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Autore: ehitsfrannie    24/01/2016    1 recensioni
Esistono Tre Pietre: la pietra dell'equilibrio, quella della saggezza e dell'amore. Tre Pietre essenziali per far tornare la magia a Storybrooke. Il compito di trovarle viene affidato ad Alice, una ragazza tormentata dal suo passato turbolento che sarà costretta a lottare contro i Cattivi più malvagi delle fiabe. Per fortuna (o sfortuna) ci sarà il Cappellaio Matto ad affiancarla in questo viaggio insieme ad un'altra ragazza temeraria tanto quanto il fratello.
Tre Pietre. Tre personaggi. Una sfida per ognuno di loro.
Riuscirà Alice a portare a termine la sua missione? Qual è il vero obbiettivo di Jefferson? Cosa centra Tremotino in tutto ciò? E se Capitano Uncino avesse una sorella?
[le parti di Rumbelle mi sono state gentilmente concesse dall'autrice padme83 alla quale vanno i crediti per le one shot della sua raccolta "In the morning you always come back" di sua totale creazione e stesura.]
Genere: Avventura, Fantasy, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cora, Jefferson/Cappellaio, Matto, Killian, Jones/Capitan, Uncino, Signor, Gold/Tremotino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XIX

 

Ogni Pietra aveva messo ognuno di loro in uno stato di difficoltà: l'ametista, Pietra dell'equilibrio, aveva spronato Jefferson a far pace con il suo passato; lo smeraldo, Pietra della saggezza, aveva costretto Kendra a guardare in faccia la realtà e pensare al suo bene una volta per tutte. Ora era il turno del rubino, la Pietra dell'amore, e un senso di angoscia attanagliava Alice, la quale trovò un po' di calore e coraggio solo quando strinse le dita attorno le prime due Pietre.
Ne mancava una sola, e poi sarebbero potuti tornare a casa.
Ma dov'è casa?
Erano arrivati a Wonderland stanchi, affamati e combattuti. Kendra era stata sul punto di piangere ricordando Killian e Jefferson e Alice si erano quasi dimenticati del loro litigio, ognuno intrappolato nella sua rete di pensieri e rimorsi.
L'orologio di Ernest era scomparso. Una volta tornati a Wonderland, Alice si era accorta di non averlo più ed era arrivata alla conclusione che questo poteva solo significare la fine del loro viaggio.
Mentre attraversavano il confine del regno della Regina di Cuori, Jefferson si rivolse alle due ragazze. «Dovremo attraversare il labirinto, che è impestato dalle sentinelle, e poi inoltrarci segretamente nel castello di Cora. Qualcuno a qualche idea di come farlo?»
«Hai ancora quel fungo che fa diventare piccoli piccoli qui con te?»
Il Cappellaio si tastò le tasche, scuotendo poi la testa amareggiato.
Alice si posò un indice sul mento, pensosa, fino a quando non lo protese in aria colta da un'idea. «Conosco un Fante, Will Scarlet. Mi ha aiutato dopo che te ne sei andato, mi è stato di grande aiuto e sono sicura che lo sarà di nuovo.» dichiarò, lanciando uno sguardo d'accusa a Jeferson che però egli non colse.
Kendra incrociò le braccia al petto, dubbiosa. «D'accordo, ammesso anche che questo Fante voglia aiutarci...come possiamo chiederglielo se siamo bloccati qui?»
Alice spostò lo sguardo su di lei, mentre un raggiante sorriso le fioriva in viso. Kendra se ne accorse e capì al volo, alzando le braccia sopra di sé in segno di esasperazione. «No, Alice! Non propormelo neanche, non ti azzardare!»
«Kendra, ma tu sei un pirata! Rubare, depredare, saccheggiare e tutte quelle cose da bucaniere che facevi devi metterle in pratica ora.» la implorò quest'ultima con voce decisa. «Non te lo chiederò mai più, solo...per favore. Non c'è altra via per tornare a casa.»
Kendra esitò per qualche minuto, per poi roteare gli occhi e annuire. «Va bene, proverò ad aprire le porte del castello e vi lascerò introdurre dentro da questo Will Scarlet.»
Senza auguri di buona fortuna ne altro, Kendra corse giù per la collina dritta nella bocca del leone.
Ora erano rimasti soli, Alice e Jefferson, e per qualche minuto rimasero in silenzio seduti sull'erba, aspettando che qualcuno prendesse il coraggio per parlare.
Entrambi erano rimasti scossi e turbati e in quel momento tutto ciò che era successo tra di loro sembrò prendere una sfumatura insignificante.
Finalmente il Cappellaio parlò, con la voce ridotta ad un sussurro. «Mi dispiace.»
Alice voltò la testa verso di lui, sorpresa e senza saper come rispondere.
«E non dire che dopo essere venuto in tuo aiuto non ti importa più del resto. Una buona azione non ne cancella due cattive.»
«Però è così. Per me, è così.» rispose Alice con sincerità. «Perché sei tornato, e come?»
Le Pietre non funzionano senza di te, stava per rispondere il Cappellaio.
Ma Alice avrebbe comunque trovato una crepa nella sua voce, una spiegazione alternativa che avrebbe fatto cadere il suo castello di menefreghismo e allora mentire non sarebbe servito a niente.
«Ti basti sapere che è stato molto umiliante.» rispose ridendo divertito, per poi tornare subito serio. «Quando te ne sei andata, ero già pentito. Ho cercato la Jolly Roger e l'ho trovata attraccata alla costa. Gli ho raccontato del cappello, del rapimento di Kendra e del motivo per cui se n'era andata. Mi ha chiuso nelle sentine e ho dovuto aspettare che tutta a sua ciurma fosse impegnata nella battaglia per uscire.»
«E poi mi hai vista.»
«E poi ti ho vista.»
Sorrisero.
«Chissà che fine ha fatto l'orologio di Ernest.»
Jefferson non replicò. Non che Alice se lo aspettasse.
Lui era il Cappellaio Matto e non aveva una risposta per tutto.
Era solo il Cappellaio Matto.










Here I Am!
Io ci rinuncio, non riesco a pubblicare con la meticolosa puntualità che speravo :( Questa volta non è colpa della scuola, bensì è colpa mia. Sto lavorando ad altre cosette (tra cui la fanfic sui fratelli Jones che ancora non so se andrà in porto...) e quindi ho messo le storie che sto scrivendo un po' da parte. 
Dunque, questo è più che altro un capitolo di passaggio da Neverland a Wonderland. Jefferson, Alice e Kendra sono quasi alla fine del loro viaggio, manca una sola Pietra, quella dell'amore, e poi potranno finalmente tornare a casa. 
Mentre Kendra compie una missione suicida tra i corridoi del labirinto della Regina di Cuori, il Cappellaio e Alice hanno modo di chiarirsi e sembra ormai che si siano perdonati così tante cose che nessuno potrà più mettersi trai due...l'orologio di Ernest è scomparso, e questo lascia in tutti un vuoto: sanno che non c'è altro modo di tornare indietro se non prendere l'ultima Pietra. 
Mancano pochi capitoli prima della fine che ho già scritto, quindi teoricamente non dovrei avere troppi problemi le prossime settimane a pubblicarli tutti puntualmente. 
Speriamo bene :') Buona domenica, lasciate una recensione e a presto! <3

Frannie.

   
 
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