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Autore: Lilith_and_Adam    26/01/2016    0 recensioni
Una storia ispirata a tutti quei film d'azione americani dove il mondo è sempre in pericolo e gli eroi sono le super-spie delle agenzie federali, alla Mission Impossible o Chuck per intenderci! Quindi, pensate, i personaggi di Naruto catapultati nel nostro frenetico mondo, intenti a salvarlo a suon di pugni e proiettili.
Ino e Sakura, sono due agenti della CIA che cercano di fermare l'organizzazione criminale Akatsuki, capitanata dal clan Uzumaki, che cerca di portare il caos nel mondo.
Sai è un militare dell'esercito giapponese, poi trasferito nei servizi segreti, che si infiltrerà nella vita, e nel cuore, di Ino.
Genere: Azione, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Sai, Sakura Haruno, Un po' tutti | Coppie: Sai/Ino
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo quarto: Nara. Buoni e cattivi.
 
 
Il treno si fermó con un sussulto.
《Abbiamo una casa sicura? 》Chiese Sakura appena scesi.
《Mhn. È un ryokan, è gestito da una ex agente... Tzunade, se non sbaglio...》Ino leggeva attentamente un documento stranamente su carta e non sul tablet come faceva di solito. Sai la guardava in modo strano, per tutto il viaggio era stata in disparte a leggere un lungo fascicolo, a dire di Sakura non era mai stata molto cordiale durante i viaggi, diceva che le ricordavano i viaggi in giro per l'America che faceva da piccola con il padre.
Presero un'auto a noleggio e si diressero verso il sud di Nara dove avrebbero alloggiato. Non avevano molti bagagli, giusto uno zaino con il minimo indispensabile e le armi, e Sakura si portava sempre dietro una valigetta dentro cui diceva di conservare "gli attrezzi del mestiere", ma gli altri due sapevano che conteneva il fucile da cecchino del padre.
Arrivati vennero accolti da una donna non piú tanto giovane ma che riusciva ancora ad avere fascino. 《Gli alloggi maschili sono a destra, mentre quelli femminili sono lungo il corridoio centrale. Sono vietate "visite notturne". La colazione è alle sei in punto e si cena tutti assieme alle otto. Ci sono altri ospiti quindi fate attenzione a quello che dite e non date rogne... Il capitano si è raccomandato che foste al sicuro, lei è Shizune la mia assistente, vi fornirà munizioni e attrezzatura. 》A volte le apparenze ingannano, ma quella donna sembrava davvero un'acida vecchietta! La ragazza al suo fianco, invece, era alquanto attraente ma sembrava un po' svampita, lanció un'occhiatina a Sai e le due compagne sembrarono un po' infastidite...
Le stanze erano accoglienti, il giardino curato e la sala comune fastidiosamente piena di gente. Sai e Sakura avevano occupato un tavolino un pó appartato aspettando Ino che ancora riposava.
Sai era leggermente imbarazzato, molti ospiti li stavano scambiando per una "coppietta". 《Allora... da quanto tempo lavorate insieme? 》Sakura gli lanciava occhiatine equivoche mentre beveva il sake a piccoli sorsi 《A questo caso sono poco piú di due anni, ma ci conosciamo da molto prima, è stata la mia prima partner, mi ha insegnato tutto quello che so...》
Sai ebbe appena il tempo di annuire leggermente prima che Ino entrasse nella stanza, vestita di tutto punto per la cena, era la piú attraente donna che lui avesse mai visto, non voleva ammetterlo ma batteva perfino Shin.
Ino si sedette tra i due guardando male Sakura che faceva ancora la civetta.
Poco prima Ino aveva ricevuto una telefonata da un loro collaboratore in prigione. Circa due chilometri a est dalla loro posizione si trovava un edificio in cemento tra le piantagioni di riso, avevano avuto una soffiata su un laboratorio di metamfetamine gestito da un uomo dell’organizzazione: Hidan; a quanto pare lì si produceva il cinquanta percento della droga in circolazione nella regione, in più girava voce che erano riusciti a rubare le matrici dalla Zecca e si stavano organizzando per iniziare la produzione di denaro contraffatto.
I tre cenarono con calma cercando di parlare del più e del meno e cercando di conoscersi, in una squadra si deve avere la totale fiducia l’uno nell’altro, ma uno di loro tendeva a nascondere qualcosa...
 
Erano le due del mattino.
Sai era appostato dietro quella che una volta forse era un’auto, ma che sembrava più un bersaglio per il tiro a segno. Il suo fedele fucile era puntato verso una delle poche finestrelle della costruzione.
Sakura era riuscita a ricavare un’apertura sul tetto così che lei e Ino avrebbero potuto fare irruzione.
#Siamo dentro# Lo informò Ino.
La luce che si riusciva a vedere dall’apertura si spense di colpo e le voci iniziarono a farsi confuse nella trasmittente.
“Chi siete? Come avete fatto ad entrare? Come ci avete trovati? Chiamate il capo?...” Sempre le stesse parole. Andiamo ragazzi siate più originali, volete davvero che quelle siano le vostre ultime parole?
I lampi degli spari brillavano nel buio della notte quando le due ragazze chiesero il suo aiuto. Lui entrò con disinvoltura buttando giù la pesante porta di ferro arrugginita. Gli uomini non facevano in tempo a vederlo che lui aveva già sparato. #Secondo piano interrato# Lo informò Sakura. Le scale erano proprio di fronte a lui quando la trasmissione si interruppe e gli apparve di fronte un omone di due metri con una mascherina da medico in viso.
《Dove credi di andare?》 L’uomo estrasse un fucile a doppia canna da un’apertura sul muro e la puntò dritta contro Sai.
Sparò.
Sai, però, era già dietro di lui. Lo fermò in una morsa al collo tenendogli il coltello puntato sulla giugulare.
Kakuzu si liberò con grande agilità nonostante la sua stazza ed ora era lui a pontare contro Sai il suo stesso coltello.
《Principiante》Rise.
Sai afferrò la sua mano destra occupata a tenergli il collo e capovolse la situazione portandolo con la schiena al muro. Dopo neanche un secondo gli sparò all’addome.
《La prossima volta cerca di non provocare la gente.》
《Il capo sa chi siete... vi sta solo aspettando...》 rantolò l’uomo prima di svenire.
Sai lo ignorò e scese le scale. Di fronte c'era una porta quasi nuova ma le grandi macchie di sangue stampate sopra la facevano sembrare la scena di un vecchio film dell'orrore, era socchiusa e Sai la fece cigolare rumorosamente.
La stanza era piccola, con una vecchia carta da parati tutta scorticata; dal centro del soffitto cadevano delle catene che terminavano sui polsi di Ino e Sakura. La porta cigoló ancora e si chiuse di colpo.
Qualcuno applaudí.
《Complimenti e benvenuto a casa mia, prego accomodati.》Il pavimento inizió a muoversi e Sai venne scaraventato su una sedia e legato da un meccanismo automatico. Hidan gli avvicinó il pugnale all'occhio. 《Americani... Voi con il vostro senso di giustizia e la vostra libertá... Sempre a cercare di far vincere il bene sul male, eppure uccidete, torturate, strappate figli alla loro madri. Non siete poi cosí diversi dai cattivi...》
《Ti... sbagli... è diverso invece...》
Ino era riuscita a svegliarsi. Hidan si giró e si diresse sghignazzando verso di lei. Aprí i lucchetti e la fece precipitare per terra. Le calció la pistola vicino. 《Allora dimostramelo! Fai avverare il grande disegno e sconfiggi il cattivo! 》
Ino prese la pistola, con le forze che le erano rimaste si mise seduta e miró puntó contro Sai. Sparó due colpi estremamente precisi per liberare il compagno dalle cinghie, poi gli lanció la pistola e lui premette il grilletto proprio di fronte la nuca di quell'assurdo personaggio. Poco dopo Ino svenne.
 
La stanza era buia ma dalle finestre trapelava giusto un filo di luce che le fecero capire che era giorno. Fissava il soffitto e le faceva male il fianco. Ino giró leggermente la testa dolorante verso destra e vide Sakura che ancora dormiva, poi si giró verso sinistra e vide Sai a gambe incrociate e con la testa penzolante mezzo addormentato. Le scappó un sorriso.
Per un attimo ebbe una sensazione di dejavu, si ricordó di quella volta quando il padre la accudiva mentre lei aveva l'influenza. Non avrebbe dovuto fare quel viaggio, lui era nato a Nara e a pochi metri dalla pensione ci doveva essere la sua vecchia casa.
《Buongiorno principessa! Ci hai fatto prendere un brutto colpo. Ma che è successo? 》
《Mi sono messa in mezzo mentre sparava a Sakura, poi credo ci abbia drogate, non ricordo molto. Lei come sta? 》
《Meglio di te, non è ferita e si è già svegliata un paio di ore fa.》
Ino lo guardava negli occhi ancora stordita. 《Grazie...》
Sai la bació delicatamente, in modo quasi casto, rapito dai suoi occhi profondi e dal suo sguardo da cerbiatto ferito.
Si riaddormentó poco dopo.
   
 
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