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Autore: Magali_1982    18/01/2016    4 recensioni
-Devi ascoltarmi, Rey.- L'anziano Jedi butta un pezzo di legno pescato dalla spiaggia nel focolare.
-Questa, in parte, è anche la tua storia. Per comprendere la Forza è necessario conoscere la sua vera origine, che sta sopra il Bene o il Male. Nasce da un potere più vecchio della Galassia e incomprensibile ai più. Si svela a chi crede di non avere più un cuore e fugge davanti a chi lo cerca per una vita intera. Ritengo sia nato tutto da un sacrificio, il più grande che qualcuno possa fare. L'ho capito molti anni dopo averlo visto coi miei stessi occhi.-
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kylo Ren, Luke Skywalker, Rey, Un po' tutti
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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To where he waited still
It was a place where no one else could
come.






 
Il Millennium Falcon è ancora visibile in cielo quando Chewbacca torna a dare voce al suo disappunto, protestando contro quel viaggio insensato.
Luke sospira; lo Wookie non è mai stato d'accordo ma non ha potuto opporsi al volere di Rey. Se le avesse negato il permesso, sarebbe partita di nascosto.
-So che non approvi.-
Chewbe scuote il capo, producendo un lungo lamento costellato d' impennamenti vocali.
-Non le farà del male.-
Lo Jedi viene investito d' imprecazioni miste al timore. Quello terribile di perdere per sempre la ragazza.
L' ha mandata chissà dove, perché non c'è una rotta certa da seguire, un determinato quadrante da raggiungere, per incontrare il Cavaliere di Ren che ha ucciso il suo stesso padre.
Ben ha sempre amato il co-pilota di Han; da bambino ha cercato spesso la sua compagnia e molte volte gli è stato affidato per calmarlo e consolarlo, per spiegargli che l'ennesima discussione non è nata per colpa sua e che il genitore sarebbe tornato presto; le missioni suicide accettate per conto della Resistenza sono state una ripicca contro un litigio, l' ennesimo, con il Generale Organa o la risposta al richiamo dell' avventura ignorato per amore della famiglia. Un richiamo a cui cedere, di tanto in tanto, per non scontrarsi contro la ferrea volontà di Leia a destinare il loro unico figlio alla via degli Jedi.
Luke conosce bene l' unica, vera paura di suo nipote. Vi ha pensato costantemente per anni, interrogandosi su dove avessero sbagliato tutti per permettere a un ragazzo tanto speciale e forte di scegliere il richiamo del Lato Oscuro. Anche lui ha commesso un errore imperdonabile. E le conseguenze di tale errore lo hanno portato a scegliere l' esilio fino al giorno in cui sarebbe stato pronto a riparare quanto é stato danneggiato.
Nessun altro conosce le vie della Forza come lui. E' disceso dove l' oscurità va oltre la definizione di disperazione ed è risalito verso il sole consapevole non vi possa essere solo luce.
La Paura è il primo passo che porta alla rovina.
La Paura è la compagna, da sempre, della vera energia della Forza.


-Mio padre è stato un uomo compassionevole,coraggioso, impulsivo.So che ha amato mia madre intensamente. Nel bene e nel male.-
-Tu...non lo hai mai conosciuto.-
-Ho conosciuto, temuto e odiato Darth Vader. Non ho mai conosciuto Anakin Skywalker, se non nel suo ultimo, decisivo raggio di luce.-
-Lo hai rimpianto?-
-Lo faccio ancora oggi, Rey.-





Ha viaggiato su Naboo, è tornato su Tatooine per scoprire negli archivi degli Jubba le origini della sua famiglia, ha interrogato chiunque su Coruscant sia potuto servirgli nella sua ricerca.
Leia lo ha sempre biasimato in silenzio per questa smania di voler dare un volto vero alla terribile maschera nera del Sith al servizio dell' Impero. Lo aveva lasciato fare perché è suo fratello e si fida di lui ma una vera approvazione non c'è mai stata; la principessa di Alderaan ha perso il proprio pianeta, la famiglia che l'aveva cresciuta con amore e dedizione, il suo stesso popolo a causa delle azioni malvagie di Vader. Ha dovuto curare, cacciando una volta di troppo via le lacrime, il fratello appena trovato e privato di una mano da un fendente al plasma. Ha rischiato la vita innumerevoli volte per combattere il miglior servo di Darth Sidious; è impossibile possa vedere dietro di esso il volto attraente e gli occhi decisi di Anakin Skywalker.
-Ce la farà, Chewbe.-
Luke sta pregando e insieme affermando.
Rey è la sola risposta.
Forse non riuscirà la prima volta; è inesperta e avventata.
Come la luce di una piccola candela. Una fiamma ostinata che non cede a nulla pur d' illuminare l' oscurità.



 
*


 


Orlo esterno.Sistema di Venna.








Cosa ci fa lui qui?
Rey se lo chiede per l'ennesima volta, mentre fa atterrare il Millennium Falcon sull' unico isolotto abbastanza piatto segnalato dal radar.
E' il suo primo viaggio senza una rotta o una mappa. La Forza l'ha guidata con sicurezza, la stessa con cui le ha mostrato continuamente, facendogliela provare, la terribile sofferenza di Ben. Le sue grida l' hanno perseguitata per molte notti ma non ha mai pensato di finire in uno degli angoli più remoti dell' Orlo Esterno.
Forse il Leader Supremo Snoke lo sta addestrando e punendo al tempo stesso, lontano dalle basi del Primo Ordine.
Forse è stato vittima di un incidente durante un' incursione; come detto da Poe, non ci sono attività dei Ribelli nei Sistemi che un tempo erano stati patria dei Separatisti che volevano uscire dalla Repubblica Galattica.
Due sole cose le sono chiare. E' giusto sia lì. E deve essere da sola.
Ha interrogato la Forza continuamente sull' ordine impellente di non portare nessun altro, la risposta è stata sempre una sola.
Ha bisogno di me.
Non osa sperare vi sia una possibile redenzione per l'uomo che ha ucciso il padre scegliendo il Lato Oscuro. L'ipotesi più plausibile può essere che la Forza stessa, sapendo quanto possano percepirla, abbia stabilito una connessione e li spinga a cercarsi quando sono in difficoltà.
E' probabile che in realtà Kylo Ren non stia patendo ferite fisiche; le grida che sente quando chiude gli occhi, il tormento e la pena avvinghiate in un turbinio fatto di lame e lacerazioni sono di natura diversa. Potrebbero provenire dalla sua coscienza più profonda, quella che ha rifiutato di riconoscere il giorno maledetto in cui la Resistenza ha distrutto la Star killer.
La mercante di rottami non ha potuto vedere con gli occhi di un padre ma Han Solo sì.
Mentre studia il paesaggio, un sole caldo l' accarezza.
Stando alla mappa tridimensionale proiettata dall' Holodecoy portatile, è atterrata nelle prospicenze di una grande laguna. Un tempo lì è sorta la città principale del pianeta Venna, così importante da prendere il nome dello stesso Sistema.
Le isole rigogliose, selvagge, disegnano una bizzarra conchiglia adagiata nell' arcipelago e sono attraversate da un reticolo impressionante di canali. Ve n'è uno più grande degli altri e sulle sue rive un tempo sorgevano gli splendidi palazzi delle famiglie più ricche della regione, le vere sostenitrici della ribellione dei Separatisti capeggiata dal Conte Dooku e dalla distrutta Federazione dei Mercanti.
Rey scuote il capo, desolata.
E' circondata da un' identica distruzione.
La popolazione ha abbandonato Venna quando è stato chiaro che la loro era una guerra destinata a fallire. I grandi vascelli spaziali hanno preso il volo ormai sessant'anni prima, lasciando la natura di nuovo libera di prosperare.
Enormi pini plu, famosi per il loro tronco contorto e la chioma bassa che cresceva come una cupola irregolare, sono prosperati fino a divenire colossi in grado di sventrare tetti, aggredire ponti con le loro radici annodate, chiudere intere sezioni della città fantasma con un intrico talmente fitto da impedire alla luce di attraversarlo.
Questo significa far procedere il Falcon in mare per un tratto, attraccarlo in un' insenatura protetta e attendere. Sarebbe stato il primo test delle capacità anfibie del mercantile corelliano; verificare sul posto la tenuta delle paratie stagne e il comportamento dei propulsori a contatto con alte quantità di acqua salata non è il metodo migliore ma Rey non può fare altro.
Deve trovarlo.
E capire cosa gli stia succedendo.
I sensori dell' astronave captano forti quantità di fumo dopo pochi minuti di navigazione.










 
*








Il cuore di Rey non vuole saperne di scendere di nuovo, placido e obbediente, tra i polmoni. Batte, pulsa, urla in gola mentre il sangue corre impazzito.
La colonna nera si alza nel cielo tracciandola sua destinazione. Salta da un ponte di liane e radici all l'altro, si arrampica, scende precipotosa, devia il percorso per arrivare sull' altra sponda di un canale senza prestare la minima attenzione alla splendida rovina che la circonda: porte istoriate di duracciaio corrose, statue mangiate dalle alghe, pietre levigate viscide e cedevoli.
Correre le permette di non pensare e di trovare spiegazioni scomode alla paura sempre più viva, sempre più violenta che la spinge a non fermarsi, prendere fiato, un sorso dalla borraccia. Pianta la sua fida staffa, la stessa che non l' ha mai abbandonata da Jakku e la usa per puntellarsi e scavalcare l'ennesimo ostacolo.
E' preoccupata per Kylo Ren.
Questo è innegabile
Non devi essere morto. Hai capito? Io non te lo permetto!
Ha abbandonato il suo addestramento Jedi, lei che odia e ha il terrore degli abbandoni, per rincorrere solo una massa d' incubi terribili e scomodi. Tutti nel Sistema d' Ileenium la stanno aspettando -Poe, Finn, Leia, BB-8- assieme a Luke per portare l'attacco decisivo al Primo Ordine. E' partita senza tutta la verità su chi sia; i pochi pezzi ottenuti li custodisce gelosamente, lasciando sia la Forza a garantire nel suo cuore che ora è giusto così, che quanto possiede è abbastanza da farla correre impazzita verso- verso cosa?
Lo spazio si apre davanti a lei in uno studiato effetto sorpresa.
Dopo un muro altissimo di pietra letteralmente mangiata da licheni, giunchi, edera marina attorta su foreste di colonne di marmo -forse un tempo è stato anche questo uno splendido edificio con portici e passeggiate- in cui è dovuta passare attraverso a cortine verdi vive come i tentacoli di un mostro degli abissi, Venna le svela il suo cuore perduto.
Sembra una grande piazza, con un accesso diretto al mare. Il riverbero sarebbe quasi insopportabile; l'ora di mezzogiorno è vicina, il sole è alto in un cielo tanto terso da ferire lo sguardo, il bacino in rovina scintilla sotto i suoi raggi simile alla lastra di uno specchio.
C'è una macchia nera in tanta, cruda perfezione. Rappresentata dall' ala di uno shuttle di comando, riversa sull' impiantito di pietre ormai verdi di muschio. Giace sbilenca, afflosciata. Il guasto sembra essere stato provocato dal cedimento dei pistoni interni che permettono alle due pinne a scorrimento di cui è composta di scivolare l'una sull'altra, attutendo l'atterraggio con la diminuzione di attrito all'aria.
Il fumo proveniente dall' abitacolo la farebber riprendere a correre ma viene frenata dopo un solo passo.
Ha bisogno di essere calma, lucida.
Nessuna congettura su quando è avvenuto l' incidente, se troverà qualcuno di vivo. Deve concentrarsi. Rey rilassa la schiena espellendo un lungo respiro, chiudendo gli occhi. Si lascia attraversare dalla Forza e poi la fa fluire verso la navicella.
Il silenzio e il buio in cui è calata si contorcono all' improvviso in un punto ben preciso. Una stella rossa e luminosa si accende. Il battito di un altro cuore risuona tra le sue orecchie. Solo allora permette al sollievo di sciogliersi lungo le gambe, facendola vacillare.
Dopo la tranquillità, il sospetto le fa avvertire un brivido di freddo lungo ogni vertebra.
Il battito del tuo cuore.
E' vicino. E' vivo. E' regolare. E non proviene dal relitto.
-Ti dissi che non sapevo come chiamarti.-
Il freddo si tramuta in gelo. Quello che a tradimento attorce la Forza attorno al suo corpo, paralizzandola.
-Ancora non lo so ma è chiara una cosa: sei ingenua, Rey di Jakku.-






 
*












Non sono servite le suppliche.
Nemmeno i più estenuanti degli addestramenti in cui Snoke lo ha guidato lungo i sentieri più abietti, profondi, inesplicabili del Lato Oscuro insegnandogli come attingervi, come trovare sempre la sua fonte attraverso la rabbia implacabile per una madre che non ha voluto capirlo, un padre remissivo, uno zio bugiardo e calcolatore.
Quando la notte scende, il sonno si rivela un nemico subdolo e potente. Scivola incolore e invisibile lungo le giunture della corazza nera chiusa sulla sua coscienza, trova deplorevoli, minuscole brecce e poi-
La Luce esplode.
Dopo l'accecamento iniziale, si comprime e fa minuscola, disegnando gli spigoli e il volto minuto di una mercante di rottami. Il suo odore gli si appiccica alle narici, l'animosità degli occhi nocciola gli si pianta addosso e più di ogni altra cosa, odia la sua voce, perché osa l' inosabile.
Lo chiama Ben.
Sempre, in ogni sogno e continua a ripetergli che lo vede ogni notte, come succede a lui.
Ha provato a ucciderla, trafiggendola, ad annientarla con la Forza ma niente.
Questo legame con la ragazzina è insopportabile. Lo porta a pensare. A chiedersi se davvero l' uccisione di Han Solo abbia reciso definitivamente ogni radice con una famiglia legata a un credo che disprezza e trova disgustosamente ipocrita.




-I Jedi sono pronti a sacrificarsi per proteggere le persone, zio Luke?-
-Ben, chiunque spinto dalla vera essenza della Forza può farlo. E quel gesto lascia sempre un' impronta indelebile.-
Il bambino annuisce, pensieroso e tormentato.
-Non ne sei sicuro?-
-Mi stavo chiedendo...se mai qualcuno lo farebbe, per me.-





Quei ricordi gli fanno rivoltare lo stomaco.
Non sono degni del Primo Cavaliere di Ren.
Nemmeno la debolezza conosciuta quando nella Forza c'è stato un risveglio. Un' incongruenza di potere che ora ha un volto e un nome.
La odia.
Odia se stesso perché nonostante il suo astio la vede nei suoi sogni e desidera, oh sì, desidera ancora essere il suo vero Maestro e svelarle che Luke Skywalker le sta mentendo, come ha fatto con lui.
Rey di Jakku deve accettare la verità: solo nel Lato Oscuro potrà scoprire cosa è capace di fare.
E' sola.
Come te.
E' stata abbandonata, è quanto più la spaventa.
Come te.
Kylo Ren non vuole rivelare a se stesso quando un sentimento tanto distruttivo è diventato ossessione ma in nome suo ha nascosto i suoi veri pensieri al Leader Supremo, al Generale Hux.
Ha atteso per mesi l'occasione giusta, tessendo una tela d' illusioni, piegando la Forza in modi mai provati solo con uno scopo.
Essere con lei. Senza battaglie, senza schieramenti.
Non è finita. Per nessuno di loro due.




Sei ingenua, Rey di Jakku.
Basta un attimo per credere a una provocazione tagliente, che ti piomba addosso e si apre una via di umiliazione e rabbia fino al cuore.
Rey rilassa i pugni in cui aveva stretto le mani, chiude gli occhi e ricucisce paziente lo sguarcio all'orgoglio.
Cedere alla rabbia non la farebbe pensare lucidamente e ha bisogno di sentire il suo istinto libero e pronto alla risposta se dovranno combattere. Attorno a lei, dentro di lei, la Forza da uragano devestante si tramuta in una brezza leggera.
E' caduta in una trappola. Ha desiderato caderci.
La mancanza, l' angoscia, il desiderio senza motivo hanno permesso di trascinarla lì.
Nessuna redenzione.
Niente.
Solo loro due.
-Se io sono ingenua, tu sei un prepotente manipolatore.-
E' ancora paralizzata. Mentre sente i passi di Kylo Ren avvicinarsi, prova timidamente a percorrere lo scudo invisibile, già sperimentato e temuto per capire come neutralizzarlo.
Una sensazione di divertimento le fa accapponare la pelle.
- Stai. Fuori. Dalla. Mia. Testa!-
-Volevo controllare se pensavi davvero cosa hai detto.-
Soffocare la rabbia, annientarla trovando subito pace e consapevolezza del proprio io, è molto più difficile di quanto Luke le abbia insegnato.
Sullo Star destroyer, Rey aveva indossato la tunica chiara degli apprendisti Jedi. Kylo Ren preferisce gli abiti da viaggio che vede ora. Non la contraddistinguono, non rendono evidente quale sentiero ha scelto.
Ha sempre i capelli tirati e raccolti in tre codini, le spalle strette, le braccia sottili e nervose. Potrebbe schiacciarla in un istante e provare il più devastante dei sensi di colpa.
Perderla è fuori discussione.
Perderla è la colpa finale oltre cui si trova solo il vuoto.
L'onda della sua resistenza lo investe. Alza il braccio per porre un freno, una smorfia gli arriccia l'angolo destro delle labbra. No. Non può essere fascinazione, quella che gli sta carezzando la pelle sotto la tunica. Il piccolo trionfo della ragazzina diventa un gesto d' imposizione.
Rey azzarda a muovere un piede, gli occhi ancora chiusi.
Può farcela. Tramite la Forza, afferra il comando che la tiene imprigionata e lentamente, ostinatamente, lo indirizza contro chi lo ha impartito.
I muscoli tornano suoi, la volontà attraversa il sistema nervoso. Le gambe riescono a girare, il busto segue il movimento. Digrigna i denti; si sta opponendo a una tempesta senza vento e cerca di non rimanerne sopraffatta. Lo guarderà solo quando potrà fronteggiarlo ma una volta preso coraggio, non riesce a impedire al suo stomaco una contrazione dolorosa.
Gli occhi di Kylo Ren.
Il segno rosso della cicatrice.
Il suo volto.
Potranno scontrarsi ancora, rivedersi nel caos mortale di una battaglia. Lui potrà avere la sua maschera addosso.
Il nodo allo stomaco tornerà, assieme all' immagine di avvenenza a cui l'associa.
-Per essere qualcuno che urlava in quel modo nei sogni, mi sembra tu stia bene.-
-Per essere una giovane Padawan in cui tutti ripongono grandi speranze, cedi troppo facilmente agli inganni.-
L'attacco spetta a lei e non lo delude. Rey prova a rimandargli addosso l'onda con cui è riuscito a bloccarla; non c'è furia nel suo gesto, solo velocità e sicurezza. La risoluzione di entrambi si scontra a metà strada, provocando un suono basso e cupo. Lo conoscono entrambi molto bene; tutta la piazza trema sotto i loro piedi.
Perché hai fatto tutto questo?
Perché sei venuta?
Le pietre iniziano a smuoversi, il mare del bacino trema sotto la spinta del loro scontro. Minuscole gocce abbandonano la superficie prima increspata, poi sconvolta da cerchi concentrici gorgoglianti e si alzano a formare un velo di umidità pronto a chiudersi su entrambi.
Perché non vuoi uccidermi?
Perché non riesco a ucciderti?

Le ginocchia cominciano a vacillare. Rey resiste, la mano destra sempre protesa in avanti. Kylo Ren riesce a leggerle dentro con facilità vergognosa e l'unico motivo per cui ci riesce è perché glielo sta permettendo. Sente la sua mente risponderle con altre domande e-
Ne vuole. Ne vuole sempre di più.
Sono lampi nell' oscurità.
Sono prova.
Sono attrazione.
Perché sento...
...Di non avere altra scelta?

Chiusi in un cerchio in cui la Forza sta raggiungendo un punto critico, risucchiati dall' energia crescente dei loro attacchi mentali, il tempo stesso svanisce.
Rey fa per parlare. Un urlo di frustrazione cancella il suo intento.
-Non dirlo!Non tu!-
Un altro grido risuona in un posto segreto della coscienza; appena sotto la linea della consapevolezza, prima del posto più buio del cuore.
E' quello di un bambino.
Kylo Ren per poco non sgrana gli occhi nel vedere la ragazza cedere. Smette di combatterlo. Si lascia afferrare e sollevare, le braccia spalancate. Non piange, non sorride. Lo fissa.
-Ora so...di cosa hai paura davvero.-
Quanto la teneva sospesa frana. Una faglia si apre, il mondo precipita e dietro di esso c'è lei.
Il buio può far male per un lunghissimo secondo, se impatti la faccia contro la roccia.



L' assolutamente non richiesto angolo dell' autrice: beh? Che avete da guardarmi così?
Sì, il capitolo finisce esattamente con la parola "roccia". E sì, dovrete lasciarmi in vita se vorrete leggere la conclusione di questa storia. Si chiama sadism- mantenere la suspance.
Per esternarmi il vostro disappunto ci sono le recensioni, no? *occhioni lacrimosi et lucidi*
Qualche appunto.
Sistema di Venna: tutto assolutamente inventato. Mentre ideavo questa nuova fan fiction, ho trascorso qualche giorno nella mia città prediletta, Venezia. E proprio Venezia ha ispirato questo pianeta abbandonato dai Separatisti citati e descritti in Episodio II, "L' attacco dei Cloni".
Il fatto che il Millennium Falcon possa essere un mazzo anfibio è sì una deduzione ma supportata dai fatti e da disserzioni avute con la mia cricca di beta readers molto potenti nella Forza.
Su, una settimana passa in fretta; fatemi sapere cosa pensate dei miei deliri mentali con un commento, è sempre gradito!
May the Force be with you!
Maddy




















 
  
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