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Autore: lindadoesntcare    29/01/2016    0 recensioni
Aaliyah Ronning, giovane strega purosangue di origini norvegesi, inizia la sua avventura nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts: la aspettano nuove amicizie, avventure di ogni genere e un primo grande amore. Cosa succederà? Lo scoprirete leggendo.
"Mi svegliai di soprassalto.
Per circa cinque minuti rimasi incantata guardando il soffitto, o meglio, era solo apparentemente così.
In realtà ero incantata nei miei pensieri.
Pensavo al fatto che quella era la notte del primo settembre, al fatto che era finalmente arrivato il mio momento, il mio anno.
Tutto ad un tratto mi strofinai gli occhi e tornai alla realtà.
Mi girai verso il mio comodino, dove era riposta una sveglia, e guardai l’ora. Erano le quattro del mattino.
Entro le otto e mezzo avrei dovuto essere in piedi.
Ero troppo agitata per riaddormentarmi.
Mi alzai, facendo attenzione a non fare troppo rumore, presi la mia lettera dalla scrivania di legno d’ebano e tornai sotto le coperte, ammirandola e fantasticando sul mio primo giorno nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts."
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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CAPITOLO 1: Sull’espresso per la prima volta
 
Mi svegliai di soprassalto.
Per circa cinque minuti rimasi incantata guardando il soffitto, o meglio, era solo apparentemente così.
In realtà ero incantata nei miei pensieri.
Pensavo al fatto che quella era la notte del primo settembre, al fatto che era finalmente arrivato il mio momento, il mio anno.
Tutto ad un tratto mi strofinai gli occhi e tornai alla realtà.
Mi girai verso il mio comodino, dove era riposta una sveglia, e guardai l’ora. Erano le quattro del mattino.
Entro le otto e mezzo avrei dovuto essere in piedi.
Ero troppo agitata per riaddormentarmi.
Mi alzai, facendo attenzione a non fare troppo rumore, presi la mia lettera dalla scrivania di legno d’ebano e tornai sotto le coperte, ammirandola e fantasticando sul mio primo giorno nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Ad un certo punto sentii le palpebre pesanti, avevo bisogno di riposare, così mi addormentai non badando alla lettera che stavo ancora stringendo fra le mani.
Si fecero le otto e venti, qualcuno bussò alla porta e, prima che potessi rispondere, entrò: era Fritjof, l’elfo domestico della mia famiglia.
-Buongiorno Signorina.-
Si diresse verso la finestra ai piedi del mio letto e tirò le candide tende per far entrare luce, poi passò a quella sulla sinistra e fece lo stesso.
Lo ringraziai e come al solito Fritjof mi disse che non ero tenuta ad essere carina con lui, io come al solito risposi che mi andava di farlo. Accennò un piccolo sorriso.
Feci un respiro profondo e sorrisi, pensando al bel giorno che avevo davanti.
Scesi dal letto e notai che, appoggiato su un mobile anch’esso di legno d’ebano, c’era un vestito verde scuro, piuttosto elegante. Mia madre doveva averlo comprato per il primo giorno di scuola.
Lo guardai e…-Assolutamente no, non oggi.- Dissi tra me e me.
Mi diressi verso l’armadio, presi dei jeans e un maglione grigio e andai in bagno.
Dopo una bella doccia fredda mi vestii, mi pettinai i capelli lisci che avevo tagliato da poco fino alle spalle e corsi giù per le scale.
Andai in cucina, mia madre, mio padre e mio fratello stavano già facendo colazione.
-Dormito bene, cara?- mi domandò mia madre.
-Sì, grazie.-
-Sei agitata? Il primo giorno di scuola non è mai troppo facile, per nessuno!- disse mio padre, probabilmente era uno dei suoi tentativi di essere carino con me, come io facevo con Fritjof, la differenza è che lui non ci riusciva quasi mai.
-Già.- risposi io.
Presi un bicchiere di succo all’ace e feci per andare verso le scale, ma mia madre mi fermò:
-Ma come? Non mangi niente?-
-No, grazie. Preferisco iniziare a portare giù i bagagli.-
-Oh, d’accordo. Fritjof, va ad aiutarla.-
-Si, signora Ronning.-
L’elfo mi seguì su per le scale e mi aiutò a portare giù i bagagli, come mia madre aveva ordinato.
Dopo aver portato davanti alla porta d’ingresso l’ultimo bagaglio Fritjof andò a prendere quelli di mio fratello, mentre io decisi di andare a recuperare il mio gufo che era uscito per sgranchirsi le ali.
Uscii in giardino e fischiai, dopo un paio di minuti un bellissimo gufo reale si appoggiò con grazia sulla mia spalla.
-Buongiorno Wen.- gli sussurrai mentre rientravo in casa.
Riposi il gufo nella sua gabbia bianca vicino ai bagagli e tornai in cucina.
Mio fratello stava ancora finendo di mangiare il suo bacon.
Nonostante le nostre origini norvegesi ci eravamo abituati bene alla colazione inglese, che normalmente risulterebbe pesante.
-Non la finisci mai di mangiare eh, Luke? Sei così lento.-
-Un prefetto può permetterselo, sorellina.-
Luke era diventato prefetto della casa serpeverde e, naturalmente, non perdeva mai l’occasione di rinfacciarmelo, anche se non c’entrava assolutamente niente.
-Sei il solito.- dissi alzando gli occhi al cielo.
-Su ragazzi, dobbiamo partire. Non vorrete fare tardi!- disse nostra madre.
Londra distava circa un’ora dalla nostra villa.
Arrivammo alla stazione di King’s Cross circa un quarto d’ora prima dell’arrivo del treno.
Luke salutò in fretta mamma e papà e si avviò verso i suoi amici con il suo distintivo da prefetto bene in vista.
Io rimasi lì con loro, dato che non avevo ancora nessuno da salutare.
Mio padre mi mise le mani sulle spalle.
-Beh Aaliyah, cara, è arrivato il tuo momento. Starai bene, vedrai. Oh, e ricordati: cerca di farti buoni amici.-
Cos’avrebbe dovuto essere? Un discorso di benvenuto? E poi mio padre era l’unico a chiamarmi con il mio nome completo, per gli altri ero solo Leah.
Sapevo bene cosa intendeva con ‘buone amicizie’, non che i miei genitori avessero qualcosa contro i mezzosangue, ma tenevano molto al buon nome della nostra famiglia. Se in giro si fosse saputo che una Ronning frequentava persone con il sangue sporco per loro sarebbe stato un tale disonore.
I miei genitori erano entrambi serpeverde, quindi tendevano a mostrarmi quanto sarebbero stati contenti se fosse stata anche la mia casa, ma in ogni caso mi avevano insegnato ad accettare la decisione del cappello parlante, apprezzavo questa cosa.
Ad un tratto si sentì un forte fischio e una nuvola bianca incombé nel binario 9 ¾, l’espresso per Hogwarts aveva fatto il suo ingresso nella stazione di King’s Cross.
-Buona fortuna cara.- disse mia madre prima di darmi un leggero bacio sulla fronte.
Mio padre mantenne il suo solito sguardo fiero e mi diede una pacca sulla spalla.
-Rendici fieri di te.- esclamò.
-Lo farò.- dissi, poi salii sul treno.
Dopo aver vagato per il treno in cerca di una cabina, scorsi un sedile libero.
Aprii piano la porta scorrevole e vidi che era occupato da tre ragazzi, due erano abbastanza robusti, sembravano quasi delle grosse scimmie; il terzo, invece, era magro e aveva la carnagione bianchissima. Portava i capelli laccati, così biondi da sembrare bianchi sotto una certa luce, aveva lo sguardo fisso fuori dal finestrino.
-scusate, potrei sedermi qui? Non riesco a trovare altri posti liberi.- chiesi timidamente.
I due scimmioni si guardarono, poi si girarono verso il biondino e, dato che lui sembrava non accorgersi di nulla, tornarono a guardarsi ed alzarono la spalle sincronizzati.
Infine uno dei due mi rispose:- Vieni pure.-
Mi sedetti. Ero piuttosto in imbarazzo, quindi presi un libro di scuola a caso e iniziai a leggerlo.
Arrivai circa a pagina cinquanta del libro di pozioni, quando decisi di farmi avanti.
-Allora, come vi chiamate?- dissi rivolgendomi ai due ragazzi-scimmia davanti a me.
Fecero per rispondere, quando il biondino si girò di scatto:
-TYGER! GOYLE! Dove diavolo è finita la signora del carrello!? Mi è venuta un’improvvisa voglia di cioccorane.- sbraitò.
-Beh, è già passata prima, non te ne sei accorto?- rispose uno di loro.
-Evidentemente no, idiota. Andate a cercarla.-
Nemmeno io me ne ero accorta in realtà, ma non poteva cercarsela da solo?
Iniziavo a rimpiangere il ragazzo quasi inesistente che fissava il paesaggio.
Appena i due ragazzi si furono allontanati il biondino sembrò essersi finalmente accorto di me.
-E tu? Saresti?- disse con il suo fare da menefreghista.
-Mi chiamo Aaliyah, Aaliyah Ronning.- dissi fredda.
-Io sono Draco Malfoy, ma naturalmente lo saprai.-
-In realtà no, ma comunque piacere.- dissi porgendogli la mano.
-Piacere.- Evidentemente non aveva nessuna voglia di stringermi la mano, quindi la ritirai.
Tyger e Goyle tornarono con le cioccorane di Draco.
Mentre le mangiava il ragazzo si lamentava di tutti i doppioni che aveva, poi iniziò a vantarsi di quanto sapesse volare bene e di come l’avrebbero di sicuro preso nella squadra di Quidditch.
Iniziavo a non sopportare più quella voce da so-tutto-io, quindi decisi di andare a mettere la mia uniforme.
Si fece buio e finalmente l’espresso arrivò a destinazione.
Quando le porte del treno si aprirono mi guardai intorno un po’ spaesata, poi udii una voce maschile che gridava:-PRIMO ANNO! GLI STUDENTI DEL PRIMO ANNO DA QUESTA PARTE!-
Era un uomo alto più di due metri, portava un pastrano marrone scuro e una folta barba piena di nodi, aveva un’aria piuttosto trasandata, ma non sembrava affatto cattivo.
Si presentò, disse di chiamarsi Hagrid, e ci intimò di seguirlo verso una miriade di barche in legno: dovevano servire per attraversare il lago nero.
Durante quella breve ‘gita’ in barca ebbi l’occasione di ammirare con tranquillità quel meraviglioso paesaggio: in mezzo ad un fitto bosco sorgeva un grande e bellissimo castello che ospitava la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
 
 
Grazie di aver letto questo primo capitolo, spero davvero che vi sia piaciuto, non scrivo da parecchio tempo e purtroppo non sono riuscita a fare di meglio.
Tuttavia sono abbastanza soddisfatta e non vedo l’ora di scrivere i prossimi capitoli, dove Leah inizierà a fare amicizia, scoprirà la sua casa e conoscerà meglio il nostro Draco, magari non è così orribile come pensava!
In ogni caso voglio chiedervi, se siete interessati alla storia, di recensirla con commenti, consigli e critiche; in questo modo mi aiutereste a farle prendere vita e a renderla interessante. Grazie se lo farete!
 
Linda
 
 
 
 
  
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