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Autore: acuddlyworgen    29/01/2016    3 recensioni
Una ragazza ricomincia la sua vita in una nuova città: un nuovo ambiente, una nuova scuola, nuovi amici, nuovi nemici e... nuovi amori.
A volte da una disgrazia può scaturire qualcosa di estremamente bello, che cambia la tua vita radicalmente.
A volte però le belle cose possono anche nascondere oscuri segreti.
Sembrerebbe la solita storiella adolescenziale.... Scoprirete che non lo è...
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il ragazzo la aveva portata fuori città, in un capannone quasi diroccato nel bel mezzo del nulla. Si era fermato davanti al portone e la stava fissando con sguardo torvo. Nei suoi occhi brillava una luce maligna.

<< Ora saprai cosa faccio ogni settimana quando sparisco. Ma ti avverto che dopo che l'avrai saputo non c'è modo di tornare indietro, ne farai parte anche tu... per sempre>>

“Oddio.”

<< S... sono pronta Natsu.>>

<< Beh, ti ho avvisata.>> Spalancò il pesante portone d'acciaio con facilità inumana. << Prego, prima le signore.>>

l'interno dell'edificio era totalmente immerso nell'oscurità, non riusciva a vedere il suo stesso naso.

Dopo una decina di passi nell'ignoto iniziò a sentire un odore pungente, che si trasformò rapidamente in una puzza insopportabile di uova marce.

“Zolfo”

<< Aspetta che accendo la luce>> la voce di Natsu era più cupa, quasi irriconoscibile.

Lucy si voltò e vide un bagliore rosso che la abbagliò per un attimo, lasciandola spiazzata. Poi capì che la luce proveniva dalla mano del ragazzo. La fiamma color carminio prese vigore sul suo palmo, diventando grande come un pallone da basket. Poi, con uno schiocco, volò in alto di un paio di metri e si divise in cinque fiammelle più piccole che andarono in direzioni diverse verso il basso, accendendo cinque candelabri posti in cerchio attorno a Lucy.

La ragazza guardò Natsu, impaurita. << Cos... cosa sta succedendo?>>

Ora lui indossava una tunica nera col cappuccio. Le rispose col volto immerso nell'ombra. << in queste settimane stavo preparando questo. Un rito sacrificale per il mio signore oscuro. E indovina chi sarà la mia vittima sacrificale.>>

Tirò fuori una lama ricurva ornata di rubini e fece un gesto veloce con la mano, al quale le fiamme sui candelabri risposero, diventando dei roghi infernali. Il forte calore repentino la travolse e lei provò a indietreggiare, ma fu bloccata da una forza invisibile.

Ora c'era più luce e lei riuscì a vedere quello che aveva intorno.

Si trovava al centro di un pentacolo rosso disegnato sul pavimento, intorno al quale c'era una schiera di uomini incappucciati che iniziarono a intonare uno strano salmo.

Natsu avanzò verso di lei puntandole contro la lama.

<< È ora, mia bellissima vittima sacrificale...>>

Si svegliò di soprassalto, era tutta sudata. Prese lo scaldotto che aveva sotto le coperte e lo gettò contro il muro.

Guardò l'orologio. Erano le quattro di notte.

Si alzò dal letto, sentendo l'aria fredda che le colpiva le natiche seminude, e andò verso lo stereo, che ancora suonava.

Fermò la musica ed estrasse il CD, la didascalia riportava: “Compilation Iron Maiden, Black Sabbath e altri.”

“Questa è l'ultima volta che vado a letto con la musica di Gajeel. Domani gli riporto il CD.”

Andò in bagno e rimase per un po' davanti allo specchio.ùun tempo avrebbe iniziato a trovare tutte le piccole imperfezioni del suo corpo, facendo un dramma per ognuna. Ora era cambiata, quella insicurezza era per ragazzine immature. Ormai aveva imparato che la ricerca della perfezion è stupida e improduttiva, che nella vita vera le cose belle non sono mai perfette, che sono quelle imperfezioni che danno il carattere reale ad ogni cosa, rendendole interessanti.

Si, aveva qualche chiletto di troppo sui glutei e i fianchi, ma lei si guardava con un'altra ottica da diverso tempo ormai.

Ora vedeva che quei centimetri in più di fianchi le valorizzavano il punto vita e , insieme a quella rotondità aggiuntiva ai glutei, la rendevano più sexy.

Fece il bagno, si preparò e fece colazione ma ancora mancavano un paio di ore finché Natsu la passasse a prendere.

Decise di riprendere in mano i diari di sua madre, riprendendo a leggere da dove aveva smesso.

 

La storia continuava nel descrivere il giovane Jude e come fosse nata la relazione tra i due.

Avevano iniziato pian piano, con appuntamenti e uscite, ed il loro amore si era sviluppato esponenzialmente in pochissimo tempo.

Jude aveva ereditato l'impero finanziario del padre e stava iniziando a costruire il suo, comprando azioni da una compagnia americana di ricerca e sviluppo di cui Layla non sapeva nemmeno il nome, ma che era interessata nelle sue ricerche e la finanziava.

Inizialmente lavorava da sola, poi il ragazzo le aveva fatto conoscere una ragazza misteriosa.

 

Jude me l'ha portata nel laboratorio dicendo che era una ricercatrice prodigiosa, laureata a 11 anni, ai 13 aveva già specializzazione e Master di ricerca. A me sembrava solo una teenager insicura. Poi la conobbi meglio e scoprii la sua genialità, apprezzando il modo splendido con cui utilizzava il suo brillante cervello e la bontà d'animo che dimostrava nei rapporti con gli altri. Diventammo buonissime amiche, anzi, migliori amiche!

C'è una cosa che non mi convince però. Sta nascondendo qualcosa.”

 

Knock knock TUM!

“Ecco Natsu. Ma quando imparerà a bussare normalmente?”

Aprì la porta e fu investita dai brividi, che ormai erano onnipresenti quando si trovava di fronte a quel ragazzo dagli occhi ammalianti e i capelli arruffati, ma la prendevano alla sprovvista ogni volta.

<< Ciao Lucy! Pronta? Uhmm... che hai da ridere?>>

Si rese conto solo adesso della faccia da ebete che stava facendo, e il fuoco divampò sul suo volto.

<< Non sto ridendo, stupido, sto sorridendo.>>

<< Ok, ok, mi dica, Signorina esperta in lessico, come mai stava sorridendo?>>

L'ultima parola fu pronunciata con troppa enfasi da presa in giro ma lei non si lasciò provocare.

<< Dove andiamo, piuttosto?>>

<< Da questa parte, andiamo.>>

camminarono per un po' in silenzio. La giornata era molto soleggiata e scorreva una bellissima brezza fresca. Attraversarono il centro città, dove i commercianti stavano aprendo i negozi, riempendo l'aria di svariati profumi.

Lucy si sentiva in armonia col mondo, tutti i problemi erano svaniti, lo stress cancellato e l'animo rinvigorito.

Le venne voglia di sentire la voce di Natsu.

<< Uhmm... allora, Lisanna è la sorella del professor Strauss.>>

<< Si, e anche di Mirajane, una ragazza del quinto, compagna di classe di Erza Scarlett.>>

<< E abitano a casa tua.>>

<< Casa di mio padre, in realtà, anche se sono anni che non ci mette piede. I loro genitori sono morti sette anni fa in un incidente stradale, e pochi giorni dopo, mio padre smise di tornare a casa, perciò proposi loro di venire a vivere da me. Sai, nel quartiere dove abito le persona non hanno molte risorse economiche, anzi, spesso non ne hanno.>>

<< T... tuo padre smise di tornare a casa?>>

<< Ah... hehe... non è un eufemismo per dire che è morto. Lui fa l'ingegnere energetico e sta lavorando in un progetto TOP SECRET della Acnologia, motivo per cui gli hanno proibito di lasciare lo stabilimento finché le ricerche non saranno concluse. È lo stesso per il padre di Gajeel, che lavora con mio padre allo stesso progetto.>>

<< Capisco... Ehm... Natsu...>> Si rese conto della direzione in cui stavano andando. << Andiamo a casa tua?>>

<< Non è ancora ora per il mio appuntamento, e, siccome rimane di passaggio, volevo mostrarti una cosa a casa mia.>>

Arrivarono davanti alla villa venti minuti più tardi, dopo che Natsu si fu fermato a comprare dei dolcetti in un negozio.

<< Sono a casa!>> Urlò il ragazzo appena ebbero varcato la soglia.

Non ottenne risposta, la casa era silenziosa e il corridoio che avevano davanti era deserto.

Poi la ragazza poi la ragazza percepì un leggero tremolio sotto i piedi, che diventava via via più forte finché, dal fondo del corridoio, apparve una miriade di bambini che correvano verso di loro come una mandria di gnu spavetati dalle iene.

<< Natsu! Sei tornato!>>

<< Hey Natsu cosa ci hai portato?>>

<< Natsu, Natsu, guarda cosa riesco a fare!>> il bambino, di circa 5 anni, si cimentò in uno scaccolamento con la lingua di livello esperto.

<< Hey! Ma sei bravissimo!>>

<< Hehe, proprio come mi hai insegnato tu, fratellone!>>

<< Coff Coff...>> Natsu divenne un pomodoro. << Ma cosa dicono questi bambini di oggi... ha... ha... Ehmm... Guardate! Caramelle!>> Svuotò in aria il sacchetto, in seguito al grido di gioia dei bambini.

<< Mmm... Questo invece è per te, tieni, è buono.>> Consegnò a Lucy un cioccolatino a forma di rosa.

<< G... grazie!>> La ragazza lo mangiò, era ripieno al caramello, buonissimo.

<< Vieni con me.>> il ragazzo la condusse oltre la calca di bambini che si contendevano i dolcetti.

<< E... erano tuoi fratelli e sorelle?>>

<< Suppongo. Loro mi chiamano cosi ma non abbiamo legami di sangue. Sono tutti bambini i cui genitori sono o in prigione o troppo immersi nell'alcool e le droghe. Per non farli finire dagli assistenti sociali ce ne prendiamo cura noi.>>

<< Natsu!>> Una bambina coi capelli ricci corse da lui. << Lo sai, Happy è bloccato un'altra volta!>>

<< Solito posto?>>

<< Si>>

<< Maledizione! Quel gatto deve imparare che non ha le ali! Non preoccuparti, adesso vado sul tetto e lo porto giù.>>

<< Ci abbiamo già pensato noi.>> Due ragazzi, sui 14 anni, stavano scendendo le scale. Uno era biondo, carino di viso, l'altro era moro, coi capelli ondulati e lo sguardo torvo.

<< ah, ok, bravi ragazzi.>>

<< Non ci presenti la tua amica? Che tra l'altro è decisamente troppo bella per stare vicino a uno scorfano come te.>>

Il biondo si beccò una scoppola sulla testa.

<< Lucy, loro sono Sting e Rogue, vivono qui e sono in prova per entrare a far parte degli Slayer, ma, rimanga tra noi, penso che quello biondo non ce la farà.>>

<< Hey! Guarda che ti sentiamo!>>

<< Ahh... siete ancora qui? Via, via! Sciò! Sto facendo vedere la casa a Lucy.>>

<< Andiamo Sting, qui puzza troppo di stupidità.>>

<< Ciao Lucy! Buon giro della casa Ah, non guardare sotto il letto di Natsu, è lì che tiene la sua collezione di porno!>>

la ragazza non riuscì a trattenere una risata.

<< Ma cos... NON è VERO! Vieni qui pezzetto di...>> Natsu era una furia ma i ragazzi erano più veloci e sparirono in un attimo.

Camminarono per un po' nell'enorme casa, dopodiché il ragazzo la portò in una stanza sbalorditiva.

<< WOW!>> Lucy era meravigliata. Si trovava all'interno di una stanza grandissima, che probabilmente era stata, un tempo, una sala da ballo. Le pareti erano quasi completamente occupate da scaffali pieni di libri di ogni forma e colore. C'erano diversi banconi ricoperti di ogni sorta di oggetti, da piccoli robot che si muovevano a boccette di composti chimici fumanti sotto alle cappe di sicurezza.

<< questo è il mio laboratorio.>> Esordì il ragazzo. << Qui mi diverto a creare... beh, un po' di tutto.>>

<< Per esempio?>> Lucy era curiosissima di conoscere quel lato del suo amico.

<< Guarda, questa è una copia del guanto che ho creato per Gajeel. Riesce a comprimere aria in tempi record e utilizzate la forza pneumatica per aumentare la forza dell'utilizzatore di 20 volte.>>

<>

A Natsu si illuminarono gli occhi. << E guarda questo, è il prototipo degli auricolari che ho fatto per Cobra. Sai, lui satva diventando sordo. Con questi riesce a sentire il volo di una mosca a un chilometro di distanza in mezzo a una strada trafficata. E poi... il mio capolavoro.>> Natsu alzò la mano, mostrandogliela.

<< Uhmm... la tua mano?>>

<< L'anello. L'ho chiamato Karyuu no Tekken. È il mio preferito, al suo interno ha un sensore che riconosce la mia impronta genetica, il DNA, e legge i miei impulsi neuronali. Quindi, basta un mio pensiero e...>>

prese un tappo di bottiglia da un tavolo vicino e lo appoggiò sul palmo. Inizialmente non successe niente e Lucy pensò che la setesse prendendo in giro, poi notò un restringimento sull'oggetto di plastica, che iniziò a sciogliersi, fino a liquefare e prendere fuoco.

<< Accelera la velocità delle particelle, producendo calore.>>

<< Natsu, lascialo, ti brucerai!>> Ma il ragazzo non faceva una mossa.

<< Hehe, non ti preoccupare, l'anello mi firnisce anche un campo elettromagnetico sottilissimo che evita la diffusione del calore sulle mie cellule. Forte, vero? Peccato che non è perfetto.>> Rovesciò un bicchiere d'acqua sul tappo in fiamme. << Ha bisogno di molta energia per funzionare e la prende dal mio corpo, prosciugandomi.>>

<< Ecco perché ti sei sentito male quella volta!>>

<< Hehe, beh, la porta del bagno era bloccata, ho dovuto arroventare la serratura per farla saltare.>>

<< Mi riferivo all'altra volta.>> Aveva rimosso quell'episodio. Il solo ricordo di quella sera nel bagno degli spogliatoi le infiammò le guance.

<< AH, si! Hahahaha, forse è stato un po' eccessivo colpire quei due in faccia con un ombrello arroventato.>>

<< Beh, forse si. Questo cos'è invece?>> la sua attenzione era stata catturata da un macchinario che somigliava a un apparecchio per la TAC.

<< Questa...>> L'espressione del ragazzo si incupì. << L'ho chiamata Search and Destroy. In linea teorica riesce a scansionare ogni molecola dell'organismo, riconoscendo, riconoscendo e discriminando cellule sane e cellule malate a livello molecolare e distruggerle o ripararle tramite dei nanobot.>>

<< In teoria?>>

<< Si, cioè, riesce a farlo, ma il processore si brucia dopo qualche centinaio di cellule scansionate. E poi non è abbastanza veloce. È per questo che devo vincere il Fairy Wars.>>

<< Hanno ciò che ti serve?>>

<< Non ufficialmente. Ma quando ero piccolo, su uno dei fascicoli di mio padre ho letto una cosa interessante. Avevo tre o quattro anni, mio padre non immaginava che io sapessi leggere e lasciava i suoi documenti Top Secret in giro. Seppi che un team di ricercatrici dell'università di Crocus aveva creato un bio-superprocessore, con la capacità di calcolo di centinaia di cervelli umani. Sai, il supercomputer più potente al mondo impiega 40 minuti per processare un secondo di attività di un cervello medio.>>

<< Ma... è stupefacente! Perché non l'hanno reso pubblico?>>

<< Beh, sai, con quella capacità di calcolo si potrebbe fare qualsiasi cosa, intendo QUALSIASI, e questo rendrebbe il possessore di questa tecnologia un bersaglio per il resto del mondo, perché rappresenterebbe una minaccia. Poi, da quello che ho letto quella volta, si erano rivolti a mio padre perché sviluppasse una fonte di energia che riuscisse a farlo funzionare per più di qualche ora senza lasciare senza energia elettrica un'intera città.>>

<< E ci è riuscito?>>

<< Era molto vicino a svilupparla sette anni fa, questo è il motivo per cui l'hanno messo in quarantena. Ormai dovrebbe essere pronto.>>

<< Natsu, mettenche riesci a vincere il Fairy Wars, perché dovrebbero regalarti l'oggetto più potente del mondo?>>

<< Non voglio tenermelo. Voglio solo utilizzarlo una volta, per il Search and Destroy.>>

<< Cosa ci vuoi fare?>>

Il ragazzo guardò l'orologio sul muro. << è ora di andare, ti rispondo quando arriviamo.>>

 

Andarono in ospedale e salirono l'ascensore fino al quinto piano.

<< Buongiorno Natsu!>> L'infermiera lo salutò con sguardo compassionevole.

<< Ciao Porlyusica, come sta?>>

<< Nessuna cambiamento, è stabile, per ora.>>

<< Bene>> Il ragazzo la condusse oltre la porta scorrevole e si fermarono davanti all'entrata di un reparto. Lucy lesse la scritta sopra la porta.

 

“Terapia intensiva. Oncologia”

<< Vedi quella bambina?>> Natsu indicò una giovane fanciulla di circa 10 anni, dai lunghissimi capelli blu, che dormiva su uno dei letti. Aveva la flebo e il respiratore attaccati. << Si chiama Wendy. Ha un tumore al cervello inoperabile che l'ha lasciata in coma, ormai da due anni. Ed è mia sorella. É per lei che voglio vincere Fairy Wars e completare il Search and Destroy. Per rimuovere quella massa maligna dalla sua testa.>>

<< Natsu... io... non sapevo...>>

<< E come avresti potuto? Mi sono chiuso a riccio quando il mio subconscio ha capito la connessione emotiva che stavo sviluppando nei tuoi confronti. Ora vado dentro, posso entrare solo io, ma, se ti va, aspettami, ho qualcos'altro da dirti.>>

<< C... certo.>>

Rimase a guardare attraverso il vetro, come Natsu si inginocchiava accanto al letto della sorella, come le prendeva la mano e ci appoggiava la sua guancia.

 

Non avrebbe mai dimenticato le lacrime lucenti che scesero da quegli occhi carichi di sofferenza.

 

   
 
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