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Autore: _malandrina    27/01/2016    2 recensioni
«Hai paura, Wormtail?» si intromise Sirius.
[...]
E ti chiede se hai paura? Nossignore, la tua non è paura.
Il tuo é puro terrore.
«Assolutamente no.» disse Peter, sorprendendosi di come la sua voce suonasse, per una volta, convincente.

Piccola One Shot senza pretese sul cambiamento di Peter Minus, condizionato troppe volte dalla "cattiva coscienza".
Genere: Generale, Guerra, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista, Peter Minus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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HAI PAURA, WORMTAIL?
di _malandrina






Settembre 1971 -primo anno

Peter si guardò allo specchio, si infilò i vecchi pantaloni rovinati che erano stati di suo padre e indossò la camicia bianca che aveva posato malamente la sera prima sulla sedia di paglia.

 
Forza, vai e dimostra a tutti quanto vali.
In fondo sei tu ad aver protetto tua madre,
quando tuo padre ha provato a picchiarla.
Sì, avevi otto anni
e da allora, dopo le botte e le minacce di tuo padre,
non ti sei più schierato contro di lui,
ma quella volta avevi avuto molto coraggio.

Tu sei un vincente.

 
Peter drizzò la schiena in un istante di improvvisa autostima e i pantaloni, troppo larghi anche per lui, caddero, scoprendo i mutandoni bianchi e una pancia troppo grande.
 
Guardati, mi fai pena.
Hai davvero il coraggio di uscire in questo stato?
Credi veramente di poter diventare qualcuno un giorno?
Silente non avrebbe dovuto permettere

che uno come te entrasse nella sua scuola.

 
 
E forse la sua coscienza aveva ragione. Non riusciva a parlare senza balbettare, non riusciva a camminare senza inciampare dopo pochi minuti e non riusciva a pensare senza vergognarsi dei suoi stessi pensieri.





Gennaio 1973 -secondo anno

Lo avevano accolto. Loro, i Malandrini. Ora non era più la vittima delle prese in giro degli altri ragazzi, ma era un ragazzo temuto.
Sapeva che in realtà non era lui che temevano, ma le ripercussioni di James e Sirius se avessero osato soltanto ridere di lui.
Ma che importava? Lui, Peter Minus, era conosciuto da tutta la scuola ed era intoccabile.

 
Ti fai proteggere da uno smorfioso,
da un Mezzosangue e da un traditore del suo sangue?
In questo modo credi di essere coraggioso?
Sei solo una sanguisuga, mi fai pena.

 
Era vero, era solo una sanguisuga. Ma si era davvero affezionato a quegli strani compagni di avventura. Loro sembravano volergli davvero bene: si preoccupavano se stava troppo tempo da solo, lo facevano ridere quando era giù, lo aiutavano nei compiti e si davano la colpa per difenderlo anche quando era colpa sua.
 
E perché ti sorprendi? Siete Grifondoro!
Tutti i Grifondoro sono coraggiosi e leali.
E tu, forse, non sarai questo grande esempio di coraggio,

ma sei sempre stato molto fedele.

 
Peter non poté che confermare le parole della sua coscienza. Lui non li aveva mai traditi e mai l'avrebbe fatto!
 



 
Marzo 1976 -quinto anno
 
Il prato, coperto dalle prime piccole primule, era illuminato, quella sera, da una brillante luna piena e su di esso stavano camminando tre giovani amici, per recarsi in una piccola catapecchia disabitata non molto lontano da lì: La Stamberga Strillante.


«Siete sicuri che questa volta andrà tutto bene?» mugolò Peter.
«Che mai potrà succedere, Worm? E comunque un altro giro da Madama Chips lo faccio volentieri, voglio assolutamente rivedere la mia pelle bruciata ricomporsi!» disse James entusiasta, guardandosi il braccio ancora segnato da qualche piccola cicatrice.
«Ma se ti lamentavi come una femminuccia: “Poppy non me la metta la pomata! Alle ragazze piacciono le bruciature, fanno molto uomo. Mi capisce?”» disse Sirius, muovendo su e giù le braccia per imitare James.
«Pad, io credo che- Aspetta... com'è che ti ricordi alla perfezione quello che ho detto?» chiese James, ammiccando scherzosamente in direzione di Sirius.
«Perché? Perché proprio a me è capitato un migliore amico così idiota?» domandò Sirius tragicamente, rivolgendo lo sguardo verso l'alto.
«Ra- ragazzi? Ho sentito degli strani rumori.» gli zittì Peter.
«Remus si starà trasformando. Dobbiamo provarci subito, se non vogliamo essere le sue prossime prede.» disse James, improvvisamente serio.
«Subito?» chiese Peter, non riuscendo a nascondere la nota di terrore nella sua voce.
«Hai paura, Wormtail?» si intromise Sirius.

 
Paura. Che strana parola,
eppure così terribilmente familiare, non trovi anche tu?
Non credo che tu ne possa essere capace.
Li deluderai e loro ti abbandoneranno,
li farai pena e tutti rideranno di te.
E ti chiede se hai paura? Nossignore, la tua non è paura.


Il tuo é puro terrore.

 
 
«Assolutamente no.» disse Peter, sorprendendosi di come la sua voce suonasse, per una volta, convincente.
«Allora facciamolo.»

 
E in quella notte di luna piena i tre giovani maghi riuscirono finalmente a trasformarsi.
La mattina successiva alcuni studenti dissero di aver visto, nella Foresta Proibita, un lupo, un cane, un cervo ed un topo correre insieme, ma non credo che qualcuno gli abbia mai veramente creduto. In fondo, come potrebbe essere vero?




 
Settembre 1981

Peter si diresse a passi svelti verso il luogo ormai tristemente conosciuto.
Stava per farlo. La sua mente rimbombava e avrebbe volentieri voluto gridare.

 
Peter, ricorda cos'hanno fatto loro per te.
Sono Lily e James Potter, dannazione,
sono tuoi amici!
Sei un Grifondoro, dimostra a te stesso che il Cappello Parlante
non si sia sbagliato ad assegnarti a quella Casa.
Fallo per James, o per Lily, o per il piccolo Harry!

 
Sbagliato?
Come potrebbe essersi sbagliato?
Ci vuole coraggio a essere un fedele Mangiamorte, come tu sei,
ci vuole coraggio ad aver finalmente aperto gli occhi
e a essersi accorti che ti avevano imbrogliato.
Loro ti avevano usato, Peter, loro si sono approfittati di te!
A nessuno di loro importavi veramente,
volevano solo un servetto ubbidiente.
 
Fallo.
 
«Minus» disse una voce fredda e quest'ultimo si irrigidì «che notizie ci porti?»
 
Peter, loro si fidavano di te!
Non devi farlo.
 
«So dove si nascondono.»




 
Luglio 1993

Tutti i giornali del mondo magico riportavano il medesimo articolo: “Sirius Black é evaso da Azkaban: massima allerta”.

 
Sta vedendo a prenderti, lo sai.
Tu hai ucciso i suoi amici, i tuoi amici.
Tu hai permesso che rimanesse rinchiuso ad Azkaban
per dodici lunghi anni, per una colpa che non ha commesso.
 
Il topo, che si trovava sulle mani del giovane Weasley, iniziò a squittire agitato.
 
Scappa e ritorna dal Signore Oscuro.
Hai sentito cosa dicono di lui!
Lui ritornerà e se tu lo aiuterai ti garantirà una protezione.

 
Basta, Peter, non puoi più fuggire.
La colpa è tua, devi pagare tu per quello che hai fatto.
Sirius ha sofferto abbastanza.
 
Pentiti, ti prego.
 
Il topo scivolò agilmente dalle mani di Ron e si intrufolò in una piccola cavità del muro.
«Crosta! Dove vai?» piagnucolò il bambino, provando ad afferrarlo.

Ormai era troppo tardi per pentirsi. Conosceva troppo bene Sirius e sapeva che non l'avrebbe mai perdonato. E, in fondo, come poteva pretendere che lo perdonasse?



 
Marzo 1998

Peter scese lentamente le scale che portavano ai sotterranei, obbedendo alla richiesta di Lucius Malfoy. Entrò lentamente nella piccola cella e fece appena in tempo a guardarci all'interno, che Harry e Ron gli furono addosso. Accadde tutto in una frazione di secondo e la sua mano d'argento si chiuse attorno alla gola di Harry.
«Mi vuoi uccidere Codaliscia?» chiese il ragazzo con voce soffocata «Dopo che ti ho salvato la vita? Sei in debito con me!»


 
Non ascoltarlo!
Tu non sei in debito con nessuno.


 
Peter, è la tua ultima possibilità, devi saperlo.
Non cambierà ciò che hai fatto in passato, ma tu devi farlo.
Hai ucciso i suoi genitori! Tu gli hai rovinato la vita!

 
Non dargli ascolt-
 
Ma fu troppo tardi, perché Peter potesse sentire il suggerimento della cattiva coscienza.
La dita argentate mollarono per un attimo la presa. Fu un solo minuscolo istante in cui Peter ritornò ad essere il piccolo ragazzo paffutello, che amava stare in compagnia degli amici.
Una piccola frazione di secondo, che fu però percepito dalla mano argentata, che si chiuse intorno alla sua gola.
Sentì il suo volto diventare paonazzo e chiuse gli occhi, pronto ad abbandonare quel mondo che lo aveva facilmente trasformato in un mostro.
 
Grazie.

 
NdA: Eccomi!! Spero che almeno qualche piccolo sparuto sia riuscito ad arrivare a leggere fino a qui e se fosse così... Complimenti!
Spero che tu, che sei riuscito a leggere fino a qui, non mi stia odiando per la schifezza che ho scritto, davvero. Ma passando alla storia... Spero di non aver reso Peter né un mostro, né un innocente ( che non è). Quindi se così fosse stato, mi scuso ulteriormente.
Non so sinceramente cos'altro aggiungere, perché sono troppo sorpresa per quello che ho scritto.
Io odio Peter, eppure credo che troppe persone non si rendano conto che lui prima era un ragazzo normale. Timido e per niente coraggioso, ma voleva bene ai suoi amici, quindi diciamo che ho provato a far vedere la trasformazione che avviene un po' in lui.


Scusate ma ora devo andare... il criceto, che stava girando nella ruota nel mio cervello, ha fame e devo andare a dargli un semino di girasole.
Un bacio e un seme di girasole a tutti,
_malandrina
   
 
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