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Autore: Suomalainen    04/02/2016    1 recensioni
Un libro.
Una ragazza del tutto normale.
Un ragazzo' all'antica.
Due salti nel tempo, lui per salvarla, lei per cercarlo.
Ma se il destino non fosse così semplice? E la fine non così scontata?
Dal testo:
" «Cosa ci fai qui?»
«Io… Volevo vederti e–»
«Se ti trovano qui sono guai!»
«Non mi importa.» dissi con decisione, non volevo lasciarlo mai più. Lui mi afferrò un polso e mi trascinò dietro una porta, la richiuse alle nostre spalle e mi bloccò con la schiena al muro. «A ME importa. Non potrei perdonarmelo se…» sospirò. Mi lasciò i polsi, mi attirò a sè stringendo le sue muscolose braccia attorno alla mia vita. Mi baciò dapprima lentamente, e poi sempre con più passione. Io ricambiai stringendolo forte a me.
«Mi sei mancata.» mi sussurrò a fior di labbra.
«Anche tu.»
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Seriamente?! Dopo tutto quello che avevo dovuto fare per trovarmi lì tutto quello che lui riusciva a dirmi era un “Tornatene a casa Cassidy”? Cercai di raggiungerlo facendomi largo fra le coppie danzanti e propinando “Scusate, permesso!” in continuazione.
Riuscii a bloccarlo un attimo prima che lui iniziasse a salire le scale «Liam!» dissi quasi con voce implorante mettendogli una mano sul braccio «Liam, ascoltami!»
«Quale parte di “Tornatene a casa Cassidy questo non è un posto per te” non hai capito? Eppure mi pare che nel tuo mondo si dica esattamente in questo modo.»
«Non ti permetto di trattarmi così, non dopo tutto quello che mi è successo!»
«Nessuno te l’ha chiesto di venire qui.»
«È stato il destino a volere così Liam, secondo te io ho chiesto a qualcuno di portarmi nel tuo tempo?»
«E allora fa in modo che il destino ti faccia ritornare a casa, perché non c’è posto per te qua.»
«Ma io non—»
«Principe Liam!» fu interrotta dall’arrivo di una ragazza, che si avvicinò a Liam e gli posò una mano sull’avambraccio «Sono ore che vi cerco...»
«Ero intento ad osservare l’apertura delle danze, scusatemi se mi son fatto desiderare.»
«Non crucciatevi, dopo tutto adesso vi ho trovato.»
Cosa. Diavolo. Stava. Succedendo.
Un attimo prima Liam mi stava praticamente insultando e adesso faceva il gentile con questa ragazza, e poi chi era lei? Sua sorella? No, non poteva essere, lei aveva dei lunghi capelli rossi che le incorniciavano un viso rotondo e con due brillanti occhi verdi vigili e attenti su tutto, era esattamente l’opposto di lui... Bhè, in realtà esistevano anche i fratelli talmente diversi da non sembrarlo.
«Oh, chiedo venia, non mi sono nemmeno presentata...» disse la ragazza rivolgendosi a me «Sono Joanne Eveliina Smiths.» e fece un leggere inchino. No, decisamente non era sua sorella. Iniziai ad agitarmi e ricambiai velocemente «Io sono Cassidy...» andai in panico sotto gli sguardi inquisitori di quei due e conclusi con un intelligentissimo «Sì, ehm, solo Cassidy.» Joanne annuì e poi si rivolse a Liam «Non mi avevate mai raccontato di avere amicizie così...» mi guardò per un attimo dalla testa ai piedi «... Particolari.»
«Non ve ne ho mai parlato perché non c’era nulla da dire. L’ho conosciuta questa sera per un caso fortuito, le stavo  augurando un buon viaggio di ritorno verso la sua dimora.» restai sbigottita, non sapevo che cosa mi stava facendo più male in quel momento: il fatto che Liam oltre a non parlarmi più e a volere il mio ritorno a casa, stesse anche facendo finta di non avermi mai visto prima, oppure l’aver scoperto che Liam, il MIO Liam, aveva un’amicizia molto stretta con un clone di Barbie medievale.
«Oh, ve ne volete già andare?! Ma i festeggiamenti non sono neanche ancora iniziati!»
«Allora penso di rimanere un po’ più a lungo...» guardai con odio Liam «... Dopo tutto i festeggiamenti non sono neanche ancora iniziati, giusto?» feci un inchino diretto ad entrambi «Se volete scusarmi, penso andrò al rinfresco, ho bisogno di sbronzarmi.» dissi più a me stessa che a loro, ma Joanne mi sentì comunque «Sbronzarvi? Cosa significa?»
«Oh, sì, giusto, è una parola che usiamo unicamente noi nel regno del Sud, significa “godersi la serata in compagnia di persone estremamente piacevoli”» vidi Liam alzare per un secondo gli occhi al cielo, ma non disse nulla «Allora spero che voi vi sbronziate per bene questa sera!» mi disse Joanne quasi cantando, piegai la testa in segno di ringraziamento e trattenendo una risata e poi mi allontanai.
Vagai per la sala senza una vera meta, qualcosa mi diceva che avrei attirato troppo l’attenzione se avessi iniziato a bere seriamente... dov’era il nonno? Mi serviva una faccia familiare in quel momento, qualcuno con cui sfogarmi...
«Siete in cerca di qualcuno?» un ragazzo davanti a me mi sorrise, mi prese la mano e ne baciò delicatamente il dorso, ero senza parole, non aveva neanche aspettato che rispondessi «Dovete essere la famosa nipote del Re Campbell, Cassidy Octavia, giusto?»
«Come fate a conoscere il mio nome?» chiesi dubbiosa, ma allo stesso tempo lusingata
«Vostro nonno è uscito dall’esilio, non si parla altro che di lui e di voi questa sera. Ma lasciate che mi introduca: sono William Teebeth.»
«Strano, mi sarei aspettata un nome molto più lungo e complesso... Tutti i nobili ne possiedono uno.»
«Allora penso di non poter essere chiamato “nobile” nel senso stretto della parola» risi nel vedere la sua faccia dispiaciuta in modo teatrale.
«Signorina Cassidy! Vi ho trovato finalmente!» oh no, di nuovo lui, il delfino del sovrano dell’Ovest «Concedetemi nuovamente questo ballo.» 
«Io veramente... Stavo per—» iniziai a balbettare, tutto ma non lui, dovevo cercare una scappatoia, ma non ce ne fu bisogno, perché William intervenne prontamente «Veramente siete arrivato troppo tardi, la signorina qui presente aveva appena acconsentito di danzare con me... Mi arrecherebbe una grande offesa sapere che adesso vuole cambiare così cavaliere.»
«Già, mi dispiace.» mi inchinai in segno di scuse al principe e poi afferrai la mano a William che mi portò a passo deciso in centro alla sala. Quando iniziò la musica iniziammo a volteggiare come se non avessimo fatto altro per tutta la nostra vita «Ve ne sarò eternamente grata, davvero.»
«Dovete fare attenzione a quello lì. Non è uno degli uomini più galanti su questa terra.»
«Come mai?»
«Credetemi, non volete saperlo.» rimasi zitta per un attimo, pensierosa, probabilmente dovevo sembrare davvero preoccupata perché dopo poco William mi sussurrò «”Date parole al vostro dolore altrimenti il vostro cuore si spezza”»
«Non sono addolorata, credetemi. Solo molto confusa...» mi fece girare su me stessa con un lieve salto e poi tornammo di nuovo a volteggiare, ma nella direzione opposta a quella di prima.
«Tutto andrà a posto da sè, non preoccupatevi troppo e godetevi la festa.»
«Come mai siete così gentile con me? Neanche mi conoscete...»
«Devo avere un motivo per essere gentile?»
«Nel mio tempo sì...» mi accorsi all’istante di ciò che avevo detto e del tremendo errore che mi ero permessa, abbassai immediatamente gli occhi e cercai di fare finta di nulla.
«Cosa intendete dire con questo?» sorrideva, ma si vedeva che non l’aveva preso come uno scherzo
«Io? Assolutamente nulla. Uno stupido gioco di parole...» la musica finì e io mi staccai da lui. Il re si era alzato dal suo posto d’onore e stava richiamando l’attenzione di tutti in sala «Posso avere la vostra attenzione? Ho qualcosa di molto importante da dire.» tutti si girarono nella sua direzione e la cosa tra me e William finì lì.
«Vorrei annunciare in modo ufficiale...» vidi Liam avvicinarsi al padre «... La prossima unione del nostro regno con quello del Sud...» un uomo nerboruto si spostò a fianco del padre di Liam «... Grazie all’unione in matrimonio di mio figlio Liam e Joanne!» la ragazza si mise vicino a Liam sorridendo felice. Tutta la sala iniziò ad applaudire, c’era anche qualcuno che urlava ”Viva i futuri sposi“ e tutti erano felici.
«Cassidy? State bene?» una mano mi strinse il braccio e mi sorresse quando le ginocchia iniziarono a cedermi.
Liam e Joanne. Joanne e Liam.
Si sarebbero sposati. Avrebbero vissuto insieme. Avrebbero avuto dei figli.
Dovevo ascoltare Liam: me ne sarei dovuta andare via nel momento stesso in cui avevo messo piede in quel tempo. Avrei dovuto dirlo subito a mio nonno, di Liam, di me, del libro, delle custodi e dei guardiani. Avrei dovuto dirgli qualsiasi cosa, sicuramente lui sarebbe riuscito ad evitarmi questa scena: Joanne che si guardava l’anello che le aveva appena donato Liam, il suo sguardo vittorioso che scrutava la folla. La felicità di tutti nell’apprendere la notizia.
«Penso che andrò a prendere una boccata d’aria.»
«Una cosa? Aspettate, vi scorto.»
Andai dritta verso le porte che davano sul porticato esterno, le aprii e in quel momento aria fredda e odore di pioggia mi riempirono i polmoni, e io scoppiai a piangere. Per la prima volta da quando mi trovavo lì piansi.

Liam

«Potrei avere la vostra attenzione? Ho qualcosa di molto importante da dire.» era arrivato il momento di renderlo ufficiale, l’intera festa era stata costruita intorno a quel momento, tutti non stavano più nella pelle, persino Joanne era tutta la sera che era particolarmente euforica, tutti erano felici. Tutti tranne me. Avevo quella sensazione addosso che non se ne voleva andare. Erano cambiate un sacco di cose, io stesso ero cambiato, e non sapevo più quale fosse la scelta giusta da fare. E poi si era anche messa Cassidy, che era saltata fuori dal nulla sconvolgendo ancora una volta il mio mondo. Non avrebbe dovuto esserci quella sera, non la volevo lì. Sperai con tutto il mio cuore che se ne fosse andata.
Salii i pochi gradini che portavano al posto di mio padre e mi misi di fianco a lui « Vorrei annunciare in modo ufficiale la prossima unione del nostro regno con quello del Sud...» Joanne mi sorrise lasciva, non ricambiai, ero troppo teso in quel momento.
«Grazie all’unione in matrimonio di mio figlio Liam e Joanne!» un boato di applausi si levò dalla sala, tutti che sorridevano felici e che urlavano frasi di gioia e fu in quel momento che la vidi.
Il suo pallido viso stonava in mezzo agli altri, mi stava guardando con tanto di quel dolore negli occhi che quasi non riuscivo a sopportarlo. Dietro di lei c’era il duca di Shadesbruck, che la stava tenendo per un braccio e dicendo qualcosa all’altezza dell’orecchio. Possibile che avessero già fatto amicizia? Una fitta mi colpì il petto quando la vidi uscire, seguita da lui. Poi mio padre mi battè una pacca sulla spalla e tornai ad essere il principe di sempre, felice della sua futura vita.


Ciao a tutti! Avevo dovuto dividere a metà il capitolo di ieri, che altrimenti avrei messa troppa carne al fuoco hahaha quindi adesso abbiamo presentato un sacco di personaggi nuovi, come Joanne, promessa sposa di Liam e William, duca con qualche segreto. Cosa farà adesso Cassidy? Tornerà sicuramente a casa... O no?
Penso che continuerò ad alternare abbastanza i punti di vista di Cassidy con quello di Liam, così riusciamo ad avere abbastanza il punto di vista generale :)
Stay tuned!
Peace&Love,
Suomalainen
  
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