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Autore: cin75    24/01/2016    6 recensioni
Dalla storia: "Avevano avuto a che fare con il Re dell’Inferno. Avevano fronteggiato più volte Lucifero in persona. Si erano azzuffati con arcangeli fuori di testa. Erano anche pronti ad un faccia a faccia con Dio dopo aver conosciuto perfino sua sorella. Ma questo....questo proprio non lo avevano messo in conto!!"
Genere: Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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DEAN.
 
Il primo ad avere un colloquio con Miriam, fu Dean.
 
Lei, lo trovò appoggiato ad un vecchio scaffale con l’aria di un bimbo che ne aveva fatta una di troppo e ora, timoroso , aspettava solo la giusta punizione.
Eppure, quello che la stava aspettando, era un uomo che aveva sacrificato tutto della sua vita. L’aveva sacrificato per il volere e la devozione dovuta al padre. Per il legame e la lealtà avuta verso il fratello. Per quella piccola scintilla, fulgente più che mai, che nel profondo della sua anima, continuava a brillare alla furiosa ricerca del bene.

“Dean…”

Il ragazzo scattò quasi sull’attenti, quando si sentì richiamare e istintivamente provò a rimettersi in ginocchio, ma Lei , gli fu subito accanto.
“No. No. Non inginocchiarti. Ma se vuoi proprio fare qualcosa che non sia stare in piedi, vieni, siediti accanto a me.” lo invitò indicando due sedie vicine.
Dean la seguì quasi come se fosse stato un automa e le si sedette accanto.
“Dean…perché non mi guardi?!” chiese gentilmente e con tono amorevole e non di rimprovero.
“Io…io non credo di essere….”
“…degno?!” e il cacciatore annuì. “Hai sempre pensato questo di te, figlio mio. Lo pensavi quando non credevi di essere un figlio degno dell’orgoglio di tuo padre. Lo pensavi quando credevi, ogni volta, di aver deluso il rispetto di tuo fratello. Lo hai pensato anche quando Castiel ti salvò dalle pene degli Inferi. Ma credimi, Dean, sei sempre stato il solo e l’unico a pensarlo.” sembrò volerlo rassicurare e mettendogli una mano appena sotto il mento , lo costrinse gentilmente a sollevare il viso verso di lei.
La pace e la serenità che Dean le lesse sul volto appena sorridente, sembrò donare anche a lui una sorta di pace o per lo meno la serenità di poterle rivolgere la parola tranquillamente.
“Come puoi…”, sussurrò incerto.  “Io…io ho commesso così tanti sbagli. Ho le mani talmente sporche di sangue che ..”
“Chi non ha sangue sulle proprie mani, Dean?!” domandò ingenuamente.
“Tu!” rispose senza pensarci.
“ E se ti dicessi che non è così!” ammise e fissando lo sguardo smarrito di Dean.
“Cosa?!”
“Anche se non c’è sangue, come lo intendi tu, sulle mie mani, molte sono le scelte che ho fatto. Il Paradiso non è più il luogo creato all’inizio dei tempi. Coloro che lo abitano non sono più gli esseri caritatevoli e amorevoli al servizio del più Puro Bene. La guerra, l’odio, l’arrivismo hanno preso piede anche nei meandri più celesti della mia Casa, Dean e io…io sono comunque una Regina e una regina combatte per difendere ciò in cui crede , coloro che deve preservare , l’ideale che deve proclamare.” rivelò con dolce enfasi.
“No..no..no…” si ritrovò a ripetere con aria furiosa Dean, mentre si alzava dalla sedia. “No..Lui…Lui non doveva permetterlo…Lui non ti avrebbe dovuta far arrivare a tanto…Lui…Lui…” farneticava il cacciatore , muovendosi all’interno di quella stanza come un animale chiuso in gabbia. “ Ha abbandonato il Paradiso, la sua famiglia. Ha lasciato che gli angeli arrivassero alla più completa anarchia. Ti ha lasciata tra le schiere in piena ribellione. Tu….” fece indicandola con fervore. “Tu che sei e sei sempre stata l’unica idea di amore e pace che …che io….”
“Che tu abbia avuto?!”, suggerì finendo la frase per lui. “Perché dici questo, Dean?!”

“Tu sei una…madre!”

“E tua madre era questo per te? Pace e amore?!” chiese amorevole.
“Lei era tutto per me e quel tutto mi è stato portato via nella maniera più crudele e dolorosa.”
“Ma anche tua madre ha lottato!” sembrò volergli ricordare, riportandogli alla mente ricordi di una Mary che non avrebbe dovuto conoscere.
“E ha perso!” ammise amareggiato e addolorato. E arrabbiato.
“Pensi che io possa perdere?!”
“Non oso pensarlo!” ammise apprensivo il cacciatore.
“Tu hai così tanto amato tutti quelli che hai avuto intorno, Dean.”, iniziò a parlargli. “Senza rendertene conto, dai agli altri talmente tanto, che non resta niente per te.”, cercò di farlo ragionare. “Hai così tanto amato tuo fratello Sam. E ancora non riesci a smettere di amarlo così tanto da non riuscire ad immaginarti una vita senza di lui al tuo fianco.”
Dean, al nominare suo fratello, la guardò e per un attimo, Miriam vide , in quel solo sguardo, ciò che legava i fratelli.
“Sammy è tutto ciò che mi rimane. La parte sana che devo proteggere a tutti i costi da ogni male. Lui…lui è la parte buona di questo mio mondo. La parte innocente, quella umana tra le tante ….mostruose e maligne. Per quanto possiamo litigare, combinare casini apocalittici o biblici, io lo so, lo so, che lui ci sarà sempre e Sam sa che io ci sarò sempre per lui.”
“E allora perché ora vuoi allontanarlo da te?!” chiese spiazzandolo decisamente.
 
Dean in quel periodo aveva sentito la pressione di Amara molto forte e nel timore di trascinare verso l’ennesimo baratro il suo amato fratellino, stava concependo l’idea di allontanarsi da lui e affrontare le cose da solo.
 
“Tu come….”, poi sorrise ironico. “Che stupido!! Stavo per dire: tu come fai a saperlo!” e Lei fece simpaticamente spallucce.  “Amara…l’Oscurità..” precisò e un lampo di apprensione si palesò sul volto della donna. “…sta facendo di tutto per legarmi a lei. Continua a dirmi che il marchio di Caino ci unirà per sempre, che per me non c’è altra scelta che unirmi a ciò che lei è sempre stata. E io…io non posso condannare Sam a ciò che forse non potrò evitare. C’ho già provato quando avevo il marchio e l’ho quasi ucciso. Non posso rischiare ancora. Ho il terrore….di…di non riuscirmi a fermare questa volta!”
“Che il marchio ti abbia legato all’Oscurità è innegabile..” affermò suscitando una sorta di panico sul volto del ragazzo che l’ascoltava. “..ma niente è legato per sempre.”
“Cosa…come…” balbettò confuso e terrorizzato dal quel legame.
“Il Paradiso doveva essere per sempre la dimora di Dio, ma così non è. L’amore dovrebbe essere per sempre, eppure finisce. Le stelle dovrebbero brillare per sempre, eppure si spengono. L’unica cosa che può durare in eterno è ciò che noi scegliamo di far durare in eterno.” proferì senza mostrare rimprovero.
“Dobbiamo scegliere ..noi?!” chiese titubante.
“E’ sempre stata solo una vostra scelta, Dean.”,  rispose semplicemente. “Hai scelto di cercare tuo fratello, hai scelto di proteggerlo a costo della vita. Hai scelto di andare all’Inferno per la sua vita. Hai scelto di proteggere chiunque avesse bisogno di aiuto. Hai perfino scelto di dare asilo ad un angelo quando avresti potuto abbandonarlo ai suoi errori e alle sue di scelte. Hai scelto sempre la lealtà, la giustizia, la compassione e la verità.”
“Ho sempre pensato di essere una frana nelle scelte che facevo!” ammise ironicamente Dean, avvicinandosi di nuovo a lei.
“Se la metà degli angeli del Paradiso, avessero fatto la metà delle tue scelte, il Paradiso sarebbe ancora ciò che era e avrebbe ancora il senso per cui fu creato.” lo elogiò sincera come solo lei poteva essere.

“Io ho paura!” e quella forse fu la seconda volta che le labbra di Dean pronunciarono ad alta voce quella debolezza. La prima, fu quando dovette confrontarsi con Caino.

“Chi non ne ha , figlio mio. Ma essere coraggiosi non significa non aveva paura, ma ammettere di averne e saperla affrontare. E tu, Dean Winchester , sei uno degli uomini più coraggiosi che io abbia mai visto camminare su questa terra.” lo rassicurò.
“Come posso portare a termine questa ennesima battaglia!?”
“Non lo so e credimi, non lo so davvero, perché le cose continuano a trasformarsi. Gli eventi sono così mutevoli da rendere indefinito il loro inizio e la loro fine…” disse con lo sguardo perso forse in quegli eventi che non riusciva a vedere nemmeno lei. “L’unica cosa che possiamo fare, che tu puoi fare, è avere fiducia in ciò che sei, nelle persone che hai al tuo fianco e in coloro che vegliano su di voi.”
“Ci sono…angeli che vegliano ancora su di …noi?!” fece decisamente incredulo e ironico.
“Una di sicuro c’è!” rispose fissandolo compiaciuta e Dean  per la prima volta in vita sua arrossì di fronte ad una donna che lo aveva lasciato senza parole.

Poi Lei gli si fece più vicino e con un movimento lento che Dean seguì con gli occhi, gli baciò la fronte e il cacciatore si ritrovò a chiudere gli occhi, come se volesse vivere e imprimersi nella mente quel semplice gesto….materno.
Ma qualcosa accadde dentro di lui, nel suo profondo. Qualcosa, una sensazione, che non provava da anni. Da tanti anni.
Provò pace.

“Che….cosa mi hai ….fatto?!” chiese temendo di offenderla in qualche modo.

“Ricordi? Io sono il Sollievo dei peccatori!” asserì benevola e dopo un po’ Dean la vide uscire dalla stanza.
Il cacciatore si sentì come svuotato. Ma non era una brutta sensazione, perchè quel senso di vuoto era solo dovuto al fatto che non provava più quell’opprimente senso di colpa che lo aveva tormentato per tutta la vita. Si sentiva talmente leggero che quasi si sentiva debole al punto di camminare e così, si sedette di nuovo, accanto a quella sedia che ormai era vuota.

Chiuse gli occhi e si segnò la fronte , il petto e le spalle.



N.d.A.:  Happy Birthday , Dean Winchester!!!

 
   
 
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