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Autore: Magali_1982    25/01/2016    3 recensioni
-Devi ascoltarmi, Rey.- L'anziano Jedi butta un pezzo di legno pescato dalla spiaggia nel focolare.
-Questa, in parte, è anche la tua storia. Per comprendere la Forza è necessario conoscere la sua vera origine, che sta sopra il Bene o il Male. Nasce da un potere più vecchio della Galassia e incomprensibile ai più. Si svela a chi crede di non avere più un cuore e fugge davanti a chi lo cerca per una vita intera. Ritengo sia nato tutto da un sacrificio, il più grande che qualcuno possa fare. L'ho capito molti anni dopo averlo visto coi miei stessi occhi.-
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kylo Ren, Luke Skywalker, Rey, Un po' tutti
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Here's my heart and I give it to you
Take me with you across thi land
These are my dreams, so simple and few
Dreams we hold in the palm of our hands.






 
-Hai ragione. Lei è troppo preziosa.-
Silenzio.
E' così opprimente da assorbire il quieto ronzio dei propulsori. La voce dell' uomo la culla insieme al rollio del cargo.
-Non ho potuto fare nulla per impedirlo.-
Stavolta sente la risposta.
-Non avresti potuto, amico mio.-
-Tu non me l' hai affidata perché la costringessi a vivere da sola su un pianeta come Jakku!-
Il tono rabbioso e disperato la stupisce. Continua a fingere di dormire, il cuore in gola e le ciglia secche di lacrime. Non può credere che Lui, proprio Lui-


Una sensazione di fresco interrompe la visione.
La pelle strappata e contusa brucia. La quiete arriva un secondo dopo.
Il sogno ritorna.


-Ce la farà Luke. La Forza la guiderà.-
-Se stai per ricordarmi Tatooine, sai di mentire. Io non ero da solo.
-
-Nemmeno lei lo sarà. Questi sono i suoi primi passi.-

Ha già sentito questa frase.
E come già è accaduto su Takodana, apre gli occhi e torna alla realtà.




 
*






E' sdraiata su una cuccetta. Molto più comoda, linda e spartana di quella del Falcon.
Led rossi e verdi si accendono e spengono sopra di lei, accanto a lei. Stringe appena le palpebre e fa scorrere lo sguardo intontito sui profili scabri di un abitacolo spazioso e austero. Il duracciaio delle lamiere è nero, lucido come uno specchio. Le luci fredde e basse, in modo che i riflessi si smorzino in ombre sfuggenti e distorte.
Rey avverte acuto un senso di oppressione e controllo. Una volontà di dominio. Un bisogno disperato di ottenerlo e possederlo.
Non é da sola.
Lentamente, prova a girare il capo. I muscoli della parte destra del volto si ribellano, coperti da una garza e dalla fascia che la tiene ferma.
Davanti alla postazione di comando si apre un' ampia vetrata. Al di là di essa, vede ancora il verde selvaggio delle piante e degli alberi che anno dopo anno stanno divorando silenziosamente i resti dello splendore di Venna.
Qualcuno è seduto al posto del pilota e la sta fissando intensamente. A giudicare dal modo in cui i gomiti sono puntellati sulle ginocchia, una posa rilassata e riflessiva, deve essere lì da diverso tempo.
La ragazza corruga la fronte con aria interrogativa. Vorrebbe chiedergli cosa ha visto perché lo sa, ne é certa. Hanno di nuovo condiviso un sogno. Prova ad alzarsi ma una sbarra invisibile la blocca all'altezza del petto. Altre due sono chiuse attorno ai polsi e le ultime trattengono le caviglie.
Prigioniera.
Non è già passata attraverso un' esperienza simile?
-Ancora?- domanda astiosa. Non riesce a dominare un tono ironico che colora la sua domanda in modo del tutto inaspettato.
L'uomo che la sta osservando -perché non riesce a chiamarlo Kylo Ren. Non senza la sua tunica, il casco e semplicemente vestito del cuoio degli stivali, di un paio di pantaloni e una casacca nera- fa scattare verso l'alto il sopraciglio destro.
-L'ultima volta che eri coscente mi sembrava fossimo ancora nemici.-
No. Quell' uomo non può essere il temuto guerriero del Leader Supremo del Primo Ordine. Le ha appena risposto con del sarcasmo .
Lo stesso posseduto da suo padre.
Rey non crede di doverne essere contenta. Ha imparato mesi addietro, su un incrociatore Star destroyer, che quanto crede spesso non coincide con quanto prova.




No.
E' stato il primo pensiero che lo ha attraversato con violenza, la scarica di un fulmine, nel momento in cui Rey è precipitata al suolo.
Per colpa sua.
Convive con il disappunto che la sua esistenza porta in quella degli altri da troppi anni per dolersene.
Ha scoperto che, se si tratta di Rey, ogni controllo, ogni desiderio di essere migliore, perfetto, degno,s'infrange davanti alla sola idea che possa vederlo per qualcosa che non é.
Realizzarlo lo ha portato alla nascita di un' onda di puro terrore. Il suo istinto continua a tradirlo.
Indossa una maschera con un elmetto non solo per tentare di avvicinarsi alla grandezza di Darth Vader, sfigurato e terribila ma anche per nascondere a tutti i tratti che riconducono immediatamente a due persone odiate quanto un tempo le ha amate. L'eventualità di farsi vedere senza difese, vere o figurate che siano, lo atterrisce. Deve incutere timore e terrore.
E' bastato che una ragazzina cercasse i suoi occhi dietro un visore, ammettendo senza vergogna la paura di bestia braccata da una creatura senza volto, per vacillare.
Fosse stato un solo episodio, avrebbe potuto venire a patti con la sua maledetta debolezza. Infliggersi del dolore, patire per espiazione e ritrovare nel Lato Oscuro il conforto che non gli ha mai mentito.
Invece è accaduto ancora.
Per questo la odia. Non comprendere perché una piccola mercante di rottami di Jakku riesca a manovrarlo con tanta semplicità lo riempie di rabbia. E di devastante, divorante curiosità.
L'ha raccolta da terra sollevandola tra le braccia e l' ha portata nello shuttle. Le ha curato la ferita rimediata sulla guancia. L'ha sfiorata sul viso, descrivendo in punta di dita la curva delicata dello zigomo fino al mento.
Calda.
Ricorda così bene il tepore furioso del suo corpo, il fuoco riversatogli addosso nel momento in cui è riuscita a penetrare nella sua mente.
Ha mentito, ha tradito per essere lì. Nel solo posto con un senso. A nemmeno un passo da dove dorme una giovane senza passato, potente nella Forza, incapace di ucciderlo.
-Maestro...-
Rey lo ha mormorato, vinta da un sogno. Kylo Ren lo ha profanato senza rimorsi. Quanto ha visto lo ha fatto indietreggiare sconvolto fino a sedersi col cuore pesante e in tumulto, il respiro affannoso.
Una bambina.
Sarebbe dovuta arrivare all' Accademia e si era parlato molto di quanto fosse... unica.

-Come te Ben.-

Maledetto bugiardo!
Tutti non hanno fatto altro che mentirgli, nascondendogli la verità. Solo il Supremo Snoke ha mostrato il coraggio e la saggezza bastevoli a rivelargli il suo destino.
Poggia i gomiti sulle ginocchia, cercando di ritrovare il dominio di sé. Passano i minuti e finalmente, Rey si sveglia.
E si accorge della- piccola precauzione presa.
Naturalmente si ribella. L'avrebbe deluso in caso contrario.
-Ancora?-
Avverte il rancore nella voce, mescolato ad altro.
Un altro che gli strappa una reazione immediata.
-L'ultima volta che eri coscente mi sembrava fossimo ancora nemici.-
Rey sibila furiosa e schiaccia di nuovo la testa contro il cuscino. Vorrebbe chiedere perché diamine una cuccetta, la cosa più simile ad un letto si possa avere nello Spazio, debba avere degli stalli termocomposti per tenere fermo chi la occupa. Kylo Ren vede quella domanda rimbalzarle nella mente e deve trattenere un sorriso storto quando realizza sarebbe solo spreco di fiato.
Sei intelligente, ragazzina...
-Potrai anche portarmi dal tuo padrone. Non dirò nulla su dove si trova Luke Skywalker. Morirò piuttosto che tradirlo.-
...O forse no.
-Potresti dirmi qualcosa di meno ovvio?- ribatte infastidito. -Nella tua infantile ideologia sei prevedibile.-
Di nuovo, i suoi occhi chiari vorrebbero trapassarlo da parte a parte. Sono di un colore indefinibile tra il bruno e l'oro. Trasparenti come biglie di vetro.
Continua, ti prego. Guardami!
-Non mi hai detto perché mi hai voluto qui.-
-Non è di tua competenza saperlo.-
Rey stringe i pugni. Un lampo le storce i lineamenti minuti del volto, facendola sorridere ferina. La Forza urla ed erompe.
- Mi morderò la lingua e soffocherò nel mio sangue.-
Quale terribile, patetica minaccia! Eppure, invece di scemare sale con un' impennata violenta e satura l'aria. Kylo Ren dilata le narici.
-Provaci.-
Gli basta vedere uno scatto del labbro inferiore di Rey per reagire.


Non appena il bottone segreto per far sparire le manette viene premuto, Rey scatta seduta.
Cerca di respingerlo con la Forza ma sono troppi vicini perché la rabbia si apra lasciando posto al raziocinio. Le scappa una sorta di squittio nel venir afferata per i polsi e spinta con violenza contro la parete. Scalcia, l' energia invisibile che li ha legati dal loro primo incontro crepita e si scontra; invece di allontanarli, li getta uno addosso all'altra.
Rey avverte l'odore di pulito dei capelli di Ren. E quello del cuoio, del ferro che lo avvolgono come un mantello. Ha sulla faccia il suo respiro, ha la sua bocca tanto vicina da non poter far altro che fissarla.
Sembra così morbida.
Con uno sforzo immane, cerca di divincolarsi, di sfidarlo a gesti. E' la terza volta che sono tanto vicini. Lottano sempre: l'uno contro l'altra, ognuno contro se stessi.
-Dimmelo!-
Le urla addosso e quelle labbra piene, così sode ed elastiche, si contorcono per la rabbia senza riuscire a farle paura.
-Lasciami!- prova a sferrargli una ginocchiata ma rimane pur sempre una ragazza bassa e minuta contro qualcuno in grado di soverchiarla per altezza e stazza; impotente e frustrata, deve subìre l'assalto di tutto il suo corpo che la sta inchiodando contro l'acciaio. Il cuore le batte feroce contro il palato; spera di essere abbastanza forte per quando la colpirà.
-Dimmi di cosa ho paura!-
Ogni stilla di ribellione l'abbandona. Si è aspettata un attacco di tutt' altro genere.
-Non volevi saperlo- soffia concitata, prendendo tempo.
Un sogghigno ferino le risponde. -Stavi mentendo anche tu, allora.-
Come tutti. Come mio padre, mia madre.
Quello è un pensiero segreto e vola via come una farfalla impazzita verso Rey. Che lo afferra con delicatezza e si sforza di seguire l' esempio del suo Maestro.
Accogliere, senza giudicare.
-Sai che non è vero.-
Kylo Ren sente il corpo della ragazza farsi molle nella sua presa. Comincia a stringerle i polsi fino a sentire i muscoli delle dita dolergli e le ossa scricchiolare appena.
-Sto aspettando- sussurra. La sua voce è tagliente, certo ma ha una vibrazione strana. Non capisce perché ma Rey arriva a definirla...calda.
Non sa a cosa credere: la sta provocando per darle il colpo di grazia? Cerca la verità?
Può solo fare quanto ha imparato senza insegnamento. Lentamente, chiude gli occhi e interroga la Forza.
-Tu hai paura di non essere amato, Ben Solo.-
Un battito di ciglia.
Un secondo. Per saltare e sentire solo il vuoto del baratro.
La mano destra di Kylo Ren scatta dalle sue braccia al collo. Lo stringe ma senza fare male.
E' una carezza nascosta da un ordine. I muscoli sotto il palmo flettono e Rey alza il volto verso il suo. Vede il velo di sudore sull' arco di cupido, sente addosso e dentro la sua trepidazione .Un mondo rosso in tempesta le mugghia nel cervello.
No, ti prego!
Il grido silenzioso lo ferma a un millimetro dalla sua bocca, che si serra in una linea sottile e tremante.
Gli ha appena confessato cosa teme di più e ora è lei a respingerlo per una paura diversa: non riuscire a confessare quanto poco sappia di questioni dai nomi fumosi e incerti, collegati a scene viste da bambina, nascosta per non farsi vedere dai contrabbandieri di Jakku intenti a divertirsi con le donne al servizio di Hankur Platt.
-Aspetta!- Compie un gesto inaspettato:gli afferra le braccia, perché non la lasci.
Non dovrebbe desiderare nulla di quell' uomo ed è così. Lei vorrebbe. Lei vuole.
-Io...- balbetta cercando dentro di sé le parole giuste.
Non le trova. Perché a loro non occorrono. Deglutendo vistosamente, abbassa le palpebre mentre gli prende il polso destro, invitandolo ad aprire la mano.
Guardami.
Guarda dentro di me.

Kylo Ren indugia. Nemmeno nei suoi sogni più sfrenati ha mai contemplato la possibilità che fosse lei a concedergli la massima delle rese. Deve obbedirle; un altro gesto impensabile.
Quanto vede gli strappa un sorriso incredulo e una frase.
- Non voglio farti male. Lo senti, vero?-
-Io...Non so cosa sento.-
Kylo Ren torna a sovrastarla. Le tiene ancora i polsi bloccati e rabbrividisce nel percepire sotto l'altra mano lo scorrere impazzito del sangue.
Me.Devi sentire solo me, Rey.
Lo mormora con un fiotto di crudo desiderio dritto al centro della coscienza; la risposta di Rey lo avvolge con un alone di luce. La tentazione di catturarla tutta diventa un imperativo.
Scappa. Fuggi da questa seduzione!
Lo farebbe, se solo pensasse davvero che è sbagliato.
Attende e il pentimento non arriva. Aspetta di sentirsi dilaniato, distrutto dal rimorso ma questo rifiuta di palesarsi.
Tutto è sparito. Tranne Rey.
Rey che non ha mai baciato nessuno.
Rey che crede il bacio simile a un morso.
Rey che ha affidato questi suoi ricordi a un uomo con poca esperienza, troppo dedito al Lato Oscuro e agli scopi del Primo Ordine per conoscere gli aspetti più profondi dell' attrazione.
Kylo Ren ha cercato qualche lezione e doverosi sfoghi virili tra le braccia di compiacenti prostitute terrorizzate a dovere dalle sue esigenze: mai provare a spogliarlo, non osare nemmeno di pensare di poter chiedere una minima fonte di luce.
Il pollice sinistro della sua mano spinge con delicatezza sotto il mento di Rey, facendole sollevare il viso.
Ogni urlo dentro di lui si placa.
Finalmente.




A dire il vero, questo bacio presenta delle difficoltà difficili da immaginare fino a un secondo prima.
Sta' ferma.
Rey s'irrigidisce di colpo, le guance in fiamme. Crede di non poter avere più caldo di così ma subito dopo, Kylo Ren le sbuffa una risata contro la bocca.
Una. Vera. Risata.
-Stavi per mordermi.-
...Oh.
Scuse. Deve trovare scuse convincenti subito. -Pensavo...-
-Il tuo Maestro non ti ha insegnato che pensare non va bene? Devi solo sentire.-
E lasciar fare a me.
Ci vorrà pazienza. E potrebbe rivelarsi decisamente piacevole.
Comincia tutto con un soffio. Lento, prolungato, contro il suo labbro inferiore che sporge in maniera deliziosa.
La lingua v'indugia sopra, quel tanto che occorre per farle capire che stia cercando tenerezza e dandole sicurezza.
Viene ripagato con un lieve sospiro e la bocca di Rey che si schiude piano.
Prima, significativa vittoria.
Tutto quello che sente ora è- perfetto. Il calore del suo respiro già un po' corto, la consistenza delle sue labbra contro le proprie: sono incredibilmente morbide, per essere state a contatto con l'aria dei deserti di Jakku per tanti anni. Dovrebbe liberarla ma non è ancora il momento giusto; lei ha avuto per tento tempo potere sulla sua mente, sui suoi sogni. Un briciolo di soddisfazione è giusto prenderselo.
S'impone di rimanere calmo, di non avere fretta. La resa di Rey è una sensazione in crescendo di vertigine. Esita, è impacciata ma un guizzo d' intraprendenza la porta a ricambiare, seguendo i lievi movimenti con cui le sta insegnando cosa sia davvero un bacio.
E' ironico, persino assurdo che stiano imparando insieme.
Cominci a sentirmi?
...Sì.

Non sta mentendo.
La lingua smette di sfiorarla.
Il desiderio è una freccia di sensi che apre in due il flusso della Forza. Rey si sente sopraffare per un secondo, prima di venir percorsa da un' onda di ritorno.
Lasciami.
No.

Mugola praticamente nella sua gola la sua protesta ma è un suono sensuale, nuovo, capace di dare i brividi a entrambi.
Ti prego!
Una si spinge addosso all'altro e il bacio diventa naturalmente l'espressione violenta di un' esigenza diversa. Ancora carne, denti persino, lingua. La rivelazione dei loro veri bisogni.
Senza smettere di cercarlo, Rey strattona i polsi. E' infuriata nel sentire nella testa il divertimento di Kylo Ren nel resisterle. E' incredula nel percepire ogni più piccola cosa: le fibre della sua casacca, l'odore e il calore del suo corpo sotto i vestiti; il battito del suo cuore martella contro le costole e gli viene risposto con altrettanto vigore.
Ora sì. Sì, Rey.
Le braccia sono di nuovo libere.
Blocca il suo volto tra le mani, lo spinge appena lontano da sé.
La consistenza dei suoi folti lunghi capelli neri tra le dita la punta del naso aquilino contro quella del proprio la bocca tumida gli occhi lucidi il rossore delle guance scavate il fuoco acceso dietro lo sguardo la potenza della Forza la sua attrazione la sua voce nella testa la sua risata nella testa la pelle-
Tutto.
Questo tutto fluisce in lei. Una scarica d' informazioni e sensazioni che appiccano un incendio.
Kylo Ren - Ben Solo è attorno a lei in lei ed è lì per lei.
Questo ha voluto la Forza.
Non è altrettanto certa che essa voglia un altro bacio ma è certa di volerlo lei.




Quando riescono a separarsi, entrambi non hanno più fiato.
Le guance di Rey sono rosse, gli occhi brillanti. Così vicina a lui, Kylo Ren può notare le efelidi che baciano la pelle del viso.
Vorrebbe slegare quei codini uno a uno. Scorrere le dita tra i suoi capelli. Aprirglieli e sentire il loro odore. Fuoco, sabbia, sole.
-Il Supremo Leader continua a dire che sei pericolosa.-
-A meno che tu non riesca a trascinarmi nel Lato Oscuro, vero?-
La mano destra di Kylo Ren si chiude con violenza sulla sua spalla. -Pensi di sapere la verità. Non è così. Luke Skywalker ti ha mentito.-
Vorrebbe così tanto avvertire il tremore della paura. L' adrenalina di un fiotto di rabbia. Invece la ragazzina sostiene il suo sguardo con fermezza, alzando il mento. La Luce danza nella sua sfida incosciente, assorbe la sua oscurità, la rende una scintillante linea argentea. Un confine entro cui si sente libero da ogni oppressione e incubo.
-So molte più cose di quante pensi...Ben.-
Colpiscila.
La voce di Snoke sale, ribollente d' ira, dal buio che ormai segue Kylo Ren da anni. Rimane inascoltata.
-Pensi basti qualche moina per riportarmi tra le sottane di Leia Organa?-
Rey socchiude le palpebre, piegando appena il capo di lato.
-Da quando conosco tua madre non l'ho mai vista indossare un abito. E' un Generale. Una guerriera.-
Si rimette in piedi, subito imitata da lui.
-Non mi è stato detto da nessuno di riportarti a casa. Sono qui per te. Ho sentito la tua sofferenza o quella che credevo tale.-
-Vuoi dirmi che l' Ultimo Jedi ha deliberatamente rischiato la vita della sua unica, preziosa Padawan per obbedire a un richiamo della Forza?-
I pugni di Rey si serrano contro i fianchi. -Sì. Ci sono ancora molte cose che non conosco ma di alcune sono certa. Sei il suo più grande rimpianto.-
Lo scatto ferino con cui l'uomo la costringe a indietreggiare di un passo sa di disperazione.
-Come potrei dimenticarlo.Ho fallito. Io ho sempre fallito.-
La Forza avvampa di fiamme invisibili. Rey vede cosa sta per accadere un secondo prima del momento in cui Kylo Ren afferra la sua spada laser.
Un guizzo.
Una mano. Dita che aprono e stringono un polso forte e riescono nell' impossibile.
Kylo Ren è immobilizzato. Un anello bianco e cangiante che incappia ogni ombra.
-Cosa hai fatto?- sussurra incredulo.
-Non lo so. Io- io sentivo di doverlo fare.-
...Perché?
Perché non ho altra scelta.

Una spia rossa comincia a lampeggiare. Ren corre alla plancia, attiva l' Holonet e il radar. Impallidisce ma rimane impassibile.
-Devi andartene. Hanno scoperto che sono fuggito.-






L'assolutamente non rihiesto angolo dell' autrice: lo sapevate che questo capitolo doveva essere l'ultimo? Secondo voi è andata così?
La canzone citata a inizio capitolo è sempre di Loreena McKennitt, "Never ending road".
Dunque.
So che sono imperdonabile ma il tempo non è mai abbastanza quindi...venite tutti qui, lettori. Fatevi abbracciare. Fatevi sprimacciare per bene. Perché ve lo meritate. Siete in tantissimi, i vostri commenti mi emozionano e spero continuerete sempre di più a farmi sapere cosa ne pensate. A lunedì prossimo!

Maddalena




















 
  
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