Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
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Autore: Scrizzo    18/03/2009    1 recensioni
Dite che se uccido mia madre, mio padre se ne accorge? - Andiamo in Germania, contenta?- aveva trillato mia madre con quella sua vocina acuta e allegra, un mese fa. Io avevo sgranato gli occhi, la mascella aveva toccato terra e stringevo i pugni. - No assolutamente NO- avevo urlato. Era impazzita o cosa?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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             Bless the day he came to be, Angel's wings carried him to me

                     Benedetto il giorno che nascendo, le ali degli angeli lo portarono da me

 

Salve a tutti!

Eccomi qui con il secondo capitolo! Vi prego siate clementi!

Qualsiasi dubbio fatelo presente nel commento!

Mi scuso in anticipo per gli errori e tutte le incomprensioni!

Buona lettura…

 

 

Capitolo 2

 

…Gustav,pantaloni e un’ altra volta maschi!...

 

- Prego entri, io sono il Professor Herzg e insegno musica. Lei deve essere la signorina Huge, non è così? – disse il prof. con una vocetta altezzosa e diffidente.

Oddio, questo già mi stava sulle palle!

Annui semplicemente.

- Bene, allora riceverà una nota di demerito per i suoi vestiti non adatti all’ ambiente scolastico e una nota per essere arrivata in ritardo di ben… 4 minuti. Sia chiaro io non accetterò né i suoi vestiti né i suoi ritardi. E ora si sieda vicino a…-

Fece scorrere gli occhi sul registro e poi guardò la classe.

- Schafer – decretò in fine dopo quasi 2 minuti.

Mi indicò il banco vicino a un ragazzo biondo.

Avanzai lentamente e mi sedetti.

- Piacere sono Gustav -  disse allungando la mano.

- Piacere Bj – risposi.

Sulla sua faccia si disegno un enorme punto interrogativo.

- Signorino Schafer vuole pulire i bagni durante la pausa pranzo per caso?-

lo riprese Herzg.

- Mi spiegherai a pranzo – sussurrò Gustav.

Mi girai verso di lui stupita, non si usa più un “ vuoi unirti a me, a pranzo?

Sbuffai.

I lipsiani non mi andavano molto giù.

***

Le varie lezioni che si susseguirono furono un disastro:

Durante l’ora di edu. Fisica diedi un cazzotto a un compagno, credo di nome Georg, che aveva cercato di toccarmi il culo. Nota di richiamo da parte del prof.

 

L’ ora di “ Sperimentazione delle proprie arti ”: dovevamo aggiustare una moto e quando fui la prima a riuscirci un ragazzo mi fulminò con gli occhi. Cosicchè voltandomi andai a scontrarmi, e fine dogli sopra, con un altro ragazzo, vestito come una barbie che indossa vestiti di cicciobello ha la bua ( con vestiti larghi). ( Ci ricorda qualcuno ? Mah XD!), che iniziò a fare osservazioni alquanto sconce e gli tirai un calcio in mezzo alle gambe.

 

***

Era ora di pranzo e quel Gustav non si faceva vedere.

“ Meno male” pensai.

Ma si sa: quando parli del diavolo spuntano le corna.

Una voce squillante urlò il mio nome.

Sospirai, peggio di così non poteva andare.

- BJJJ -

Mi voltai con un falso sorriso stampato sulla faccia.

- Ehy Gustav -

- Vieni ti porto al nostro angolo mensa –

Mi trascinò per tutta la mensa, fino a uscire fuori e a dirigerci in uno spiazzetto verde con delle panchine.

Santo cielo: CHE FREDDO!!.

Rabbrividii appena, ma lui se ne accorse lo stesso.

- Non ti preoccupare ti ho portato questi – disse porgendomi dei pantaloni verde militare, almeno questi lunghi.

Li osservai un attimo, sulla mia faccia comparvero 10 smorfie diverse che andavano dal “ uh che strano”, “ che somiglianza”, “ no non può essere vero”, “ diamine si che è vero”…

Sgranai gli occhi:

Ma quei pantaloni erano i MIEI!!! OO!!

Digrignai i denti:

- Di grazia Gustav, DOVE CAVOLO HAI PRESO I MIEI PANTALONI?- urlai.

Fece spallucce.

- Me li ha dati tuo fratello! Gli ho detto di essere un tuo amico…Barborj -

Cazzo.

Sapeva il mio nome.

- E tu come fai a saperlo? OO? Non lo devi mai dire in pubblico-

- Poi mi spieghi però?!- disse con gli occhi da cane bastonato

Annui.

- Gustav, amico chi è quella ?? – disse una voce sconosciuta.

Mi riscossi all’ istante e guardai oltre alla spalla di Gustav.

Si avvicinarono tre figure, erano tanto vicine che 2 mi sembravano proprio…

- Ragazzi, questa è… - tentò di dire Gustav.

Spalancai gli occhi:

- VOI? -

- TU? –

- Vi conoscete? – disse sorpreso Gustav.

- Purtroppo si – ammettemmo all’ unisono noi 3.

E ora mi ritrovavo davanti il ragazzo che avevo menato in palestra e il ragazzo che, quasi, avevo castrato.

Sospirai, non era possibile!.

Tutti i mali alla fine vengono per nuocere.

Era confermato:

Io odiavo Lipsia!.

 

 

 Allora come è stato questo capitolo?

Spero vogliate commentare!

Ancora una volta ricordo che i Tokio Hotel non mi appartengono e bla, bla, bla…

Scrizzoth_95

  
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