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Autore: Lovy91    31/01/2016    1 recensioni
Dopo la comparsa di Alphamon i Digiprescelti si rendono conto che una nuova minaccia arriva da Digiworld. La nuova Digiprescelta Meiko con il suo Digimon entrano a far parte del gruppo e Taichi pensa che la nuova ragazza sia veramente strana... oltre che carina. Com'è carina Sora. Ma anche Yamato pensa che Sora sia carina.
Gli otto digiprescelti sono alle prese con la vita adulta e il rapporto con i Digimon è destinato a cambiare. Inoltre anche nel gruppo le cose non sono più le stesse...
Non saranno solo le battaglie digitale ad essere combattute...
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: TK/Kari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14


Questioni irrisolte



Erano passati dieci giorni dall'avventura a Digiworld.
Meiko e gli altri erano tornati a scuola, sembrava tutto tornato alla normalità. I ragazzi avevano ripreso a studiare, il calcio, la musica, lo sport in generale e a frequentare i loro partner.
Joe aveva ricevuto una strigliata da Toshie, lei era al limite e pensava che il ragazzo non l'amasse più e non sapeva come lasciarla. Takeru era tornato da Misae, la loro relazione sembrava andare a gonfie vele. Yamato e Sora uscivano insieme felicemente, passavano pomeriggi in sala prove e al parco.
I fratelli Yagami avevano entrambi un animo nero e cupo. Non sorridevano più.
Gennai non era ancora tornato a Digiworld e passava dei pomeriggi con sua figlia, a conoscersi e le parlava di Kumi, di quanto fosse felice della nascita di Meiko e dei loro sogni insieme.
Daigo teneva Elecmon con sé e parlavano molto anche loro. Gli aveva spiegato che erano passati vent'anni, della magia dei Supremi e della morte di Kumi. Gli altri Digiprescelti adulti erano tornati a casa loro, con la promessa di rivedere presto i loro Digimon. A questo proposito Koushiro lavorava alla base con gli altri agenti, il portale si era chiuso e cercava di aprirlo di nuovo.

Mancava un mese a Natale.
Joe stava già pensando al regalo da fare a Toshie, navigava su Internet nelle pause di studio insieme a Gomamon.
<< Oggi alle quattro vedo Toshie >>.
Gomamon annuì. << Ti aspetterò qui >>.
Il ragazzo sembrava a disagio. << Sai... pensavo di parlare a Toshie di te >>.
<< Sei sicuro?! >>.
<< Sono stanco di dirle bugie, di questo passo la perderò >>.
Il Digimon era a disagio. << E se... la mia presenza fosse troppo per lei? >>.
<< La perderei comunque >>.
<< Ci sto! >>, gli diede una pacca sul braccio. << Non vedo l'ora di vedere la sua faccia! >>.
<< Guarda che non la devi spaventare! Prima parlerò con lei in privato e poi ti presenterò >>.
Gomamon divenne pensieroso. << Quindi devo andare via dalla camera >>.
Joe aggrottò le sopracciglia. << Cioè? >>.
<< Quando parli in privato con Toshie lo fai sempre quando sono nello spazio digitale >>.
Il Digiprescelto divenne rosso. << Non stavolta, basta che stai nascosto da qualche parte >>.
<< Okay! >>
Joe pensò che, a volte, l'ingenuità dei Digimon fosse una vera salvezza.


Meiko stava uscendo da scuola per andare a fare una passeggiata con Gennai, posò le scarpe nell'armadietto e si mise la cartella in spalla. Vide arrivare Taichi, lui aveva l'armadietto più avanti del suo.
Aveva finito l'allenamento e aveva ancora i capelli umidi dalla doccia.
<< Com'è andato? >>, gli chiese.
Lui si girò a guardarla. << Ah ciao, non ti avevo vista. Bene >>.
Meiko sorrise. << Sono contenta >>.
<< Sei di buon umore da quando... >>.
<< Be', sono al sicuro ora, mi sono liberata dal peso del segreto anche con i miei genitori e Gennai, cioè mio padre, è una bella persona. Sono felice di stare con lui >>.
Lo guardò, un po' triste. << Tu invece sei sempre malinconico >>.
Taichi distolse lo sguardo dalla ragazza. << No, va tutto bene >>.
Si avvicinò a lui. << È per... Sora? >>.
Il ragazzo fece un mezzo sorriso amaro. << È così evidente? >>.
<< Sì >>.
<< Se te ne sei accorta tu, figurati gli altri >>, chiuse lo sportello con forza, frustrato.
<< Senti... sono la persona meno indicata per questi consigli. Però... forse dovresti distrarti in qualche modo. Sora non è l'unica ragazza di questo mondo >>.
Taichi rimase sorpreso dalle parole di Meiko. Sembrava una persona nuova, forse era questa la vera Meiko, con meno preoccupazioni e segreti era più rilassata, sorrideva molto di più. Agumon gli aveva riferito che anche Meikumon era molto più cordiale e carina.
Il ragazzo annuì. << Hai ragione. Cercherò di guardarmi attorno >>.
<< Bene. Io vado, ho un appuntamento con Gennai >>. Lo salutò con la mano e andò via.
Taichi la guardò andare via fino a scomparire. Meiko aveva ragione, era arrivato il momento di chiudere con Sora, del tutto, e cercare qualcuna che l'amasse davvero.
O almeno provarci.


<< Ciao tesoro! >>.
Toshie abbracciò Joe, con trasporto e gli diede un bacio.
Lui la prese per mano. << Vieni in camera, devo parlarti >>.
Il sorriso si spense sul volto della ragazza, quella fastidiosa sensazione di stomaco la invase e cominciò a pensare al peggio.
La portò in camera e la fece sedere sul letto, le prese le mani e fece un grosso sospiro.
<< Toshie, io devo dirti una cosa importante, te la tengo nascosta da troppo tempo >>.
<< Lo sapevo >>.
Joe era confuso. << Tu lo sai? >>.
<< Certo che lo so! >>. Mollò le mani del ragazzo, si alzò come una furia. << Sei strano da settimane, sparisci e non so neanche dove vai! Lo sapevi che mi tenevi nascosto qualcuno >>.
Il ragazzo scosse la testa. << Mi dispiace avertelo nascosto, volevo essere sicuro che tu fossi pronta >>.
Toshie si sentì le mani prudere e non riuscì a resistere. Gli diede uno schiaffo in pieno viso.
Gomamon nascosto nell'armadio guardava la scena a bocca aperta dallo shock.
Joe si toccò la guancia dolorante. Un altro po' di forza e gli avrebbe lasciato il segno delle cinque dita. << Va bene che ti ho mentito ma c'era proprio bisogno di darmi uno schiaffo?! >>.
<< Ti meriti ben altro traditore! Hai un'altra, come dovrei comportarmi?! >>.
<< Un'altra? >>, le fece eco lui. << Non ho un'altra! >>.
Toshie si calmò di colpo. << Ah no? Non mi stai lasciando? >>.
<< No! >>, Joe si alzò anche lui e le cinse i fianchi con le braccia. << Io ti ho mentito ma non come pensi tu >>.
<< Joe... Vuoi spiegarti meglio? >>.
<< Quanto la fai lunga! >>.
Gomamon uscì dall'armadio, spalancando le ante. << Se facevamo a modo mio non te lo prendevi lo schiaffo! >>.
Toshie urlò e si appiattì al muro.
<< Sono così brutto? >>. Gomamon si guardò allo specchio, toccandosi il viso.
<< Cosa cavolo è? >>, mormorò in preda al panico.
Joe si mise a ridere. << Era questo che ti tenevo nascosto. Lui è Gomamon, è il mio Digimon >>.
Toshie ricordava benissimo gli eventi successi a Tokyo quando ero ragazzina, non abitava nel quartiere sequestrato da Vamdemon, però rammentava perfettamente quelle creature strane che giravano per la città. Poi tutto era sparito per qualche anno fino a che non era riapparsi per qualche tempo e lei abitava a Odaiba da un paio di mesi. Aveva un vago ricordo di otto ragazzi che avevano salvato il mondo da quelle creature e mai avrebbe immaginato che Joe fosse uno di loro.
Gomamon si avvicinò a Toshie. << Piacere mio >>.
<< È tutto qua? >>, gli domandò lei. << Era solo questo che mi tenevi nascosto? >>.
Lui annuì, lei corse ad abbracciarlo.
<< Amore perdonami per quello schiaffo! >>.
<< Brava, scusati! >>, esclamò Gomamon.
Toshie si abbassò all'altezza del Digimon. << Be', sono felice di conoscerti. Mi piacerebbe conoscere la vostra storia >>.
<< Allora siediti perché è lunga >>.


Misae scese le scale di casa sua, prese un cappotto al volo e uscì dalla porta. Abbracciò Takeru e gli diede un bacio.
<< Sono anch’io felice di vederti >>, rise lui.
Le prese la mano e camminarono fino a prendere il bus per andare in centro. In quelle due settimane non aveva detto niente alla ragazza del bacio con Hikari, si sentiva un verme per quello che aveva fatto alle spalle di Misae, non se la sentiva di farla soffrire.
L'ultima battaglia in cui erano stati coinvolti aveva sentito un legame indissolubile con Hikari, come se fossero legati da un filo per sempre. La luce e la speranza erano qualità indivisibili, non esistevano l'una senza l'altra. Era cosciente che per Hikari era una sofferenza vivere quella situazione, non che per lui fosse da meno.
Girava con Misae, guardando le vetrine, lei gli indicava alcuni vestiti e scarpe, facendo battute sui regali di Natale.
Lo trascinò verso una vetrina e gli indicò un vestito.
<< Mi piacerebbe metterlo alla festa della scuola il mese prossimo! Magari mi faccio fare un regalo in anticipo dai miei genitori >>.
<< Saresti benissimo >>, disse lui.
<< Noi ci andiamo insieme vero? >>, lo abbracciò mettendogli le braccia al collo. Gli fece un gran sorriso.
Fu un attimo.
In quel sorriso vide Hikari e si rese conto di quanto gli mancasse quel sorriso.
Lei non sorrideva più. E glielo aveva portato via lui, il sorriso.
<< Mi dispiace Misae >>, tolse le sue braccia dal collo e si allontanò da lei. << Non posso continuare così >>.
Il volto della ragazza cambiò espressione in un secondo. << Scusa? >>.
<< Non amo te >>, ammise.
<< Stai scherzando?! >>, alzò le voci.
<< Non ce la faccio a fingere ancora >>.
Le lacrime sgorgarono dagli occhi di Misae. << È Hikari vero?! >>.
Takeru non disse niente, il silenzio bastava.
Lei lo spintonò, con le lacrime sulle guance. << Ti odio! >>.
Scappò via, singhiozzando.
Takeru aveva un grande senso di colpa per aver preso in giro Misae e allo stesso tempo uno di liberazione per essersi tolto il peso dal cuore. Guardò l'orologio, erano le sei e stava facendo buio.
Non gli restava che fare una cosa.


Hikari era seduta alla scrivania, dove stava cercando di concentrarsi sui compiti di matematica. Tailmon sonnecchiava sul letto, come un vero gatto.
Mordicchiava la matita, il problema era difficile e la sua mente non era nel periodo più adatto per impegnarsi in matematica.
Sentì suonare il campanello ma non ci diede peso.
Sua madre bussò alla porta.
<< Hikari, c'è qualcuno per te >>.
Tailmon alzò la testa e le orecchie, curiosa.
Hikari si mise una vestaglia, era già in pigiama. Andò alla porta, chiedendosi chi fosse alle sette di sera di un giorno scolastico.
<< Takeru >>, sussurrò.
Se ne stava lì, al freddo, con le mani in tasca.
<< Ho lasciato Misae >>.
La ragazza sgranò gli occhi. << Cosa? >>.
<< Io ti amo >>, furono le sue uniche due parole. << Ho finto per troppo tempo >>.
Hikari era rimasta immobile. << Tu sei pazzo >>.
Le prese le mani, erano calde, in confronto alle sue ghiacciate. << Quando combattevamo contro Alphamon ho sentito... una connessione con te incredibile. Ti ho sempre amata, non mi sono mai fatto avanti perché avevo paura. Ma ho capito che ho ancora più paura di perderti >>.
Lei scosse la testa. << Takeru tu... >>.
<< Lo so. Ti ho fatto del male, ho fatto del male a tutti, me compreso. Voglio te, Hikari, solo te >>.
Takeru l'aveva guardata negli occhi per tutto il tempo, senza mai staccarli.
In tutta risposta Hikari lo baciò. La strinse a sé e rimasero a baciarsi al freddo, fuori dalla porta, lei in vestaglia con un pigiama rosa e lui un pezzo di ghiaccio.
Taichi osservava con Tailmon e Agumon la scena.
<< Devo farmi i fatti miei? >>.
I due Digimon annuirono.
<< Hikari chi è alla porta? Fa freddo! >>, tuonò il signor Yagami, alzandosi dal divano per andare dalla figlia.
Taichi guardò la sorella stretta in un abbraccio a baciarsi con Takeru.
<< Ehi papà! Ci facciamo una partita a carte? Magari due... >>, guardò la coppia, << Anche tre! >>.


Yamato stava strimpellando un nuovo pezzo alla chitarra, in camera sua, la stava facendo ascoltare a Sora. Lei teneva il ritmo battendo la mano sulla gamba.
<< Ti piace? >>, le chiese, posando la chitarra a terra e avvicinandosi alla ragazza.
<< Molto! La trovo orecchiabile >>.
<< Allora la suonerò al prossimo concerto, la dedicherò a te >>, le sorrise.
<< Grazie >>, disse lei, dandogli un bacio
Lui la strinse durante il bacio, sempre più vicino.
<< Yamato... >>.
Lui allentò la presa. << Scusa, so come le pensi >>.
<< È ancora presto >>, gli diede un bacio in fronte. << Ora devo andare, si sta facendo tardi >>.
<< Ti accompagno >>.
<< So cavarmela da sola, Yamato >>, disse lei uscendo dalla camera per riprendere la giacca. << E poi tuo padre vorrà la cena in tavola >>.
<< Vuoi fermarti? >>.
<< Questa domenica magari, durante la settimana conviene andare a letto presto >>, si chiuse i bottoni della giacca.
Yamato si appoggiò al muro. << Sora... perché non parli più con Taichi? >>.
La domanda fece bloccare la ragazza, la sciarpa cadde per terra. Lui gliela raccolse e gliela diede.
<< Non è vero >>, balbettò lei.
<< C'è qualcosa che non mi dici? >>.
<< No >>, mentì lei.
<< A me pare che lui non ti rivolga più la parola dall'ultima volta che siamo stati a Digiworld >>.
<< Avrà altre cose per la testa >>.
Yamato capì che non avrebbe ottenuto altro. << Certo >>.
Lei si avvicinò e lo strinse in un abbraccio, forse per colmare il senso di colpa che la bugia le aveva creato. Taichi, il suo migliore amico, non la guardava neanche in faccia e teneva un rapporto amichevole con Yamato.
Perché non con lei? Perché a Yamato non dava nessuna colpa?
La verità è che la colpa era di Taichi, lui lo sapeva e preferiva smettere di parlare a Sora, che aveva scelto, piuttosto che a Yamato, lui si era fatto avanti.
Si diedero un lungo bacio e lei uscì dalla porta.
<< A domani amore >>.


La mattina dopo Takeru e Hikari entrarono nel parco della scuola mano nella mano. Il ragazzo aveva il raffreddore e starnutiva di continuo, facendo ridere Hikari.
Lui s’incantava a ogni risata. Finalmente era tornata se stessa.
Gli amici li guardarono abbracciarsi e baciarsi, chi tra lo sconvolto e chi la sorpresa.
<< Che miracolo >>, commentò Mimi, soddisfatta.
<< E tu non hai niente da dire? >>, scherzò Koushiro.
<< Niente, proprio nulla >>, rispose ridendo Taichi.
Meiko raggiunse il gruppetto, guardando Takeru e Hikari.
<< Sono carini insieme >>, rise lei.
<< Molto >>, concordò Sora.
Yamato batté una mano sulla spalla dell'amico. << Che effetto fa vedere la tua sorellina baciata dal mio fratellino? >>.
<< Spiritoso >>. Taichi rispose al colpo ridendo.
Sora fece finta di niente, ma quanto la feriva quell’indifferenza.
La campanella suonò e la neo coppia riuscì finalmente a staccarsi per andare in classe. Anche gli altri entrarono, prendendo le cose dall'armadietto.
<< Sono felice per quei due >>, disse Meiko a Taichi.
<< Anch’io. Be', non mi fa piacere vedere la mia sorellina... >>.
<< Grande? >>. Meiko si avvicinò.
<< Credo sia questo >>.
La ragazza fece spallucce. << Tutti dobbiamo crescere no? >>.
Taichi vide un sorriso che le illuminava il volto. Meiko era veramente carina, l'aveva già pensato ma da quando era felice sembrava un fiore sbocciato.
Meiko fece per andarsene.
<< Meiko >>.
Si girò a guardarlo. << Sì? >>.
<< Vuoi uscire con me domani? >>.


Angolo autrice!


Salve lettori!
Questo capitolo è un ponte tra la prima e la seconda parte della storia.
Finalmente quei due si sono chiariti, Joe ha rivelato a Toshie l'esistenza di Gomamon e tra Yamato e Sora c'è qualche nube nera.
Meiko uscirà con Taichi?
Alla prossima! PS= Non mi fa sistemare il problema della spazio tra un paragrafo e un altro all'inizio! Appena riesco la sistemo!











   
 
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