il tavolo non è di nostro gradimento. Non ci piace stare vicino alla finestra” il cameriere sospirò.

“Questo può essere adatto?” chiese, indicando un altro tavolo.

“Ma è al centro della sala, non molto intimo, non trova?” rispose Petunia con la sua voce acuta.

James cercava di trattenersi, ma purtroppo era piuttosto certo che tutto ciò che pensava di quella scenata si potesse leggere chiaramente sul suo volto. 
Finalmente il cameriere trovò un tavolo che si adattasse alle esigenze di Petunia e Vernon, e i quattro presero posto. Lily era nervosa, James lo notò, perché continuava a giocherellare con una ciocca di capelli, segnale lampante che c’era qualcosa che non andava. Le strinse la mano sotto il tavolo per rassicurarla. 

“Allora, James, raccontaci di te. Cosa fai nella vita?” nonostante la domanda provenisse da Vernon, Lily riconobbe subito l’inconfondibile stile di Petunia nei rapporti sociali. Chiunque fosse la persona che aveva di fronte, Petunia Evans avrebbe subito cercato di capire se si trattava di uno smidollato nullafacente o di una persona perbene. Dati i suoi standard, nella maggior parte dei casi si trattava di un nullafacente. 

“Ho preso i M.A.G.O., cioè, voglio dire, ho preso il diploma poche settimane fa, quindi al momento sono in vacanza. A settembre comincerò il corso di formazione per diventare Auror.” Vernon parve subito innervosito, naturalmente non aveva idea di cosa fosse un Auror. Petunia lanciò un’occhiataccia a Lily.

“Si tratta di un addetto alla sicurezza, nel mondo magico, Vernon.” Spiegò la più giovane delle Evans.

“Lily, un Auror è molto più di un addetto alla sicurezza! È un cacciatore di maghi oscuri!” James era offeso, ma lo sguardo di Lily gli fece capire che non era il caso di continuare. Petunia decise che era il caso di cambiare argomento.

“E tu, Lily, cos’hai intenzione di fare?” le chiese, con una voce stridula che indicava una certa tensione. Petunia voleva che Vernon fosse esposto il meno possibile a quel genere di follia. A qualunque genere di follia, in realtà. 

“Io studierò Medimag…Medicina.”

“Esistono medici anche nel vostro…mondo?”

“Certo che esistono, e Lily sarà la migliore. Nessuno è meglio di lei in Pozioni ed Erbologia.” S’intromise James, orgoglioso della propria ragazza.

“Pozioni ed Erbologia?” Vernon scoppiò in una fragorosa risata, e Lily desiderò sprofondare nel pavimento. Avrebbe voluto Cruciare James. Si girò a guardarlo. No, avrebbe Cruciato sua sorella e quell’uomo orribile che si era scelta.

“Ma insomma, basta parlare di noi, siete voi che avete qualcosa da raccontarci, o sbaglio?” chiese Lily, indicando l’anello al dito di Petunia. 

“Beh, si, purtroppo non sei potuta venire alla festa per il nostro fidanzamento che hanno organizzato i genitori di Vernon. Mi è dispiaciuto tanto.” Lo sguardo di Petunia diceva tutt’altro. 

“Purtroppo è quasi impossibile prendersi una pausa dalla scuola, al settimo anno. Si è molto impegnati con lo studio.”

“Certamente, certamente.”

Nel frattempo, era arrivato il cameriere a prendere le ordinazioni. Lily gli si rivolse immediatamente, sollevata dall’interruzione della conversazione. 
“Io vorrei delle costolette d’agnello, e dell’acqua, per favore.”

“Io prenderei il pollo arrosto, e della Burrobirra, grazie.” La imitò James.

“Burrobirra?”

“Della birra, tedesca se possibile. Lo scusi, è straniero, non parla bene la lingua.” Intervenne Lily, mentre sferrava un calcio negli stinchi a James.

Quando anche Petunia e Vernon ebbero ordinato, si girarono di nuovo verso di loro. Era evidente che Vernon riteneva James un folle, e Lily era molto irritata, perché desiderava essere in buoni rapporti con la sorella, ma allo stesso tempo non poteva sopportare che il suo ragazzo venisse trattato in quel modo. 
“Sai, Lily, di recente Vernon ha avuto una promozione, e ora ha ricevuto un’auto aziendale!” 

“Che bella cosa, senza dubbio te lo meriti pienamente, Vernon.” Rispose Lily, con voce piatta.

“Tu guidi, James?” 

“Guido una Nimbus 1500, il meglio sul mercato.” James, come molti maghi, era estremamente orgoglioso della propria scopa da corsa. Forse, però, Vernon non avrebbe condiviso il suo entusiasmo.  

“Nimbus? Non ho mai sentito il nome di questa casa produttrice.”

“Strano, è la più nota, anche se la Tornado gode comunque di buona fama.” 

“Tornado?”

“Tornado! Mai sentito parlare della Tornado? Molti giocatori di Quidditch cominciano con quelle, perché sono più facili da manovrare, per i principianti.”

“Quidditch?”

I due si guardavano, ugualmente stupiti.
“James, Vernon non conosce il Quidditch, tantomeno le scope da corsa.”

“Stava…stava parlando di…scope da corsa?” 

“Si.” Vernon e Petunia proruppero in una risata fragorosa. Lily arrossì, e James intuì che stava per scoppiare a piangere.

“Ma voi siete pazzi! Pazzi! Scope da corsa! Pozioni! Erbologia! Follia totale! Cos’altro? Magari allevate anche pipistrelli?!” Petunia continuava a sghignazzare, ma il tono di Vernon era diventato serio.

“Non voglio avere a che fare con questa storia. È assolutamente anormale. Se in ufficio sapessero che frequento gente del genere! Andiamocene, Petunia.” Mentre parlava, si era faticosamente alzato. Petunia sembrò esitare per un attimo, lanciò un’occhiata alla sorella, ma poi seguì il fidanzato. Vedendoli lasciare il locale, Lily scoppiò in lacrime. 

“Lily, non fare così. Non ne vale la pena”

“Ma è mia sorella! Certo che ne vale la pena! Ci tenevo tanto.” Ribatté lei, tra i singhiozzi. James si sentiva in colpa, sapeva che avrebbe dovuto fare di più, ma la verità era che per lui era impossibile capire il mondo Babbano, almeno quanto per Vernon era incomprensibile il mondo magico. 

“Mi dispiace, è stata colpa mia.”

“Si che lo è stata! E adesso non mi vorrà parlare mai più!” 

“Se non ti vorrà parlare mai più, sarà lei a perdersi qualcosa di meraviglioso.” 

“Certo, si perderà una pazza furiosa che alleva pipistrelli e vola su una scopa.”

“Non dire sciocchezze! Prima di tutto, non ti ho mai sentito dire che avevi intenzione di allevare pipistrelli. Se fosse così, sicuramente avrei trovato in giro qualche libro sull’argomento. In secondo luogo, tu non sai volare su una scopa. Infine, se Petunia si fosse presa la briga di curarsi di sua sorella, in tutti questi anni, lei stessa saprebbe che essere maghi non vuole dire questo, che non è follia, e che è la nostra essenza.” Le disse dolcemente, accarezzandole i capelli, mentre lei singhiozzava, la testa appoggiata sul tavolo.

“Lo so che sono stato un disastro, Lily. Avrei dovuto prepararmi per questo incontro, soprattutto visto che tu eri così agitata. Ti chiedo scusa.” Lily continuava a singhiozzare, ma adesso lo faceva appoggiandosi al petto di James, e lui lo considerò un progresso positivo. Almeno non era ripugnata dal contatto con lui.

“Lily, ti prometto solennemente che cercherò di fare pace con Vernon, la prossima volta che lo vedrò.”  Dopo quelle parole, la ragazza alzò lo sguardo su di lui.

“Studierò Babbanologia, mi farò prestare tutti i libri da Remus. Mi metterò il trac e non nominerò le scope da corsa.”  Lily sorrise.

“Non parlerò nemmeno di quanto sei brava in Pozioni o in Erbologia, ma puoi stare certa che continuerò a raccontare a quei due quanto sono orgoglioso della mia ragazza, la strega più brillante che io conosca.” 

“Ti amo.” Sussurrò lei.

“Cosa?” Lily alzò gli occhi al cielo.

“Ti amo, James Potter.”

“Ti amo anch’io, Lily.” Non fu un caso, se James decise di omettere il cognome di Lily da quell’affermazione.

Fu, quella, la prima volta che Lily Evans disse a James Potter che lo amava, e fortunatamente non era destinata a rimanere l’unica. Da quella sera in avanti, la vita di Lily assunse una sfumatura nuova, perché, ammettendo di amare James, si ritrovava divisa tra l’amore per lui e quello per sua sorella, che nonostante tutto esisteva ancora. Non significava semplicemente dover scegliere tra James e Petunia, voleva dire scegliere tra i due mondi a cui lei apparteneva, due mondi che le sembravano, le sarebbero sempre sembrati, incompatibili. 

Angolo dell'autore
Questa fanfiction nasce dal racconto sulla cena tra Lily, James, Petunia e Vernon che potete trovare, se non l'avete già letto su Pottermore. La Row ci ha fornito alcuni dettagli, come il fatto che Vernon chieda a James che macchina guida e lui inizi a parlare della propria scopa, che io ho usato come punto di partenza per la scrittura. Il finale è forse un po' troppo melenso, ma spero che renda bene il bisogno di amore che spinge Lily a comportarsi in questo modo. D'altra parte, lei e James non stanno insieme da molto tempo, quindi mi sembrava verosimile che non avessero ancora superato la barriera del "ti amo". Spero che abbiate apprezzato. 
Lucia

 
   
 
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