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Autore: malice    31/01/2016    4 recensioni
Nell'universo privato dei propri fantasmi, nessuno di loro è ciò che gli altri pensano.
La vita di Kaito Kuroba vista da tutte le persone che gli stanno attorno, come lo vedono, lo vivono, i dubbi e segreti intuiti.
Genere: Demenziale, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Saguru Hakuba, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Chiedo scusa per la lentezza, ma tornando al lavoro ho poco tempo per scrivere.

Baci Malice

 

Hakuba aveva raggiunto i compagni di classe all'inizio della seconda ora del pomeriggio, mentre Kaito era rimasto in infermeria.

Si era veramente spaventato nel vederlo in quella situazione, soprattutto perchè si era sentito completamente inutile non sapendo come aiutarlo, per fortuna i compagni di classe avevano creduto alla storia che Kuroba era rimasto in infermeria perche gli faceva male il taglio alla mano, quindi era inutile andarlo a disturbare perdendo le ore di lezione.

Non credeva che fosse il caso di dire a tutti che Kaito aveva avuto un attacco di panico, o per lo meno è quello che suppone la dottoressa della scuola, visto il brutto periodo che Kaito stava passando . La cosa che lo faceva sentire sollevato,era che dal controllo preliminare era tutto a posto e aveva solo bisogno di riposare e quindi non c'era da preoccuparsi.

Comunque dopo le lezioni sarebbe andato da lui, era ora che gli spiegasse un paio di cose.

 

+++++++++

 

Arrivati davanti alla casa Kuroba , Akako suonò il campanello.

<< Akako, rispiegami il perché sei venuta anche tu da Kuroba-kun? >>

<< Mi pare ovvio. Devo accertarmi che il mio futuro schiavo stia bene. Non posso avere un'amante ammalato. >> Hakuba era spazientito da quella donna e le sue stranezze.

In quel momento la porta si aprì e apparve un uomo anziano con un braccio legato al collo e un livido sotto l'occhio in via di guarigione. Hakuba riconobbe l'assistente del padre di Kuroba.

<< Salve, lei è Konosuke giusto? C'è Kuroba-kun in casa? Gli abbiamo riportato la cartella.>>

<< Salve, voi dovreste essere i suoi compagni di classe, Hakuba Saguru e Kiozumi Akako. Si Kaito-botchama è in casa. >>

<< Possiamo vederlo ? >>

Konosuke sembrava titubante a quell'idea, ma una voce di un uomo maturo lo convinse.

<< Jii-san, li faccia pure entrare. >>

Jii gli fece accomodare in salotto dove si trova un uomo che stava visionando la mano ferita di Kaito appoggiata sopra ad un fazzoletto sul tavolo.

L'uomo era sulla 40ina di corporatura media, capelli corvini legati in una coda e un po' ribelli in cima. Aveva una piccola cicatrice sullo zigomo sinistro che rovinava un volto molto bello ed elegante ed era vestito in modo casual dai colori scuri.

Sul tavolo oltre a gli strumenti del medico c'è anche una valigetta tipica del mestiere.

<< Hakuba, Akako-chan, che ci fate qui!? >> mentre diceva questo Kaito tentò di alzarsi, ma il medico gli appoggiò una mano sulla spalla e con forza lo fece risedere.

<< Ti avevo detto di non muoverti. >>

<< Ah... scusa. >>

<< Ti abbiamo riportato la cartella. L'avevi lasciata in classe. >> Akako mostrò la cartella e Jii la affiancò porgendogli la mano come a chiedergliela.

<< Grazie mil.. Ahi! >>

<< Kai-chan ti avevo detto di stare fermo. >> il medico sbuffò spazientito <<.. comunque sembra che stia guarendo senza problemi, ma dovrai tenerla fasciata ancora per un mesetto, senza sforzarla, chiaro! >> il medico alzò il dito indice per sottolineare maggiormente la frase, puntandolo sulla fronte di Kaito, come se stesse parlando con un bambino piccolo.

<< Vaaa bene! >> E ovviamente Kaito rispose come se fosse uno di quei bambini che dopo essersi sbucciate le ginocchia e appena dopo le raccomandazioni della maestra, si rimettono a correre come nulla fosse.

<< Uffa! Sei irrecuperabile! >> il dottore incrociò le braccia e si appoggiò meglio allo schienale, ovviamente sia Hakuba che Akako capirono che si conoscevano bene visto la famigliarità con cui si parlavano.

<< Doctor le faccio il caffè? E voi ragazzi ne volete? >> Jii era appena tornato in stanza.

Tutti annuirono, tranne il medico che incominciò a frugare nella borsa per bendare nuovamente la mano a Kaito.

<< Jii-san, grazie mille, ma preferirei una tazza del tuo buon tea, mentre Kai-chan berrà solo acqua. >>

<< Ma...>>

<< Niente ma, hai appena preso delle medicine e non puoi assumere eccitanti. >> Kaito aveva l'espressione di un cane bastonato.

<< OH OH OH! Visto come stanno le cose che ne dite di una cioccolata in tazza o una bibita gassata! Aspetti Konosuke-san le vengo a dare una mano in cucina! >> Kaito si sentì come pugnalato alle spalle, sapeva che Akako lo faceva apposta ad essere stronza.

<< AKAKO!!! sei proprio una strega! >> In risposta Kaito ricevette solo la sua particolare risata

<< Oh la ringrazio molto signorina Kiozumi, mi chiami pure Jii. >>

<< Niente di che Jii-san >> Akako prese sotto braccio il vecchietto per uscire dalla stanza, senza prima lanciare un sorrisetto verso Kaito.

<< Jii-chan, non darle corda. >> Kaito sospirò sconsolato, e Hakuba avvicinatosi gli appoggiò una mano sulla spalla.

<< Su Su Kuroba, guarda il lato positivo. >>

<< E quale sarebbe!? >>

<< Ovvio no! Non ti rovinerai l'appetito per la cena >>

<< ...Hakuba... >>

A questo siparietto il medico incominciò a ridere di gusto attirando l'attenzione della coppia di ragazzi.

<< Kai-chan, sono felice che tu sia riuscito a farti degli amici. Era ora! >>

Kaito avvampò dall'imbarazzo.

<< Doctor! Non ti ci mettere pure tu. >>

<< Mi scusi, non mi sono ancora presentato. Hakuba Saguru e la ragazza che è appena uscita è Kiozumi Akako. >> Hakuba e il dottore si strinsero la mano.

<< Molto piacere, quindi sei tu il figlio del questore capo della città metropolitana di Tokyo Hakuba. Ho sentito parlare di te e delle tue ottime doti di detective. >>

<< Lei mi lusinga signor.... ? >>

<< Eheheh!... Chiamami semplicemente “Doctor”... >> Hakuba lo guardò di sottecchi, trovava quell'individuo davvero misterioso <<.. e ora se vuoi scusarmi dovrei finire di visitare. >>

<< Si mi scusi! >>

Hakuba si allontanò da Kaito, per poi andarsi a sedere sul divanetto.

La sua attenzione venne attirata da un gruppo di foto di famiglia incorniciate su una mensola.

Una in particolare lo interessò molto, vi era raffigurato due uomini identici se non fosse stato per circa una decina d'anni di differenza e riconobbe nel più vecchio il padre di Kaito, probabilmente era suo fratello o un parente vista la somiglianza.

 

<< Ohi Kai-chan! Devi ammettere che è proprio un bel ragazzino. >> Sul volto del dottore si palesò un sorrisetto furbo

<< Per favore, sii serio. Non è il tuo “tipo”. >>

<< Già, forse hai ragione... è più il “tuo” tipo? >>

<< Per.. per favore non sono come te! >>

 

Hakuba che era di spalle mentre visionava le foto, divenne rosso come un peperone a quei bisbigli fin troppo udibili per i suoi gusti. Per fortuna in quel momento riapparve Akako con un vassoio con il servizio da tea e dei bicchieri, mentre dietro Jii teneva una brocca d'acqua.

 

Il Dottore raccolse i suoi attrezzi e bendaggi per riporli nella valigetta, lasciando spazio sul tavolo al vassoio.

<< Hakuba, Akako come mai siete passati? Non credo solo per riportarmi la cartella. >>

Hakuba guardò il dottore pensando sulla risposta più adatta vista la presenza dell'uomo per poi posare la tazza.

<< é vero, non siamo qui solo per la cartella, ma perché vorremo delle spiegazioni su quello che sta succedendo. E non intendo solo “quello” di stamattina a scuola, ma di quello che sta succedendo da un mese e oltre.>>

Kaito si irrigidì fissando il bicchiere d'acqua, si vedeva che era molto combattuto se parlare o meno.

<< Kai-chan, se vuoi un consiglio da un vecchio amico, dovresti fidarti di persone che si preoccupano di te, al contrario di bambine troppo attaccate al pantalone del padre... >> Il dottore poso la tazza e si alzò per poi avvicinarsi a Kaito e sussurragli in maniera poco celata <<... ma tu questo lo sai già! >>

<< Bene! È ora che vada. Ci vediamo tra un mese, va bene! >> dopo una sonora pacca sulla spalla a Kaito, si infilò l'impermeabile nero che era appeso alla sedia e prese il borsone e si avviò verso l'ingresso.

<< Aspetti, la accompagno. >>

<< Grazie Jii-san, a proposito, il vostro tea è sempre uno dei più buoni che abbia mai bevuto. >>

<< Oh, grazie. >>

 

Quando rimasero soli, il silenzio calò nella stanza.

<< Quindi ci vuoi spiegare? >>

<< Non c'è niente e da spiegare, è solo un periodo particolarmente sfigato, ecco tutto.>>

<< Kaito per favore, è da quando hai commesso il furto al museo nazionale di Tokyo per rubare il diamante “Elpis”che ti comporti in maniera innaturale, senza contare il siparietto di stamattina con Aoko. Io non mi capacito che ti abbia rifiutato per un altro, voi siete destinati a stare insieme secondo le mie profezie con gli spiriti. >>

<< Senza contare che Kaitou kid non ha ancora restituito il diamante nonostante sia già passato un mese e che da allora non si è fatto più vedere. I giornali ti stanno sbizzarrendo sulle più assurde teorie su questo comportamento. >>

 

Kaito rimase a testa bassa a fissare le sue mani che reggevano il bicchiere.

<< Ve lo già ripetuto molte molte. Non sono Kaitou kid! E poi cos'è questa storia che Aoko piace un altro?>>

<< Lo ha detto dopo che sei uscito come risposta alle domande insistenti delle ragazze. >>

Kaito abbassò gli occhi pensieroso.

<< Kuroba non è forse questa la motivazione per cui ti ha rifiutato? >> Hakuba si sporse verso l'interessato, era molto sospetto che si fosse dimenticato una cosa del genere.

<< Eh! A si.. era proprio per quello... eheheeh >>

<< Uff! Sei un cretino! >>

 

<< Comunque tornando al discorso originario, Kaito, noi siamo tuoi amici. Siamo preoccupati per questa situazione e la tua salute. >>

<< Akako ha ragione. Stamani mi sono molto spaventato vedendoti in quella situazione... e lo ammetto non sapevo che cosa fare. >>

Kaito strinse maggiormente la presa sul bicchiere, ma l'allentò sorpreso quando la mano di Akako, che si era allungata verso di lui, gli sfiorò le dita.

Un altro sobbalzo lo colse quando anche la mano di Hakuba lo toccò, posandosi sulla spalla.

<< Kaito vogliamo aiutarti, ma per farlo ci devi raccontare tutto. >>

Kaito strinse la mascella con forza era davvero combattuto. Il segreto che celava era così difficile? Non si fidava di noi?

Dopo un attimo in silenzio si alzò appoggiando le mani sul tavolo.

<< Non c'è niente da raccontare, è solo un periodo molto stressante, e ora basta insistere.>>

Scostando Hakuba si volto per uscire, ma egli lo prese per il braccio costringendolo a fermarsi

<< Adesso basta, smettila di scappare!>>

Kaito si liberò dalla presa e si girò di spalle.

<< Se qui c'è qualcuno che la deve smettere siete voi due. Questa è una storia in cui dovete rimanerne fuori. >> e detto ciò usci con passo spedito dalla stanza quasi urtando Jii che rientrava

<< Kaito!! aspetta! >> Hakuba gli andò dietro ma fu fermato da Jii e anche Akako si avvicinò.

<< Credo che sia ora che andiate, si sta facendo buio. >>

<< Per favore mi lasci passare. >>

<< Sono io a chiederle il favore di andarsene. >> Mentre diceva questo Jii mostrò un bigliettino piegato porgendolo ad Hakuba.

<< Va bene. >> Capita la situazione prese il biglietto e usci di casa, non senza prima dare un occhiata alla scala per il primo piano.

  
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