Ecco l'ultimo capitolo! spero che la ff vi sia piaciuta, in caso contrario, prendetevela con il nano u_u
Bene, buona lettura ^O^Capitolo Sei
Lo guardo, senza capire quello che mi sta
dicendo, come se stesse parlando una lingua a me sconosciuta.
Mi ama? No…
Lo allontano da me afferrandolo per le
spalle e scuoto il capo, cercando di non piangere. Riesce ancora a prendersi
gioco di me
-Non è vero- Qualcosa di bagnato mi scende
sul volto: pazienza, questa lacrima posso anche perdonarla
-Uruha…- Sussurra il mio nome con un tono
così dolce ma allo stesso tempo deciso. Mi alza il volto e mi costringe a
osservarlo negli occhi. Sono lucidi, stranamente…ora è lui ad abbassare lo
sguardo, e la presa che aveva su di me viene meno. Le sue mani scivolano lungo
le mie braccia e io non posso far altro che restare fermo. Si copre gli occhi e
si asciuga quelle che sembrano delle lacrime. Restiamo in silenzio, senza
sapere cosa dire…questa situazione è così strana che forse nessuno dei due
riesce a gestirla al meglio delle proprie capacità.
Ho paura che tu non mi creda e non posso
certo fartene un torto.
Nemmeno io mi crederei…ma non posso
permettermi di perderti ancora una volta, non me lo perdonerei mai.
Alzo lo sguardo, ammetto un po’ a fatica e
mi costringo a osservarti
-Uruha…io ti amo davvero- Uruha, forse
queste poche parole ti trafiggono e ti fanno soffrire molto di più di qualsiasi
altra cosa al mondo, perché prima avevi dato per scontato che io ti amassi.
E io avevo dato per scontato che non mi
sarebbe mai potuto accadere.
Non dici nulla, non parli, ora hai anche
smesso di guardarmi: mi odi a tal punto?
Io ti amo. E forse per il bene di entrambi
io devo crederti. Io voglio crederti. Ma c’è qualcosa che mi blocca.
Mi alzo di scatto, fregandomene di mostrarmi
debole e piango
-Come faccio a esserne sicuro? Come faccio a
sapere che tu invece…- Non riesco a finire, mi sento mancare il fiato. Forse
sto per svenire. Lui si alza, ma non si avvicina, come se avesse paura
-Il fatto che io sia qui, non è una prova?-
Io lo guardo, continuando a osservarlo piangendo e sento che anche lui tra poco
ricomincerà a farlo, il tuo tono è spezzato, stentato. Mi copro il volto con le
mani, mi affloscio alla parete, senza alcuna forza in corpo
-Io ti amo Ruki…ti prego…non usarmi ancora…-
Non so nemmeno perché l’ho detto, forse mi serviva solo per sfogarmi, o forse
glielo dovevo dire.
In effetti, questa è la prima volta che
glielo dico.
Mi corre incontro e mi abbraccia,
accarezzandomi la testa.
E io continuo a piangere, lui mi segue poco
dopo.
Gli accarezzo il volto e i nostri sguardi
si incontrano, per davvero la prima volta… ti bacio le lacrime e subito dopo
faccio mie le tue labbra
-Mai più…- Mi abbraccia mentre ci baciamo:
le lacrime entrano nella mia bocca e vengo investito dal sapore di salsedine.
Non mi piace, perché sono le tue lacrime e perché sono stato io a farti
soffrire. Infila la sua lingua nella mia bocca e io inizio a rincorrerla, quasi
con ansia. Mi mancavi così tanto amore…
Mormori qualcosa come a uno “scusa” e
allora iniziamo a scusarci a vicenda e ci diciamo quanto ci amiamo. Ti stendo
sul tappeto e inizio a sollevarti la maglia e ad accarezzarti la pelle, mentre
le mie labbra si gustano ancora delle tue. Sento il tuo calore aumentare, a
ogni mia carezza flebile sul tuo ventre e sul tuo petto. Faccio scivolare una
mano dietro e ti sfioro la schiena, per poi alzarti per avvicinarti ancora di
più a me. Sembra passata un’eternità e invece sono solo passati tre giorni…
Un brivido mi trapassa il corpo quando le
sue dita sfiorano la mia schiena, facendomi sussultare: mi mancava il suo
tocco, le sue attenzioni, il suo profumo. Lui. Si stacca dalle mie labbra per
baciarmi prima il mento e poi, subito dopo, torturarmi il collo. Indietreggio
con la testa, per lasciargli più pelle possibile e inizio ad ansimare
-Ruki…- Inizio a chiamarlo, il suo nome mi
risulta come nuovo ed è una bellissima sensazione. Mi lascia segni indelebili
sulla mia pelle sensibile: ormai sappiamo che non dobbiamo più nasconderci agli
occhi di nessuno. Si avvicina al mio orecchio e mi morde il lobo dell’orecchio
-Ti amo- Ti amo anche io Ruki…ti cingo il
collo e ti costringo a baciarmi ancora, perché ormai non riesco più a respirare
senza le tue labbra. Con la mano continui ad accarezzarmi il ventre per poi
scendere e stuzzicarmi l’inguine. E allora il mio desiderio inizia a
svegliarsi. Sento che mi slacci la cintura e ad abbassarmi la cerniera,
accarezzi il mio membro attraverso la stoffa dei boxer e questo inizia a
indurirsi. Mi sono sempre sentito a disagio in questi momenti, non so perché…
-Ru…Ruki…io…- Non ce la faccio più, voglio
sentirti dentro di me ancora e ricevere il tuo calore. E forse lui lo capisce, perché
mi sorride e mi bacia gli occhi. Ho sempre voluto che finisse presto, ma nello
stesso tempo ho sempre desiderato che non finisse mai. Solo io e lui, per
sempre…purtroppo la nostra realtà ci ha sempre costretto a rivedere tutti i
nostri piani e noi ci siamo adeguati
-Lo vuoi subito?- Mi chiede lui, come se
avesse letto nei miei pensieri: non rispondo subito, ci devo pensare. E’ la
nostra prima volta, non voglio che passi tutto subito. E infatti scuoto la testa. Mi alzo, lo faccio
sdraiare, e poi mi metto a gattoni sopra di lui.
Mi toglie la maglia e mi bacia la pelle,
accarezzandomi subito dopo, come se avesse paura di farmi male: lo ha sempre
fatto e mi è sempre piaciuto questa sua continua paura. Arriva al mio inguine
e, dopo aver trafficato con la cerniera dei miei jeans, abbassa i boxer e mi
prende in bocca. Cerco di soffocare un gemito di piacere, ma è difficile: Uruha
è sempre stato bravo con la bocca, in tutti i sensi. Affondo la mano nei suoi
capelli e gli tengo giù la testa, perché temo che mi lascerà andare prima del
tempo. Mi stuzzica la punta prima con le dita e poi con la lingua e subito dopo
lo percorre per tutta la lunghezza, facendomi godere e facendomi sussurrare il
suo nome. Continua a succhiare e a ogni leccata sento che l’orgasmo è vicino
-Ah….Uru….di più….- Le altre volte avrebbe
alzato gli occhi, mi avrebbe osservato lascivo e avrebbe fatto il porco. Questa
volta no, e ne sono felice, stranamente…mi piace vederlo così delicato e puro. Perché
anche adesso, ha un’espressione pura. Accetta la mia richiesta e mi fa venire:
il mio sperma bagna la sua bocca e subito dopo si avvicina alla mia bocca e mi
bacia: il mio sapore si mescola al suo… si struscia sul mio corpo e fa toccare
i nostri membri eccitati, mentre le nostre lingue si rincorrono velocemente
-Ruki…fammi venire…- La tua voce ha un tono
così supplichevole che non posso tirarmi indietro. Ti stendo, piano e osservo
il tuo corpo meravigliosamente nudo e perfetto. Mi abbasso e stuzzico la tua
apertura con la lingua.
Gemi.
Non ce l’ho fatta, il desiderio è troppo
forte: arrossisco leggermente quando mi stende e mi osserva compiaciuto, mi
mette sempre in imbarazzo quello sguardo. Lancio un mezzo grido quando mi
prepara, mi pregusto quello che sarà l’orgasmo e so che sarà il più bello mai
avuto.
Perché è lui a regalarmelo…
Ho sempre un po’ di paura, anche se lui ha
sempre cercato di non procurarmi troppo dolore.
Anche prima…
Ho ripensato parecchio in questi ultimi
giorni: per me all’inizio che cosa era? Anche per me solo sesso?
Non ho trovato una risposta
-Uruha?- Mi chiama e mi mostra un viso
preoccupato –C’è forse qualcosa che…-
-No, nulla- Rispondo io, sorridendo. Quello sguardo,
prima, non glielo avevo mai visto. Il mio sguardo deve averlo rassicurato, perché
torna subito dopo a fare quello che stava facendo e io vengo nuovamente
investito dal piacere. Mi allarga le gambe per potersi posizionare meglio e poco
dopo sento la punta del suo membro che preme contro di me. E allora inizia a
spingere…me lo sento arrivare allo stomaco e mi piace da impazzire la
sensazione che sto sentendo. Inizio ad ansimare sempre di più, a chiamarlo, ad
aggrapparmi alla sua schiena a graffiarlo. I nostri respiri diventano sempre
più affannosi ed eccitati. E dopo venivamo, insieme: sento il suo seme entrare
dentro di me e scaldarmi. Il gemito che lanciamo è molto più profondo degli
altri, liberatorio e quasi triste.
Perché sappiamo che prima non è mai stato
così…era sempre stato come finto…
Esce dal mio corpo e si stende accanto a me,
abbracciandomi e coccolandomi. Il respiro si fa sempre più regolare, così come
il battito del cuore. Nascondo il viso nel suo petto e mi perdo nel suo profumo
-Ruki…-
-Ti amo- Non smetterò mai di dirtelo. Guardo
i tuoi occhi limpidi e mi rendo conto solo ora che forse ti ho sempre amato.
Scemo, stupido e insensibile…
Ecco che cosa sono stato.
Mi sveglio di soprassalto, sudato e agitato.
Mi volto e osservo il volto che mi è accanto. Sorrido: temevo che fosse stato tutto
un sogno, invece no, è reale, è successo. Accarezzo il suo volto, sperando di
non svegliarlo e lo ammiro, in tutta la sua perfezione.
Mi alzo e vado a prendere una coperta, so dov’è.
Lo copro e poi mi siedo, accanto a lui.
Lo amo. E non poteva accadermi niente di più
bello. Gli bacio le labbra e sorrido. Guardo fuori dalla finestra…
E’ una bella giornata per vivere.
Fine
Ecco...spero che vi sia piaciuto il capitolo! Non sapevo come finirla, ma spero vada bene...alla prossima <3