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Autore: Settecolori    19/03/2009    2 recensioni
Song: Traduzione di How did I fall in Love with you? dei Backstreetboys. Posso essere considerata stupida ma ormai non me ne importa di meno. Proprio io, Taylor McKessie, quella studentessa modello dell’East High, che nella sua vita ha sempre ottenuto tutto in una maniera o nell’altra; ma l’unica cosa che ora mi interessa sei te. Proprio io, che sono contro le cheerleader innamorate sempre di qualche sportivo “bono” secondo loro, mi sono innamorata di uno di quei fissati con il basket. E ora, sono certa che non lo rivedrò mai più. E che lui non mi ama sicuramente. Chad Danforth, ecco il suo nome.
Genere: Romantico, Triste, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chad Danforth, Taylor McKessie
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Appena prima di dirti addio

Appena prima di dirti addio.

il mio cuore aveva da sempre bisogno di te, ma io l’ho capito solo adesso.

 

Posso essere considerata stupida ma ormai non me ne importa di meno. Proprio io, Taylor McKessie, quella studentessa modello dell’East High, che nella sua vita ha sempre ottenuto tutto in una maniera o nell’altra; ma l’unica cosa che ora mi interessa sei te. Proprio io, che sono contro le cheerleader innamorate sempre di qualche sportivo “bono” secondo loro, mi sono innamorata di uno di quei fissati con il basket. E ora, sono certa che non lo rivedrò mai più. E che lui non mi ama sicuramente. Chad Danforth, ecco il suo nome. Uno degli sportivi più in della mia scuola, quel ragazzo che mi ha invitato al ballo, quella persona che mi ha fatto vivere gli istanti più stupendi della mia vita, il primo e ultimo ragazzo di cui sarò mai innamorata. Ma soprattutto non lo rivedrò mai più. A più di millecinquecento chilometri da lui. Mi ha pure illuso per cinque lunghi anni dove credevo in una cosa che mai sarà realtà e mai lo diventerà. Cavolo, devo smettere di pensarti! Se pensarti mi fa stare così male perché ti penso in continuazione! Perché? Tu hai ucciso il mio cuore senza essertene accorto. Ma perché ti penso ancora? Chad, Chad, Chad.. Cavolo, lo sto rifacendo. Ti sto ripensando. Ho due sole certezze ora. Prima? Non sarai mai mio. Seconda? Ti amo.

 

Sono stupido! Ecco, una certezza assolutamente sicura della mia vita. Ma proprio io, il sottoscritto Chad Danforth, quel solito sportivo da quattro soldi, con la solita sfilza di ragazze ai suoi piedi, quello che indietro con i compiti fin dall’asilo, uno di quei soliti ragazzi che le femmine non le capirà mai; mi sono innamorato della mia migliore amica! Fin da quando l’ho conosciuta, mi sono sentito strano. Dalla prima volta che l’ho abbracciata, che le ho toccato la mano. E ora, anzi proprio oggi che so che non la rivedrò mai più, capisco che sono innamorato di lei, Taylor McKessie. Forse lo sapevo fin dal primo anno dell’asilo. Ma per lei sono solo il suo migliore amico, e poi sicuramente sarà innamorata di un altro. Lei, l’anti-cheerleader per eccellenza, quello schianto di bruna, come la descrivevo io e la descrivo tutt’ora, l’unica ragazza che è riuscita ad avvicinarsi a me e a rubarmi il cuore senza che io lo sapessi. E ora io qualcosa la so, che non ti vedrò mai più. Saremo a millecinquecento chilometri di distanza, ti troverai un altro migliore amico, e un fidanzato; ma soprattutto non penserai più a me. Mai più. Perché per te sono di quei soliti sportivi da quattro soldi che hanno la fila di ragazze ai loro piedi. Sì, lo ammetto! Ho la fila di ragazze a miei piedi, sono uno sportivo da quattro soldi, ma ci pensi che anche io, per quanto piccolo che sia, ho un cuore oramai spezzato? Non te ne frega niente, lo capito. Non serve che nessun altro me lo dica, ormai l’ho capito e ricapito. L’ho pure sottolineato nella mente anche se il mio cervello lo vuole barrare in continuazione. Non ci vuole credere. Ma è così, coscienza! Lo vuoi capire? Ma forse è meglio di no, non voglio soffrire ancora di più di quando sto già soffrendo. Siamo come fratello e sorella per sempre, ma perché non qualcosa di più? Perché non come.. no solo illusioni. Ti amo, Taylor, Taylor.., continuo a ripetermi mentre vago per la mia stanza immerso nei miei pensieri. Non avevo in mente nient’altro che lei. Solo lei, nessun altra. L’unico modo per distrarmi dai miei stessi pensieri, è ascoltarmi una canzone o qualcosa. L’importante è che mi distragga e mi tranquillizzi. E così, che dopo un attimo di incertezza, mi ritrovo ad accendere la radio. “Ed ecco un’altra magnifica canzone!” Urla lo speaker e poi parte la canzone. Dopo qualche nota suonata da un abile pianista, il cantante inizia a fare il suo mestiere, iniziando a cantare la prima strofa:

 

Ricordi quando non avevamo bisogno l'uno dell'altro
migliori amici
come sorella e fratello
noi capivamo che non saremmo mai stati soli

 

Resto un attimo ad ascoltare quelle parole. Quanto erano vere.. E poi Chad, me l’avevi promesso. Non saremmo mai stati soli in questo mondo, avremmo sempre avuto una spalla su cui piangere, un amico da abbracciare in caso di bisogno, qualcuno che ci avrebbe consolato. Ma ora no. So chi mi starà accanto e a me, non serve altro. Appena smesso di pensare ai fatti miei, mi metto a urlare a mia sorella. “Laura! Non ti avevo detto di accendere la radio! Perché non badi alla tua sorella maggiore ogni tanto!” Aspetto un attimo, ma nessuna risposta. Anzi una risposta c’è l’ho. Il cantante attacca con la seconda strofa di quella canzone, che sembrava raccontare la mia vita.

 

Quei giorni sono andati e ora ti voglio così tanto
la notte è lunga e ho bisogno del tuo tocco
non so cosa dire
non avrei mai pensato di sentirmi così
non voglio stare solo stanotte

 

Io ho bisogno di te per sempre. Ti conosco talmente bene che potrei rispondere io al posto tuo, e toglierti dalla bocca “Perché Chad?”, questa sarebbe la tua domanda amletica. E io saprei anche come risponderti a tono, ma non avrei coraggio di dirtelo. Mi limiterei ad urlare nella mia testa: Taylor, ti amo. Ti amo, ti amo, ti amo. Ma tu non mi sentiresti, perché ancora non riesci a decifrare le mie “onde celebrali”, come direbbero gli scienziati. Eppure cara, io ti riesco a leggere nella mente. E lo so. Non mi ami. Mi devo rassegnare, ma non c’è la faccio! E’ possibile?! Ma perché mi sono innamorato di te, perché? Perché mi sono innamorato dell’unica ragazza a cui prima o poi avrei dovuto dire addio? Perché? I miei genitori dal salotto si lamentano del volume della radio e io cosa faccio? Gli sbatto la porta in faccia, ho bisogno assoluto di avere una risposta alle mie domande, e tra le righe di quella canzone l’avrei trovata. Poco, ma sicuro.

 

Cosa posso fare per uscirne fuori?
mi sono innamorato così tanto
e così velocemente questa volta
cosa ho detto, cosa hai fatto?
come mi sono innamorato di te?

 

Come mi sono innamorata di te? Ecco, una domanda veramente intelligente, a cui neppure io so rispondere. Lo amo e basta, perché mi tratta così dolcemente, perché siamo come fratello e sorella, mi da un affetto incredibile che neppure mia sorella mi dà, perché sei tu. Ecco, sono stupida! Ti sto pensando, ti penso costantemente. Non mi distraggo neppure. Ma che cavolo, perché capitano tutte a me? Alcune lacrime mi scorrono sulla guancia, mentre faccio passare tra le dita una nostra foto. Senza motivo, come se quella foto mi facesse stare bene, stare tre metri sopra il cielo. Ma invece no. Fa sanguinare una ferita, che ora è più aperta che mai. Voglio una risposta a questa domanda, Chad, ti prego: Mi ami?

 

Sento la tua voce e comincio a tremare
mi porta indietro il bambino che ero
non posso pretendere
che possiamo ancora restare amici
non voglio stare da solo stanotte

 

Non lo posso pretendere, non posso pretendere che restiamo amici, migliori amici, come fratello e sorella, se io ti amo così tanto. Questa canzone l’avranno dedicata a me, sembra la storia della mia vita. Ogni volta che sento la sua voce, mi sento ritornare bambino, come la prima volta all’asilo che l’ho incontrata. Quando faticava ancora a pronunciare il suo nome e la chiamavo semplicemente Tay, e lei mi chiamava innocentemente Cad, non riusciva ancora a pronunciare la lettera acca, e io pensavo che chiamasse altri. Quel bacino innocente tra di noi il quinto giorno, no. Non posso resistere. Scoppio a piangere se continuo a pensarti così. Mi butto sul letto, con un grande tonfo, mentre i miei si lamentano ancora. Non c’è la faccio a sentire ancora quelle parole. Non c’è la faccio a non sentire un tuo sì, Taylor.

 

Cosa posso fare per uscirne fuori?
mi sono innamorato così tanto
e così velocemente questa volta
cosa ho detto, cosa hai fatto?
come mi sono innamorato di te?

 

No. Ancora questo ritornello. Sempre quella domanda. Ora ho bisogno di certezze. Devo chiedertelo. Anche se so già la risposta. Un no, secco, deciso, simpatico, e adorabile come al tuo solito. Da parte tua, anche un ti odio suonerebbe bello. Sicuramente piuttosto sincero. Come posso fare per non essere più innamorata di te? No, impossibile. Sarebbe inutile. Io ti amo, e nulla mi farà cambiare idea. E ho bisogno di dirtelo. Ma non ne ho il coraggio. Ecco il mio problema. Vorrei ritornare bambina, dove questa parole venivano dette, anche se timidamente. Vorrei che te non mi facessi soffrire, o forse sono io stessa che ti sto pensando troppo? Io, sono la colpa di tutto. Te non centri per niente. Devo dirtelo che ti amo. Devo.

 

Oh voglio dire che questo è giusto
e deve essere stanotte
ho bisogno che tu lo sappia
non voglio vivere questa vita
non voglio dire addio
con te voglio passare il resto della mia vita

 

Sì, lo ammetto. Ho un bisogno disperato di dirti quello che provo per te. Non riesco a tenermelo ancora dentro, non posso farcela. Te l’ho devo dire. Subito. Non voglio dire addio a te, la persona più importante della mia vita, la mia migliore amica, te, Tay, e nessun’altra. Voglio passare con te il resto della mia vita. O con te, o da solo per sempre. A te la scelta, penso mentre prendo la giacca e mi infilo le scarpe ai piedi. Abbasso il volume della radio e apro di scatto la porta. “Che c’è Chad?” Chiedono i miei genitori, evidentemente hanno sentito quando ho aperto la porta. “Esco un attimo.” Mi giustifico, mentre corro al piano di sotto. E mentre apro, il cantante continua quella canzone, che se tutto sarebbe stato perfetto, mi avrebbe cambiato la vita. Ma la vita non è una favola, e io lo so bene. Non lo è mai stata neppure ai tempi dei draghi e dei cavalieri che salvavano le fanciulle. La vita è sempre stata realtà, e realtà uguale dolore. Purtroppo.

 

Cosa posso fare per uscirne fuori?
mi sono innamorato così tanto
e così velocemente questa volta
cosa ho detto, cosa hai fatto?
come mi sono innamorato di te?

 

Altre lacrime mi scorrono sulla guancia. Non riesco, devo dirtelo. Tanto domani, partiremo entrambi. Non ci vedremo più, e quindi che me ne frega di cosa pensi di me? Non lo so. Forse se mai ritornerò tra le tue braccia questo mi rassicurerà, mi farà sentire meglio. Poco ma sicuro. Mi cerco di auto convincere. Di avere il coraggio di andare a dirglielo e alla fine lo trovo. Prendo di corsa la giacca, e mi allaccio i lacci delle scarpe, mentre urlo a mia sorella: “Lauraa! Turn off the radio! Bye-Bye!” Lei scoppia a ridere. “Sorella! Dove vai?” Le faccio la linguaccia. Che impicciona, cavolo. “Non ti interessa!” Le urlo mentre chiudo la porta. Ed ecco che mi ritrovo a correre verso a casa di Chad, quando ad un tratto, mentre come al mio solito non guardo la strada, mi scontro contro qualcuno. E come al solito, cado pure per terra.

 

Cavolo, Taylor potrebbe partire da un momento all’altro e io potrei non riuscire a raggiungerla in tempo?! E finisco pure contro qualcuno, mentre cerco di raggiungerla.. Sfortuna del cavolo. Mi rialzo dopo qualche istante e biascico un “Mi scusi.” non molto convinto. Questa ragazza davanti a me, si rialza e risponde con un “Non si preoccupi.” Quella voce mi è troppo familiare. “Taylor?” Sussurro appena la riconosco. Lei appena mi vede, strabuzza gli occhi. “CHAD?!  Si mette a urlare dopo un attimo. Mi gratto la nuca mentre mi rialzo in piedi. “Credo di essere io..” Lei scoppia a ridere. “E io credo di essere Taylor.. Ti sei fatto male?” No, Taylor. Si è solo spezzato il mio cuore ma non te ne potrebbe fregare di meno. Non riesco a dirle cosa le devo dire. Cavolo.. Non riesco. Ho paura di dirle qualcosa di sbagliato, ho paura di fare la mia solita figura del bip. “No, grazie lo stesso.” Lei si ferma un attimo a guardarmi, e io pure, solo che io guardo lei. “Bene. Allora ciao!” Mi sorrido dopo un attimo e corre via in direzioni di casa mia. “Ci si vede!” Le urlo dietro dopo un po’. Poi inizio a correre verso casa sua ma dopo neanche dieci passi, mi fermo all’istante. Questa sarà l’ultima volta che la vedrò in vita mia, e la saluto in questa maniera così stupida?! No, Danforth. Non puoi fare questo. Almeno non adesso. Non posso. Mi giro di scatto e vedo che pure Taylor si era girata in quell’istante. Scoppiamo entrambi a ridere mentre facciamo qualche passo avanti. “Mi devi dire qualcosa?” Diciamo dopo un secondo, all’unisono, perfettamente completamente. Lei scoppia ancora a ridere. “Oggi mi copi?” La butta sul sarcasmo e io l’ho capito perfettamente. “Pensavo che mi copiassi te!” Lei fa un passo in mia direzione, un passo in più del necessario, di troppo. Mi accarezza la guancia, con la sua delicatezza, e ogni tanto mi da un piccolo buffetto. “Sicuramente la cosa che ti devo dire, non è la stessa che mi devi dire tu. Ma tengo a dirtela lo stesso.” Poco ma sicuro, tesoro, sorella, amore, Taylor. Poco ma sicuro, perché te non mi ami e io lo so. “E chi la detto?” Sì, lo ammetto. Sono molto ottimista e lo so. Ma io ci spero anche se la tua risposta sarà no. “Infatti, non lo dice nessuno. Ma ora lo dico io. Anche se non te ne frega niente, te lo devo dire. Chad..” Non riesce a continuare la frase, la stringo a me e sussurro: “Taylor..” Si stacca un attimo da me e poi continua. “Lo so,credo, fin da quando ti ho visto per la prima volta che sarebbe successo questo.” E intanto il cantante, continua a cantare da casa mia.

 

Tutto è cambiato, non lo avremmo mai immaginato

 

Non l’avrei immaginato. Infatti l’ho capito solo ora. Ma ne sono felice. Taylor mi guarda ancora e scoppia a ridere, mi sento molto osservato oggi e credo di essere arrossito più di cinquantasette volte da quando l’ho incontrata. Ne sono certo.  “Anche te stavi ascoltando quella canzone?” Ecco, perché è scoppiata a ridere. “Sì, sembrava che mi raccontasse la storia della mia vita quella canzone.” Lei annuisce. “Anche a me..Stessa sensazione, mi vedevo tutta la mia vita davanti agli occhi..” In quel momento, noto che una lacrima le sta scorrendo sulla guancia. Gliela asciugo e poi domando. “E hai anche pianto?” Abbassa lo sguardo e si asciuga le lacrime con la sua mano. “Si nota tanto?” Mi fermo un attimo a cercare di pensare qualche pensiero intelligente, ma con lei accanto non ragiono. Questo è certo. “Non, ti preoccupare. Pure io ho pianto.” Aspetto un attimo per una sua risposta ma non arriva. “Comunque, cos’è che mi volevi dire?” Continuo io, dopo un po’. Apre di colpo gli occhi, e si avvicina ancora di più a me. “Chad..vedi. Da domani non ci vedremo più per il resto della nostra vita. So che mi ha sempre considerata solo come una sorella. Ma voglio che tu lo sappia, Chad. Anche se questo rovinerà la nostra amicizia. Fa una pausa. Di grande effetto, lo devo dire. “Ti amo, Chad, fratello, amore, migliore amico, pazzo di un Wildcat.” Mi mette una mano sulla nuca, si alza sulla punta dei piedi, e mi da un bacio che mi fa andare praticamente al settimo cielo. Appena si stacca, le sorrido. “Io non ti ho mai considerata come una sorella, sempre come qualcosa di più importante della mia stessa vita, Taylor.” Ecco, altra pausa. Stavolta da parte mia. “Ti amo, Taylor. Da sempre. Ero solo troppo offuscato dai Wildcats, dal basket e dai miei ritardi nei compiti fin dall’asilo per accorgermene. La stringo a me ancora. “Grazie di avermi tirato su, amore.” Scoppia a ridere lei. “A cosa servono i ragazzi se non a questo?” Le faccio notare io. “Sempre a questo ma anche ad altro. Altrimenti perché Laura si sarebbe inventata quelle regole sui maschietti?” Boh, bel mistero. Perché forse ci odia? “Infatti.. Comunque come mai quando ascoltavi quella canzone sei scoppiata a piangere?” Mi da una pacca sulla spalla, e poi si mette a correre verso casa sua. “Tu lo sai meglio di me.” Sorrido ancora, ma non per molto. “Io so solo una cosa: Ti amo, Taylor. Più di quanto immagini.” Si gira in mia direzione, mentre corre all’indietro. “Da quando in qua il mio Wildcat è così romantico?!” Questa volta la risposta non te la dico, Taylor. E’ il titolo della canzone che ci ha cambiato la vita, oppure posso incolparti ingiustamente ma non è colpa tua. E colpa mia, ma anche tua. Ti amo, piccola pazza scienziata, di una Taylor che non sei altro. Ma la domanda rimane uguale: Come mi sono innamorato di te? Non lo so e non mi importa, ora che ho te.

 

  
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