That’s
amore
Nico
era esausto dal loro ultimo round.
Assolutamente e completamente sfinito, quel tipo di stanchezza che
arrivava
fino in fondo alle ossa e ci si sentiva appagati nel cadere a terra e
fare una
dormita ovunque capitasse di trovarsi al momento.
E
al momento era stravaccato sopra a
Will, che sembrava tanto spossato quanto si sentiva Nico. Il petto di
Will era
umido di sudore e la faccia di Nico ci aderì completamente
quando gli si poggiò
sopra, ma a Nico non importava minimamente. I muscoli che Will aveva
duramente
guadagnato con anni di tiro con l’arco e lavoro nei campi
erano degli
eccellenti cuscini per il corpo affaticato di Nico. Il leggero alzarsi
e
abbassarsi del petto di Will stava cullando Nico verso il sonno; sonno
che
avrebbe accolto con piacere.
Will
stava tracciando linee immaginarie con
le sue mani ferme da chirurgo sul fianco e sulla schiena di Nico,
lasciando
calore al loro passaggio. Era rassicurante; faceva sentire Nico come al
sicuro.
“Ti
amo, tesoro.” Mormorò Nico contro la
pelle di Will, “sei sempre
così buono con me.”
“Hm?
Cos’hai detto, tesoro?” chiese
Will, la voce un po’ rauca.
“Sei
sempre… così buono con
me…” ripeté
Nico.
“Oh…”
disse Will, spostandosi di modo
che Nico fosse raggomitolato contro di lui più che sopra di
lui. “Ah…”
“Scusa,”
disse Nico dopo l’improvviso
cambiamento di posizione, “Per caso ho…? Stavo
dicendo ‘Sei sempre così buono
con me’, l’ho detto in italiano? Mi sta succedendo
sempre più spesso quando
sono parecchio stanco.”
“Oh,
beh, non, ah, non è un problema.” Disse
Will, l’accento che si faceva più notare mentre un
rossore si diffondeva dalla sua
faccia e collo, fino al petto. Il primo pensiero di Nico fu che Will
covava
qualcosa, ma la tenda improvvisa formatasi nelle coperte attorno le
anche di
Will provavano altrimenti.
“A
quanto pare,” disse Nico con una
risatina stanca, “non è affatto
un
problema… tesoro.”
“Déi,
Nico, piantala. E’ imbarazzante.” Disse
Will, coprendosi la faccia con le mani. Nico, comunque, non ne voleva
sapere, e
prese le mani di Will nelle sue (uno dei gesti romantici preferiti di
Will) e
le strinse leggermente.
“Sei
così stupido. Mi piace il tuo
accento e a te piace il mio e se vuoi che ti insegni un po’
di dirty talking in
italiano lo farò… anche se non ora
perché sto morendo di sonno e voglio
dormire.”
“Suppongo
che dovrò andare a risolvere
questa situazione, allora, mh?” Disse Will, indicando le
coperte con un
sospiro. Nico rise di nuovo. “Già, è
probabile.”
Diede
un bacio a Will sulla fronte e lasciò
uscire dal letto il biondo, che stava borbottando a se stesso di
fidanzati
italiani e del troppo vino prima di cena.