A te,
Perché la nostra canzone non ci
abbandona mai!
Ti voglio bene
PARTE SECONDA
Quando la musica partì, Frank si lasciò andare con un
sorriso, guardando gli occhi scuri di Jamia diventare lucidi.
Jamia sorrise, muovendo il capo a tempo di musica, un
movimento lento, come se fosse la cosa più normale del mondo…
Continuò a guardarla mentre i singhiozzi presero a
scuoterla.
Frank sapeva che non poteva fare nulla, sapeva che
per quel dolore non c’era cura.
“…Talk
to me softly
There's
something in your eyes
don’t hang your head in sorrow
and please don't cry …”
“…Parlami dolcemente
C’è qualcosa nei tuoi occhi
Non mettere la tua testa nel dolore
E per favore non piangere…”
Nestor ricalcò le parole della canzone con voce stonata e
rotta dai piccoli singhiozzi che, affannati le uscivano dalle labbra.
Frank restò ad osservarla, come incantato, senza
sapere realmente cosa fare, cosa dire.
“…I know how you feel inside I've
I've been there before
something’s changing inside you
and don't you know…”
“…So come ti
senti dentro
Ci sono passato prima
Qualcosa sta cambiando dentro di te
E tu non capisci... ”
Jamia sorrise, quando la voce
bella e calda di Frank prese il suo posto e il cuore gli morì in petto nel
momento in cui il ragazzo l’abbracciò. Si sentì strana, come se fosse la
prima volta che abbracciasse qualcuno. Si sentì goffa, perché con tutto
l’amore possibile si aggrappava a quel petto caldo e vivo e si sentì
egoista, perché non le importava di nulla, non le importava del tempo, del suo
dolore, di quello di sua madre stesa in quel letto freddo e bianco.
“…Don't you cry tonight
I still love you baby
don’t you cry tonight
Don't you cry tonight
There's a heaven above you baby
And don't you cry tonight…”
“…Non piangere
stanotte
Ti amo ancora baby
Non piangere stanotte
Non piangere stanotte
C’è un paradiso sopra di te baby
E non piangere stanotte…”
Se quello era il paradiso
allora si stava così bene! Pensò Frank inconsciamente, mentre abbassava la
testa per scrutare meglio le lacrime che cadevo sul viso della Nestor a fiumi. Non si sarebbe mai aspettato, però di
vedere quello sguardo ricambiato. Jamia gli sorrise,
continuando per lui la canzone che aveva interrotto, per poterla osservare
meglio, senza preoccuparti di nient’altro.
Il loro primo bacio fu
inaspettato, forse l’avevano sperato, agoniato,
cercando di trovare il momento giusto, le parole più adatte, ma forse il
momento perfetto non esisteva. Forse tutto quello che potevano fare era crearlo
il momento perfetto, senza aspettarlo, senza reclamarlo.
“…Give
me a whisper
And give me a sigh
Give me a kiss before you tell me goodbye
Don't you take it so hard now
And please don't take it so bad
I'll still be thinking' of you
And the times we had... baby…”
“…Fammi un bisbiglio
E fammi un sospiro
Dammi un bacio prima di dirmi arrivederci
Non farla così difficile adesso
E per favore non prenderla così male
Starò ancora pensando a te
E le cose che abbiamo avuto baby…”
Frank restò su quelle labbra per un tempo infinito e
Jamia perdeva il respiro tutte le volte che quel bacio diventava più profondo e
tornava lento come un battito di ali.
“…And
please remember
How I felt inside now honey
You gotta make it your own way
But you'll be alright now sugar
You'll feel better tomorrow
Come the morning light now baby…”
“…E per favore ricorda
Come mi sono sentito dentro, ora tesoro
Devi farlo a modo tuo
Ma starai bene ora dolcezza
Ti sentirai meglio domani
Arriva la luce della mattina adesso baby…”
Sospirò Jamia e gli abbracciò il viso con le mani,
accarezzando le guancie calde. Senza pensare al fiato che a poco a poco
mancava. Si sentiva la febbre, le orecchie fischiavano e il petto rimbalzava
impazzito.
Rise di se stessa, così buffa e inadatta a tutto
quello che le si presentava davanti.
Frank si arrampicò con le dita e si tenne stretto
alle sue guancie, staccando le labbra di poco per sorridere. E sentiva la magia
scorrerli nelle vene e quel calore che le sue guancie emanavano lo lasciavano
esterrefatto e su di giri.
“Io…”
Quante cose aveva da dirle, quante cose da
confessare, quante cose da ascoltare e c’era tutto il tempo del mondo
proprio lì in quella macchina…
“non vorrei essere un rompi
maroni, ma ho novità…”
Queste parole vennero precedute da un forte e
fastidioso bussare al finestrino.
Michael.
Frank lo maledì e chiuse gli occhi irritato.
“ti prego, facciamo finta di non
sentire…” sussurrò, cercando le labbra ridenti di Jamia.
“ehi! Guarda che leggo il labiale!” esclamò il più piccolo dei Way.
Jamia sospirò, rassegnata e voltandosi aprì lo
sportello.
“cosa c’è?!”
sbottò, esasperata, ma infondo divertita.
“tua madre si è svegliata.” Disse.
“ha chiesto di te.”
Jamia sussultò sorpresa e uscì in fretta dalla
vettura, trascinando Frank che con un sorriso pensava che sì, avevano tutto il tempo del mondo.
Sembrano secoli che non venivo qua!
Cavolo ne è passato di tempo!
Ho pensato di finire il capitolo
lasciato incompiuto e continuare la storia per arrivare a un degno(se ci riesco) finale. Perché infondo la mia cotta colossale
per Jamia non è mai finita!!*_*
Spero di non deludere i vecchi
lettori che aspettavano da un bel po’ il mio ritorno…(Frè, lo so meglio tardi che mai!!!XD) e di non deludere i
nuovi, se ci saranno.
Il mio luuuuungo cammino di Prof
continua e vi ho messo una chicca in questo capitolo che amo personalmente e
che mi lega emotivamente a tanti momenti vissuti con una delle persone più
importanti della mia vita. È “Don’t Cry” dei colossali GNR!!!!
Ringrazio tantissimissimo le stelle
che hanno recensito quel lontano capitolo!!!! (Se
leggo la data mi viene un mancamento… )
Vi adoro sempre! <3
Grè<3