Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: mimetose    02/02/2016    5 recensioni
Luna voleva davvero bene ai suoi fratelli, anche se non lo dava a vedere, erano l'unica luce in quella famiglia di tenebre, le uniche persone su cui poteva contare, soprattutto Sirius, che l'aveva sempre aiutata in tutto e per tutto sin dal giorno in cui erano nati; era lui la persona che si prendeva sempre le colpe al posto suo, lui quello che cercava di tirarla su di morale con le sue battute, lui quello che le portava il cibo in camera quando era in punizione, lui, la parte migliore di lei. Adorava guardare quei suoi occhi grigi così simili ai suoi e perdersi in quello sguardo. Molti potrebbero definire Sirius un ragazzino vanitoso e pieno di sè che pensa solo a se stesso, anche se doveva ammettere che un po' vanitoso lo era dato che passava più tempo, lui, davanti allo specchio di tutti i Black messi insieme, ma secondo lei questo non era un difetto. Il sapersi apprezzare è una cosa che non tutti posso esibire.
*
Questo è solo l'approfondimento di una ff di cui pubblicherò il primo capitolo sabato 30/01. L'altra si svolgerà al settimo anno dei nostri amati Malandrini.
Genere: Generale, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Malandrini'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L'AMORE E' CIECO. L'AMICIZIA CHIUDE GLI OCCHI.
-Black's twins-
Prima di tutto grazie di aver aperto questa storia. Prima di lasciarvi alla lettura devo dirvi che avevo già pubblicato i primi 4/5 capitoli di questa storia ma l'improvviso arrivo di un idea mi ha fatto ricominciare da capo...quindi se trovate qualche parte che avete già letto non preoccupatevi, sono sempre io.
Buona Lettura:)

Luna era in camera sua a prepararsi perchè quel giorno sarebbero arrivati gli zii con le sue amate cugine. Fosse per lei, sarebbe rimasta in pigiama, ma, se non voleva che la sua testa finisse sulla parete come quelli degli innumerevoli elfi domestici, doveva vestirsi elegantemente. Avrebbe preferito indossare i vestiti di Sirius invece che quella stupida gonna, ma non poteva fare altrimenti perciò si accontentò.
Fece per dirigersi verso la porta che questa si spalancò ed apparvero Sirius e Regulus, anche loro vestiti elegantemente.
" 'Giorno Sir. 'Giorno, Reg..." disse lei con un bel sorriso.
"Ciao Luna, guarda cosa ha trovato Regulus..." disse Sirius porgendole un sacchettino che sembrava contenere qualcosa di bianco.
"Uova di Knarl" spiegò Sirius con un ghigno in volto. "Ho sentito dire che creano un prurito insopportabile se ingoiate...e siccome oggi abbiamo ospiti..."
"Oddio, Sirius! E' un idea fantastica!" esclamò Luna con lo stesso bagliore negli occhi che aveva quando doveva attuare un piano per uno scherzo. "Dove gli hai trovati, Reg?"
"In cantina, c'è un nido..." rispose, felice di aver aiutato in qualcosa.
"Manca poco al loro arrivo...sarà meglio sbrigarsi...allora, tu, Regulus, andrai a distrarre i nostri genitori e io libererò la strada a Sirius che aggiungerà le uova di Knarl al cibo...va bene?" disse Luna in tono autoritario. Era sempre così: Sirius che pensava lo scherzo, Regulus che trovava il materiale e lei che progettava il piano ed affidava i vari ruoli.
"Ehm...come devo distrarli?" chiese incerto Regulus.
"Non so...mettiti a fare le capriole o parla loro di quanto sia interessante torturare i Babbani..." rispose Sirius alzando le spalle.
"Come volete...". Detto questo si girò e si diresse al piano di sotto. 
"Dai, andiamo..." disse Luna tirando Sirius per un braccio, e questo la seguì senza farselo ripetere.
Luna voleva davvero bene i suoi fratelli, anche se non lo dava a vedere, erano l'unica luce in quella famiglia di tenebre, le uniche persone su cui poteva contare, soprattutto Sirius, che l'aveva sempre aiutata in tutto e per tutto sin dal giorno in cui eran nati; era lui la persona che si prendeva sempre le colpe al posto suo, lui quello che cercava di tirarla su di morale con le sue battute, lui quello che le portava il cibo in camera quando era in punizione, lui, la parte migliore di lei. Adorava guardare quei suoi occhi grigi così simili ai suoi e perdersi in quello sguardo. Molti potrebbero definire Sirius un ragazzino vanitoso e pieno di sè che pensa solo a se stesso, anche se doveva ammettere che un po' vanitoso lo era dato che passava più tempo, lui, davanti allo specchio di tutti i Black messi insieme, ma secondo lei questo non era un difetto. Il sapersi apprezzare è una cosa che non tutti posso esibire.

Anche per Sirius, Luna era importante. Nessuno lo capisce quanto lei. Tra loro basta un'occhiata per capirsi, perchè in quell'occhiata c'è tutto. Non riusciva ad esprimere i suoi sentimenti con nessuno, tranne che con lei. Era spontaneo, guardare Luna per poi sfogarsi con lei, dirle tutto quel che gli passava per la testa mentre lei lo ascoltava attentamente e lo abbracciava. Ah, i suoi abbracci, erano forse le cose più rare al mondo, ma per Sirius c'erano sempre. A forza di stare con lui e Regulus, Luna caratterialmente somigliava più ad un ragazzo, ma dentro di sè conservava ancora qualcosa che poteva appartenere solo ad una ragazza. 
Quasi ogni notte ormai, Sirius la vedeva entrare in camera sua in punta di piedi, sperando di non essere notata, gli rimboccava le coperte e si accertava che tutto fosse nella norma, poi usciva e faceva lo stesso con Regulus. Sirius non le aveva mai  detto che l'aveva notata e neanche lei lo avrebbe mai ammesso, ed ogni mattina tornava la stessa di sempre, quella che cercava di ucciderlo per averla svegliata troppo presto o per aver mangiato le sue intoccabili caramelle.
Regulus era un po' come un figlio per loro, anche se aveva solo un anno in meno. Era sempre stato dolce e passava tutto il tempo con i fratelli. Era anche il preferito di loro madre, ma questo non aveva rovinato il loro rapporto, anzi.
Regulus era 'desiderato' da entrambe le parti, quella di Sirius e Luna e quella  di Walburga e Orion. Lui cercava di stare da entrambe le parti, ma era chiaro che preferiva quella dei fratelli. Tra qualche settimana, però, sarebbero partiti per Hogwarts e sicuramente il 'polo negativo' dei genitori lo avrebbe vinto, ed era per questo che hanno cominciato a passare tutto il tempo che avevano con lui, per fargli capire che deve seguire le loro orme.
"Va bene, io distrarrò gli elfi e tu avrai circa quattro minuti per mettere le uova..." disse Luna davanti alla porta della cucina.
"Ok, ma cerca di trattenerli il più possibile" disse lui sbrigativo mentre apriva il grande portone della cucina. Luna lo spinse dietro l'anta nascondendolo ed entrò con passo fermo ed elegante.
"Buongiorno...ho fame, mi dareste qualcosa da mettere sotto i denti?" Bastò questa frase perchè tutti gli elfi si mettessero a correre a perdifiato per tutta la cucina in cerca di qualcosa che potesse soddisfare i bisogni della padroncina. Il fornello su cui cuoceva il pranzo rimase incustodito e Luna diede il via libera a Sirius che sgattaiolò verso di esso. Dopo qualche secondo Sirius segnalò alla sorella che aveva fatto quel che doveva fare.
"Ehm...credo che mi sia passata la fame...ma se avete qualche dolcetto, lo accetto volentieri".
Dopo qualche minuto erano in camera di Sirius che si rotolavano dalle risate ripensando alla bella sorpresa che aspettava i loro ospiti. Sentirono Walburga che urlava loro di scendere immediatamente e obbedirono senza storie.
Trovarono gli zii seduti in salotto insieme alle cugine, e non appena entrarono attirarono su di loro sguardi pesanti da parte loro. 
"Buongiorno Regulus...Sirius, Luna" disse lo zio Cygnus pronunciando gli ultimi nomi con freddezza e ripugnanza. "Spero stiate tutti bene..."
"Oh, sì...noi stiamo benissimo" disse Sirius acciambellandosi sul divano, ma la madre lo fulminò con lo sguardo e fu costretto a sedersi in modo composto.
Gli adulti si misero a parlare di cose noiose mentre loro si annoiavano, fino a quando Orion chiese a tutti di accomodarsi al tavolo. I due fratelli si misero accanto ad Andromeda e Luna si avvicinò al suo orecchio.
"Ti consigliamo di non mangiare per oggi..." le sussurrò con un sorriso malizioso. Andromeda gli guardò con sguardo interrogativo ma poi sorrise scuotendo leggermente la testa. 

Se c'era una cosa che loro odiavano, erano le loro cugine, esclusa Andromeda
La più odiosa era sicuramente Bellatrix: sesto anno, capelli neri crespi, occhi color pece e carnagione chiarissima. Odiava Sirius e Luna quanto un Babbano (e questo era dire tutto). 
Aveva già capito che i ragazzi in questione fossero diversi e che non meritassero di vivere tra i migliori purosangue esistenti.
Una volta aveva pure cruciato Luna dopo averla sorpresa a giocare con i vicini Babbani. Inoltre Sirius aveva ancora la cicatrice di quando si era rifiutato di torturare una bambina che per sbaglio aveva pestato il piede a Bellatrix. 
La secondogenita Andromeda era sicuramente la loro cugina preferita. Aveva un anno in meno di Bellatrix, ma era molto più matura. Era dolcissima con loro, ma davanti ai Black appariva fredda come loro.
Era stata lei a descriverli Hogwarts, a parlarli della libertà che vi era lì, della Foresta Proibita, del Lago Nero, del Quidditch, degli amici che si sarebbero trovati...
E infine c'è Narcissa. Era la più silenziosa ma anche la più bella delle tre. Lei e Luna non si erano mai parlate molto ma si osservavano spesso. Luna pensava che lei assomigliasse più a Andromeda che a Bellatrix, anche se la paura di essere diseredata la faceva somigliare di più a quest'ultima.
Quando fu servito il primo piatto cominciò lo spasso. Walburga e Druella cercavano di non dare a vedere il prurito che provavano e rimasero sedute composte ma era loro impossibile e presero a contorcersi come Vermicoli; Orion arrossì di colpo e comincio a guardarsi attorno fino a quando non si decise ad andare in bagno; Bellatrix e Narcissa cominciarono a grattarsi il corpo senza dare importanza al fatto che fossero circondate da altre persone; Cygnus aveva davanti a sé il cucchiaio e capendo che era la causa di quella stranezza lo appoggiò e guardò Sirius, Luna e Regulus mentre si stavano letteralmente rotolando dalle risate, infatti Luna e Sirius erano sdraiati sul pavimento a pancia in giù e stavano battendo i pugni per terra.
"Voi due! Andate in camera vostra! E non state assieme!" urlò loro Cygnus, si alzarono e si diressero verso le loro stanze tenendosi ancora la pancia per via del riso.
Un paio d'ore più tardi Kreacher apparve in camera di ognuno di loro e li invitò, o meglio, li obbligò a scendere.
Walburga era in piedi a braccia conserte davanti al camino ed il resto della famiglia era seduto nei divani dietro di lei.
"Voglio una spiegazione!" disse in tono fermo. A quanto pare il prurito se ne era andato.
"Riguardo a cosa?" chiese Sirius innocentemente, sarebbe anche potuto essere credibile se non fosse che a loro madre non sfuggiva niente.
"Lo sapete benissimo!". Il padre, gli zii e le cugine guardavano interessati la scena spostando la testa da Walburga a Sirius e Luna.
"Che prove avete che siamo stati noi?" disse Luna in tono di sfida.
"Vorreste dirmi che non è così?!"  tuonò Walburga.
"Beh...ma è stato divertente, no?" disse Sirius con il suo solito sorriso strafottente.
"Vi faccio vedere io cosa è divertente..." disse e gli prese saldamente dai capelli portandoli allo stanzino di Kreacher e facendoli entrare con la forza mentre gemevano per il dolore. "Credo che un giorno o due al freddo e alla fame vi faranno capire cosa è divertente".
Sentirono i suoi passi allontanarsi sempre di più e si sorrisero. Sì, sorrisero perche a loro bastava essere assieme per si divertirsi.



   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: mimetose