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Autore: sognouis    28/01/2016    4 recensioni
Io avevo la sola e innocua intenzione di farmi una normalissima doccia, come tutte le persone normali. Peccato che le persone normali, finita la normale doccia, avvolte in una normale salvietta e con i normali capelli ancora fradici, non si ritrovino un gruppo di persone in salotto a squadrarti come se avessi appena ucciso un cucciolo di cane.
Beata normalità, concetto a me totalmente sconosciuto.
Genere: Azione, Comico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Lime, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: Bondage
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“Fermi, cosa?” rimasi sbigottita.
“Un gigante di ghiaccio.”
“Come fai a dirlo?”
“Non l’avrò mai vista fino ad ora, ma so riconoscere mia figlia.”
Aspetta, cosa?
“Scherziamo, vero?” la mia voce non tremava più, ero più spaventata che infreddolita.
“Vedi altre soluzioni?” non risposi.
“Andiamo via.” Loki mi spinse appena dalle spalle e iniziai a camminare senza emettere fiato.
“È stato un piacere.” disse Laufey prima che andassimo via da Jotunheim.
 
Una volta a casa mi sedetti sul divano a guardare un punto fisso mentre Loki camminava avanti e indietro in mezzo alla stanza.
“Siete tornati – la voce di Tony giunse alle mie orecchie – l’uomo di latta mi ha detto che ti aveva portata non so dove.” rimasi in silenzio.
“Alice” Tony mi appoggiò una mano sul braccio, senza ottenere risposta da parte mia. A quel punto si alzò ed andò da Loki.
“Te lo chiederò solo una volta.”
“È mia sorella.” non so definire l’espressione di Tony, ma credo che sconvolta si avvicini alla descrizione. Si girò verso di me.
“Come l’avete saputo?”
“Siamo andati da Laufey.” dissi dopo molto silenzio.
“E… come stai?” risi a quella domanda e mi alzai sotto gli occhi di entrambi.
“Sto bene, sono viva. Me la caverò.” alzai le spalle. Tony sospirò .
“Davvero Tony, sto bene – e sorrisi – ora vado a dormire.” e me ne andai in camera mia lasciando Tony e Loki a parlare.
 
Presi la sveglia che suonava e la lanciai a terra.
“Ma chi me lo fa fare.” e mi alzai di controvoglia dal mio bellissimo letto caldo. Andai in bagno per farmi una doccia, aprii il getto dell'acqua e mi ci gettai sotto per svegliarmi del tutto. Mi avvolsi in un asciugamano e tornai in camera per vestirmi, cercando di non bagnare troppo in giro. Dopo essermi messa un paio di jeans e una camicia, infilai il giubbetto di pelle, presi lo zaino ed uscii di casa.
Avete presente la strana sensazione di essere seguiti, ma quando ti giri a controllare non c’è nessuno? Ecco. Solo che io non mi voltai. Girai l’angolo e aspettai il mio stalker, che come previsto non si aspettava di vedermi. Doveva essere un nuovo agente, di sicuro Nick non era stato furbo. Lo guardai e alzai un sopracciglio.
“Non ho idea di chi tu sia e poco mi importa, puoi dire a Fury che i suoi stalker li può tenere per sé.” lui mi guardò.
“Non sono per conto di Fury.”
“Ah, fantastico. E da chi allora?” l'uomo in giacca e cravatta mi si avvicinò e da allora ricordo solo di essere caduta a terra.
 
Mi svegliai al suono della suoneria del mio telefono. Il luogo in cui mi trovavo non era di sicuro lo stesso di dove ricordavo di essere. Cercai il mio telefono ma non lo trovai nella mia tasca, dove è solito stare. Mi guardai intorno e mi alzai dolorante, ero caduta sui vecchi lividi ancora presenti. Dove cazzo ero finita. Feci qualche passo in avanti ma mi bloccai, trovandomi davanti una lastra di vetro parecchio spessa. Appoggiai la mano sulla superficie e subito una scossa mi colse all'improvviso. Tolsi subito la mano, chiunque mi avesse messa li dentro aveva fatto in modo che non potessi assorbire le scosse elettriche che lasciava il vetro in qualche maniera.
“Ma guarda chi si è svegliato.”
Avevo davanti a me una ragazza, avrà avuto all’incirca la mia età. Era rossa di capelli ed indossava un’uniforme del medesimo colore con tratti di nero. Mi sembrava un brutta copia della Vedova Nera.
“Piacere di fare la tua conoscenza, il mio nome è Sin.”
“Piacere mio.” e roteai gli occhi, mettendomi comodamente seduta per terra e appoggiando la schiena al muro, in modo da guardare questa tizia in faccia.
“Noto con piacevole orgoglio che non riesci ad assorbire la barriera, indice che la nostra teoria è stata confermata. Ciononostante mi sembri molto a tuo agio.” ma come diavolo parla questa?
“Sono solita uscire da situazioni del genere.” e guardai in giro fuori dalla gabbia dove ero stata rinchiusa. Sembrava un laboratorio. Non dello SHIELD, però.
“Buona fortuna, nessuno è mai riuscito ad evadere da qui.” mi stava dando sui nervi.
“Dove sono, in prigione?” alzai un sopracciglio.
“Ho il piacere di darti il benvenuto nella nuova base dell'HYDRA.” e spalancò le braccia in modo molto teatrale. HYDRA? Non era caduta insieme agli helicarrier?
“È la seconda volta che tramate sotto il naso dello SHIELD e Fury non se ne accorge, quell'uomo sta invecchiando.”
“Nick Fury è stato surclassato, la sua tecnologia è obsoleta.” non resistetti più, dovevo chiederglielo.
“Scusa, ma quanti anni hai?”
Lei sembrò rimanere spiazzata da questa mia domanda.
“Ne ho 23.”
“Uhm, avevo ragione – tornai a parlare con lei – ti facilito la cosa, apri questa gabbia da zoo facendomi uscire civilmente e non dovrai finanziarne un’altra.” più chiara di così non avrei potuto essere.
“Non mi sembri nelle condizioni di dare ordini.”
“Credi davvero che una lastra di vetro e un po’ di elettricità statica mi possano fermare così facilmente? Se mi hai osservata prima di rapirmi, e sono sicura che tu l’abbia fatto, sai che la risposta è negativa.”
“Hai ragione, mi sono ben informata prima di condurti qui, quindi sai che da quella cella nulla entra e nulla esce, a meno che sotto mio ordine.”
“Vedremo.” e mi appoggiai con la testa al muro.
 
“Jarvis, dov’è Alice?”
“Non è tornata, signore.” la voce di Jarvis risuonava nel salone dell’appartamento in uno degli ultimi piani della Stark Tower.
“Come sarebbe a dire "non è tornata"?” Tony non era sorpreso dal non-ritorno della ragazza, bensì che non l’avesse sentita per tutta la giornata e che ora non rispondesse al cellulare.
“Che strano.” prese il telefono in mano e compose un numero, questa volta non di Alice.
“Sì?” la voce della rossa suonava leggermente metallizzata.
“Alice è con te?”
“No. Io… io non la vedo da un po’ in effetti.” la Vedova Nera sembrava preoccupata, e se Tony non l’avesse conosciuta così bene, avrebbe sicuramente detto che lo era.
“Non risponde al telefono.”
“Sarà in giro. Magari con le sue amiche, magari con Loki, chi lo sa.” l’uomo riattaccò la chiamata senza dire altro.
“Jarvis, rintraccia il telefono di Alice.”
“Sembra sia stato bloccato, accedo alla localizzazione.” in quel momento davanti ad Iron Man apparve Loki, ben poco conciato.
“Sei finito sotto un autobus?” Tony ci scherzò sopra, anche se non era in vena di troppa ironia.
“Esilarante, Stark. Dov’è mia sorella?”
“Appena lo sopro ti faccio sapere.”
“Le è successo qualcosa.”
“Come fai a dirlo?” il moro sembrava confuso, mentre aspettava una risposta da Jarvis.
“Non è la prima volta che accade.”
“Cazzo, si stanno sommando troppi problemi. I suoi poteri, lei che scompare, tu che sei suo fratello e adesso sei il suo gemello siames-  s’hai?” Loki aveva iniziato a fare diverse smorfie di dolore, pur rimanendo in silenzio.
“Non lo so.” iniziò a sfregarsi la pelle del fianco da sopra la maglietta di cotone che aveva indosso. Si sollevò un lembo di tessuto e lo scenario che aveva di fronte significava solo che c’erano altri problemi da aggiungere alla lista.
“Non è rassicurante.” alzò lo sguardo e incrociò quello di Tony. Loki aveva sul fianco un taglio molto profondo, aveva iniziato a sanguinare. La cosa più strana era che si era formato dal nulla.
“Chiamata in entrata, signore.” la voce di Jarvis si intromise nel discorso.
“Da chi?”
“Alice.”
“Rispondi. Alice?”
“Alice sta bene, pare non possa essere scalfita. Ha una soglia di dolore molto alta.” la voce di una donna inondò la stanza.
“Ah sì? E tu chi saresti?” e mise in muto la chiamata, per ascoltare la risposta e comunicare a Jarvis di localizzare la chiamata.
“È di poca rilevanza in questo momento.”
“Perché non dirmelo allora?” Tony sentì uno schianto dalla parte del telefono.
“Oh, è più forte del previsto. Mi dispiace, signor Stark, devo lasciarla.” e con questo la voce riattaccò la telefonata.
“Localizzazione eseguita. La chiamata viene da un laboratorio abbandonato a qualche miglio al nord di New York.”
“A quanto pare non è così abbandonato. Mettilo sugli schermi.” Loki se ne stava a guardare, cercando di non fare caso al dolore lancinante provocatogli dal taglio.
“È circondato.”
“Come hai intenzione di provocare l’esplosione di quell’edificio?”
“Non farò esplodere niente, non finché non ho idea di cosa si tratti. Bisogna entrare senza farsi notare, non è il mio forte.”
“Vado io.” Tony si girò e guardò Loki dall'alto verso il basso.
“Tu attiri un po’ troppo l’attenzione.”
“Vado io.” una voce sopraggiunse alle orecchie dei due, che si girarono vedendo Steve e Bucky guardarli a loro volta.
“Braccio di ferro, tu potresti andare.”
“Dimmi cosa devo fare.”



BUOONA SERA.
Innanzitutto scusate immensamente il ritardo, ma come avevo anticipato sono colmadiverificheevvivaloscientifico.
Volevo ringraziarvi tutte per le recensioni, le apprezzo davvero tanto! Spero che anche questo capitolo vi piaccia, fatemi sapere!
Letizia
   
 
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