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Autore: Hoi    05/02/2016    1 recensioni
In questa storia troverete un Killian Jones che è appena diventato capitano, anche se non come avrebbe voluto. Vedrete un ragazzo ferito dalla perdita di suo fratello, insicuro della fedeltà dei suoi uomini, in bilico tra la giusta maniera e la vita del pirata, che comunque mantiene il suo carisma. Il tutto sarà condito dall'incontro con una fiaba classica in pieno stile OUAT.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nina


Era nuovamente una bella mattinata. Lady Cat Stava pelando patate nella stiva, gli uomini erano tranquilli e sembrava avessero smesso di parlare della ragazza. Avevano impiegato tre giorni ad abituarsi alla nuova sguattera, molto meno di quanto Killian avesse previsto. Se il vento avesse continuato a soffiare in suo favore, probabilmente si sarebbe trovato coi piedi a terra e quella storia alle spalle, in meno di una settimana. Forse era per via del fatto che aveva potuto prendere nuovamente possesso del suo letto, ma sicuramente era da molto tempo che non si sentiva così rilassato. Killian inspirò profondamente l’aria di mare e si perse a guardare l’orizzonte e per un istante la pace prese il sopravvento e riuscì a dimenticare il dolore sordo che gli attanagliava il cuore. Davanti a lui c’era il mare aperto, un infinita distesa blu che avrebbe potuto rivaleggiare con quel cielo limpido in magnificenza, se non fosse stato per quel puntino nero che vedeva in lontananza. Infastidito da quella macchietta che minacciava di rovinare quel momento perfetto, strinse gli occhi e acuì la vista, cercando di capire cosa fosse.
“Josh!”
Killian alzò la testa e si voltò verso la vedetta appollaiata sull’albero maestro. Il ragazzo si sporse per incontrare lo sguardo del suo Capitano, lo trovò contrariato.
“Venti gradi a tribordo! Dimmi cosa vedo!”
Josh afferrò il cannocchiale e si precipitò a controllare ciò che già aveva visto, ma aveva preferito tacere. Era una bella giornata ed era da molto che non viaggiavano tanto tranquilli, il ragazzo non era come molti degli altri marinai, a lui non sarebbe piaciuto quello che quella nave preannunciava.
“Una Caravella signore, ma si allontana, va verso il mare aperto!”
Sentendoli gridare la ciurma iniziò ad affollarsi attorno a loro incuriosita. Tra loro Sparky, accigliato guardava il Capitano, purtroppo aveva già capito cosa stava per accadere.
“Che vessillo sventola?”
Sparky digrignò i denti, sapeva bene che quella domanda sarebbe arrivata e non poteva dire di non temerne la risposta. Anche la giovane vedetta parve riluttante, ma non potendo fare altro rispose.
“La bandiera di quel cane del Re, Capitano! Sulla fiancata leggo Nina
Non ci fu bisogno di specificare quale re, a tutti fu chiaro di chi si trattasse. Killian sorrise, c’era una luce scura nei suoi occhi. Prevedendo cosa sarebbe accaduto, il primo ufficiale si fece largo tra gli uomini e afferrò per un braccio il suo capitano. Nonostante volesse sembrare ragionevole, la voce dell’anziano marinaio risultò supplichevole e incerta.
“Abbiamo ancora mezza stiva piena e va in un'altra direzione, ammesso che riuscissimo a raggiungerla ci porterebbe fuori rotta.”
Killian non ascoltava, guardava la nave allontanarsi e sogghignava. C’era una parte di lui che sapeva cosa sarebbe stato meglio fare, era un rischio insensato, persino un pirata non ingaggiava battagli per nulla e nessuno avrebbe avuto da ridire se avessero tirato avanti, ma Killian non finse nemmeno di prendere in considerazione l’alternativa. Non gli importava di mettere in pericolo il carico, né del viaggio, l’unica cosa che voleva era veder colare a picco ogni singola imbarcazione del suo vecchio Re, fino a mandarlo in miseria. Non era per l’oro che aveva tradito il suo re, era per la vendetta, era per quell’istante di piacere che provava quando passava a fil di spada un marinaio di sua Maestà, era per quel momento sublime in cui sentiva il dolore scomparire e dimenticava che sarebbe tornato a pulsare un istante dopo, con maggiore forza.
“Non preoccuparti, anche a pieno carico, non c’è nave più veloce della Jolly Roger. Uomini! Prepararsi all’arrembaggio. Timoniere…” Sparky, lo strinse più forte, per trattenerlo.
“Capitano, non sappiamo nemmeno cosa porta. Potrebbe aver la stiva vuota”
Gettarsi in un’impresa del genere aveva più rischi che benefici. Un arrembaggio significavano danni alla Jolly Roger e quindi spese, in previsione di un bottino che non c’era. Economicamente si prospettava un disastro. Killian spezzò la presa e lo guardò con odio, come avrebbe guardato un marinaio di Sua Maestà, o peggio un traditore.
“Allora avrà i forzieri pieni dei guadagni del suo carico. Ora chiudi la bocca e fa il tuo lavoro Primo Ufficiale o lo prenderò per un ammutinamento e ti troverai con la gola tegliata prima di poter protestare”
Sparky digrignò i denti e chiuse la bocca. Non aveva dubbi che il suo capitano avrebbe mantenuto la promessa. In momenti come quelli l’uomo rimpiangeva amaramente il ragazzo ligio al dovere e alla giustizia che si era trasformato in quell’uomo assetato di vendetta che era il suo Capitano. Il primo ufficiale si ritirò mestamente, non c’era nulla che potesse dire per farlo rinsavire, in quei momenti Killian ascoltava solo il suo odio.
Killian si voltò e iniziò a gridare ordini per l’inseguimento, avrebbero impiegato almeno mezza giornata a raggiungere la Nina, ma avrebbe affondato quella nave, a qualunque costo.
 
Lady Cat era seduta a terra e stava pelando l’ennesima patata, quando Shaka fece irruzione nella cucina fissandole gli occhi addosso. La ragazza sorrise vedendolo. Pelare patate le metteva allegria perché poteva tenere in mano un coltello e non mancò di farlo notare all’omone, alzando la lama verso di lui. Shaka rise forte, non era un uomo che si faceva spaventare.
“Fai bene a sfoderare gli artigli, oggi ci sarà un arrembaggio. Tutti sul ponte per ordine del Capitano!” Shaka gridò, poi girò le spalle e corse fuori. La ragazza rimase immobile a bocca aperta, a fissare il punto dove fino ad un momento prima c’era stato un pirata. Non poteva essere vero. Non poteva intendere anche lei. Si presumeva che fosse una Lady non una piratessa, non l’avrebbero coinvolta o messa a rischio in quel modo. Decise che non si sarebbe mossa da lì, che sarebbe rimasta in cucina a pelare patate finché quell’assurdità non si fosse conclusa, purtroppo il cuoco l’afferrò per il braccio ferito e la tirò in piedi, senza che lei potesse opporsi.
“Il capitano ha detto tutti sul ponte, quindi noi andremo tutti sul ponte.” Matthew la spinse verso l’uscita e ancora stingendo in pugno il coltello, lei fece quello che le era stato chiesto.
Quando arrivarono notò con disappunto che tutto era già stato deciso. Con gli occhi cercò Killian, ma lui era totalmente concentrato a sentire i calcolo dei nodi e l’indirizzo della Nina e non la notò nemmeno. Al contrario Bobby la notò.
“Combatti anche tu, vero Lady?”
La ragazza fece qualche passo indietro, era ovvio che la stesse prendendo in giro, ma la cosa non prometteva bene. A denti stretti forzò le parole ad uscirle.
“Se volete che muoia e così perdere i soldi del riscatto, combatterò volentieri”
Alle sue spalle sentì ridere forte. Shaka dietro di lei si era tolto la maglietta, mettendo in mostra il corpo tatuato e si stava segnando il viso con lunghe strisce nere. Se lo faceva per sembrare più spaventoso non era necessario, anche senza la pittura restava una massa enorme di muscoli.
“In effetti sono proprio curioso di vedere come se la cava la piccola Lady con una spada, visto che col secchio combatti piuttosto bene”
C’era un che di maligno nella sua voce, se nella mente della ragazza era passata l’idea di riuscire a starne fuori, quel tono malvagio gliel’aveva fatta passare. Decise che appena si fosse scatenato il caos sarebbe scappata sotto coperta e ci sarebbe rimasta. D’altra parte non potevano obbligarla a combattere per loro.
“E vedi di fare un bel lavoro, o potremmo decidere di chiuderti in un sacco e buttarti in mare, come si fa coi cuccioli”
Bobby le lanciò una spada, tra le risate generali. Shaka e Bobby non l’avevano mai perdonata per averli lavati quella mattina sul ponte, l’avrebbero tenuta d’occhio, questo era chiaro. La ragazza strinse la spada forte tra le mai. Potevano eccome costringerla a combattere.



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immagino si sia capito che adesso si apre una parentesi piratesca di qualche capitolo... Non sono bravissima a scrivere le scene d'azione, ma mi diverte tantissimo farlo quindi spero che mi sopporterete e se avrete voglia di darmi qualche parere (anche molto critico) in modo da farmi capire cosa non funziona sarei molto molto felice ^^ Buona lettura e grazie a tutti ^^
  
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