Scendiamo in garage.

Entriamo in macchina. Fa ancora molto freddo ma tu non esiti a toglierti il giubbino. Non riesci a guidare mentre lo indossi.

Ho ancora sonno, infatti fatico a tenere aperti gli occhi e poco dopo mi addormento.

Mi risvegli che siamo già fuori dal cancello di casa mia.

Mi tolgo la cintura e  ti abbraccio. Sento le tue braccia stringermi a te e la tua mano accarezzarmi i capelli.

Un bacio. L’ultimo bacio della giornata. Il bacio della buonanotte. Un bacio misto tra passione e delicatezza. Non so come tu ci riesca. Non ne ho mai ricevuti di così dolci.

Mi slego dalla tua presa e un “Grazie” mi esce dalle labbra.

“Questo ed altro per la ragazza che dà un senso ai miei giorni!”

“Ti amo…”

“Anche io ti amo…”

Apro la portiera e scendo dalla macchina. Citofono e aspetto che mi vengano ad aprire. Mia mamma fa capolino dalla porta d’ingresso e ti saluta cordialmente. D’improvviso mi ricordo che nonostante tutto domani dovrò rimanere in casa. “domani è un altro giorno…”

Entro in casa e mi accorgo che mia madre non sembra arrabbiata con me.

Provo con un “Ciao mamy…”. Ci guadagno un bacio sulla guancia.

“Sei bollente!” si allarma mia mamma.

“Capita quando corri sotto la piog…” non faccio in tempo a finire la frase che mi ritrovo con il termometro ficcato in bocca. Aspetto i fatidici 10 minuti per il verdetto…

38.5°…BINGO!!!!!

in effeti mi sentivo un po’ strana. Ti mando un messaggio per renderti partecipe della mia influenza, ti auguro una buonanotte e vado a dormire.

SABATO SERA: ore 19.30 (ora in cui di solito esco)

I miei sono andati a festeggiare il compleanno di un loro amico in pizzeria e mi hanno lasciato a casa perchè ho ancora 38.5 di febbre e poi neanche lo conosco bene quel loro amico.

Potrei benissimo sgattaiolare fuori e tornare prima che loro ritornino, ma fatico persino ad alzarmi dal letto ed andare in bagno, quindi opto per una mini-maratona di film con Jim Carrey.

Inizio con “The truman show”, decisamente il mio preferito.

Sono a circa metà film quando suonano alla porta.

Che palle! Chi è che viene ha stressare l’anima ad una povera malata alle 20.30 di sera?!

Avvolta nella mia copertina mi avvio verso la porta.

Con non molta voglia apro la porta, ma subito mi si illuminano gli occhi.  

“Luca!!!” cosa ci fai qui?!

Rimango stordita davanti alla porta spalancata.

“Mi apri?”

“Si, si…”

Tra le mani tieni un iris marsica, il mio fiore preferito.

Me lo porgi, mi saluti con un bacio e mi chiedi “Come sta la mia malata?”

Ancora meravigliata per la sorpresa, rimango a fissare lo splendido iris che mi hai appena regalato.

Me lo togli dalle mani per metterlo in un vaso pieno d’acqua. Non vuoi che perda la sua bellezza.

Ti guardo mentre ti dirigi verso la cucina e penso “In fondo la malattia non è poi così tanto male come sembra...”

_________________________________________________________________Fine___________

Ed eccoci (finalmente) alla fine di questa fanfic….Mi scuso ufficialmente con tutti quelli che (magari) aspettavano i miei post, ma in questo periodo ho un po’ di problemi con la rete e il computer in generale….Perdono…

Spero vi sia piaciuta e anche se così non fosse vi chiedo di lasciarmi un commentino (anche x dirmi che non vi è piaciuta…tranquilli, sono abituata con la mia prof di italiano che puntualmente, ad ogni tema, mi copre di insulti perché non scrivo come vuole lei…^_^)….

Per i miei “numerosi fan” (prova di modestia) tornerò presto su questi schermi con una nuova fanfic…

A presto!!!

*Vanilla*