Capitolo 14
Questioni
irrisolte
Erano passati dieci giorni
dall'avventura a Digiworld.
Meiko e gli altri erano
tornati a scuola, sembrava tutto tornato alla normalità. I ragazzi
avevano ripreso a studiare, il calcio, la musica, lo sport in
generale e a frequentare i loro partner.
Joe aveva ricevuto una
strigliata da Toshie, lei era al limite e pensava che il ragazzo non
l'amasse più e non sapeva come lasciarla. Takeru era tornato da
Misae, la loro relazione sembrava andare a gonfie vele. Yamato e Sora
uscivano insieme felicemente, passavano pomeriggi in sala prove e al
parco.
I fratelli Yagami avevano
entrambi un animo nero e cupo. Non sorridevano più.
Gennai non era ancora
tornato a Digiworld e passava dei pomeriggi con sua figlia, a
conoscersi e le parlava di Kumi, di quanto fosse felice della nascita
di Meiko e dei loro sogni insieme.
Daigo teneva Elecmon con
sé e parlavano molto anche loro. Gli aveva spiegato che erano
passati vent'anni, della magia dei Supremi e della morte di Kumi. Gli
altri Digiprescelti adulti erano tornati a casa loro, con la promessa
di rivedere presto i loro Digimon. A questo proposito Koushiro
lavorava alla base con gli altri agenti, il portale si era chiuso e
cercava di aprirlo di nuovo.
Mancava
un mese a Natale.
Joe stava già pensando al
regalo da fare a Toshie, navigava su Internet nelle pause di studio
insieme a Gomamon.
<< Oggi alle quattro
vedo Toshie >>.
Gomamon annuì. <<
Ti aspetterò qui >>.
Il ragazzo sembrava a
disagio. << Sai... pensavo di parlare a Toshie di te
>>.
<< Sei sicuro?! >>.
<< Sono stanco di
dirle bugie, di questo passo la perderò >>.
Il Digimon era a disagio.
<< E se... la mia presenza fosse troppo per lei?
>>.
<< La perderei
comunque >>.
<< Ci sto! >>,
gli diede una pacca sul braccio. << Non vedo l'ora di
vedere la
sua faccia! >>.
<< Guarda che non la
devi spaventare! Prima parlerò con lei in privato e poi ti
presenterò >>.
Gomamon divenne
pensieroso. << Quindi devo andare via dalla camera
>>.
Joe aggrottò le
sopracciglia. << Cioè? >>.
<< Quando parli in
privato con Toshie lo fai sempre quando sono nello spazio digitale
>>.
Il Digiprescelto divenne
rosso. << Non stavolta, basta che stai nascosto da
qualche
parte >>.
<< Okay! >>
Joe pensò che, a volte,
l'ingenuità dei Digimon fosse una vera salvezza.
Meiko
stava uscendo da
scuola per andare a fare una passeggiata con Gennai, posò le scarpe
nell'armadietto e si mise la cartella in spalla. Vide arrivare
Taichi, lui aveva l'armadietto più avanti del suo.
Aveva finito l'allenamento
e aveva ancora i capelli umidi dalla doccia.
<< Com'è andato?
>>, gli chiese.
Lui si girò a guardarla.
<< Ah ciao, non ti avevo vista. Bene >>.
Meiko sorrise. <<
Sono contenta >>.
<< Sei di buon umore
da quando... >>.
<< Be', sono al
sicuro ora, mi sono liberata dal peso del segreto anche con i miei
genitori e Gennai, cioè mio padre, è una bella persona. Sono felice
di stare con lui >>.
Lo guardò, un po' triste.
<< Tu invece sei sempre malinconico >>.
Taichi distolse lo sguardo
dalla ragazza. << No, va tutto bene >>.
Si avvicinò a lui. <<
È per... Sora? >>.
Il ragazzo fece un mezzo
sorriso amaro. << È così evidente? >>.
<< Sì >>.
<< Se te ne sei
accorta tu, figurati gli altri >>, chiuse lo sportello
con
forza, frustrato.
<< Senti... sono la
persona meno indicata per questi consigli. Però... forse dovresti
distrarti in qualche modo. Sora non è l'unica ragazza di questo
mondo >>.
Taichi rimase sorpreso
dalle parole di Meiko. Sembrava una persona nuova, forse era questa
la vera Meiko, con meno preoccupazioni e segreti era più rilassata,
sorrideva molto di più. Agumon gli aveva riferito che anche Meikumon
era molto più cordiale e carina.
Il ragazzo annuì. <<
Hai ragione. Cercherò di guardarmi attorno >>.
<< Bene. Io vado, ho
un appuntamento con Gennai >>. Lo salutò con la mano e
andò
via.
Taichi la guardò andare
via fino a scomparire. Meiko aveva ragione, era arrivato il momento
di chiudere con Sora, del tutto, e cercare qualcuna che l'amasse
davvero.
O almeno provarci.
<<
Ciao tesoro! >>.
Toshie abbracciò Joe, con
trasporto e gli diede un bacio.
Lui la prese per mano. <<
Vieni in camera, devo parlarti >>.
Il sorriso si spense sul
volto della ragazza, quella fastidiosa sensazione di stomaco la
invase e cominciò a pensare al peggio.
La portò in camera e la
fece sedere sul letto, le prese le mani e fece un grosso sospiro.
<< Toshie, io devo
dirti una cosa importante, te la tengo nascosta da troppo tempo
>>.
<< Lo sapevo >>.
Joe era confuso. <<
Tu lo sai? >>.
<< Certo che lo so!
>>. Mollò le mani del ragazzo, si alzò come una furia.
<<
Sei strano da settimane, sparisci e non so neanche dove vai! Lo
sapevi che mi tenevi nascosto qualcuno >>.
Il ragazzo scosse la
testa. << Mi dispiace avertelo nascosto, volevo essere
sicuro
che tu fossi pronta >>.
Toshie si sentì le mani
prudere e non riuscì a resistere. Gli diede uno schiaffo in pieno
viso.
Gomamon nascosto
nell'armadio guardava la scena a bocca aperta dallo shock.
Joe si toccò la guancia
dolorante. Un altro po' di forza e gli avrebbe lasciato il segno
delle cinque dita. << Va bene che ti ho mentito ma c'era
proprio bisogno di darmi uno schiaffo?! >>.
<< Ti meriti ben
altro traditore! Hai un'altra, come dovrei comportarmi?!
>>.
<< Un'altra? >>,
le fece eco lui. << Non ho un'altra! >>.
Toshie si calmò di colpo.
<< Ah no? Non mi stai lasciando? >>.
<< No! >>, Joe
si alzò anche lui e le cinse i fianchi con le braccia. <<
Io
ti ho mentito ma non come pensi tu >>.
<< Joe... Vuoi
spiegarti meglio? >>.
<< Quanto la fai
lunga! >>.
Gomamon uscì
dall'armadio, spalancando le ante. << Se facevamo a modo
mio
non te lo prendevi lo schiaffo! >>.
Toshie urlò e si appiattì
al muro.
<< Sono così
brutto? >>. Gomamon si guardò allo specchio, toccandosi
il
viso.
<< Cosa cavolo è?
>>, mormorò in preda al panico.
Joe si mise a ridere. <<
Era questo che ti tenevo nascosto. Lui è Gomamon, è il mio Digimon
>>.
Toshie ricordava benissimo
gli eventi successi a Tokyo quando ero ragazzina, non abitava nel
quartiere sequestrato da Vamdemon, però rammentava perfettamente
quelle creature strane che giravano per la città. Poi tutto era
sparito per qualche anno fino a che non era riapparsi per qualche
tempo e lei abitava a Odaiba da un paio di mesi. Aveva un vago
ricordo di otto ragazzi che avevano salvato il mondo da quelle
creature e mai avrebbe immaginato che Joe fosse uno di loro.
Gomamon si avvicinò a
Toshie. << Piacere mio >>.
<< È tutto qua? >>,
gli domandò lei. << Era solo questo che mi tenevi
nascosto?
>>.
Lui annuì, lei corse ad
abbracciarlo.
<< Amore perdonami
per quello schiaffo! >>.
<< Brava, scusati!
>>, esclamò Gomamon.
Toshie si abbassò
all'altezza del Digimon. << Be', sono felice di
conoscerti. Mi
piacerebbe conoscere la vostra storia >>.
<< Allora siediti
perché è lunga >>.
Misae
scese le scale di
casa sua, prese un cappotto al volo e uscì dalla porta. Abbracciò
Takeru e gli diede un bacio.
<< Sono anch’io
felice di vederti >>, rise lui.
Le prese la mano e
camminarono fino a prendere il bus per andare in centro. In quelle
due settimane non aveva detto niente alla ragazza del bacio con
Hikari, si sentiva un verme per quello che aveva fatto alle spalle di
Misae, non se la sentiva di farla soffrire.
L'ultima battaglia in cui
erano stati coinvolti aveva sentito un legame indissolubile con
Hikari, come se fossero legati da un filo per sempre. La luce e la
speranza erano qualità indivisibili, non esistevano l'una senza
l'altra. Era cosciente che per Hikari era una sofferenza vivere
quella situazione, non che per lui fosse da meno.
Girava con Misae, guardando
le vetrine, lei gli indicava alcuni vestiti e scarpe, facendo battute
sui regali di Natale.
Lo trascinò verso una
vetrina e gli indicò un vestito.
<< Mi piacerebbe
metterlo alla festa della scuola il mese prossimo! Magari mi faccio
fare un regalo in anticipo dai miei genitori >>.
<< Saresti benissimo
>>, disse lui.
<< Noi ci andiamo
insieme vero? >>, lo abbracciò mettendogli le braccia al
collo. Gli fece un gran sorriso.
Fu un attimo.
In quel sorriso vide
Hikari e si rese conto di quanto gli mancasse quel sorriso.
Lei non sorrideva più. E
glielo aveva portato via lui, il sorriso.
<< Mi dispiace Misae
>>, tolse le sue braccia dal collo e si allontanò da lei.
<<
Non posso continuare così >>.
Il volto della ragazza
cambiò espressione in un secondo. << Scusa?
>>.
<< Non amo te >>,
ammise.
<< Stai scherzando?!
>>, alzò le voci.
<< Non ce la faccio
a fingere ancora >>.
Le lacrime sgorgarono dagli occhi di
Misae. << È Hikari vero?! >>.
Takeru non disse niente,
il silenzio bastava.
Lei lo spintonò, con le
lacrime sulle guance. << Ti odio! >>.
Scappò via,
singhiozzando.
Takeru aveva un grande
senso di colpa per aver preso in giro Misae e allo stesso tempo uno
di liberazione per essersi tolto il peso dal cuore. Guardò
l'orologio, erano le sei e stava facendo buio.
Non gli restava che fare
una cosa.
Hikari
era seduta alla
scrivania, dove stava cercando di concentrarsi sui compiti di
matematica. Tailmon sonnecchiava sul letto, come un vero gatto.
Mordicchiava la matita, il
problema era difficile e la sua mente non era nel periodo più adatto
per impegnarsi in matematica.
Sentì suonare il
campanello ma non ci diede peso.
Sua madre bussò alla
porta.
<< Hikari, c'è
qualcuno per te >>.
Tailmon alzò la testa e
le orecchie, curiosa.
Hikari si mise una
vestaglia, era già in pigiama. Andò alla porta, chiedendosi chi
fosse alle sette di sera di un giorno scolastico.
<< Takeru >>,
sussurrò.
Se ne stava lì, al
freddo, con le mani in tasca.
<< Ho lasciato Misae
>>.
La ragazza sgranò gli
occhi. << Cosa? >>.
<< Io ti amo >>,
furono le sue uniche due parole. << Ho finto per troppo
tempo
>>.
Hikari era rimasta
immobile. << Tu sei pazzo >>.
Le prese le mani, erano
calde, in confronto alle sue ghiacciate. << Quando
combattevamo
contro Alphamon ho sentito... una connessione con te incredibile. Ti
ho sempre amata, non mi sono mai fatto avanti perché avevo paura. Ma
ho capito che ho ancora più paura di perderti >>.
Lei scosse la testa. <<
Takeru tu... >>.
<< Lo so. Ti ho
fatto del male, ho fatto del male a tutti, me compreso. Voglio te,
Hikari, solo te >>.
Takeru l'aveva guardata
negli occhi per tutto il tempo, senza mai staccarli.
In tutta risposta Hikari
lo baciò. La strinse a sé e rimasero a baciarsi al freddo, fuori
dalla porta, lei in vestaglia con un pigiama rosa e lui un pezzo di
ghiaccio.
Taichi osservava con
Tailmon e Agumon la scena.
<< Devo farmi i
fatti miei? >>.
I due Digimon annuirono.
<< Hikari chi è
alla porta? Fa freddo! >>, tuonò il signor Yagami,
alzandosi
dal divano per andare dalla figlia.
Taichi guardò la sorella
stretta in un abbraccio a baciarsi con Takeru.
<< Ehi papà! Ci
facciamo una partita a carte? Magari due... >>, guardò la
coppia, << Anche tre! >>.
Yamato
stava strimpellando
un nuovo pezzo alla chitarra, in camera sua, la stava facendo
ascoltare a Sora. Lei teneva il ritmo battendo la mano sulla gamba.
<< Ti piace? >>,
le chiese, posando la chitarra a terra e avvicinandosi alla ragazza.
<< Molto! La trovo
orecchiabile >>.
<< Allora la suonerò
al prossimo concerto, la dedicherò a te >>, le sorrise.
<< Grazie >>,
disse lei, dandogli un bacio
Lui la strinse durante il
bacio, sempre più vicino.
<< Yamato... >>.
Lui allentò la presa. <<
Scusa, so come le pensi >>.
<< È ancora presto
>>, gli diede un bacio in fronte. << Ora
devo andare, si
sta facendo tardi >>.
<< Ti accompagno >>.
<< So cavarmela da
sola, Yamato >>, disse lei uscendo dalla camera per
riprendere
la giacca. << E poi tuo padre vorrà la cena in tavola
>>.
<< Vuoi fermarti?
>>.
<< Questa domenica
magari, durante la settimana conviene andare a letto presto
>>,
si chiuse i bottoni della giacca.
Yamato si appoggiò al
muro. << Sora... perché non parli più con Taichi?
>>.
La domanda fece bloccare
la ragazza, la sciarpa cadde per terra. Lui gliela raccolse e
gliela diede.
<< Non è vero >>,
balbettò lei.
<< C'è qualcosa che
non mi dici? >>.
<< No >>,
mentì lei.
<< A me pare che lui
non ti rivolga più la parola dall'ultima volta che siamo stati a
Digiworld >>.
<< Avrà altre cose
per la testa >>.
Yamato capì che non
avrebbe ottenuto altro. << Certo >>.
Lei si avvicinò e lo
strinse in un abbraccio, forse per colmare il senso di colpa che la
bugia le aveva creato. Taichi, il suo migliore amico, non la guardava
neanche in faccia e teneva un rapporto amichevole con Yamato.
Perché non con lei?
Perché a Yamato non dava nessuna colpa?
La verità è che la
colpa era di Taichi, lui lo sapeva e preferiva smettere di parlare a
Sora, che aveva scelto, piuttosto che a Yamato, lui si era fatto
avanti.
Si diedero un lungo bacio
e lei uscì dalla porta.
<< A domani amore
>>.
La
mattina dopo Takeru e
Hikari entrarono nel parco della scuola mano nella mano. Il ragazzo
aveva il raffreddore e starnutiva di continuo, facendo ridere Hikari.
Lui s’incantava a ogni
risata. Finalmente era tornata se stessa.
Gli amici li guardarono
abbracciarsi e baciarsi, chi tra lo sconvolto e chi la sorpresa.
<< Che miracolo >>,
commentò Mimi, soddisfatta.
<< E tu non hai
niente da dire? >>, scherzò Koushiro.
<< Niente, proprio
nulla >>, rispose ridendo Taichi.
Meiko raggiunse il
gruppetto, guardando Takeru e Hikari.
<< Sono carini
insieme >>, rise lei.
<< Molto >>,
concordò Sora.
Yamato batté una mano
sulla spalla dell'amico. << Che effetto fa vedere la tua
sorellina baciata dal mio fratellino? >>.
<< Spiritoso >>.
Taichi rispose al colpo ridendo.
Sora fece finta di niente,
ma quanto la feriva quell’indifferenza.
La campanella suonò e la
neo coppia riuscì finalmente a staccarsi per andare in classe. Anche
gli altri entrarono, prendendo le cose dall'armadietto.
<< Sono felice per
quei due >>, disse Meiko a Taichi.
<< Anch’io. Be',
non mi fa piacere vedere la mia sorellina... >>.
<< Grande? >>.
Meiko si avvicinò.
<< Credo sia questo
>>.
La ragazza fece spallucce.
<< Tutti dobbiamo crescere no? >>.
Taichi vide un sorriso che
le illuminava il volto. Meiko era veramente carina, l'aveva già
pensato ma da quando era felice sembrava un fiore sbocciato.
Meiko fece per andarsene.
<< Meiko >>.
Si girò a guardarlo. <<
Sì? >>.
<< Vuoi uscire con
me domani? >>.
Angolo autrice!
Salve lettori!
Questo
capitolo è un ponte tra la prima e la seconda parte della storia.
Finalmente quei due si
sono chiariti, Joe ha rivelato a Toshie l'esistenza di Gomamon e tra
Yamato e Sora c'è qualche nube nera.
Meiko uscirà con Taichi?
Alla prossima!
PS= Non mi fa sistemare il problema della spazio tra un paragrafo e un altro all'inizio! Appena riesco la sistemo!