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Autore: katyjolinar    01/02/2016    0 recensioni
Seguito di "Il veleno del Pungolo Orrendo". Moccicoso ha 5 anni, ora, e vive una vita normale, esattamente come i suoi coetanei. Questa è la storia di come crescerà e diventerà un uomo, seguito e amato dai suoi vecchi amici e dalla sua famiglia, senza mai dimenticare le tradizioni vichinghe.
Genere: Fantasy, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Moccicoso, Testa Bruta, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il veleno del Pungolo Orrendo'
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I giorni seguenti, le due neomamme vennero seguite molto, per concedere loro di riprendersi dopo il lungo travaglio.
Hiccup, nonostante la casa fosse pronta per trasferircisi insieme alla moglie e i due bambini, decise di aspettare ancora, e rimandò il trasloco alla fine dell'estate.
E, oltre a ciò, il giovane riferì al padre la decisione che aveva preso in sua vece riguardo il fidanzamento tra Sjöfn e Finn, cosa che l'uomo accettò di buon grado, iniziando subito a preparare tutto per il matrimonio imminente.
Per questo, in casa Haddock, i giorni che seguirono la nascita dei tre bambini ci fu molta confusione: tutti vennero coinvolti nei preparativi, nei limiti delle loro possibilità, persino i draghi fecero la loro parte, dando una mano nel trasporto del materiale più pesante; tutti tranne il vecchio Zannacurva.
L'Incubo Orrendo era ormai vecchio, non reggeva più lunghi voli e non era più in grado di lavorare con i ritmi che aveva una volta. Per questo Moccicoso aveva deciso di mandarlo in pensione, pur tenendolo in casa per la compagnia.
Il vecchio drago passava le giornate vicino alla capanna, o accovacciato nella sua cuccia, in casa, e si lasciava fare qualunque cosa dalle bambine del suo primo Cavaliere, e, da quando erano nati Arwen, Hiccup jr e Skađi, era diventato il loro babysitter, e vegliava su di loro, stando attento che non prendessero freddo o non si facessero male quando le madri li mettevano a dormire nella sua cuccia con lui.
Quel pomeriggio non faceva eccezione. L'animale era accucciato al suo posto, e i tre bambini erano sistemati vicino a lui.
I piccoli avevano appena compiuto un mese. Arwen era allegra e giocosa, come la mamma, e testarda come il papà. Hiccup jr e Skađi erano più riflessivi, caratteristica che avevano preso dal padre, ma particolarmente curiosi; dalla mamma avevano ereditato l'impulsività, che saltuariamente mostravano, e la propensione alla violenza, come reazione a un torto subito.
In quel momento erano tutti e tre svegli, attenti a ciò che succedeva loro intorno; Astrid e Testa Bruta erano impegnate nella realizzazione dell'abito nuziale di Sjöfn, che quest'ultima stava provando, ferma, in piedi, in mezzo alla stanza.
"Mi sembra perfetto." commentò la più anziana, osservando la figlia e girandole attorno per aggiustarle le pieghe fuori posto.
"Ma... Non si può fare una scollatura più ampia?" propose la sposa, lisciandosi il corsetto.
"Vuoi far venire un infarto a papà?" intervenne Astrid, allontanandosi di un passo per osservarla nell'insieme.
"Mica devo piacere a papà, devo piacere a Finn." si lamentò Sjöfn, alzando gli occhi al cielo.
In quel momento la porta si aprì, e Testa di Tufo entrò, andando a posare della legna vicino al focolare e poi osservando la nipote prossima al matrimonio. 
"Wow! Tesoro, sei uno schianto!" commentò il vecchio, abbracciandola.
"Grazie, nonno." lo ringraziò lei "Però non mi convince la scollatura..."
"Se vuoi la modifico." propose il biondo, allontanandosi e prendendo tutte le misure a mente "Ti va bene una cosa tipo il vestito che aveva Astrid? Questo, in effetti, mi sembra troppo accollato..."
"Sì!" esclamò la bruna "Sei grande, nonno! È perfetto!"
"Papà... Non ti sembra di esagerare?" lo rimproverò Testa Bruta, sospirando rassegnata.
"Per le mie bellissime nipotine faccio questo ed altro." ammise l'uomo, voltandosi verso la cuccia di Zannacurva "A proposito di nipoti..."
Si abbassò, sedendosi di fronte ai tre neonati, e posò un bacio sulla fronte di ciascuno di loro, mettendosi poi a giocare con i gemelli, che gli avevano afferrato i capelli e avevano preso a tirarglieli, ridendo divertiti.
Arwen li guardò per un minuto e, volendo unirsi ai giochi, ma venendo ignorata dal nonno, ad un certo punto lanciò un urlo arrabbiato, attirando la sua attenzione e riservandogli un'occhiataccia offesa.
"Oh, dai, non fare così! Lo sai che voglio tanto bene anche a te!" esclamò l'uomo, prendendo anche lei e coinvolgendola nel gioco.
Zannacurva li osservò, sbuffando sereno, e fece più spazio nella cuccia per lasciare giocare i quattro, poi poggiò la testa sotto l'ala, in una posizione comoda,  e chiuse gli occhi, addormentandosi subito, nonostante la confusione.
I giochi continuarono, mentre le tre donne riordinavano tutto e preparavano per la cena, poiché a momenti sarebbero tornati i capofamiglia e le altre ragazze di casa.
I due uomini non tardarono ad arrivare e, per prima cosa, baciarono le rispettive consorti, per poi dedicarsi anche loro ai figli, appena questi ultimi richiesero la loro attenzione.
Moccicoso strinse la figlioletta, riempiendola di baci e di coccole, e poi si rivolse al vecchio drago, che si era tirato su con aria stanca.
"Vuoi uscire a prendere aria, amico mio?" chiese.
Il drago fece un verso debole, andando alla porta e uscendo nel cortile davanti a casa, infine si accovacciò, mentre Sdentato si avvicinava cauto e gli annusa il muso.
"Che strano..." commentò Hiccup, osservando che anche Tempestosa e Vomito e Rutto stavano facendo lo stesso, seguendo Sdentato "Non li ho mai visti comportarsi così."
"Hai ragione, è strano..." ammise il moro.
Terminata la processione, Sdentato si avvicinò ai due uomini, spingendo Moccicoso verso Zannacurva, che si avvicinò,  seppur confuso dallo strano comportamento degli animali.
L'Incubo Orrendo fece un verso debole, mentre il moro gli poggiava una mano sul muso.
"Cosa vuoi dirmi, amico mio?" chiese, mentre il rettile faceva le fusa, accovacciandosi e mettendosi più comodo, per poi chiudere gli occhi.
A quel punto il Furia Buia spinse via l'uomo, mettendosi in mezzo ai due, come a voler proteggere Moccicoso da qualcosa che stava per succedere.
E, cogliendo tutti di sorpresa, Zannacurva prese improvvisamente fuoco. Ma non era il solito fuoco, era più intenso, quasi un'esplosione. E, come era iniziato, l'incendio finì.
Però, al posto dell'enorme drago, erano rimaste solo delle candide ossa, su un'impronta scura sul pavimento. Moccicoso si avvicinò, shockato, stringendo la figlia, la quale si era aggrappata alla sua casacca, e si abbassò, osservando ciò che era rimasto del suo vecchio fidato amico.
"Cosa... lui..." balbettò, tirandosi su di nuovo.
"È morto, papà..." concluse Hiccup "Credo che abbia voluto salutarti, prima di andarsene..."
Il moro annuì, dando una pacca a Sdentato, che stava facendo le fusa, come a rassicurarlo.
Poco dopo rientrarono; l'uomo lanciò uno sguardo alla moglie e andò a sedersi al suo posto, triste, lasciandosi stringere dalla piccola Arwen. Testa Bruta mollò ciò che stava facendo e si avvicinò al compagno, per poi abbracciarlo.
Moccicoso non riuscì a tenersi a lungo, e dopo qualche minuto prese a singhiozzare a dirotto, senza riuscire a smettere, continuando finché le lacrime non si esaurirono da sole. Hiccup, Astrid, Testa di Tufo e le ragazze si raccolsero attorno alla coppia, partecipando al lutto del capofamiglia, che non aveva perso solo il suo primo drago, ma anche il suo migliore amico e compagno fidato.
Quando si fu calmato, il moro restituì Arwen alla moglie e si alzò in piedi, asciugandosi gli occhi e raddrizzando le spalle.
Doveva andare avanti, anche se Zannacurva non era più al suo fianco.
Ma sapeva di non essere solo, c'era la sua famiglia a sostenerlo, e questo era l'importante.
   
 
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