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Autore: sapphire     31/01/2016    0 recensioni
Hannibal aveva dato ad entrambi una seconda possibilità e il viaggio verso l’ignoto era cominciato.
[Hannigram]
[Possibili spoiler 3x13]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Abigail Hobbs, Hannibal Lecter, Will Graham
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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our Non mi arrendo … vivo nella speranza che un giorno metteranno in scena un seguito. Per ora scrivo il mio finale
La dedico a Xaki che l’ha già letta e mi supporta sempre quando l’ispirazione manca inoltre è stata lei a farmi conoscere questa magnifica serie tv quindi , grazie =) Ti voglio bene
Possibili spoiler della 3x13
 
 
Desclaimer: I personaggi non sono di mia proprietà, scrivo senza scopi di lucro.
 
 
                                                       
 
Our timeless place
 
Sta pescando con Abigail.
Lei sorride mentre le spiega quale angolazione devono avere i gomiti per un buon lancio.
E’ la prima a prendere all’amo un pesce.
Il fiume si tinge di oro e le foglie dei salici attorno a loro riflettono luce.
E’ tutto così luminescente, così etereo e perfetto.
Will ride e si fa beffeggiare da Abigail quando gli sventola la trota davanti agli occhi.
Ricominciano a pescare.
Lei ha gli occhi più luminosi del sole.
Quel luogo senza tempo racchiude una pace ed un silenzio unico e raro. E’ prezioso come ogni secondo speso con lei.
<< Sei felice? >> chiede lei senza guardarlo.
<< Ti sembro felice? >>
Scrolla le spalle << Sì … >>
<< Credo di esserlo. Nei limiti del possibile >>
Abigail smette di prestare attenzione a ciò che sta facendo e lo guarda a lungo con quel suo caratteristico sguardo profondo e analitico.
<< Credi di aver fatto la scelta giusta? >>
Will si morde l’interno guancia.
Non sa dare una risposta a quella domanda.
<< Non ci sono scelte giuste o sbagliate. Ma cose che dobbiamo fare. Io ho fatto quello che dovevo fare >>
Abigail annuisce seria.
<< Fare quello che dovevi fare è l’unica possibilità che avevi per essere te stesso fino alla fine >>
<< Fare ciò che ho fatto mi ha reso finalmente libero >> mormora lanciando ancora la lenza nell’acqua ora blu come il mare; l’oro si è dissolto nella profondità del fiume << Mi dispiace di averlo capito troppo tardi >>
Abigail abbassa lo sguardo. Il taglio sul suo collo ricomincia a sanguinare e Will vorrebbe strapparla alla morte ancora una volta.
<< Almeno tu potrai vivere nel posto che lui ha costruito per noi >>
<< Non è bello come sembra >>
<< E’ vita, Will … >>
<< E’ morte, in realtà >>
Abigail torna a guardarlo: ora ogni cosa assume una sfumatura vermiglia << Se potessi tornare indietro nel tempo, lo faresti? >>
<< Sì, tornerei a quella notte. Sceglierei noi >>
Lei non ha bisogno di sentire altro << Grazie >>
Will le sorride. Abigail osserva il cielo. E’ di un azzurro quasi irreale. L’aria profuma d’acqua e di fiori primaverili.
<< Devi svegliarti >> 
<< Penso di sì >>
Ritirano la lenza e il fiume torna limpido.
<< Se io tornassi indietro nel tempo non sprecherei la mia seconda possibilità >> sussurra Abigail << Meglio né morti né vivi che la morte stessa >>
<< Non sprecherò la mia seconda possibilità, Abigail >>
Lei sorride: non c’è più nessun taglio sulla sua gola << Giuralo o ti prenderò a calci >>
<< Lo giuro >>
 
 
Apre gli occhi ferito dalla luce del giorno che filtra attraverso l’oblò della barca e si porta l’avambraccio sul viso mugugnando qualcosa che neppure lui comprende appieno. E come ogni mattina ricomincia a massaggiarsi con la lingua la cicatrice sulla guancia che, benché guarita, continua a tirare impedendogli di sbadigliare. E’ un dolore che conosce bene. Ha molte cicatrici sul suo corpo.
Oramai sveglio completamente e lascia scivolare il braccio via dal volto osservando l’oceano sconfinato perdersi oltre il sole all’orizzonte.
Sospira dolcemente.
Sognare non è più un problema e poter spendere le sue notti con Abigail è un compromesso perfetto fra vita e morte dove ambedue si confondono, intrecciandosi rendendo tutto sempre più reale.
Si volta sulla schiena attirato dalle ombre che oscillano al ritmo delle onde.
La barca ondeggia persa in un luogo senza tempo.
Quello è il suo paradiso. Perso chissà dove su una barca dove può abbandonarsi ai sogni ad occhi aperti senza essere disturbato.
Hannibal lo rispetta a tal punto da non interrompere il flusso della sua immaginazione. Resta in silenzio e aspetta che torni al presente riaccogliendolo con un sorriso curioso.
Ogni volta che lo vede sorridere a quel modo, il cuore di Will si riempie di un sentimento che non è ancora riuscito a decifrare. Sembra un misto di sensazioni legate a ciò che era successo sulla scogliera.
La sua mente ritorna sempre a quel giorno, quando aveva spinto entrambi giù nella speranza di morire, di rinascere, di poter stare insieme in un mondo che glielo avrebbe permesso. Sopravvivere non era stato nei piani, ma era successo e questo non era stato per nulla un male. Aveva scoperto che, in fin dei conti, poteva essere sé stesso anche nel suo mondo, purché restasse insieme a lui. Purché lo volesse ancora.
Hannibal aveva dato ad entrambi una seconda possibilità e il viaggio verso l’ignoto era cominciato.
Volge il viso verso l’altro lato del letto e lo guarda dormire. In quel frangente sembra un’altra persona. È sereno, quasi fragile. Ha fantasticato molte volte su quanto sarebbe stato semplice, dopo aver fatto l’amore, soffocarlo con le sue stesse mani.
 Ma che vita sarebbe stata?
Avrebbe ancora avuto senso respirare?
Hannibal alla fine ha ottenuto quello che aveva bramato anni prima: diventare il suo intero mondo.  Ma lui si è preso la sua personale rivincita diventato egli stesso l’unico universo di Hannibal.
Posa il palmo della sua mano sulla sua guancia e sorride.
Spera dorma ancora un po’. Vuole godersi il cielo albeggiante in solitudine e pensare a quale porto attraccare prima che le scorte finiscano.
Hanno lasciato molte cose in sospeso a Baltimora, cose che prima o poi bisognerà risolvere, ma non ora. Vuole immergersi nel suo paradiso ritrovato ancora un po’. Qualche altra settimana.
Si alza, recupera gli occhiali e una coperta e sale a prua.
Fa molto freddo, ma quasi non lo sente.
La barca ondeggia persa in un luogo senza tempo.
La notte ha lasciato il posto ad un alba nuova: il cielo è color indaco e si perde fin oltre l’orizzonte del mare.
Aspetta con lo sguardo rapito ad est ed ecco il nuovo giorno. Il sole inizia a tingere di rosa e oro mare e nuvole. L’orizzonte torna ad essere visibile e i contorni definiti. Non sembra più un luogo vuoto senza confini.
Forse il paradiso non esiste perché tutte le cose più belle sono già qui. Will non osa immaginare un luogo più etereo e splendente del mare.
È così bello che vorrebbe annegarci in quei colori.
Chiude gli occhi e respira aria e sale finché il distinto profumo di un dopobarba dolce penetra dentro i suoi poloni.
<< Fa molto freddo, Will >>
Sorride.
<< Davvero? >> apre gli occhi e Hannibal si presenta davanti a lui completamente vestito e impeccabile persino nei vestiti recuperati in quale discount nella costa sud prima di ripartire e prendere il largo.
Ma quanto è rimasto lì fuori?
<< Incubi? >> domanda senza curiosità né sorpresa. Qualche volta torna ad essere il suo psichiatra ed è una cosa che Will segretamente adora.
<< No, Abigail >> sussurra e Hannibal accenna un sorriso.
<< Un sogno sereno dunque >>
<< Il fiume era color oro … era molto vivido, come l’alba >>
<< Mi fa piacere sapere che non hai più incubi >>
Will gli lancia un’occhiata sbieca.
<< Tu sarai il mio incubo se non prepari qualcosa da mangiare. Sto morendo >>
Hannibal si alza e lo guarda a lungo << La tua pigrizia sta raggiungendo livelli preoccupanti, Will >>
Will sorride divertito << Manderò a fuoco la barca se riprovassi a cucinare le uova. Gradirei fossi tu a occuparti della cucina >> dice aggiungendo infine due parole che gli permettono di ottenere sempre ciò che vuole << Ti prego >>
Hannibal lo guarda di nuovo e Will riesce a intravedere nel suo sguardo enigmatico un velato divertimento << Stanno finendo le scorte >> gli comunica pragmatico, senza una ruga di preoccupazione in viso.
<< Dovremmo attraccare domani >>
<< Will >> sussurra Hannibal questa volta c’è una nota storta nella sua voce. Will lo guarda << Non potremmo perderci nel mare per sempre. Il mondo reale ci reclamerà prima o poi >>
<< Bedelia o Jack Croword? >>
Hannibal non risponde.
<< Bedelia? >> domanda di nuovo Will curioso di vedere la sua reazione.
Hannibal accenna un sorriso << E’ gelosia quella che percepisco? >>
Sa già la risposta, ma lui ama porre domande obbligando Will a pronunciare le parole che vuole sentirsi dire e ora è “Sì” la risposta corretta, ma non gli darà questa soddisfazione.
<< Uova, grazie >> conclude tornando ad osservare il mare.
<< Sei diventato incredibilmente abile ad ignorare le mie domande >>
<< Non ho intenzione di rispondere a domande la cui risposta è ovvia per te >>
Hannibal continua a guardarlo << Brasato al barolo >> risponde senza aver ricevuto domande e torna sotto coperta. E Will sorride.
 
 
 
Il profumo di spezie e uova è così forte che Will potrebbe immaginare di mangiarle. Stanno esaurendo le ultime scorte eppure Hannibal riesce sempre a cucinare in modo impeccabile anche nella piccola cucina della barca.
L’ultima volta che Will aveva provato a mettere qualcosa sulla padella uno straccio aveva preso fuoco e Hannibal lo aveva pregato di non farlo mai più.
Lo osserva mentre si esprime nella sua arte preferita.
Non ha ancora accettato completamente l’indole di Hannibal di cibarsi dei suoi nemici, ma fra loro si è instaurato un rapporto di reciprocità e rispetto tale da non costringere l’altro ad essere costantemente capito o condiviso. Ma Will avrebbe comunque ucciso per lui, con lui. Perché è un atto artistico, magnifico, glorioso e ciò lo rende felice.
L’ultima volta che stato sulla terra ferma, aveva trascinato in cabina il corpo di un uomo la cui colpa era stata tentare di rapinare il negozio e minacciare con una calibro nove una donna incinta.
Hannibal era sembrato sorpreso ed emozionato quando aveva lasciato il cadavere sul pavimento.
<< Fanne ciò che vuoi. Non merita nemmeno di avere un funerale >> aveva detto risoluto rifugiandosi nel piccolo bagno.
Torna al presente e circonda il suo corpo con le braccia. No, non avrebbe sprecato la seconda possibilità di essere sé stesso. Ha speso tre anni a sperare di essere diverso, a cancellare pensieri e immagini dalla sua mente, ma non avrebbe più commesso quell’errore. L’unica cosa che gli manca della sua vecchia vita sono i cani, ma sa che potrebbe facilmente ottenere il permesso di prenderne uno o due con sé con qualche supplica. Hannibal adora essere supplicato come un Dio al cospetto dei suoi fedeli.
<< Sei particolarmente affettuoso questa mattina >> commenta con voce profonda << Non mi sto lamentando, ma vorrei conoscerne il motivo >>
<< Il futuro. Il futuro mi rende affettuoso >>
Hannibal abbandona i fornelli e si volta prendendo il suo volto fra le mani << E quale futuro vedi per noi, Will? >>
<< Uno bellissimo >>
<< Potrebbe non essere come lo desideri >>
<< Sangue, cannibalismo e manipolazioni? >> sdrammatizza ridacchiando sommessamente.
<< Potrebbe essere solo sangue >>
<< Il sangue va bene >> sussurra << Va bene, davvero >>
Hannibal gli regala un bacio poi porta la colazione in tavola.
<< Mi avvicinerò alla costa oggi. Entro le due di notte dovremmo arrivare alla baia. Ci confonderemo tra le altre imbarcazioni >>
Hannibal lo venera con gli occhi mentre parla e gli sorride. Gli sorride sempre quando non dice o fa qualcosa di stupido o pericoloso.
<< E brasato sia, allora >> dice sorseggiando il suo tea al bergamotto.
Will alza il suo bicchiere di caffè e gli angoli della sua bocca si sollevano con enfasi.
<< Bon appétit >>
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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