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Autore: redbullholic    17/03/2009    3 recensioni
“Chris, fallo per me. Ne ho passate troppe, ho sopportato troppo dolore. E ora voglio farla finita. Tu più di chiunque altro mi dovresti capire” alzò un braccio e infilò la mano sotto alla canottiera di Chris, facendo scorrere le dita sulle cicatrici che ricoprivano gran parte della schiena. “Il dolore che provo io in questo momento è un numero infinito di volte peggiore rispetto a quello che hai provato tu per queste”.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Semir Gerkan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Let Me Go

Il salto nel vuoto. L’impatto con l’acqua gelata. Le grida di qualcuno che chiamava disperatamente il suo nome. E ora il nulla più totale. Semir Gerkhan sperava che quel nulla significasse morte. Non ne poteva più della sua vita. Prima aveva visto sparire André nelle profondità delle acque di Maiorca, poi Jan era scomparso nel nulla senza lasciare tracce di sé e adesso Tom gli era morto tra le braccia. Quanto dolore poteva sopportare un uomo? Non così tanto.
Quando Tom, con le ultime forze che gli restavano, gli aveva detto “E adesso, chi si occuperà di te?” avrebbe voluto rispondergli “Tu, perché io verrò con te”. Ma le parole gli si erano spente in gola quando aveva visto l’assassino del suo migliore amico di fronte a lui, con la pistola in mano e l’espressione di un idiota che è capitato lì per puro caso.
“Non verrò solo, Tom” aveva sussurrato, sfiorando un’ultima volta il viso del collega bagnato di pioggia “Porterò con me quel porco che ti ha ucciso, stanne certo” e si era lanciato all’inseguimento di quell’uomo.
Poi era arrivato Chris, che gli aveva fatto rivalutare per un attimo l’idea di raggiungere Tom. Ma la sua decisione l’aveva presa, e indietro non voleva tornare. Non ne parlò con Chris, non sapeva ancora se poteva fidarsi di quell’uomo. Una cosa era chiara, però: nessuno avrebbe mai sostituito Tom, il suo Tom.
Così, quando ebbe trovato quell’animale lo uccise a sangue freddo, come lui aveva fatto con il suo collega. E proprio quando Chris era arrivato sul posto e aveva tentato di fermarlo, lui aveva fatto un passo indietro ed era saltato nel vuoto. L’ultima cosa che udì fu Chris che gridava il suo nome.

Chris non poté fare altro che gridare, quando vide Semir lasciarsi cadere nell’acqua. Passato l’attimo di intontimento causato dallo shock, si tuffò a cercarlo. Riemerse parecchi minuti dopo, con il corpo inerte del collega tra le braccia. Lo adagiò a terra e gli praticò il massaggio cardiaco. Semir rinvenne.

Semir aprì gli occhi, tossendo e sputacchiando. Il volto di Chris era a pochi centimetri dal suo, e lo guardava pieno di apprensione. “Mi dispiace, Chris” biascicò “Non ce la faccio più. Ti prego, lasciami andare. Lasciami andare da Tom!”.
“No” rispose Chris, cercando di mantenere un tono deciso, ma il tremito della voce lo tradiva “Non ti lascio morire”.
“Chris, fallo per me. Ne ho passate troppe, ho sopportato troppo dolore. E ora voglio farla finita. Tu più di chiunque altro mi dovresti capire” alzò un braccio e infilò la mano sotto alla canottiera di Chris, facendo scorrere le dita sulle cicatrici che ricoprivano gran parte della schiena. “Il dolore che provo io in questo momento è un numero infinito di volte peggiore rispetto a quello che hai provato tu per queste”.
Chris ebbe un fremito.
“Ho ragione, e tu lo sai” riprese Semir, sempre più debole. Con l’altra mano sfilò delicatamente la pistola dalla fondina del collega. Lui non se ne accorse neanche. Aveva iniziato a piangere. “Addio, Chris. Sei stato un buon collega, anche se per poco” si puntò l’arma al petto. Chris, scosso da violenti singhiozzi, non cercò di fermarlo.
“Stammi bene, amico” disse tra le lacrime “Mi sarebbe piaciuto conoscerti un po’ meglio”.
“Ne avrai l’occasione” sul volto di Semir si accese un debole sorriso “Ora voltati”.
Chris si alzò e si voltò, coprendosi il volto con le mani. Quando sentì lo sparo non riuscì a trattenere un grido di dolore. Iniziò a correre, senza mai girarsi indietro, senza fermarsi… senza una meta.


FINE
   
 
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