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Autore: hyuga girl    27/01/2016    1 recensioni
"D’un tratto mi resi conto di non essere la sola ad aver sfidato il freddo quella mattina. Sorrisi per quell’incontro inaspettato."
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiashi Hyuuga, Hinata Hyuuga, Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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いつも
Sempre



Una giornata nevosa era cominciata al Villaggio della Foglia. Ci erano voluti ben due anni per ricostruirlo. Ma soprattutto per ricostruire le nostre vite. Ogni singolo abitante ricominciava ad assaporare un po’ di serenità. Mi strinsi nel mio cappotto di lana e nella mia sciarpa. A passo svelto camminai verso il negozio di fiori di Ino
-Buongiorno Hinata, anche oggi i soliti girasoli?- disse una sorridente Ino, accogliendomi.
-Buongiorno a te Ino. Sì ti ringrazio. Se non è di troppo disturbo, vorrei ordinare delle rose rosse-
-Ma certo che non è un disturbo, sono qui per questo! Allora quante te ne servono? E per quando?-
Arrossii, prendendo i girasoli dalle sue mani. –E…ecco…un centinaio, credo-
-Cosa?- Ad Ino cadde la penna dalle mani –Un centinaio? Scusa se sono indiscreta, ma cosa dovresti farci?-
-Beh, la prossima settimana è il mio ventesimo compleanno, e in quella data sarò eletta come capoclan, quindi a casa mia ci saranno grandi festeggiamenti. Ovviamente sei invitata, anche se mio padre avrà già fatto partire degli inviti ufficiali per tutti i clan. Sono venuta qui anche per questo. Ce la farai per la prossima settimana?-
-Beh, delle rose rosse in pieno inverno sarà dura, ma ti prometto che arriveranno. Oh, non preoccuparti per il mazzo di girasoli, oggi offre la casa!- Mi disse quando allungai dei ryo sul bancone –Ci vediamo Hinata- Uscita dal negozio di Ino  la neve si era intensificata, ma questo non mi fermò. Dovevo andare a trovare Neji, come facevo ogni giorno da due anni. Gli portavo fiori freschi ogni mattina, e una nevicata di certo non mi avrebbe fermata.
Arrivata al cimitero scostai la neve che si stava accumulando sulla sua lapide e cominciai a sistemare i girasoli. Non so perché, ma avevo la sensazione che quelli fossero i suoi fiori preferiti. D’un tratto mi resi conto di non essere la sola ad aver sfidato il freddo quella mattina. Sorrisi per quell’incontro inaspettato.
-Ciao, Naruto- Due lunghi anni erano passati. Lui era sempre via per rappresentare Konoha nei vari paesi, essendo l’eroe della grande guerra. Tornava sporadicamente al villaggio, ma non avevo mai avuto occasione di incontrarlo.
-Ciao Hinata. Sono tornato oggi da Suna. E’ stato veramente faticoso stare due anni in giro per le cinque grandi nazioni- Finii di tagliare le foglie in eccesso dai girasoli e mi alzai.
-Apprezzo moltissimo che tu sia venuto qui appena tornato- lo guardai dritto negli occhi –Ci sei mancato, Naruto-
Naruto capì subito cosa volessi far intendere. Lui mi era mancato da morire, e il solo vederlo cancellò via il freddo e la tristezza. Non volevo rischiare di non vederlo chissà per quanto altro tempo ancora. Così mi feci coraggio.
-Ecco, Naruto, visto che sei qui, ecco…volevo chiederti se… Ti piacerebbe venire alla mia festa di compleanno la prossima settimana? In realtà non è solo il mio compleanno, prima ecco...verrò eletta nuovo capoclan e visto che per me è un momento molto importante, vorrei che tu ci fossi-
-Ma certamente, Hinata. Mi spiace andare via, ma devo incontrare Kakashi sensei, mi ha chiesto di vederci non appena fossi tornato. Ci vediamo alla tua festa allora-
Lo seguii con lo sguardo mentre andava via, una calda macchia arancione nel bianco gelido della neve.

Era passata una settimana e quel giorno era arrivato. Non era solo il mio compleanno, ma da quel momento in avanti tutta la mia vita sarebbe cambiata. Non sarei più stata solo Hinata Hyuga, sarei stata la rappresentante del mio clan, che si sarebbe affidato a me in tutto e per tutto. Ero tesissima. Una cosa che mi sollevò il morale fu vedere le rose di Ino lungo tutto il salone e la ragazza che le sistemava meticolosamente.
-Oh Ino, ma sono splendide! Ti ringrazio di averle sistemate- La Yamanaka mi sorrise –Ma figurati Hinata. Tuo padre è stato qui a sorvegliarmi per mezz’ora, prima di ritenersi minimamente soddisfatto della disposizione della sala. Hai un debito con me, bellezza!- Mi fece l’occhiolino.
-Mi dispiace Ino. Non volevo che ti sentissi a disagio- Ino fece cenno di non preoccuparmi –Dopotutto è un’occasione importante no?-
-Già- La guardai apprensiva. –Ora vado a farmi sistemare, Ino. Ci vediamo dopo. Ti ringrazio ancora-

19:55
19:56
19:57
Ero in preda all’ansia. Alle 20 in punto mio padre sarebbe venuto a prendermi per scortarmi nella sala principale e presentarmi all’intero villaggio come sua erede. Ero vestita con un semplice kimono bianco, come lui aveva chiesto. Secondo lui rappresentava il candore e la purezza dei nostri occhi.
Camminavo senza sosta nella mia stanza, portandomi una mano al cuore per cercare di calmare il battito.
19:59
Sentì bussare alla porta. Eccolo che era arrivato. L’aprii piano.
-Hinata, sei pronta?- La figura di Hiashi Hyuga si stagliò imponente. –Eccomi padre- Mi aggrappai al suo braccio –Sono pronta-
Percorremmo insieme un lungo corridoio; lungo i margini era pieno di membri della casata cadetta, che al nostro passaggio si inchinavano e si mettevano in fila dietro di noi, a formare una lunga processione. “Questa sarà la prima cosa che cambierò” pensai, rivolgendo il mio pensiero a Neji e reprimendo una lacrima. Arrivati davanti ad un grande portone ci fermammo. Presi un lungo respiro e insieme varcammo la soglia. Fui subito accecata dal bagliore delle centinaia di candele che illuminavano la sala.
Mi ricordai subito di darmi un tono, avevo un’espressione seria, ma non desideravo far altro che piangere. Presi posto su una grande sedia, e solo allora mi accorsi di quante persone in realtà ci fossero.
Subito di fronte a me c’erano i rappresentanti dei grandi clan di Konoha.
Prima di tutto notai il clan Yamanaka, tutti con le loro chiome algide e la loro bellezza sconvolgente, rappresentati da Ino. Poi accanto a loro il clan Nara, tutti dall’aria annoiata, con a capo Shikamaru. E ovviamente a finire il trio Ino-Shika-Cho il clan Akimichi, rappresentati contemporaneamente da Choza e Choji.
Poi i miei amici, Kiba e Shino a rappresentare i clan Inuzuka e Aburame, Konohamaru per il clan Sarutobi e Sasuke, unico membro e rappresentante per il clan Uchiha, e provai molta pietà per lui nel vederlo lì da solo.
Affianco a me prese posto il sesto Hokage, Hatake Kakashi, e il suo predecessore, Tsunade Senju.
Al lato destro della sala notai Naruto, seduto tra Sai e Rock Lee, con loro c’era anche Sakura. Era inconfondibile nel suo kimono arancione. Sapevo che mi guardava, sentivo il suo sguardo bruciare su di me. Accennai appena un sorriso, sperando che cogliesse fosse solo per lui.
Ma non potevo permettermi distrazioni.
Solo in quel momento mi accorsi che dall’altra parte della sala tre membri della casata cadetta stessero suonando i taiko.
Poi, quando la musica finì, mio padre si alzò con fare solenne, allargando le braccia.
–Benvenuti, benvenuti, cari cittadini di Konoha. Sono lieto che voi possiate assistere oggi a questo evento così importante per mia figlia Hinata. Cari Yamanaka, Nara, Akimichi, Inuzuka, Aburame, Sarutobi, e con il mio grande augurio a te, Uchiha, di rifondare al più presto il tuo clan, e voi cari cittadini, siete qui oggi per assistere all’incoronazione di una nuova capoclan. Sono fiducioso che mia figlia sarà capace di prendere le migliori decisioni sia per il nostro clan, sia per il nostro amato villaggio. Oggi mi svesto della mia carica, e di questo mantello- prese il mantello che aveva sulle spalle, completamente bianco, tranne per lo stemma della casata, ricamato sulla schiena, e lo poggiò sulle mie spalle, invitandomi ad alzarmi –e proclamo mia figlia Hinata capo del clan Hyuga-
Un lungo ma discreto applauso accolse la mia investitura.
Quando la cerimonia finì mi senti molto più sollevata. Mi liberai del mantello e, com’era tradizione che facessi, andai incontro agli altri capoclan. Shikamaru e Choji mi strinsero la mano, Ino mi abbracciò. E così fece anche Kiba. Mi abbracciò a lungo e mi portò da Shino, che mi strinse la mano. Poi sentii una voce una voce alle mie spalle –Hyuga, congratulazioni- Era Sasuke Uchiha. Gli risposi con un leggero inchino e una stretta di mano. Non avevo mai realmente parlato con lui e il suo sguardo nero mi intimidiva. Si allontanò e solo in quel momento mi resi conto di essere ancora abbracciata a Kiba. Mi staccai immediatamente, prima di poter dare l’impressione sbagliata. Cercai Naruto con lo sguardo, ma il suo si era rabbuiato. Lo vidi salutare gli altri in fretta e furia e allontanarsi.
Lasciai la sala, non m’importava delle cerimonie, dovevo solo parlare con lui.
Attivai il byakugan e lo trovai nel parchetto non molto distante da casa mia, seduto su un’altalena. Mi dava le spalle, ma sapeva che ero lì. La neve scendeva, e io ero vestita solo del mio kimono. Mi sedetti nell’altalena accanto alla sua, e solo allora notai che la sua gamba si muoveva nervosamente, senza sosta.
-Prenderai un malanno se non ritorni a casa- Mi bastava la sua voce per accelerare il battito del mio cuore.
-Non ho freddo, non preoccuparti- Era una bugia. –C’è qualcosa che non va, Naruto?-
Lui mi guardò, come se fosse stato fulminato da quella domanda. Sbuffò. –Hinata, c’è qualcosa tra te e Kiba?-
Sorrisi –E’ per questo che te ne sei andato? Pensi sul serio ci sia qualcosa tra me e Kiba?-
-Beh, è che ho visto come ti ha abbracciata, sono stato geloso di te Hinata. Ho visto la tua mano sul suo fianco, la stessa che durante la guerra era sul mio viso e non ci ho visto più. Piuttosto che picchiarlo davanti a tutti ho preferito allontanarmi-
–Tra me e Kiba non c’è assolutamente niente. Ci vogliamo bene come fratelli. Non volevo dare l’impressione sbagliata. Soprattutto a te-
Mi alzai piano, attenta a non scivolare sulla neve che piano si accumulava sul terreno e mi avvicinai a lui. Gli accarezzai piano il viso –Se lo vorrai, questa mano sarà sempre qui. Mai per un altro, solo per te-
Incatenai il mio sguardo al suo. Il mio respiro si condensava in una nuvoletta di fumo e si infrangeva contro il naso di Naruto.
-Sempre?- mi chiese.
-Sempre-
Mi prese il viso tra le mani di slancio e mi baciò, aggrappandosi a me come un’ancora di salvezza.
Ero sul punto di collassare. Il mio cervello era completamente in tilt, non riuscivo a pensare ad altro che non fossero le sue labbra. Le mie gambe tremavano e sentii che da un momento all’altro sarei caduta.
Ma così non fu. Lui mi prese in braccio delicatamente, senza mai staccare le labbra dalle mie.
Affondai le mani nei suoi capelli e stringendolo a me.
Volevo sentirlo in tutto il suo corpo, fino alle ossa, fino a farmi male.
Ci staccammo solo quando sentimmo mancare l’ossigeno, e ci guardammo intensamente negli occhi, ad imprimere quel momento per sempre nelle nostre menti.
Col respiro affannoso mi aggrappai alla catena dell’altalena. Tremavo, ma non sapevo se per il freddo o per l’emozione.
-Hinata, io io...- Gli poggiai un dito sulle labbra –Non c’è bisogno che tu dica nulla ora- E lo baciai ancora. Non riuscii a spiegarmi tutto quel coraggio, ma era tutto quello che volevo in quel momento.
Quando ci staccammo mi sorrise, e lo guardai negli occhi.
-Dovremmo tornare, dopo tutto è la tua festa- mi disse, accarezzandomi il viso –e poi congeleremo qui fuori. Non voglio farti passare il primo giorno da capoclan con la polmonite. A proposito, sei bellissima vestita così-
-Ti ringrazio Naruto- mi alzai e lo presi per mano –Oggi ho ricevuto il regalo più bello che potessi immaginare. Ti ringrazio per tutto-
Camminammo abbracciati, fino alla porta di casa. Prima di entrare mi fermò. –Io, Hinata, prima...volevo dirti che...- prese un grande sospiro –io ti amo Hinata-
Mi alzai sulle punte dei piedi e posai le mie labbra sulle sue –Anche io ti amo, Naruto-
-Sempre?- Fu la sua domanda.
-Sempre-
E varcammo la soglia per festeggiare. Ma solo noi sapevamo il perché.












 
  
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