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Autore: Maggie_Lullaby    17/03/2009    6 recensioni
Lexi è una sedicenne testarda e dalla lingua affilata che vive in un mondo tutto suo pieno di ideali e stili di vita.
Maggie è una ragazza timida a innocente, incapace di dire di no e di vivere tranquillamente la sua vita.
Maryl è una ventenne che aspira a una grande carriera, ma è bloccata da un padre testardo e da due sorelle che hanno bisogno di lei.
La vita di tre sorelle si mescola a quella dei Jonas Brothers
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Brothers&Sisters'
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Ah la vita è strana a volte, vero? Beh vi dico solo una cosa, sono molto incazzata, all'esagerazione, la causa è la mia prof di arte, la ammazzerai volentieri, a quanto pare io “non mi so rapportare” ma che vada a farsi in culo prof di merda … okay mi rilasso, respiro profondo, comunque prima è meglio se passo ai ringraziamenti altrimenti do di matto:

EllieGoodman: sono contenta che le sorelle Campbell ti stiano simpatiche e soprattutto di averti fatto ridere. Questo è un capitolo sulla famiglia Jonas, spero ti piaccia. Un bacio!

ada12: ma perchè non ti sembra corretto? Maggie, scusami, mi sembra davvero simpatica. Un bacio!
DarkViolet92: sta tranquilla che non appena pubblicherai la tua FF io la leggerò con entusiasmo, solo avvertimi quando la pubblicherai. Un bacio!

Stargirl312: Leti, sono contenta che ti piacciano questi personaggi, e anche che tu abbia messo questa FF nei preferiti , ti voglio bene anche io. Un bacio!

jeeeeee: no problem amor tanto non pensavo di aggiornare prima di oggi, martedì, poi il mio prossimo aggiornamento sarà … venerdì o sabato oppure lunedì. E tu vai in gita? Per quanto, tre giorni? Beata! Io con la mia classe dovevamo andare a Praga per cinque giorni ma “non ci potevano aggregare alle altre classi” come se non potessero aggiungere dieci studenti, perchè nella mia classe siamo solo in dieci, poi dovevamo andare a Strasburgo ma a quanto pare “il Parlamento non è visitabile nei giorni in cui dovremmo andare” quindi la gita forse salta, ma comunque ti sto annoiando. Sono contenta che ti sia piaciuto lo scorso capitolo, un bacio tesoro!

Ice_Bubble: sono contenta che ti sia piaciuto questo capitolo, e che ti abbia fatto divertire. Un bacio!

erbeeren: hey grazie per essere passata nella mia FF, spero continuerai a leggere anche i prossimi capitoli, ne approfitto di dire, come ti ripeto spesso nelle recensioni che ti lascio, che la tua Ff è fantastica! Un bacio!

jollina la verde: eccomi qui allora che aggiorno, non ho potuto farlo prima, ma spero di farmi perdonare con questo nuovo capitolo. Comunque ti ho lasciato una recensione nella tua FF. Un bacio!

Potterina Weasley: ma tesoro tu mi farai morire dal ridere, fai troppo ridere, mi hai rallegrato in una giornata nera come il carbone, tutta colpa di quella prof di merda … comunque spero che questo capitolo ti piaccia. Un bacio!

Capitolo 4. To be a Jonas


Era possibile odiare una persona dopo averci scambiato quattro frasi in croce? A quanto pare si.

Joe Jonas era seduto su una sedia della sua camera mentre improvvisava una canzone alla chitarra mettendoci tutto l'odio che provava per Alexandra “Rompiballe” Campbell.

Non poteva esistere una persona così odiosa, non era biologicamente possibile.

Lexi Campbell, Joe era sicuro che quel nome non l'avrebbe mai dimenticato, se in futuro avrebbe trovato un'altra persona così odiosa l'avrebbe chiamata Lexi.

Ma cosa le interessava se lui e Sasha si stavano baciando? Mica avevano usato i megafoni con tanto di insegna luminosa per dire: “Ehi mondo, guarda! Joe Jonas sta con Sasha Collins!”, anzi più passavano inosservati meglio era.

Quasi quasi ci avrebbe scritto una canzone su quella ragazza intitolata semplicemente “I hate”, semplice e diretto, meglio di così!

Già aveva le parole in mente: “Io odio quel tuo modo di sorridere, quella tua faccia da saputella, quel tuo viso ribelle, quel tuo tono arrogante, le tue parole di sfida. Io odio tutto di te.

Un successone, doveva ricordarsi di dirlo a Nick per aiutarlo con le parole.

Okay, probabilmente stava esagerando, ma in quel momento nessuno odiava come Joe Jonas.

Con uno sbuffo appoggiò la chitarra alla parete affianco alle altre e si stese sul letto mentre con una mano accendeva il televisore mettendo un DVD di un film in cui Sasha aveva recitato nel suo primo ruolo di protagonista.

In quel film aveva la parte di un'adolescente timida con il sogno di partecipare alle Olimpiadi di pattinaggio sul ghiaccio nonostante si fosse precedentemente rotta una caviglia e che riusciva a coronare il suo sogno grazie al suo allenatore, nonché fidanzato alla fine della pellicola.

Osservò l'immagine della sua ragazza mentre pattinava e non poteva immaginare essere più bello in tutto il mondo o universo.

L'avrebbe potuto gridare a tutta Los Angeles: “Sasha Collins è fantastica!”

Dopo lo spiacevole incontro con Lexi Sasha aveva insistito per essere riaccompagnata a casa dicendo che “per quel giorno avevano rischiato abbastanza”. Una bugia bella e buona dato che erano usciti solo da pochi minuti.

Joe aveva fatto come gli aveva ordinato Sasha senza riuscire a trattenersi per tutto il viaggio di ritorno di dire imprecazioni e maledizioni contro Alexandra. Alla fine del tragitto la ragazza era di umore nero.

Joe continuò a guardare il film con discreto interesse, ormai avrebbe potuto recitarlo a memoria per tutte le volta che l'aveva visto.

Era arrivato nella parte in cui Sasha, che nel film si chiamava Tina, credeva di non riuscire più a pattinare dato che la caviglia era tornata a farle male e il suo allenatore, Brett, la consolava.

- Non credo di poterlo fare Brett – disse “Tina” con voce lacrimosa.

- No, Tina, io credo in te, hai uno splendido talento, sei capace, elegante, non mandare tutto a monte – ribatté “Brett”.

In effetti quel film non era uno dei migliori che avesse mai visto in vita sua, ma Joe lo apprezzava davvero tanto.

Fu solo quando sentì il rumore della porta che si apriva e la voce dei fratelli che riempiva la casa che spense la televisione e scese per andargli incontro mentre tentava in ogni modo possibile di tenere lontana dalla sua mente l'arroganza di Lexi.


Se io non avessi te

forse mi arrenderei

tu sei la prima che

fa un viaggio dentro me

e poi non molla mai

(Se io non avessi te, Nek)


La prima cosa che Nick vide quando entrò in casa fu Joe che gli veniva incontro con l'espressione di uno che aveva avuto una pessima giornata e che non doveva essere minimamente disturbato.

- Nick – disse il mezzano senza un saluto, - tu mi devi aiutare a scrivere una canzone che parla di odio, ho già alcune strofe in testa, ora tu devi aggiungere il tuo tocco creativo e sarà un successone. La nostra prima canzone che parla di odio.

- Buongiorno anche a te, Joe – disse il minore.

- Non scherzare Nick, sono di pessimo umore, quindi vieni e aiutami subito – ordinò il mezzano.

- Che ti è successo? - domandò Kevin.

Joe guardò il fratello maggiore.

- La domanda più appropriata sarebbe che diavolo è successo a te. Dove ti sei cacciato per ridurti così? - domandò Joe.

Kevin si guardò i pantaloni e la giacca incrostati di fango.

- Ho avuto uno spiacevole incontro con una ragazza isterica – snocciolò, - normale direi.

Nick guardò il fratello maggiore.

- Intendi la ragazza con cui ti trovavi quando siamo passati a prenderti – disse includendo l'autista della Mercedes che aveva schizzato la ragazza.

- Già – borbottò, - Miss Simpatia.

Joe gli diede un'amichevole pacca sulla spalla.

- Siamo in due fratello – disse con aria tetra.

- Perchè? - chiese il maggiore.

- Ho incontrato una ragazza davvero simpatica, più simpatica di lei non ho mai incontrato nessuno – disse ironico.

Nick scosse la testa, probabilmente era l'unico che aveva avuto una bella giornata.

- Sono l'unico che ha incontrato una ragazza simpatica oggi? - chiese.

I due fratelli lo guardarono interessati.

- Una ragazza? - chiese Joe. - Davvero?

Nick annuì.

- In biblioteca.

I due fratelli maggiori si scambiarono un occhiata.

- Come si chiama? - domandò Kevin.

Nick sospirò.

- Maggie Campbell.

Sia Joe che Kevin rabbrividirono.

- Campbell hai detto? - chiese il primo.

- Si, perchè? - domandò il minore incerto.

Joe si scostò il ciuffo stirato dagli occhi.

- Ho conosciuto una certa Lexi Campbell – disse lui.

- E io ho incontrato una ragazza di nome Maryl Campbell – disse Kevin.

I tre fratelli rimasero a guardarsi per qualche istante.

- Strano – disse Joe.

Gli altri due annuirono.

- Nick se Maggie Campbell è una parente di Lexi Campbell ti proibisco in ogni modo di uscire con lei, dovessi morire.

Che cosa? Nick non poteva uscire con Maggie solo perchè a suo fratello non andava a genio questa Lexi?

- Perchè scusa? Se lei mai mi chiamerà e vorremo uscire insieme lo faremo, non ho bisogno del tuo consenso – disse Nick scaldandosi.

- Fai come vuoi – disse Joe scuotendo la testa contrariato.

Kevin sbuffò.

- Sentite ragazzi lasciamo stare questo argomento e passiamo a cosa più importanti, per esempio la canzone che dobbiamo scrivere … e no Joe, non scriveremo una canzone che parla di odio – disse il maggiore anticipando la domanda del fratello che abbassò il capo triste.

Nick scosse la testa, aveva due fratelli davvero scemi.

- Senti fratellino – disse Joe quando Kevin se ne fu andato per farsi una doccia, - per quella canzone di cui ti parlavo lavoriamoci insieme lo stesso, Kevin si dovrà attaccare.

Il minore annuì.

Ma gli voleva un bene nemmeno minimamente immaginabile.


Vivo per lei da quando sai

la prima volta l'ho incontrata

non mi ricordo come ma

mi è entrata dentro e c'è restata

(Vivo per lei, Andrea Boccelli, Giorgia)


Va bene Kevin Jonas odiava Maryl Campbell.

Non poteva dire che il suo era odio profondo, ma di certo la detestava, e tanto anche.

E dire che a un certo punto non le era sembrata neanche così antipatica, certo poi si era ricreduto subito.

Kevin ridacchiò: era davvero buffa quando era caduta, con gli occhiali storti sul naso, i vestiti sporchi di fango e acqua e con il tacco rotto.

Il ventunenne uscì dalla doccia e si rivestì per sentire il rumore di qualcosa che cadeva e si rompeva.

- Nick sei un idiota! Mi hai rotto la chitarra! - urlò Joe.

- Io? E poi si è rotta solo una corda! - ribatté Nick.

- Una corda, tutta la chitarra, è la stessa cosa! - gridò il mezzano, - e poi non è colpa mia.

- Ma se sei tu quello che diceva che dovevo suonare con più brutalità quella tua stupida canzone!

- Che c'entra? Sei tu che suonavi! - disse Joe avendo ovviamente torto.

Kevin sospirò: quei due erano un continuo di litigi e rappacificazioni.

- Ah e così sarebbe colpa mia?

- Già!

- Lascia stare Joe, visto che ti credi tanto bravo suona tu questa canzone! - urlò Nick con rabbia.

Ecco come fare arrabbiare Nick Jonas signore e signori.

- Daccordo, ti insegno io come si fa a suonare una chitarra – disse il mezzano.

Ci fu un breve istante di silenzio, poi il grido esultante di Nick.

- Ecco, te l'avevo detto! Hai rotto anche tu una corda!

- Ma non è vero!

- E' questa che cos'è?

Joe balbettò una serie di scuse patetiche.

Kevin alzò gli occhi al cielo e pregò il buon Dio che quei due non lo coinvolgessero.

Nick e Joe continuarono a litigare, ma con meno enfasi, così il maggiore si rilassò, andò in camera sua e prese la sua chitarra, con tutte le corde integre, e si mise a suonare Love Bug mentre la canticchiava a bassa voce.

A un certo punto smise, non era dell'umore adatto per cantare, forse doveva aiutare Joe e Nick a scrivere quella canzone, ma il suo orgoglio glielo proibì.

Malgrado si sforzasse non riusciva a dimenticare Maryl Campbell … e alla sua antipatia, anzi la sua più che antipatia era arroganza.

Certo era una bella ragazza, i capelli biondo cenere resi più scuri dalla pioggia scrosciante che ancora non accennava a smettere, gli occhi che sfumavano da un castano scuro più all'esterno fino a diventare dorati nella parte più interna, il naso dritto, la pelle diafana … okay sarà stata anche bella ma era vanitosa, superficiale e arrogante.

Insomma aveva fatto una tragedia per un tacco rotto.

Diluvio universale, la fine del mondo, presto chiamate la polizia, i pompieri, l'FBI, la CIA … era un tacco, mamma mia adorata, non una collana di sei carati con tanto di zaffiri, smeraldi, con il diamante più grande del mondo incastonato al centro!

Maryl “Arroganza” Campbell, suonava anche bene.

- Joe, cavolo, guarda che hai combinato! - gridò Nick a squarciagola.

- Io?! - domandò il mezzano.

- Si, tu! Hai rotto la statuetta di mamma e papà che ha regalato la zia per il loro ultimo anniversario! - disse Nick con voce disperata, una pausa, - io questa volta non mi prendo la colpa per una cosa che hai fatto tu!

- E' successo una sola volta … - si difese debolmente il mezzano.

Probabilmente il minore lo stava guardando con un'occhiata penetrante.

- Okay solo un paio di volte ...

- Tre – lo corresse Nick, - la prima volta per il servizio di porcellana della nonna, la seconda quando hai rotto lo specchio in bagno e la terza quando hai spaccato in due il videogioco preferito di Frankie.

- Beh si … dettagli – commentò il mezzano.

- Dettagli un corno, ora tocca a te a prenderti la colpa – disse Nick, - e no io non ti aiuterò, scordatelo.

Joe con ogni probabilità stava facendo gli occhi dolci da cucciolo abbandonato.

- Oh va bene, è inutile litigare con te, vinci sempre tu, mi sa che il detto che dice che chi rompe uno specchio avrà la sfortuna per sette anni è una balla – disse il minore, pensieroso.

Kevin sospirò sarebbe stato meglio andare a calmare le acque, voleva bene a quei due pazzi fratelli con la testa non del tutto a posto.

Il motivo?

- Nick mi hai rotto un'altra corda!

Semplice, erano i suoi fratelli.


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