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Autore: Voglioungufo    31/01/2016    4 recensioni
What if...?
"Nel Villaggio segreto della Foglia c'è un regola che tutti i ninja conoscono e rispettano. Quella legge impedisce a dire a Naruto Uzumaki che il suo nome, il suo aspetto è perfino il potere che possiede sono gli stessi dell'Eroe di Konoha che morì anni fa..."
E se Naruto morisse in missione e il Kyuubi con lui?
E se anni dopo un bambino uguale in tutto e per tutto a Naruto si presentasse alle porte del Villaggio?
E Sasuke?
Dal testo:
“Facciamo il punto della situazione” dice Shikamaru riacquistando un po’ di lucidità.
“Naruto muore in una missione per salvare i suoi compagni. Il Kyuubi muore con lui, la sua essenza si dissolve e solo fra mille anni potrà ricomparire su questa terra. Cinque anni dopo, si presenta un bambino uguale a lui, con il chakra della Volpe a Novecode sigillato dentro di lui, che dice di chiamarsi Naruto. Non sa chi siano i suoi genitori, dove sia nato, ha sempre vissuto da solo vagando e con solo il demone ad aiutarlo.
Qualcuno ci vede un nesso logico?”
No, non c’è."
|SASUNARU|KAKASAKU|
Genere: Angst, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Iruka Umino, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Kyūbiko no ko
Il bambino della volpe a nove code
**
 
 
 
 
Sakura rabbrividisce mentre vede il corpo di Naruto trasformarsi, riempirsi di luce malvagia, sa cosa sta succedendo, lo ha visto molte volte purtroppo, solo... non immaginava che potesse accadere anche adesso che è il Kyuubi a tutti gli effetti.
Il chakra della volpe lo avvolge mentre un ringhio animale esce dalla bocca del biondo,  del pelo rossiccio inizia a crescere dalla sua pelle mentre tra i capelli fanno capolino delle lunghe orecchie e i canini si allungano. Le code crescono una per una fino a quando Naruto non si trasforma a tutti gli effetti nella forma di Kurama.
Si lancia sul ninja che ha tentato di pugnalarlo alle spalle fracassandogli il cranio con una zampata, e poi ruggisce ancora lanciandosi verso Gaara.
“Oh no, Naruto!” lo chiama Sakura cercando di raggiungerlo, gli occhi sbarrati dal terrore “Fermati!”
Ma a raggiungerlo per primo è Sasuke che si getta sulla volpe con tutta la propria forza maledicendosi per non avere più lo sharingan, così non può controllare il Kyuubi. Gaara alza le braccia per sferrare un attacco e allora Sakura cambia la sua direzione scagliandogli un pugno sulla spalla. “Shannaro!”
Kakashi tiene impegnati gli altri ninja mentre Sasuke cerca di calmare Naruto o a fermarlo prima che distrugga tutta la foresta.
“Torna in te!” gli grida cercando di non farsi ammazzare “Torna in te!” ripete. Ogni attacco è una fitta dolorosa nel cuore dell’Uchiha che riesce a percepire tutta la confusione che alberga in quello del biondo in preda alla rabbia, al dolore e a tutti quegli eventi. Lo colpisce ancora chiamandolo forte cercando di collegarsi a lui, di provare a creare quel legame che l’Uzumaki era sempre riuscito a forgiare nei loro scontri portandolo via dal proprio dolore. Ora è il suo turno, non può fallire.
Ho paura, Sas’ke.
Lo so, lo so, stupida testa quadra. Ma ci sono io!
Ho paura.
Non lasciarti sopraffare. Ci sono io con te!
Ci sono io con te!
“Sasuke!” grida Sakura quando una zampata del kyuubi lo colpisce facendolo scontrare contro un albero, cerca di correre verso di lui ma Gaara ne approfitta per colpirla. Grazie al cielo compare provvidenzialmente Kakashi che blocca l’attacco del rosso.
Naruto si dibatte, abbatte gli alberi con le sue lunghe code e ringhia come preso da un dolore interno che lo corrode pezzo per pezzo in una lentezza estenuante. Lentamente la luce riavvolge il corpo della volpe che inizia a correre fra gli alberi sradicandoli ma diventa sempre più piccola fino a riprendere la forma umanoide di Naruto che non si ferma, continua a correre lasciando che l’aurea di chakra che lo circonda distrugga ogni cosa.
Sasuke fa per alzarsi ma la gamba gli cede, allora grida verso Sakura. “Seguilo, stupida! Seguilo!”
La kunoichi pare ridestarsi e guarda verso il moro.
“Sas—“
“SEGUILO!” grida quello rabbioso “Vi raggiungo subito!”
Sakura inizia a correre verso Naruto chiamandolo lasciandosi alle spalle i rumori della battaglia, si disfa del ninja che cerca di fermarla con un solo colpo e prosegue seguendo la scia di distruzione lasciata dal biondo.
Naruto corre, corre verso la voce che lo chiama sperando che gli possa offrire un po’ di pace, dei globuli di luce iniziano a danzare davanti a lui formando un sentiero mentre quella dolce canzone gli accarezza il cuore, pare lenirgli ogni ferita.
Dentro di sé sente Kurama ruggire qualcosa, ma Naruto è sordo, gli occhi blu sono persi a seguire questo sentiero.
Ormai non ha più senso. Haatta. Yoshi. Iruka. Sono morti. Non ha più senso. Nulla ha senso in questa stupida favola, singhiozza ignorando la voce della Kunoichi che lo chiama. Vuole solo andare via, sparire. Vuole un po’ di pace.
La luce lo porta davanti a una porta, è sospesa in aria, i cardini ancorati alla realtà ed è chiusa ma è da lì che viene quella dolce voce piena di promessa lo sa.
“Naruto!” esala Sakura raggiungendolo e quando vede la porta sobbalza, è semplice, di legno con una maniglia dorata ma riesce a percepirne l’aura malvagia.
Uzumaki la guarda ipnotizzato, appoggia la mano sulla maniglia e la spalanca.
**
Sasuke ruota il polso colpendo con il piatto della lama lo scudo di sabbia, approfitta del contraccolpo per girarsi e colpire un fianco di Gaara ancor prima che possa trovare una difesa, il Kazekage indietreggia piegandosi in avanti e abbassa la testa per evitare il conseguente pugno. Saltella all’indietro mettendo più distanza possibile con l’ex-nuniken. Sale sul ramo di un albero con il fiatone, il petto che si alza e abbassa velocemente.
Lancia uno sguardo in basso dove Sasuke lo guarda in cagnesco, il viso una cascata di sangue. Kakashi è impegnato in un combattimento poco distante.
“GAARA!” grida l’Uchiha “Lo sai che c’è un altro modo!”
“No!” grida a sua volta il rosso “Se facessimo qualcosa adesso non cambierebbe nulla. Se non estirpiamo il problema dalla radici non cambierà nulla!”
“Però cambiare il passato per cancellare tutto quello che è successo fin’ora è sbagliato!” sbotta serrando la presa sulla  katana, si accuccia pronto a balzare e ringhia “E anche se non lo fosse, non lo posso accettare!”
“Allora muori!” grida Gaara ormai colmo di esasperazione, ha perso così tanto sangue che gli gira la testa, non riesce più a ragionare lucidamente. Tutto è così confuso. Si sposta dal ramo un secondo prima che Sasuke abbatti la spada di kusanagi con una violenza tale da tranciare il legno, velocemente compone dei sigilli con le dita mentre la sabbia prende anch’essa l’aspetto di un’arma, un lungo e massiccio spadone. Lo impugna con entrambe le mani brandendo un colpo verso il moro, l’Uchiha evita l’affondo inarcando la schiena e prova a calcare verso l’addome dell’avversario il quale blocca il colpo con l’avambraccio. Il contraccolpo li fa balzare entrambi lontano. Con un sibilo Sasuke porta il polso al viso per togliere il sangue che gli impedisce la vista, ancora una volta rimpiange lo sharingan. Gaara approfitta dell’attimo di esitazione del ninja della foglia per gettarsi all’attacco, si piega sulle ginocchia e balza tendendo la spada di sabbia. Sasuke ringhia, non può usare il rinnegan, non riesce ancora a controllarne la potenza, finirebbe per ucciderlo.
Ma non sarebbe meglio? Non posso fermare  Gaara con le mezze misure. Devo ucciderlo...
Spalanca l’unico occhio iniziando ad accumulare chakra ma qualcosa, un corpo, lo ghermisce trascinandolo lontano dalla traiettoria del Kazekage e perde il controllo sull’energia. Sbatte la testa a terra e l’aria esce bruscamente dalle sue labbra, sopra di lui Kakashi-sensei lo guarda con impazienza.
“Non fare cose di cui potresti pentirti!” ringhia l’ex Hokage appena in tempo per fermare un kunai diretto verso di loro. Ormai sono rimasti in due contro il manipolo di shinobi mandati per fermarli, il corpo di Iruka giace ancora in mezzo alla battaglia.
Sasuke annuisce confuso rialzandosi, Gaara è a qualche metro di distanza da loro e li guarda con gli occhi sbarrati, folli, esasperati.
“Perché state facendo così tanto per fermarmi?!”
L’Uchiha lo guarda dritto negli occhi mentre si pulisce per l’ennesima volta il viso dal sangue che imperterrito continua a colare.
“Devo compiere il mio dovere!” continua a gridare Gaara “Devo fare ciò che è giusto!”
“Smettila!” dice con voce ferma Sasuke “Lo sai perché. Tu... tu non vuoi davvero cambiare il passato. Non vuoi uccidere il tuo primo amico. Nel tuo cuore...”
“DEVO FARE  CIO’ CHE E’ GIUSTO!”
“...speri che qualcuno più forte di te riesca fermarti!”
Silenzio.
Gaara spalanca la bocca incapace di respirare. Non è vero.
Io voglio solo proteggere ciò che amo.
Io amo questo mondo.
È Naruto che me lo ha fatto amare.
Devo permettere a questo mondo di vivere senza dolore.
Devo...
“ADESSO BASTA!” grida con la gola in fiamme, serra gli occhi lasciando che tutto il suo potere affluisca fuori di lui, che allontani quelle parole che fanno così male.
**
“Naru-to...” trema Sakura “Non fa-farlo” sussurra sentendo le lacrime bagnarle il volto.
Lui è ancora immobile, non si è ancora mossa, la mano appoggiata alla maniglia della porta spalancata a fissare il nulla oltre di essa. Resta fermo in quella posizione per quelli che sembrano secoli, Sakura cade in ginocchia e allunga una mano ad afferrare un lembo della sua giacca distrutta.
“Non andare” lo supplica con il viso arrossato dal pianto. Il potere che sente provenire da oltre quella porta è immenso e non riesce a smettere di tremare, le fa provare una paura incredibile.
Poi, il biondo muove un passo verso l’abisso nero, senza una parola, senza un respiro, lo fa e basta come se fosse attratto da una calamita.
E Sakura cade con lui nel baratro senza fondo.
**
Il mondo inizia a disfarsi, come le tessere di un puzzle. Kakashi fatica a mantenere il controllo sul terreno mentre questo trema e intere parti iniziano a sparire, a distorcersi e al centro di tutto Gaara, con lo sguardo basso e la spada di sabbia che inizia a sciogliersi tra le sue mani.
Sasuke ringhia cercando di aumentare la presa sul terreno ma il ninja di Suna sembra aver perso ogni interessa per loro perché volta la schiena iniziando a camminare verso una macchia di luce che sta cancellando le cose circostanti.
“Gaara!” lo chiama l’Uchiha cercando di balzare verso di lui per fermarlo ma gli altri ninja rimasti fedeli al Kazekage sbarrano loro la strada intenzionati a fare il loro dovere fino alla fine. Sasuke ne scavalca uno mentre Kakashi blocca gli altri.
“Va!” gli grida “Seguilo e fa quello che devi fare. A loro ci penso io” garantisce.
Sasuke distoglie lo sguardo annuendo e raggiunge il rosso immergendosi nella luce bianca un secondo prima che sparisca.
L’Hatake tira un sospiro di sollievo, il mondo ha smesso di tremare, e si concentra sui ninja rimasti.
“Ci dispiace, Hokage” dice uno di quelli estraendo degli shuriken.
“Anche a me” sussurra allora prima di iniziare ad attaccarli. Cerca di non ucciderli, di mandarli solo k.o. e si sforza non pensare al fatto che sta combattendo contro dei suoi sottoposti. Ex-sottoposti. Ormai, ha abbandonato il titolo di Hokage per un desiderio personale ed egoistico.
Che egoisti, lo siamo tutti. Pensa evitando e lanciando a sua volta attacchi, la stanchezza inizia a dolergli i muscoli, la vista sfuoca e il sangue lo inzuppa completamente. Scavalca il corpo morto di Iruka facendo cadere un altro degli avversari, ormai nei restano due. Uno lo abbatte con un calcio alla mascella ma l’altro è più in gamba e scappa a tutti i suoi attacchi senza risparmiarsi colpi.
Ormai il vecchio ninja è senza fiato e a corto di chakra.
Non ci sono più abituato, pensa con ironico rimprovero mentre l’avversario si nasconde fra il fogliame. Si afferra il polso con una mano concentrando quella poca energia che gli è rimasta e subito l’aria viene invasa dal suono stridenti di mille falchi, delle scariche elettriche attraversano la sua mano. Del sudore cola lungo il suo viso mescolandosi al sangue.
Il ninja avversario cerca di coglierlo di sorpresa da dietro con un kunai ma l’Hatake coglie il movimento e si gira colpendo il nemico alla spalla con la scarica di fulmini con forza. Quello sputa sangue mentre i suoi occhi si allargano per la consapevolezza di aver fallito.
Non hai fallito, geme in silenzio Kakashi quando il corpo si affloscia esamine e lo lascia cadere a terra. Si porta una mano all’addome che si sta progressivamente macchiando di rosso dove la lama del kunai si è conficcata nella sua carne. Stringe il manico con le dita mentre sente la forza abbandonarlo definitivamente e cade in ginocchio estraendolo. È un dolore lancinante. Si affloscia a terra volgendo lo sguardo verso il cielo, il sole è ormai sorto e sente male ovunque, è insopportabile. In lontananza, come da un altro luogo, riesce a sentire le voci di Obito e Rin che lo chiamano concitate. Kakashi. Kakashi. Kakashi. Chiude gli occhi proprio quando vede la mano del suo vecchio migliore amico tendersi verso di lui.
“Ti stavamo aspettando” dice il fantasma.
**
Un porticato. Un cane dal pelo fulvo. Un fiume. Gli occhi dolci di sua madre e poi quelli di Itachi. Dei campanellini appesi a una cintura. Specchi. “Sas’ke!”. Il nascondiglio di Orochimaru. Il suo copri fronte scheggiato. Due occhi blu. I tetti del villaggio. Le armi di suo padre. Naruto. Un cestino del pranzo. Una maschera.
Questi sono i miei ricordi. Si accorge Sasuke. Gli vorticano attorno come se fosse un ciclone e lui al centro esatto, nel punto di quiete. Non riesce che a scorgersi che pochi particolari, attimi preziosi e pochi.
Poi vede terre che non ha mai visto, ragazzi tenersi per mano, guerre, orrori, fiori, foreste fitte e pianure sconfinate, regge, ancora guerre e persone baciarsi.
Questi sono i ricordi del mondo. Ricorda una voce lontana che gli dice che l’Altra Parte registra tutto ciò che accade nel loro mondo, ne conserva le memorie.
Continua a precipitare giù mentre sente la pelle sciogliersi dalle sue ossa, i vestiti farsi a brandelli, è un pressione, una forza così forte da distruggerlo, trattiene un grido di dolore fra le labbra mentre si sente perdere fra le memorie del mondo .
“Sas’kee!” è un grido e il suo occhio riesce a scorgere nel ciclone di ricordi Naruto, il suo Naruto, quando ancora portava la tuta arancione con il colletto bianco e si metteva nei guai durante le missioni, il copri fronte scintilla colpito da un raggio di sole e il sorriso del biondo si accentua mentre socchiude gli occhi, tende una mano verso di lui come se potesse vederlo. Sasuke vorrebbe davvero crederlo, allora tende la mano verso quella dell’amico, in alcuni punti la pelle si è completamente strappata lasciando intravedere i muscoli e le ossa.
Una forza incontrollabile sembra trascinarlo verso l’immagine del biondo, afferra quella mano e Naruto sorride, ancora, mentre la sua figura svanisce diventando incorporea come un ricordo dimenticato, poi tutto diventa nero e perde la percezione di ogni cosa, si ritrova a stringere aria e scivola via, precipita nell’Oscurità dell’Oblio.
Quando si schianta a terra sente il rumore preoccupante di qualcosa che si spezza e il suo corpo geme dal dolore. La vista torna lentamente insieme alla consapevolezza di essere caduto su qualcosa di morbido e bagnato, sta guardando il cielo grigio e dei fiocchi di neve gli danzano precipitando sul suo viso. Tenta di alzarsi, dolorante, e sente una fitta partire dalla spalla  incendiargli i nervi come se stesse prendendo fuoco, soffoca un ringhio di dolore e sbatte ripetutamente l’occhio cercando di scacciare i puntini neri agli angoli della vista.
Si trova in un piccolo spazio aperto fra alti alberi bianchi, la neve sembra aver sommerso ogni cosa e sente il freddo infilarsi fin dentro le ossa. Si volta vedendo la schiena tremante di Gaara davanti a lui, la neve inizia già a spolverargli di bianco le spalle. Sta respirando velocemente e tra le mani ha ripreso forma la spada di sabbia.
Poi, dagli alberi, compare un bambino di otto anni; Sasuke spalanca l’occhio, il bambino indossa una veste leggera nonostante il freddo glaciale e hai capelli biondi completamente zuppi dalla neve, il viso rotondo ha dei graffi paralleli sulle guance e i suoi occhi sono rossi dalle pupille allungate, come quelle di un demone. Il sorriso su quel volto infantile scompare immediatamente appena nota le due figure adulte e si avvicina tranquillamente privo di paura nonostante la spada minacciosa che il rosso tiene tra le mani e il moro sia completamente zuppo di sangue.
Gaara si irrigidisce come se si sia ripreso solo adesso dallo shock di veder spuntare quel Naruto dagli alberi.
“Signori” dice quello gentilmente “Non dovreste restare qui”
È un attimo, Sasuke non ha nemmeno il tempo di gridare e urlare qualcosa. Gaara solleva spalla mentre un sigillo si forma sulla lama.
**
Naruto vede della polvere dorata danzare davanti ai suoi occhi quando li apre sbattendo leggermente le palpebre e si accorge che emanare quella luce dorata è il suo corpo. Non riesce a muoversi, ma la sua mente viene invasa da delle risate, è sicuro di conoscerle, voleva bene a chi appartenevano queste voci? Tempo fa rideva sempre con quelle persone, solo... perché non riesce a ricordarle? La luce dorata è accecante, tenta di chiudere gli occhi ma un urlo lo scuote.
“NARUTO! SVEGLIATI!”
Spalanca gli occhi mentre ogni cosa, ogni ricordo combacia al suo posto e ricorda quelle risate, si alza di scatto sentendo un giramento di testa ma lo ignora. È buio, il luogo in cui si trova è buio, solo piccole luci danzano nell’aria come fuochi fatui. Davanti a lui c’è Sakura, ferita ma viva, piegata in posizione di attacco a difenderlo con la sua presenza, ha il fiato affannato ma non trema, c’è decisione della sua posa.
Sbircia fra le gambe il nemico dal quale la kunoichi sembra volerlo difendere, c’è una luce bianca, non è accecante ma opaca e al suo interno riesce a intravedere la figura di una donna pallida da dei lunghi capelli e delle strane orecchie da coniglio sul capo, sulla fronte aperto c’è un terzo occhio.
La Coscienza... la riconosce.
Un fascio di luce bianca sembra compattarsi per colpire la donna dai capelli rosa ma quella la trancia di netto con un kunai come se fosse materiale.
“Sakura!” grida spaventato.
“Naruto! Ti sei svegliato!” dice con tono sollevato senza arrischiargli a lanciargli un occhiata per non essere presa di sorpresa.
Bambino! Una voce più dolce, cantilenata, si sovrappone a quella di Haruno spegnendola. Bambino, finalmente ti ho trovato! Finalmente sei tornato da me, mi sei mancato così tanto...
La donna dentro la luce allunga una mano verso di lui.
Vieni Bambino, vieni. Diventiamo una cosa sola... in questo modo starai meglio....
“TACI!” grida più forte Sakura con tutto il fiato che le è rimasto in gola “LUI E’ UNO DEI MIEI PREZIOSI COMPAGNI, NON TI PERMETTERO’ DI FARNE Ciò CHE VUOI!”
“Sakura...”
“Non avere paura, Sasuke-kun sta arrivando”
Sasuke? chi è Sasuke? chiede la Coscienza. Nessuno può arrivare qui, solo Bambino, è un caso che tu sia riuscita ad attraversare la Porta... se resterai ancora a lungo in questo luogo verrai distrutta.
“Sasuke sta arrivando!” ripete la kunoichi “Non ho dubbi! E per allora, io proteggero Naruto!” sbraita stringendo una mano a pugno.
Tu..? Ridacchia l’essere. Ma tu sei debole, tu non puoi fare nulla... sei inutile.
Sakura stringe i denti e socchiude gli occhi conscia che quella creatura di puro chakra ha ragione... lei è solo un ninja medico, non è mai stata all’altezza dei sue due compagni che la hanno sempre difesa, non ha saputo fermare Sasuke... tutto quello che ha fatto è stato piangere mandando avanti gli altri. Come può solo pensare di poter proteggere Naruto da quella potenza?
 
“Shannaro!”
Il suo pugno colpì il macigno di roccia che gli stava davanti, si formò una crepa, poi un’altra e infine si sbriciolò sotto la forza usata dalla kunoichi. La ragazzina si passò una mano sulla fronte e fece un piccolo sorriso di vittoria mentre posava lo sguardo sul macigno successivo pronto a fare la fine del primo. Questo era più grosso e duro ma ce l’avrebbe fatta lo stesso a polverizzarlo.
Preparò il pugno e poi lo schiantò con tutta la forza che aveva verso la roccia tentando di liberare il chakra al momento giusto.
“Shanna-ro!” gridò per lo sforzo ma sul macigno di formò una sola crepa e il masso non si distrusse, si ammaccò solamente. Sospirò affranta, non aveva controllato abbastanza bene il chakra.
“Sono felice di non essere quei sassi” una voce beffarda e attutita la fece sobbalzare riprendendosi dalla commiserazione e alzò lo sguardo incontrando l’occhio pigro di Kakashi-sensei seduto sul ramo dell’albero vicino.
“Sense’!” gridò felice mentre il ninja copia scendeva con un balzo mettendo un segno fra le pagine del libro che leggeva.
“Stai migliorando molto” constatò fissando le briciole dei sassi che aveva già provveduto ad eliminare. A quelle parole il volto della kunoichi si adombrò.
“Purtroppo non è ancora abbastanza...” sussurrò abbassando lo sguardo affranta. Naruto era a girovagare chissà dove con quel Sannin ad apprendere tecniche pazzesche e Sasuke-kun...strinse i pugni cercando di trattenere la tristezza. Lei era ancora così debole...
“Su con il morale” Kakashi posò una mano sulla sua spalla facendola sobbalzare e si avvicinò al suo viso per farle un sorriso sotto la mascherina. “Vedrai che ci riuscirai” aggiunse come se avesse letto nella sua mente. La kunoichi spalancò gli occhi verdi e un sorriso grato fece capolino sulle suo labbra.
“Io credo nella tua forza” continuò il maestro accarezzandogli i capelli rosa sulla testa.
Sbatte le palpebre per scacciare quel ricordo ma ora un’improvvisa risolutezza arde nel suo petto al pensiero della leggera carezza di Kakashi-sensei, colui che l’aveva sempre spinta ad inseguire Sasuke e Naruto e che non le aveva mai permesso di restare indietro, colui che l’aveva sempre difesa e consolata. Lui aveva creduto nella sua forza dandole una fiducia incondizionata, ora è il momento di far capire al maestro che non si sbagliava. È il momento di proteggere i suoi compagni di squadra.
“Non importa!” risponde contro le insinuazioni della Coscienza “Naruto è il mio compagno, il mio amico e una ninja della foglia. Non lo abbandonerò mai. E questo perché...” un sorriso fa capolino sulle sue labbra “...amare i miei compagni è il mio nindo!”
Naruto spalanca gli occhi blu mentre una sensazione di gratitudine si mischia alla paura, alla disperazione al dolore e alla confusione (è talmente confuso che non riesce nemmeno a capire chi dei due Naruto sia) e quel sentimento è talmente forte che gli schiarisce la mente, ora ogni cosa torna davvero al suo posto davanti alla sua risolutezza della compagna e lo fa alzare e con passo deciso si mette al fianco della donna afferrandole la mano.
“Neh, e sai qual è il mio?” bercia gonfiando il petto “Credere in me stesso sempre e comunque, non arrendermi mai! E ora voglio pure credere in Sakura-chan!”
Tu... ridammi il mio Bambino, dammi il mio unico... inizia a strillare la Coscienza mentre la luce aumenta fino ad accecarlo. Lo rivoglio, ho bisogno di lui... Lasciamelo!
Poi sembra riprendere lucidità. Potrai venire anche tu... se anche tu vuoi bene a Bambino allora verrai anche tu con noi...
Dei fili di luce iniziano a strisciare lungo il corpo di Naruto partendo dalle braccia, la Kunoichi cerca di intervenire subito tagliandoli e scacciandoli con il kunai che tiene in mano ma ogni volta che sfiora quella luce la sua pelle inizia a bruciare riempiendosi di vesciche ed ustioni.
“Sakura-chan!” grida Naruto cercando di aiutarla.
Vieni con me Naruto Uzumaki... vieni con il mio Bambino...
“Basta!” grida allora ilo biondo “Anche se cerci di prendermi non riuscirai mai ad avere Bambino! Non ti accorgi che la sua anima è incompleta?!”
Io troverò l’ultimo pezzo... lo troverò...
“Ma così distruggerai il mondo!” strilla Sakura.
Non mi interessa il vostro stupido mondo!
“Ma a Bambino sì!” continua imperterrito Naruto cercando di liberarsi da quelle catene di luce “Lui lo amava!”
Ma attraverso la luce opaca riesce a vere gli occhi della Coscienza spalancati come persi in ricordi lontani, sono completamente folli.
 
No, io non voglio essere sola. Ancora... ancora... sono sola...
....
Una strana luce iniziò a nascere nell’oscurità.
Cos’è?
La luce iniziò a prendere forma.
Scusa, mi correggo...Chi sei?
Il volto di un bambino sorridente iniziò a squarciare l’Oscurità con la propria luce.
 
La Coscienza stringe le braccia attorno al proprio corpo di luce spenta mente Naruto inizia ad essere trascinato verso di lei.
Bambino...
Bambino...
Bam – bi – no –
La luce improvvisamente aumenta e Sakura si sente scacciare via mentre una voce grida crudele. Non intrometterti.
 
**
Il bambino maledetto è davanti Gaara che lo guarda, lo guarda con un sorriso privo di paura e sembra scrutarlo fin dentro l’anima con quegli occhi da demone...
Il Kazekage si sente spezzare mentre alza la spada pronto a colpirlo , fa un passo verso di lui mentre la sua espressione vacua si rompe e inizia a deformarsi in preda a un dolore insostenibile. Sente l’Uchiha gridare qualcosa dietro di lui, non immaginava che riuscisse a seguirlo, deve essere tutto merito del Rinnegan...
Il bambino lo guarda ancora, ora confuso ma poi fa un altro sorriso privo di cattiveria, è lo stesso sorriso di Naruto...
“Perché riesci a fare così tanto per gli altri?!”
“Perché sono coloro che mi hanno salvato dall’inferno della solitudine...e hanno dato un senso alla mia esistenza”
La sua mano ha un fremito a quel ricordo, il suo cuore smette letteralmente di battere nel suo petto, totalmente oppresso.
Tu mi hai dato un senso...
Il bambino continua a guardarlo e a sorridere, la presa sulla spada scivola e si dissolve in sabbia mentre Gaara, sconfitto, cade sulle ginocchia, il volto una maschera di lacrime.
“Hai ragio-ne” singhiozza “Non posso... uccidere... Na-ruto-o”.
Piange, piange come un bambino, lascia che le lacrime si portino via tutta l’oppressione che ha avuto nella gola, nel petto, nella testa, ovunque, da quando ha scoperto la verità capendo cosa dovesse fare. Piange, piange e si maledice perché anche lui è un bastardo egoista ma non importa, non può farlo davvero. Piange ancora, le lacrime sul viso si mischiano alla neve, singhiozza e non soffoca i gemiti, si lascia depurare da quelle lacrime. Era nulla, era un corpo assassino che si muoveva per uccidere e basta prima che Naruto lo trovasse e gli desse un senso...  Era stato il suo raggio di sole, il suo unico raggio di sole, lo aveva reso felice quando il cielo era grigio e nessuno saprà mai quanto lo ha amato, quanto lo ama... Pensare di distruggerlo, di lasciare quel cielo grigio...
Quanto dolore.
Quanto sono stupido.
Una manina calda si posa sulla sua guancia raccogliendo le lacrime e lui spalanca gli occhi trovandosi il viso del bambino a pochi metri. Lo asciuga dalle lacrime con un sorriso dolce e triste come se avesse capito tutto, si abbandona a quel tocco caldo non riuscendo a crederci di aver sopportato tutto quel dolore fino a quel momento, non immaginava fosse così tanto.
“Dovete tornare indietro” parla il bambino con un tono innocente “Siete finiti nel posto sbagliato. Dovete tornare a casa” e sembra che abbia davvero capito tutto.
Lo guarda senza capire se provare riconoscenza, nostalgia, dolore, euforia...
“BAMBINO!” grida una voce facendolo sussultare e il biondo toglie la mano dalla sua guancia e girandosi verso la voce con un sorriso sorpreso.
“Uchiha-san!” grida felice.
Sasuke trattiene il respiro sentendo il proprio cognome mentre una consapevolezza lo costringe immobile, incapace di reagire.
“Bambino!” ripete la voce e questa volta la percepisce molto simile alla sua. Anche Gaara sembra pensarlo da come alza la testa, poi dagli alberi sbuca la figura di un ragazzo pieno di capelli arruffati in testa avvolto in una pulciosa coperta. Si guarda in giro confuso, il viso quasi del tutto nascosto dall’ammasso di capelli neri e quando vede il bambino corrergli incontro lo afferra per un braccio, forse con un po’ troppa forza.
“Dove sei stato?” lo sgrida “Perché mi hai lasciato solo?”
Una morsa di nostalgia chiude lo stomaco dell’Uchiha come se quel ricordo riaffiorasse nella sua mente, il ricordo di una vita passata che credeva di aver dimenticato.
Il bambino ride leggermente. “Ma allora mi vuoi bene!” trilla deliziato abbracciando poi l’Uchiha di slancio, aggrappandosi affettuosamente con una dolcezza tale che i due iniziarono a capire di essere degli intrusi.
“Andiamo a casa” dice l’Uchiha del passato scatenando una tristezza incredibile in Sasuke e una mancanza, la mancanza di Naruto.
“Sì!” risponde allegro il bambino iniziando ad incamminarsi dentro il bosco ma si gira con un ultimo sorriso e li saluta con la mano prima di sparire dietro il bosco.
Sul volto di Sasuke compare un sorriso triste.
Gaara si alza passandosi la mano sul viso per scacciare le ultime lacrime. “Dammi pure del patetico” dice piano con al voce rotta e roca dal pianto, ha la faccia completamente arrossata.
“Siamo patetici” lo corregge Sasuke “Ed è tutta colpa di Naruto”.
Alzano lo sguardo verso il cielo, ha smesso di nevicare ma resta comunque grigio, il silenzio è quasi assordante.
“Non abbiamo molto tempo” continua l’Uchiha.
“Lo so” ha una voce pietosa “La Coscienza è riuscita a prendere Naruto. E in ogni caso, non c’è più nulla che si possa fare”
Sasuke lo colpisce forte, con un pugno, e sente la spalla gridare in protesta ma ignora il dolore.
“Naruto non accetterebbe mai questa sconfitta!” ringhia il moro mentre Gaara porta una mano al punto leso “E abbiamo una soluzione”
“Avete?”
“Sì” si colpisce con un pugno al petto “Due ninja esperti sanno leggere nei cuori quando combattono. Quando l’ho colpito mentre era il Kyuubi ho letto nel suo cuore”.
“Qualsiasi cosa sarà inutile. La Coscienza non si fermerà finché non avrà tutta l’anima del bambino”
“E noi gliela porteremo!” prosegue imperterrito “Orochimaru mi ha insegnato a sciogliere il Sigillo del Diavolo e qual punto sigillerò ciò che resta dell’anima di Bambino dentro di me, poi la porterò alla Coscienza”.
“Sei stupido, Uchiha” ringhia a sua volta Gaara “Se unirai le vostre anime tu—“
“Non importa” ringhia Sasuke “Naruto mi ha fatto una promessa e so che la manterrà”.
Si guardano in cagnesco con il fiatone come se avessero appena combattuto, il primo a distogliere lo sguardo è Gaara. “Come intendi raggiungere la Coscienza? Io ero un jinchuuriki ma non ho comunque questa capacità. L’unico era il bambino...”
 “E sarà lui a portarmici” risponde “L’anima che sigillerò dentro di me mi guiderà”.
Silenzio.
“Procedi, allora”.
 
 
NDA. 
Avevo detto che mancava un capitolo? Scherzavo!
...
Non immaginavo di scrivere così tanto, nella mia testa tutto questo durava poco T_T ho capito che non so fare le misure, uf.
A me sembra che non succeda niente nel capitolo, però in effetti abbiamo Naruto che va dalla Coscienza, Kakashi che...muore, Gaara che tenta di portare a termine il piano ma capisce che non può, Sasuke che rivela la soluzione finale (anche se c’è un però...) e... sì, in effetti avete materiale su cui lavorare ^^
Che, a proposito, perché nello scorso capitolo così poche recensioni? :c
Va be’, se era una protesta per la morte di Iruka la capisco benissimo.
Ultima cooosa, ho scritto una storia rosssa (spam gratuito) e nel caso vi interessasse vedere quanta pena faccio a scrivere scene di sesso sarete i benvenuti  \(^3^)/
 
Ok, non vi scoccio più.
Al prossimo capitolo! (che si spera essere davvero l’ultimo xD)

 

   
 
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