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Autore: Mamel    24/01/2016    0 recensioni
La vicenda è ambientata qualche anno dopo la caduta definitiva di Lord Voldermort. A Hogwarts, un ragazzo di nome Richard è innamorato di Jane, una Corvonero della sua stessa età. La one shot è articolata in due pagine di diario. Nella prima, Richard espone tutti i suoi sentimenti e le sue preoccupazioni; nell'altra, egli descrive l'appuntamento con la sua amata e l'esito, positivo o negativo, del suo tentativo di conquistarla.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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22 febbraio 2005

Caro diario,
sono, di nuovo, qui per raccontarti i miei pensieri da sedicenne. Probabilmente li leggerò da adulto e ci riderò su, come se non fossero mai significati nulla per me. Allora, direi di cominciare. Ti ho già parlato di quella ragazza di Corvonero, Jane. La situazione è diventata decisamente più preoccupante. L'altra notte l'ho addirittura sognata! Eravamo vicino alla riva del lago, però non proprio sulla sponda. Eravamo appoggiati a un grande albero. Lei si comportava sempre al medisimo modo: parlava di ciò che le succedeva, con la sua voce acuta che a me fa impazzire; di tanto in tanto si sistemava i capelli, leggermente scompigliati dal vento; e scherzava sui suoi difetti, come se fossero di poca importanza. Io non facevo altro che starla a sentire, con un sorriso stampato in volto e aria da stupido, esattamente come tutte le volte che chiacchieriamo. Tuttavia, dopo aver parlato un po', Jane si è fatta più seria; ha cominciato ad esitare; il suo volto era, allo stesso tempo, imbarazzato ed impaurito. All'inizio, non comprendevo cosa le stesse succedendo, ma poi tutto è divenuto immediatamente più chiaro. Mi ha confessato il suo amore e mi ha baciato, intensamente, sulle labbra.
Naturalmente era soltanto un sogno. Quando mi sono svegliato, sono rimasto parecchio deluso. Sembrava tutto così reale, così perfetto ma, purtroppo, tutto ciò non era vero. In questi giorni, la sto guardando in modo completamente differente. Già da prima pendevo dalla sue labbra e ogni bacio sulla guancia, che ero riuscito a rimediare, pareva un dono divino, ma, adesso, mi devo trattenere dal farle i complimenti per qualsiasi suo pregio ogni minuto. Oggi ho notato che la sua migliore amica, Elisabeth, anche lei Corvonero, mi guardava, ridacchiando. Non so se questo sia un segno del fatto che io piaccia a Jane o se, piuttosto, quest'ultima si sia stancata di me perché si è resa conto dei miei sentimenti, che non ricambia. Spero che tu capisca, diario, per me è davvero importante. Ho paura di star facendo la figura dell'idiota davanti a lei; questo mi porterebbe a perderla ed è l'ultima cosa che desidero che accada. Inoltre, mi sento anche sciocco a sfogarmi su un pezzo di carta, senza offesa, ma nessuno dei miei amici lo fa. Le ragazze sono solite avere un diario, al contrario dei maschi. Penso che, se lo dovessero scoprire, i miei compagni mi deriderebbero. Anche se noi Tassorosso siamo la casata più amichevole, non vuol dire affatto che ci tratteniamo, in taluni casi, dallo scherzare sugli altri. Certo, rispetto ad altre case, la cosa potrebbe essere presa soltanto come un gioco, senza malizia, invece di come potrebbe accadere tra Serpeverde (sia chiaro, io non ho nulla contro di loro). 
Tornando al discorso di prima, credo di aver deciso: domani chiederò a Jane un appuntamento. Spero di non cambiare idea o di non farmi sopraffare dalla paura. Detto questo, vado a dormire.
A domani,
Richard 


23 febbraio 2005

Caro diario,
i miei compagni di stanza sono già sotto le coperte e io, perciò, posso scriverti in pace. Credo che oggi si possa definire il più bel giorno della mia vita. 
Procediamo con ordine. Come ti avevo già anticipato, ho domandato a Jane se le andasse di vederci, nel pomeriggio, al lago. Le ho proposto proprio quel luogo perché desideravo che tutto fosse come nel sogno. Lei ha accettato, prendendo l'invito, probabilmente, come un'uscita tra amici. Ho parlato dell'appuntamento solamente a Dave, il mio migliore amico. Egli mi ha incitato  e mi ha detto che, a suo parere, io avessi buone possibilità. All'ora di pranzo, ero più ansioso che mai; i denti mi tremavano; respiravo profondamente perché dovevo mantenere la calma; i miei occhi andavano sempre a scrutare il tavolo dei Corvonero per non perdere di vista Jane. Insomma, non riuscivo a star fermo e tranquillo. Finito di mangiare, mi sono recato in Sala Comune e sono entrato nel mio dormitorio per darmi una rinfrescata ed essere definitivamente pronto.
Alle tre meno cinque, ero seduto ai piedi dell'albero che avevo sognato. Siccome ero arrivato con qualche minuto di anticipo, ho atteso Jane. Quest'ultima mi ha raggiunto, puntualissima, come sempre, e mi ha salutato, con un bacio sulla guancia. Sorrideva; quelle labbra mi facevano venir voglia di baciarla e di stringerla forte tra le mie braccia. I suoi capelli ricci, di un color biondo lucente, le incorniciavano il suo viso; i suoi stupendi occhi azzurri le donavano più bellezza di quanta ne avesse già. Non è eccessivamente alta ed è magra. Sembra un piccolo, delizioso e aborabile cucciolo bisognoso di protezioni, almeno questo dal punto di vista fisico. Da quello caratteriale è completamente differente. Io sono un tipo calmo e pacato; lei è autoritaria e non si abbatteva facilmente. A scuola ha voti altissimi, al contrario dei miei. Purtroppo, sapevo già che alcuni ragazzi le avevano fatto già delle proposte, ma lei le aveva sempre rifiutate e questo aspetto mi faceva ben sperare. Abbiamo parlato per un po' del più e del meno, finché non mi sono fatto forza. Ti riporto le precise parole:
"Jane, senti... ti devo dire una cosa, è importante.".
Vedendo il mio tono serio, ha iniziato a prestare la massima attenzione. "Allora, ehm..." esitavo, senza riuscire a formulare una frase con senso compiuto. A questo punto, lei mi ha invitato a proseguire. Io ho cercato di ricorrere a tutto il mio, purtroppo scarso, coraggio e ho ripreso a parlare, facendo un respiro profondo.
 "Sei una ragazza intelligente, affascinante e dolce. Insomma, hai tutto. Lo so che tu mi vedi   come un amico, ma io, con il passare del tempo, ho capito di provare qualcosa per te.".
 Jane è arrossita a tal punto che il suo viso era simile a un peperone. Per alcuni istanti, non ha aperto bocca nulla; io mi sono morso il labbro inferiore, per la preoccupazione. Poi, tutt'un tratto, accadde la medisima sequenza che avevo sognato. Lei si avvicinò a me, mi cinse le braccia intorno al collo e disse "Era da tanto tempo che attendevo questo momento.". Il mio cuore batteva più che mai. I nostri due corpi erano così vicini che potevo sentire, oltre al suo magnifico profumo, il suo respiro. Jane ha avvicinato le sue labbra alle mie, fino a toccarle. Era tutto vero, non un sogno; non riuscivo ancora a credere ai miei occhi. Il bacio è stato molto intenso e lungo. In esso, ho cercato di inserire più passione possibile; volevo farle capire il mio amore verso di lei, quanto le volessi bene. Abbiamo continuato a scambiarci effusioni amorose; al termine, ero sfinito ma anche molto contento. Sono riuscito a conquistare la ragazza che mi piace e non desidero altro.
A presto con nuove notizie,
Richard
   
 
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