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Autore: Suomalainen    03/02/2016    1 recensioni
Un libro.
Una ragazza del tutto normale.
Un ragazzo' all'antica.
Due salti nel tempo, lui per salvarla, lei per cercarlo.
Ma se il destino non fosse così semplice? E la fine non così scontata?
Dal testo:
" «Cosa ci fai qui?»
«Io… Volevo vederti e–»
«Se ti trovano qui sono guai!»
«Non mi importa.» dissi con decisione, non volevo lasciarlo mai più. Lui mi afferrò un polso e mi trascinò dietro una porta, la richiuse alle nostre spalle e mi bloccò con la schiena al muro. «A ME importa. Non potrei perdonarmelo se…» sospirò. Mi lasciò i polsi, mi attirò a sè stringendo le sue muscolose braccia attorno alla mia vita. Mi baciò dapprima lentamente, e poi sempre con più passione. Io ricambiai stringendolo forte a me.
«Mi sei mancata.» mi sussurrò a fior di labbra.
«Anche tu.»
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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«Quanto dura il viaggio nonno?!» mi lamentai impaziente «Mi sembrano giorni che stiamo seduti in questa carrozza... Ed è così scomoda!»
«Le nobildonne non si lamentano mai, ricordalo.»
«Ma io non lo sono, una nobildonna intendo.»
«E invece sì. Essendo mia nipote, e in assenza di mia figlia in questo momento, sei la prima in linea di successione al trono del regno. Ergo sei una nobildonna»
«Il tuo cambiare continuamente persona mi confonde nonno...»
«Te lo già spiegato. In...»
«... Pubblico dobbiamo darci del voi, perché è così che conviene nella tua epoca» conclusi io la frase che avevo già sentito una marea di volte. Uno scossone della carrozza mi face sbattere la testa contro il vetro coperto dalla tendina «Ouch!» sentii l’andatura della carrozza rallentare, delle voci all’esterno, un rumore sordo e poi altre voci «Cosa succede nonno?»
«Siamo arrivati Cassidy. Preparati ad uscire.» proprio mentre il nonno smise di parlare là portici a della carrozza si aprì e una mano apparve in aiuto. Guardai il nonno che mi fece un rapido cenno d’incoraggiamento, e strinsi la mano che mi aiutò a scendere. Era un ragazzo vestito di tutto punto che mi aveva aiutato a scendere, si inchinò e esordì con un «Buonasera Milady. Spero abbiate fatto buon viaggio. Lasciate che accompagni voi e il vostro Signore alla sala del ricevimento.»
Non dissi nulla, semplicemente seguii il nonno che veniva scortato da lui lungo un corridoio che sembrava interminabile, fiaccole erano appese alle pareti per illuminare l’ambiente, conferendogli un non so che di spettrale. Le pareti erano anche piene di dipinti di uomini illustri, immaginai che fossero sovrani precedenti e vissuti in quel castello con le loro famiglie. Arrivammo davanti ad un enorme portone, il ragazzo entrò per primo, per poi uscire pochi secondi dopo «Entrate pure miei signori.» e ci spalancò le porte e nello stesso momento una voce tonante urlò «Phillip Augustus I Campbell, sovrano delle terre del Sud e sua nipote.» si aprì davanti ai miei occhi una scalinata enorme, che portava ad un sala ancora più grande piena di gente che stavano guardando nella nostra direzione. Il nonno mi afferrò la mano e me la strinse, e insieme iniziammo a scendere le scale sotto lo sguardo vigile di molti nobili, grazie al cielo poco dopo di noi furono annunciate altre persone e tutta l’attenzione nei nostri confronti svanì.
Finimmo di scendere le scale e ci ritrovammo proprio al centro della sala «Questo sì che è grandioso.»
«Attenzione a come vi esprimete... Anche i muri hanno orecchie qui.» mi ammonì il nonno, stavo per chiedergli spiegazioni quando una voce dietro di me mi fece sobbalzare «PHILLIP!» un uomo corpulento venne diretto verso di noi e abbracciò mio nonno, il quale ricambiò con altrettanto vigore «JAMES! Ne è passato di tempo!»
«E lo dici a me? Da quando ti sei autoimposto l’esilio non ti sei mai più fatto vivo!»
«È quello il punto dell’andare in esilio...» sospirò
«Ma cosa ti ha fatto cambiare idea Phillip?» mio nonno sorrise debolmente e si fece un poco da parte «Questa è mia nipote, Cassidy, è venuta a farmi visita per qualche tempo.»
Feci un profondo inchino «Lieta di fare la vostra conoscenza.» James sorrise e mi fece un rapido baciamano «Non sapevo che avevi un nipote Phillip!» e poi rivolgendosi direttamente a me « È un piacere conoscervi. Cosa vi porta da queste parti?»  non avevo la più pallida idea di cosa rispondere, ma grazie al cielo il nonno mi salvò, sviando il discorso «Cassidy, quest’uomo è James Pharetel, uno degli uomini più coraggiosi che abbia mai avuto modo di conoscere, nonché mio grande amico.»
«Tende sempre ad esagerare un po' le cose Phillip! Sono solo un uomo normale come tutti gli altri, credetemi.»
«Sicuramente se siete suo amico, non siete un uomo comune. Qualcosa di speciale avrete di certo.» sorrisi leggermente, sperando di aver detto la cosa giusta nel modo giusto, e ne ebbi la conferma quando James mi sorrise di rimando e disse «Penso che diverrete tale e quale a vostro nonno, Milady, e credetemi se vi dico che è il più bel complimento che vi potevo fare.» inclinai la testa in avanti in segno di ringraziamento e spostai leggermente lo sguardo sul nonno: vidi come l’orgoglio gli riempiva gli occhi e in quel momento fui davvero felice.
Trascorse almeno un’ora senza che facessimo niente di che, il nonno mi presentò a molte altre persone dell’alta aristocrazia, i quali erano sempre molto stupiti nel vederlo e di apprendere che aveva una nipote, alcuni di loro mi presentarono ai loro figli e facevano promettere loro che avrebbero danzato con me appena la festa avrebbe avuto inizio.
«Perché spingono così tanto sui figli?» chiesi sussurrando
«Perché siete una delle possibili candidate per il matrimonio.»
«Cosa?!»
«L’amore non esiste qua Cassidy. È tutta una questione di denaro e territori, niente di più.»
«Ma—» uno squillo di trombe interruppe ciò che stavo per dire e tutta la mia attenzione fu catturata dalle persone che stavano scendendo dalla scalinata in quel momento «La famiglia reale Ebenruth! Il nostro sovrano Charles Ebenruth, la consorte e i figli.»
Scesero dalle scale con fare regale, tutti gli occhi erano puntati su di loro, che appena finirono di scendere le scale furono accolti da un grande applauso che si spense all’istante, quando il sovrano alzò leggermente una mano «Ringrazio tutti voi di essere presenti in questo giorno speciale. Che si possano aprire le danze.» in quel momento una musica partì dall’angolo destro della sala e tutti iniziarono a spostarsi e a mettersi in posizione.
Tutto questo io l’avevo percepito, era come se in quel momento io non fossi realmente lì, o meglio, il mio corpo c’era, ma la mia testa era volata via. Stavo fissando il ragazzo dietro al re, che stava baciando il dorso della mano ad una nobildonna, sorridendogli poi affabile.
Era lui.
Liam era lì, ad un passo da me.
Non poteva essere vero. Liam, il mio Liam era lì. Io ero lì.
Noi eravamo di nuovo nella stessa stanza.

«Posso chiedervi di avere l’onore di questo ballo?» a distogliermi dai miei pensieri fu la voce di un ragazzo, il figlio del sovrano del regno dell’Ovest, che mi porse il braccio e mi sorrise «Certo.» gli posai la mano sull’avambraccio e mi diressi al centro della sala con lui, cercando di non perdere di vista Liam, cosa che fu però impossibile.
Iniziammo a volteggiare a tempo di musica «Non sapevo che Sir Campbell avesse una nipote...» sorrisi «Immagino che non abbia mai parlato molto di me.»
«Il che devo dire è strano. Qualsiasi uomo si riempirebbe il petto d’orgoglio con una nipote come voi.» e mi fece un altro sorriso. Aspetta un attimo. Cos’era quello? Un flirt? Non avevo neanche idea se esistesse allora il flirtare con qualcuno, ma sicuramente se esisteva doveva essere illegale, visto che era considerato disdegnoso scoprire le caviglie in pubblico. Decisi di dare un taglio alla cosa sul nascere «Penso che in esilio non abbia avuto molta possibilità di esprimere il suo orgoglio. O forse nel mio regno il significato della parola “esilio” è diverso dal vostro.» sorrisi affabile nonostante la frecciatina, il che penso destabilizzò un poco il principe perché rispose incerto e ridendo imbarazzato «Sì, sicuramente avete ragione...». Continuammo a danzare, ormai io avevo preso l’abitudine di sorridere e annuire, non avevo proprio voglia di continuare a sentire della storia di come lui aveva vinto nell’ultimo torneo battendo il campione in carica oppure di come aveva cacciato il cinghiale più grosso. Il ballo cambiò, ogni tre giri bisognava fare il cambio di coppia, il che mi salvo da un altro ballo con lui «Mi dispiace che si debba girare, non troverò una dama bella e gentile come voi. Verrò a richiedervi un altro ballo dopo!»
Volteggiai su me stessa e finii tra le braccia del nuovo cavaliere “spero sia almeno muto” pensai.
«Cassidy?!» alzai lo sguardo e incontrai occhi color azzurro ghiaccio «Liam...» sussurrai, non ci potevo credere, era lì e io con lui! Ero così felice! Liam invece si riprese subito e iniziò a guidarmi non appena ritorno la musica «Liam! È da tutta la sera che ti cerco, sono felice di averti trovato adesso!»
«Cosa diavolo ci fai qui Cassidy?!»
«Era il mio turno di venirti a trovare.» e sogghignai, ma Liam rimase impassibile e i suoi occhi si indurirono ancora di più «Non è uno scherzo questo Cassidy! Perché sei venuta?!»
«Pensavo saresti stato felice di rivedermi... Io... Noi non ci siamo—» non riuscì a parlare perché Liam mi interruppe duro «Tornatene a casa Cassidy, questo non è il posto per te.» la musica terminò e lui mi lasciò lì, con un sacco di dubbi e tanta rabbia in corpo.

----------------- Ciao a tutti! Ringrazio sempre tutti coloro che leggono la storia e LUNA5 che recensisce e che mi fa sapere sempre ciò che pensa, grazie davvero!
Finalmente è tornato Liam, ma perché è così freddo? Avrà usato solo Cassidy per tornare nel suo tempo? Oppure c’è davvero qualcosa sotto?
Fatemi sapere che ne pensate ;)
Peace and Love,
Suomalainen
  
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