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Autore: piumetta8    28/01/2016    2 recensioni
E se? E se la vita dei Brown ad Everwood avesse avuto inizio molto prima della morte di Julia? E se, durante quel terribile incidente, la donna non fosse stata sola? E se Andy Brown si trovasse costretto a prendere decisioni difficilissime per salvaguardare la sua famiglia?
E se, oltre a Delia, Ephram fosse cresciuto anche con un fratello?
Un universo decisamente alternativo dove ho rimescolato le carte e cercato di far interagire i miei personaggi preferiti...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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C'era grande fermento ad Everwood per il tradizionale Homecoming che cadeva a metà inverno, quando la squadra di basket si ritrovava a giocare il girone di ritorno.

I Miners avrebbero giocato in casa contando sui palleggi del ristabilito Bright, la banda della scuola si sarebbe esibita e le cheerleader, tra cui Amy, avrebbero manifestato il loro supporto incondizionato con coreografie scenografiche. Inoltre sarebbero state organizzate attività per studenti ed ex-studenti, tra cui spiccava Carl Feney il marito girovago di Nina.

E sarebbero stati incoronati un Re ed una Reginetta.


Il Dottor Brown aveva, strategicamente, nascosto il numero di telefono di un nuovo insegnante di pianoforte (dacché Ephram continuava a trovare difetti in tutti) in un manga del ragazzo e si era accomodato sul divano, fingendo di guardare la TV, quando i suoi figli erano rientrati da scuola parlottando.

"Da quand'è che ti interessano i programmi di cucina?"

La domanda sorpresa di Colin aveva fatto accorgere troppo tardi il padre della gaffe. In quello zapping improvvisato, infatti, aveva finito per sintonizzare l'apparecchio sul primo canale a caso.

"Da quando ha trovato il ricettario della mamma. Io e Delia pensavamo, addirittura, che ci avesse cucinato quello la prima volta che si è messo ai fornelli. Sarai anche tu succube dei suoi esperimenti culinari, caro fratello!"

Ephram l'aveva buttata sull'ironico ma l'accenno a Julia aveva intristito, in maniera evidente, Colin. Era toccato ad Andy spostare l'attenzione su altro.

"Allora com'è andata a scuola?"

Ephram si era schiarito la voce e impettito come un ciambellano di corte aveva annunciato:

"Signor Brown abbiamo un Sire tra noi! Colin è stato eletto, all'unanimità, Re Homecoming. Amy, ovviamente, è la sua regina!"

Il Dottor Brown si era congratulato prontamente, nascondendo bene tutta la preoccupazione per un evento così risonante che avrebbe potuto destabilizzare i progressi fin li compiuti da suo figlio.


La sera del match tra i Miners ed una squadra arrivata dalle pianure di Boulder, tutta la palestra era un insieme di rosso armonico. Andy, Delia ed Ephram si erano seduti nella fila centrale, ai posti che il Dottor Abbott- in veste di accanito tifoso- aveva tenuto per loro.

Colin era rimasto defilato. Avrebbe dovuto partecipare alla cerimonia d'incoronazione che si sarebbe tenuta nell'intervallo e aveva deciso di spendere la prima frazione di gioco a ripassare il cerimoniale memorizzato su post-it.

Andy aveva acconsentito e, per un po', lo aveva tenuto d'occhio. Era stato distratto dalle chiacchiere entusiaste di Harold, dall'appassionato tifo di Delia e dalle azioni salienti della partita.

Allo scadere del secondo periodo Bright aveva fatto cenno ad Ephram di avvicinarsi al parquet.

"Dov'è tuo fratello? Tra poco è il suo momento di entrare in scena..."

Si era reso conto allora che Colin aveva lasciato la palestra chissà da quanto tempo e, cercando di non destare sospetti in suo padre e in Delia, Ephram aveva guadagnato l'uscita.


Il Suv del Dottor Brown era posteggiato nei parcheggi e questo aveva dato un grande sollievo ad Ephram. Era rabbrividito nella notte gelata e aveva aperto lo sportello dal lato passeggero salendovi su. Suo fratello, seduto al posto di guida, aveva prontamente spento la luce cortesia.

"Ehi non sei ancora re e hai già abdicato?"

In penombra era riuscito a scorgere un mezzo sorriso sul viso alterato di Colin.

"Capisco che tu voglia darti alla fuga..Bright in canottiera e pantaloncini è uno spettacolo indecente ma papà dice che devi aspettare ancora un po' per riprendere a guidare. E poi come puoi abbandonare una donna regale come Amy?"

Solo l'anno prima quelle frecciatine si sarebbero trasformate in uno scambio di punzecchiature reciproche tra i due fratelli. Adesso, invece, Colin aveva stancamente poggiato il capo sul poggiatesta del sedile allarmando Ephram.

"Non voglio tornare lì dentro. Ho ricordato l'ultima volta che ero in campo io con la mamma e Delia a saltellare sugli spalti agitando le loro sciarpe e scandendo il mio nome. Ho fissato a lungo il punto preciso dov'era solita sedere dicendo che, da lì, godeva di ottima visuale...Mi ha fatto tanto male vedere degli sconosciuti al posto suo. E poi non ricordo che braccio devo porgere ad Amy, da quale lato devo stare...Ho perso i post-it con gli appunti. Credevo di averli lasciati in auto e sono venuto a cercarli..."

Sperando di rendersi utile, Ephram aveva riacceso la luce nell'abitacolo con un precipitoso:

"Li cerchiamo insieme..."

Che si era interrotto a metà e gli aveva fatto assumere un'espressione allibita quando aveva scorto la mano di suo fratello ferita ed insanguinata. Alcuni pezzi del finestrino laterale, completamente in frantumi, erano conficcati nel taglio.

"Cos'è successo?"

"Non avevo le chiavi e non sapevo come entrare!"

Ephram aveva ingoiato tutta la paura che lo bloccava e, dopo aver gettato un'altra occhiata al taglio profondo, aveva capito di aver bisogno d'aiuto.

"Vado a chiamare papà!"

Colin l'aveva trattenuto e lo aveva implorato:

"Non raccontargli come mi sono fatto male!"


Il Dottor Brown era stato costretto a suturare la mano di Colin nell'infermeria della scuola e, nonostante i suoi figli avessero finto disinvoltura, non si era bevuto la loro giustificazione.

Non era credibile, infatti, che il finestrino della sua auto si fosse frantumato al minimo contatto a causa della brina ghiacciata. Non aveva indagato a fondo e aveva lasciato che Colin tornasse da Amy (che ormai era stata incoronata con Bright costretto a fare le veci del suo miglior amico) e da Delia che era voluta restare fino al termine della vittoriosa partita.


Quando erano tornati a casa, la bambina continuava a fare domande su quella mano fasciata e a chiedere come fosse avvenuto l'incidente. Era stato Andy a dire, dolcemente, a Delia di non importunare Colin e l'aveva mandata a mettere il pigiama promettendole che sarebbe salito presto a leggerle la favola della buona notte.

"Vado a dormire anche io!"

Colin aveva cercato di svicolare, di sottrarsi alle domande che, sicuramente, suo padre non gli avrebbe lesinato. Il medico non si era opposto.

"Chiamami se i punti tirano o se hai dolore!"

Il ragazzo aveva sorriso stancamente.

"Beh è un po' meno complicato dell'ultima volta che mi hai ricucito, papà!"

Andy aveva sorriso di rimando e lo aveva lasciato andare. Non era stato altrettanto clemente con Ephram.


"Matt Boomer! Non era un attore? Adesso insegna anche a suonare il piano..."

Il ragazzo aveva scantonato dal terzo grado che il padre si apprestava a fargli, trovando il bigliettino frammezzato tra le pagine del suo manga.

"Vuoi dirmi cos'è successo stasera, Ephram? Lo so che è stato Colin a distruggermi l'auto...Dimmi solo :di che umore era quando lo hai trovato? Era sconvolto? Confuso? Arrabbiato..."

Ephram aveva intuito che quelli del padre non erano scrupoli eccessivi quanto, piuttosto, preoccupazioni fondate.

"Stava ripensando a quando la mamma veniva a vederlo giocare. È frustrato: credo sia normale dopo tutto quello che ha passato."

Il Dottor Brown si era portato una mano sulla barba ispida e si era voltato, quasi che stesse meditando.

"Non è normale, papà?"

Era seguito un silenzio lunghissimo prima che Andy si decidesse ad essere sincero e a palesare i suoi timori, di medico e di padre, al suo secondogenito.

"Non lo so tesoro. Probabilmente hai ragione tu, non è niente di cui preoccuparsi!"

Il minimizzare ed il sorriso che non era arrivato agli occhi di Andy, però, avevano agitato Ephram.

"Cosa potrebbe esserci di sbagliato, ancora?"

Il Dottor Brown aveva sospirato piano.

"I comportamenti anomali di Colin potrebbero essere dei sintomi. Potrebbero significare che l'operazione non ha funzionato...Forse dovremmo mandarlo per un po' lontano da casa: in un centro specializzato dove possano monitorarlo ventiquattro ore su ventiquattro!"

A quell'ultima ipotesi avevano distinto, netto, un singhiozzo e si erano voltati verso le scale dove Colin, che aveva udito tutto, si era accasciato su un gradino aggrappandosi, disperatamente, alla ringhiera.

   
 
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