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Autore: Youth_    23/01/2016    2 recensioni
"Nel silenzio di una notte eterna, si consumò quell'amore che due cuori giovani vivono come se fosse il loro ossigeno. Quella notte si persero, uno morì e l’altra visse, senza di lui.
Ma in quel momento, io vi dico, non si sentirono mai così vicini, così forti.
Si amarono col coraggio degli ultimi attimi, con la scelleratezza dell’azzardo, e con l’unica certezza che, in un modo o nell'altro, si sarebbero ritrovati"
One-shot su FredxHermione sulle note di "Heroes", di David Bowie
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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“We are nothing, and nothing will help us
Maybe we’re lying,
then you better not stay
But we could be safer
Just for one day”


«Stai bene, Freddie?» mormorò Hermione, sporgendosi dal davanzale.
Il freddo le stava congelando le ossa. La terra si confondeva con il cielo, intrisi entrambi di tristezza, di solitudine. Il campo da Quidditch, poco lontano, non era mai stato così vuoto. Appariva tutto arrugginito, piccolo di fronte alla potenza e alla spietatezza della guerra ormai inevitabile, di un futuro già scritto, stampato sulla pelle di tutti, come un marchio nel cuore che aveva reso ogni battito prezioso, forse l’ultimo.
Hermione non voleva ricordarsi così di quella scuola, dei momenti felici passati tra quelle mura.
Non voleva che il buio di quella notte infinita riuscisse a cancellare il suono delle risate che erano echeggiate proprio lì, della gioia che aveva provato nel calpestare l’erba del giardino che di lì a poco sarebbe stata ricoperta di sangue, di polvere.
La morte vegliava su quel momento aspettando d’introdursi nella prima crepa; ma lei non voleva mollare.
Non poteva mollare.

«Sì» mormorò Fred, azzardando uno dei suoi soliti sorrisi, azione che gli risultò più pesante e difficile del solito.
Strinse la bacchetta tra le dita, facendosi forza solo di quello, di quel piccolo potere che aveva in mano. Odiava vederla così.
Odiava non poterla sentire ridere, non essere rimproverato da lei. Odiava persino pensare che non l’avrebbe più bacchettato (anche letteralmente), che non le avrebbe più sbattuto in faccia i suoi trucchi.
Non poterle più mandare gli auguri per il compleanno.
Non convincerla ad intrufolarsi ad Hogsmade.
Non scambiarsi gli sguardi d’intesa che solo loro due potevano capire, non afferrarsi negli angoli dei corridoi solo per ricordarsi a vicenda che erano indivisibili, inseparabili.
Era convinto che nessuno sarebbe riuscito a portargli via Hermione, la sua Hermione; ma quella storia sembrava destinata a culminare negli stessi luoghi in cui era nata, a scrivere il suo epilogo col loro stesso sangue.
I minuti erano pochi, l’attesa snervante; e nessuno di loro due voleva lasciarsi andare.

«Anch’io» sussurrò Hermione in risposta.
La voce rotta la tradì, e una singola, pesante lacrima le rigò il volto. Fred non ce la fece più, non riuscì a trattenersi; la strinse tra le braccia, cercando di difenderla con la forza che vacillava, con l’amore a cui era disperatamente aggrappato. Le accarezzò il viso, tremando.
Anche lei tremava, e sembrava così piccola, così debole tra le sue braccia.
Erano in bilico: ad aspettarli sotto, il vuoto.
La baciò, e in quel bacio ci furono tutte le parole morte in gola, tutta la forza che non potevano avere, tutto quello che avrebbero desiderato donarsi e per cui non c’era più tempo. In quel bacio si esaurì la fiamma che avevano avuto troppa paura di far bruciare e che adesso rischiava di essere spenta da una folata di vento troppo forte per cui entrambi sarebbero caduti.

Nel silenzio di una notte eterna, si consumò quell’amore che due cuori giovani vivono come se fosse il loro ossigeno. Quella notte si persero, uno morì e l’altra visse, senza di lui.
Ma in quel momento, io vi dico, non si sentirono mai così vicini, così forti.
Si amarono col coraggio degli ultimi attimi, con la scelleratezza dell’azzardo, e con l’unica certezza che, in un modo o nell’altro, si sarebbero ritrovati.

Erano in bilico: ad aspettarli sotto, il vuoto.
L’abbraccio si sciolse, e caddero. Insieme.

«Ti amo, Fred»
«Ti amo anch’io, Herm»
   
 
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