“Scommettiamo?” domandò, con uno strano ghigno sul volto.
“Tutto quello che vuoi.” esitai a parlare, ma solo all’idea di vincere e levare quel ghigno che tanto odiavo dal suo viso, mi faceva saltare di gioia.
Potei notare il suo sguardo sorpreso, ma si ricompose subito dopo avanzando di un passo verso di me.
“Se vinco,” afferrò una mia ciocca di capelli e se la rigirò tra le mani. “Dovrai passare ben due notti di fuoco, con il sottoscritto.” sussurrò con voce roca, deglutì rumorosamente e scacciai bruscamente la sua mano. “Come immaginavo, non hai fegato.” sghignazzò, passò la lingua fra le sue labbra carnose e mi sfidò l’ultima volta con lo sguardo prima di voltare le spalle e allontanarsi.
Chiusi gli occhi per qualche secondo e prima di pensare a ciò che stavo per dire, la mia bocca parlò da sola.
“Ci sto.” che cazzo avevo appena fatto?