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Autore: Mama Holy    28/01/2016    3 recensioni
Una macchina per trattenere l'odio del mondo. Una guerra. Un universo alternativo in cui le creepypasta sono esseri guidati da odio non loro, ma chiamato da loro stessi nella disperazione più profonda.
In tutto questo Iris, che è solo una ragazza di 18 anni, cerca di capirci qualcosa. Chiamata in causa dal destino che l'ha scelta, dovrà svolgere il suo compito di RedHenko...
Ma in cosa consiste?
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Se volete leggere la storia vi avviso, dovete avere molta pazienza! La vera trama inizierà più omeno verso il 9° capitolo, ma in ogni cap c'è qualcosa di importante per quello che viene dopo quindi non possono certo essere saltati...
Spero che possa piacervi lo stesso ^^"
Holyland
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hoody, Masky, Slenderman, Ticci Toby
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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16 cp

 

RedHenko
16.Leo

Bugie, litigi, furti, rapimenti, stupri, uccisioni, guerre… Vedo passare davanti ai miei occhi questi episodi stupidi e non di rabbia e odio. Ma non sono miei e io lo so, ne sono consapevole, ma lentamente è come se lo stessero diventando. La mia storia e i miei ricordi iniziano a distorcersi… porto le mani alla testa chiudendo gli occhi; provo ad urlare ma non sento il rumore della mia voce, non sento nulla e non vedo nulla se non quelle storie. Quella rabbia e quell’odio, si uniscono alla mia memoria rendendo tutto confuso e assurdo.

 

Ma poi all’improvviso tutto si blocca ogni cosa si ferma; tutto si fa nero e non vedo né sento più nulla se non fosse per quel leggero e improvviso suono come di un filo sottilissimo che si spezza…

Dopo un periodo di tempo indefinito, come se qualcuno avesse improvvisamente acceso la luce, il bianco sostituisce quel buio. Sono in una stanza completamente bianca. Chiamarla stanza però sarebbe uno sbaglio visto che è un’infinita distesa di bianco puro dove il silenzio regna sovrano.

So bene di non essere sveglia e non capisco cosa stia succedendo. Non sembra un sogno ma allo stesso tempo non  reale…

Mentre cerco di capire cosa succeda sento alle mie spalle un rumore di passi. Passi calmi e lenti che vengono verso la mia direzione. Mi giro e mi ritrovo davanti un ragazzo sui trent’anni, dai capelli completamente bianchi quanto la sua pelle. E si confonderebbe con il bianco di questo strano mondo se non fosse per i suoi due occhi rosso sangue come i miei.

< Ciao Iris.. è bello vederti > mi dice e la sua voce mi suona così tanto familiare… come se la conoscessi da tanto tempo, come se fosse sempre stata accanto a me da quando sono nata.

Rimango in silenzio senza alcuna domanda da porgli, o meglio senza alcuna domanda a cui poi non mi rispondevo istintivamente da sola.

< Ti devo spiegare tante cose ma per ora fammi presentare. Io sono Leo > alle sue parole sussulto sbarrando gli occhi e scordandomi di stringere la mano che mi ha allungato.

< Ma… ma no aspetta tu dovresti essere morto da centinaia di anni! > urlo mentre lui ride appena.

< Sì, infatti io sono morto da una centinaia di anni > mi dice sorridendo mentre io lo guardo confusa.

< Iris è una storia lunga quindi vedrò di sbrigarmi a raccontarti tutto in meno parole possibili. > continua facendosi più serio ma tenendo un leggero sorriso. < Io già ti ho detto di essere stato un Henko o per meglio dire RedHenko > inizia a spiegarmi sedendosi su una sesia apparsa dal nulla lì accanto insieme ad un’altra e ad un tavolino. Quando mi fa cenno di sedermi lo faccio rimanendo tese e guardandomi intorno disorientata.

< Anche te lo sei come ti ho detto > mi passa uno specchio e io lo prendo senza parlare. Nel mio riflesso noto i miei occhi rossi e i miei capelli estremamente più corti di prima ma per qualche motivo alle punte si sono fatti bianchi. Fisso nello specchio confusa i capelli per metà non più neri.

< Quando Jeff ti ha rotto il bracciale è sto il momento in cui hanno rotto il vetro della sfera dov’era raccolta da anni rabbia e odio. La maggior parte delle creepypasta ne ha ricavata solo una forza enorme ma te e Richard avete svolto come il ruolo di “spugne”. Voi siete due corpi e rispetto agli altri avete molto più spazio per tutta quell’energia; quindi avete iniziato ad assorbire tutto quello che potevate assorbire.

Come ti ho detto, e te lo ripeto, tu sei sia una creepypasta che un’umana poiché è Richard a reggere questo equilibrio. Lo stesso fu per me tempo fa ma di questo ne parliamo dopo.

Tornando a Richard. Quando, in seguito ad aver assorbito tutta quella rabbia, l’equilibrio si stava spezzando, e, in poche parole, stavi perdendo ogni cosa di umano i te, lui… > si ferma un secondo abbassando per qualche minuto lo sguardo mentre io lo fisso in silenzio.

< Per mantenere l’equilibrio lui ha preso su di se quasi tutto quello che avevi assorbito e ha… rotto la connessione che c’era con te. > concluse abbassando la voce.

< C-cosa? M-ma… > balbetto io ed abbasso lo sguardo confusa. Ora che ci faccio caso non lo sento più… ed è così strano, perché lui c‘è sempre stato. Non sono mai stata completamente sola mentre ora sento come un vuoto.

< Prima di questo però hai perso il controllo e hai rilasciato così tanta energia che i tuoi capelli hanno già iniziato a farsi bianchi > lo sento andare avanti ma ora posso pensare solo a Richard; dove sarà ora? come starà?

< Iris… Non sei sola ok? > mi dice lui parlando piano come se mi avesse letto nel pensiero < Io sono qui dentro di te come tante altre persone. Ogni RedHenko dopo la morte si reincarna in un altro. Ora qui ci sono solo io ma sono venuto a rappresentare tutti. So che può sembrare impossibile ma credimi… > rialzo lo sguardo riprendendo in parte la mia espressione confusa.

< Ora che Richard si è staccato da te posso parlarti e posso mostrarti diverse cose anche se, credimi, non è qualcosa che volevo che succedesse. > si alza e io lo seguo camminando dietro di lui mentre il bianco di quello spazio cambia in un posto più reale e terreno. Ora siamo in una grande stanza piena zeppa di fogli, libri e attrezzi ma perfettamente ordinata.

Un uomo sulla cinquantina dai capelli ormai quasi completamente bianchi sta parlando con altri quattro uomini molto più giovani di lui. Uno ha i capelli neri e gli occhi color ghiaccio e sembra molto triste anche se non lo da a vedere tenendo un leggero ghigno  sulle labbra. Anche quello al suo fianco sembra essere dello stesso umore. Ha i capelli neri leggermente lunghi, dello stesso colore i suoi occhi nascosti da un paio di occhiali. In viso e sul corpo ha, per qualche motivo,  svariate fasciature e segni di bruciature.

Gli altri due mostrano, invece, un’umore diverso. Il primo è vestito con molta cura e i suoi capelli sono palesemente tinti di un biondo platino. Sul suo naso sono appoggiati un paio di occhiali più sottili di quelli dell’altro, e dietro di essi due occhi marroni seguono con attenzione le parole del cinquantenne. Infine, lì vicino, l’ultimo dei quattro sorride solare scrutando il laboratorio con i suoi occhi verdi, come le foglie in primavera, mentre i capelli, di un marrone chiaro che ricorda la corteccia di un albero, ondeggiano appena visto che non sta un secondo fermo.

Si aggiunge poi a loro un ragazzo dai capelli rossi e gli occhi marroni; è più piccolo di tutti gli altri e sembra avere circa quindici o sedici anni.

< Ecco, questo sono io e l’altro è mio zio, > riprende Leo ridendo appena < mentre quelli, che tu lo creda o no, sono i quattro Slenderman… Quello è Offenderman. > mi dice indicandomi  il primo che ho visto.

< Quello lì invece è Splenderman > lo vedo sorridere mentre indica il giovane più solare. < Poi c’è Trenderman > continua mostrandomi quello con gli occhiali più fini sul naso < E infine Slenderman… O Richard come sia io che te siamo più abituati a chiamarlo. Sono venuti qui quando si sono ritrovati tutta la loro vita andata in frantumi: uno ha perso chi amava, l’altro invece è stato abbandonato da ogni persona a cui teneva, un altro ancora ha visto andare in frantumi i suoi sogni e l’ultimo ha perso tutto ciò che amava in un incendio… > parla perdendo pian piano il sorriso mentre io riporto lo sguardo sui quattro. < L’hai letto no? Nei libri rossi c’era scritto che loro erano qui, ricordi? >

< Ma quindi quel Richard era davvero lui! Ma com’è possibile? Lui non è nemmeno paragonabile ad un essere umano! > gli chiedo di nuovo confusa.

< Iris, so che è difficile capire tutto in una volta… Ma non c’è più molto tempo per spiegare ed è più facile mostrartelo quindi farò questo >

Quando finisce di pronunciare quelle parole è come se il tempo dello spazio intorno a noi accelerasse. I sei lavorano giorno e notte in un’atmosfera sempre più familiare e tranquilla. Ogni giorno fino a tardi.

La grande camera diventa pian piano sempre più disordinata mentre quello che costruiscono prende lentamente forma.

L’Amisus, ecco cosa stanno costruendo. Riconosco la grande base di ferro e l’enorme palla di vetro su di questa base. Come fosse un’enorme lampadina. Fisso il loro lavoro senza parole per poi vedere quell’enorme macchina finita. Loro sembrano felici e stanno festeggiando questo traguardo ma Leo accanto a me non sembra dello stesso umore. Passano diversi giorni e la sfera si fa sempre più scura e vedo dalle loro facce e movimenti che qualcosa è andato storto.

Sta accumulando troppi sentimenti negativi, potrebbe esplodere” ricordo che c’era scritto nel libro e capisco la loro preoccupazione. Fisso la disperazione e la depressione nei loro occhi per poi vedere il peggio.

 

I cinque prendono a cambiare lentamente il loro aspetto, come avevo letto. Iniziano a perdere ogni cosa d‘umano che c’è in loro.

“Ma dov’è Leo?” mi chiedo non vedendolo da diverso tempo.

< Mio zio mi aveva allontanato da lì quando ha capito che c’era qualcosa che non andava… > sussurra lui tenendo un’espressione scura e triste.

< Ma io ero stupido e sono tornato > finisce pronunciando le parole a denti stretti.

Riporto gli occhi su quello spettacolo i quattro “fratelli” ora mai sono come li conosco, tranne per Richard; lui aveva stranamente ancora sia occhi che bocca. Lo zio di Leo è diventato invece completamente blu e nelle sue orbite vuote rimane solo un’ombra scura.  Ha attaccato alla bocca come un respiratore, un prototipo forse per non assorbire altra rabbia o forse  semplicemente per respirare perché forse in quella nuova forma non  ci riesce.

E allora succede. Leo ritorna; lo vedo fare irruzione dalla porta principale con un’enorme sorriso che subito scompare quando vede i cinque in quello stato irriconoscibile. Poi succede il peggio. L’energia rinchiusa lì che aveva attaccato i cinque attaccò anche lui in modo più violento e repentino per qualche motivo.

Voglio distogliere lo sguardo e non sentire le sue urla. Ma la sua voce disperata entra nelle mie orecchie e i miei occhi rimangono bloccati a fissarlo.

Sta cambiando anche lui, ma poi succede qualcosa che mi sorprende. Richard si avvicina a Leo, non riesco a capire quel che accade ma quando tutto sembra più calmo noto che Richard ora non ha più ne occhi ne bocca e Leo è rimasto normale se non fosse per i suoi capelli neri e gli occhi rosso sangue.

< Io sono stato il primo RedHenko. > dice secco rompendo la tensione del momento < Fu perché Richard mi salvò che tu sei nata così Iris come tanti altri ancora. Siamo tutti legati a lui. Mio zio si accorse che c’era qualcosa di strano in me rispetto agli altri. Mi analizzò e scoprì che ero ora collegato a Richard. Lui invece aveva perso ogni ricordo. > la visone scompare lentamente mentre torniamo nella stanza bianca.

< L’unica  cosa che fece in questi anni fu quella di prendersi cura degli Henko e stare ad ogni loro richiesta e volere senza mai prendere una decisione da solo. Mi ha fatto piacere vedere che con te ha ritrovato qualcosa di umano, ma non è un caso che ci sia riuscito grazie a te, Iris > si gira verso di me sorridendo in modo più dolce. < Mio zio scrisse l’ultimo libro rubato da Jeff  inseguito agli esperimenti. Devi riprenderlo, è l’unica cosa importante ora se vogliamo fermare quest’inferno. > finisce tornando serio.

< Di che parli? > gli chiedo in confusione

< Lo scoprirai. >

E tutto torna nero un’altra volta.

 

 Ma ciao! Scusatemi per l'ennesima volta ma ci ho messo gli anni per scrivere questo cap e non capisco nemmeno il perché visto che non è lunghissimo ^^" 

Ma vabbe spero vi sia piaciuto e che non sia stato solo un'accozzaglia di informazioni XD 

PS: gli accenni alle storie dei quattro fratelli di Slandy sono in parte inventati da me :3 (quello di Splenderman e quello di Trenderman, gli altri due già esistevano)

Holyland ^w^

 

   
 
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