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Autore: beat    19/03/2009    1 recensioni
Riflessioni di un fratello maggiore sull'amato fratellino, per troppo tempo trascurato.
Sorridi anche se il tuo sorriso è triste,
perché più triste di un sorriso triste
c'è la tristezza di non saper sorridere.
{Quinta classificata al Contest: "Aforismi di Jim Morrison" di Momiko}
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kankuro, Sabaku no Gaara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e questa fiction non è stata scritta a scopo di lucro.

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Questa fiction ha partecipando al contest 
Naruto- Aforismi di Jim Morrison classificandosi quinta.
Un ringraziamento a VavvyMalfoy che si è presa l'impegno di valutare questo contest non suo.

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Autore: beat
Titolo: Proteggerò il tuo sorriso
Introduzione: Riflessioni di un fratello maggiore sull'amato fratellino, per troppo tempo trascurato.
Genere: Introspettivo, Sentimentale
Rating: Verde
Avvertimenti: One-shot
Note dell'autore:
 - Riferimenti a situazioni e dialoghi sono da ricondurre ai numeri 15-16 e 28 di 'Naruto'.
 - Le parti di dialogo tra virgolette ("Bla bla") sono citazioni riportate dal volume numero 28.
 - Presenza di una nota (*), per la cui spiegazione rimando alla fine della ficiton.
 - Possibile – ma non necessaria – interpretazione Sandcest.
 - POV: Kankuro



***


Aforisma numero 20

Sorridi anche se il tuo sorriso è triste,
perché più triste di un sorriso triste
c'è la tristezza di non saper sorridere.



***



È la prima volta che ti ho visto sorridere, lo sai?
Stavamo parlando, io e te.
Parlavamo e basta.
Come dovrebbero fare due fratelli.
Due fratelli normali.

Quanto tempo è passato?
Quanto tempo ho atteso che tu, Gaara del Deserto, il contenitore della Reliquia della Sabbia, la più terrificante arma di Suna...diventassi un ragazzo normale?
Anni e anni.
Probabilmente è tutta la vita che aspetto questo momento.


***


Gaara, sei sempre stato un incubo per me.
Me ne vergogno profondamente.
Io sono tuo fratello, il tuo fratello maggiore...e di te ho sempre avuto una paura del diavolo.
Da quando eravamo piccoli, soltanto dei bambini.

Io giocavo con la mia prima marionetta.
Me la ricordo ancora.
Era vecchia, forse apparteneva alla mamma quando era piccola.
Era un po' rotta e con i capelli bruciacchiati.
E per manovrarla dovevo usare dei fili veri.
Non ero ancora capace di controllare il chakra.

E tu già uccidevi.
Uccidevi con la stessa semplicità con cui un qualunque altro bambino di quattro anni sorrideva alla propria madre.


***


Ho sempre avuto paura di te.
Avevo paura a parlarti.
Paura di farti arrabbiare con una parola sbagliata.
Avevo paura anche solo ad avvicinarmi a te.
Sono quasi sicuro di non essere mai rimasto nella stessa stanza con te – noi due da soli.

Mi facevi paura.
Mi spaventavi a morte, con la tua espressione fissa e imperscrutabile.
Fredda come il ghiaccio.

Nonostante abitassimo a Suna, nonostante ci fossero 50 gradi all'ombra...quando incrociavo il tuo sguardo brividi freddi mi percorrevano la schiena.
Mi si ghiacciava il sangue nelle vene.
Tremavo.
Non potevo farne a meno.

Mi hai sempre fatto sentire debole, Gaara.
In tua presenza, tutta la mia presunta spavalderia se ne andava al diavolo.
Anche quando sono diventato più grande.
Non è mai cambiato nulla.
Ogni volta che tu puntavi i tuoi freddi occhi azzurri nei miei, mi facevi tornare il bambino di cinque anni, terrorizzato dal fratello minore.

Sai, forse è per questo che ho cominciato ad usare quei trucchi che nostra sorella trova tanto assurdi.
Mi sono creato una maschera perfetta.
Una maschera per non fare leggere le emozioni agli altri.
Perché tu mi hai sempre reso debole.
E io non lo volevo.
Un ninja non se lo può certo permettere.
Ho scoperto che il cerone bianco poteva mascherare in modo perfetto il pallore provocato dal terrore che provavo in tua presenza.
La mia angoscia celata sotto uno strato di bianco pallido artificiale.
La mia faccia congelata dal trucco viola in un'espressione strafottente e spavalda.


***


Sono stato terribilmente egoista.
Tutti questi anni a cercare di trovare un modo di nascondere la paura che provavo per te.
Quando avrei potuto...no, avrei dovuto cercare un modo per superare questa paura.
Avrei dovuto trovare il coraggio di avvicinarmi a te.
Sono stato terribilmente egoista.
Sono stato un pessimo fratello maggiore.

Tu eri lì, sempre sotto i miei occhi.
Sempre freddo e distaccato.
E terribilmente solo.
Me ne accorgo soltanto adesso.
Mi accorgo adesso che probabilmente è colpa mia se sei diventato una persona gelida, terribile, priva di qualunque emozioni se non l'odio per tutto il resto del mondo.

Nostra madre è stata crudele a darti quel nome.
Gaara.
Demone che ama solo se stesso.
Ti ha condannato in fasce ad un'esistenza solitaria e misantropa.

Ma io non sono certo stato migliore di lei.
Non ti ho mai regalato nessun segno di affetto.
Avrei potuto farti sentire meno solo.
Ma la paura ha vinto sull'amore fraterno.

Me ne vergogno.
Me ne vergogno davvero.
E mi dispiace tantissimo di non esserti stato di alcun sostegno per dodici lunghi anni.
Una vita.
Voglio rimediare.
Voglio assolutamente rimediare a tutte le mancanze di cui mi sono macchiato.

E come sempre, il primo passo non sono stato in grado di farlo io.
Sei stato tu, fratellino.
Tu, la persona più in gamba che conosca.
Quando io e Temari ti abbiamo raggiunto, dopo la battaglia a Konoha, per la prima volta ti ho visto sconfitto.
Eri a terra, ferito ed esausto.
Mai ti avevo visto in quelle condizioni.

Eppure nemmeno in quell'occasione ti sei mostrato debole.
Hai accettato la sconfitta e l'hai trasformata nella tua vittoria più grande.
Hai capito che cosa mancava alla tua vita perché potesse essere definita veramente tale.
Hai capito che nessuno può vivere senza affetto.
E che anche un mostro come te può riceverne...basta solo volerlo.

Ci hai ringraziato, a me e Temari.
A noi, che non hai mai voluto considerare tuoi fratelli.
Un semplice “Grazie”, che racchiude un'infinità di significati.
Voglia di cambiare.
Voglia di migliorare.
E soprattutto speranza.
Speranza in un futuro migliore del passato.


***


Sai Gaara, mai come adesso sono stato più felice.
E sono felice perché finalmente ho un fratello.
Un vero fratello a cui posso donare tutto l'affetto che nemmeno sapevo di provare nei tuoi confronti.
Un fratello che può contare su di me.
Con cui può parlare di tutto quello che lo preoccupa.
O semplicemente, con cui può parlare.
Parlare di tutte quelle cose che non ci siamo mai detti in tutti questi anni.
Cose futili, stupide.
Cose da ragazzini.
Cose senza importanza.
Solo per fare quattro chiacchiere.
Cose molto importanti.


***


“Preferirei evitare il discorso, ma per il Villaggio sei soltanto un'arma da temere.
Sarà difficile staccarti da noi per entrare in una squadra ufficiale. Tutti i superiori non ti vedono di buon occhio...senza contare che gran parte del Villaggio prova terrore nei tuoi confronti.”

Ricordi quando mi sei venuto a chiamare – proprio nel bel mezzo di un allenamento – e mi hai condotto all'inizio del Deserto?
“Devo parlarti” mi hai detto.
Lapidario come sempre.

Ma mi era sembrato di sentire una strana nota nella tua voce, per cui ho lasciato perdere Karasu e ti ho seguito senza perdere tempo.
Mi hai portato proprio al limitare del Villaggio.
Tu gli davi le spalle.
Guardavi avanti, ammiravi il tramonto oltre l'enorme distesa di sabbia arrossata dai caldi raggi del sole morente.
Sei rimasto in silenzio per parecchi minuti.
Il sole scendeva lento verso la notte, e tu a fissarlo, immobile come una statua.

“Voglio essere il nuovo Kazekage”.

Mi hai lasciato sorpreso, devo confessarlo.
A dirla tutta, non ero sicuro di aver capito bene.
Tu mi hai guardato con il tuo cipiglio peggiore, per farmi capire che eri serio.
Sì, avrei dovuto capirlo da solo che non stavi certo scherzando.

Ho esposto le mie preoccupazioni.
Era per quello che avevi voluto parlare con me.
Ti ho detto senza mezzi termini quello che so il Villaggio e tutti i suoi stupidi abitanti pensano di te.
Come se tu già non lo sapessi...
Tu non mi hai guardato, hai continuato a fissare il tramonto.
E per la prima volta ti sei aperto con me.

“Ma se non provo a fare niente soffrirò ancora di più.
Mi devo impegnare per superare questa situazione da solo, senza rifugiarmi nella solitudine.
Così forse un giorno diventerò come lui.
Per questo motivo diventerò Kazekage, così continuerò ad avere legami con il Villaggio.
Voglio impegnarmi a guadagnare la riconoscenza altrui.
L'ho pensato quando ho conosciuto Naruto Uzumaki.
Finora ho stretto con le persone soltanto legami di odio e morte.
Ma cos'è questo legame su cui quel tipo si impunta tanto?
Dopo tutto questo tempo c'è qualcosina che anch'io sono riuscito a capire.
Ho capito che posso condividere con altre persone le sofferenze e le gioie.
Penso di averlo imparato combattendo e avendo a che fare con Naruto Uzumaki.
Lui conosceva la mia stessa identica angoscia e mi ha insegnato che posso cambiare il mio modo di vivere.
Anch'io voglio diventare qualcuno di cui tutti hanno bisogno.
Non come un'arma temuta...ma come Kazekage del Villaggio della Sabbia.”


***


Sai, fratellino, che sono geloso?
Sì, so che non è un comportamento degno, e so anche che sono piuttosto stupide le motivazioni di questo sentimento che mi scuote il cuore.

Ma sono geloso di Naruto Uzumaki.
Quel biondino casinista di Konoha, un buono a nulla che nessun ninja sano di mente vorrebbe avere come compagno...
Quel ragazzo è riuscito a fare breccia nelle tue difese.

È stato il primo.
È stato l'unico.
Il solo che sia riuscito a distruggere il muro che ti eri costruito attorno.

E non mi riferisco certo all'Armatura di Sabbia.
No, quello in confronto è un gioco da ragazzi.

Naruto Uzumaki ha fatto breccia nel tuo cuore.

È riuscito a toccare quella parte di anima che nessuno, nemmeno tu pensavi di avere.
Quella parte di anima dove ci sono i sentimenti.
Dove risiede l'affetto.
Ha toccato il tuo cuore e ti ha liberato dall'inferno di pena, angoscia e solitudine in cui tutti noi ti avevamo rinchiuso.
Ti ha liberato.

Sono geloso di questo ragazzino che ti ha compreso meglio di chiunque altro, nonostante non ti conoscesse quasi per niente.
Ti ha capito nel profondo.
Meglio di chiunque altro.
Meglio di me.
Me.
Io che sono tuo fratello.
Non sai quanto avrei voluto essere io quella persona che tu stimi con tutte le tue forze.
Sento una dolorosa fitta ogni volta che lo nomini, e il tuo sguardo si illumina per un attimo.
E per anni non mi sono capacitato del perché lui fosse riuscito a capirti in una maniera così profonda e completa.
Solo adesso ho compreso perché hai questa considerazione di lui.
Siete entrambi segnati dallo stesso dolore.

Non mi avevi mai confessato che anche dentro Naruto Uzumaki era sigillato un Demone.
L'hai fatto per proteggerlo, vero?
Perché noi non lo guardassimo come abbiamo sempre guardato te, vero?

Hai fatto bene.
Un gesto generoso.
Un gesto nobile.
Un gesto degno di te.


***


Per questo ti difenderò ad ogni costo.
Con tutte le mie forze, con tutte le mie possibilità.

Voglio che tu sia felice.
Felice e stimato come è giusto che sia.

Tu volevi diventare Kazekage, ed ero sicuro che ci saresti riuscito.
E ti prometto che farò tutto quello che è in mio potere perché nessun osi mai metterti i bastoni tra le ruote.
Questi vecchi bacucchi del Consiglio non devono nemmeno osare pensare che tu possa essere un pericolo per Suna.
Non tu, che sei la cosa migliore che potessimo avere.
Un Kazekage forte e coraggioso.
Un Kazekage che difenderà fino alla fine il suo Villaggio.
Un Kazekage che ha donato tutto se stesso per il bene di tutti...quando tutti gli hanno
sempre portato solo disprezzo e paura.
Chi potrebbe essere un capo migliore per questo ingrato Villaggio?!


***


Gaara, ti proteggerò per sempre.
Ti proteggerò da tutti i tuoi nemici.
Ti proteggerò da tutti quelli che non credono in te.
Ti proteggerò da te stesso e dalla solitudine.
Non voglio più vedere il mio fratellino circondato dalle tenebre del dolore.

Proteggerò il tuo sorriso.

Il tuo primo vero sorriso di tutta la tua vita.
Che hai regalato a me.
Non un pallido sorriso triste.
Non uno di quei sorrisetti stentati e titubanti che cercavi di tirare fuori da piccolo.
Quei tristi sorrisi che non hai più rivolto a nessuno, quando hai capito che nessuno, nessuno ti voleva bene.
Che tutti avrebbero preferito vederti crepare.
Quel giorno (*), hai smesso di sorridere.
E io non voglio che ciò accada di nuovo.

Mi hai concesso di vedere il tuo vero sorriso.
Quel caldo pomeriggio, col sole morente davanti il Villaggio.
Mi hai confessato il tuo desiderio di divenire Kazekage.
Mi hai confessato il desiderio di divenire qualcuno di cui tutti avrebbero avuto bisogno.
Lo hai confessato al sole che tramontava davanti a te.
Una distesa immensa di sabbia tinta di rosso.
Non il colore del sangue.
Un colore più caldo e confortevole.
Quasi come il colore dei tuoi capelli.

La tua piccola figura, misera in confronto all'enormità del Deserto.
E poi ti sei voltato.
Verso di me.
Mi hai guardato.

L'immensità del Deserto è improvvisamente scomparsa.
C'eri tu.
Tu e il tuo sorriso.
Il tuo primo vero sorriso.
Un sorriso pieno di speranza.
Un sorriso pieno di felicità.
Un sorriso che hai voluto condividere solo con me.


***


Te lo prometto.
Proteggerò il tuo sorriso, Gaara.
La cosa più bella e importante per me.



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Nota
(*):

'Quel giorno', quando Gaara ha capito che tutti lo volevano vedere morto, è riferito alla notte in cui Yashamaru ha tentato di ucciderlo.
Kankuro non fa riferimento allo zio in questa sua riflessione perché il rapporto tra Gaara e Yashamaru era esclusivo tra loro due, ed è mia opinione che Kankuro non sappia nulla di quello che si dicevano.
Quindi sì, sa quanto Yashamaru abbia ferito profondamente lo spirito del piccolo Gaara, ma lo interpreta solo come il fatto che da quell'episodio Gaara avesse capito che anche lo zio - come il padre e tutti quanti a Suna - lo voleva uccidere.
Non credo che sappia quanto profondo e radicato era il problema affettivo che legava il fratello allo zio; per questo ho tralasciato di menzionare Yashamaru, nonostante il ruolo di rilevante importanza che il personaggio ha avuto nella formazione emotiva di Gaara.



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Angolo dell'Autrice:

Sono molto fiera di questa fiction, perché adoro Kankuro, e volevo da tempo scrivere qualche cosa su di lui.
Non credo di avere altro da dire.


Valutazione:

Correttezza grammaticale: 9.5 punti.
IC dei personaggi: 8.5 punti.
Stile di scrittura: 8 punti.
Originalità: 7 punti.
Giudizio personale: 8 punti.
Attinenza all'Aforisma: 8.5 punti
Per un totale di...49.5 punti!
Commento: Questa fanfic, flusso di coscienza di Kankuro, mette in luce il complicato rapporto del protagonista con il fratello Gaara.
La grammatica è pressochè perfetta, ma lo stile scelto, caratterizzato da periodi molto brevi e ripetitivi, dona un'aura drammatica forse un po' eccessiva, per questo Kankuro risulta a mio parere leggermente OOC.
Questo stile così incisivo infatti, non valorizza molto la trama, già di per sé non troppo originale.
In ogni caso, lo scritto è piacevole da leggere, l'argomento è ben trattato e attinente all'aforisma scelto. Brava!




Per favore, fatemi sapere i vostri commenti, pareri o critiche!

Grazie a chi vorrà lasciare una recensione e a quanti leggeranno e basta.

Beat



   
 
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