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Autore: titania77    20/03/2009    10 recensioni
Draco Malfoy, fatalmente prende sotto la sua protezione uno Strano Gatto … e a chi volete che appartenga una bestia così particolare, se non a colui che non è mai stato come tutti gli altri?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AVVISO: Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni. I fatti e i personaggi non sono esistiti o esistenti. I personaggi, i luoghi ecc … appartengono ai rispettivi ideatori e detentori di Copyright. Questa storia non ha alcun fine di lucro. Qualsiasi nome o riferimento a fatti o persone esistenti o realmente esistiti è puramente casuale.

 

 

NOTA DELL’AUTRICE: Ringrazio come sempre Annaly, bravissima beta, cara amica, e confidente comprensiva. Senza di lei, le mie storie sarebbero deliri.

 

 

 

L’Angelo Biondo e lo strano Gatto 

 

 

E’ difficile riconoscere un gatto nero in una stanza scura, soprattutto quando il gatto non c’è.

Proverbio cinese.

 

 

Draco era seduto con Blaise nei pressi del Lago Nero, a godersi una delle prime giornate temperate di primavera. In effetti,per lui, il termine esatto non era proprio godere, quanto più languire. I suoi amici non sapevano come comportarsi con lui. Da quando, quasi un anno prima, Potter aveva finalmente messo la parola fine alla guerra, uccidendo Voldemort, il biondo era profondamente cambiato, non dovendo più sottostare alle regole folli del padre, e lo si poteva vedere spesso scherzare, ma conservava pur sempre un fondo di alterigia che, se stuzzicato, faceva riaffiorare il Malfoy dei bei tempi, capacissimo di affondare chiunque con la sua lingua velenosa. Di conseguenza, nessuno se la sentiva di affrontare i suoi malinconici malumori, anche se tutta la casa di Serpeverde, sapeva benissimo chi ne fosse il colpevole: Harry Potter.

Tantissime cose erano cambiate, durante quei lunghi mesi dopo la morte di Voldemort, ma una era rimasta invariata: Potter era sempre al centro dei pensieri della bionda serpe, anche se i sentimenti verso il grifone erano cambiati. Il risentimento e l’invidia avevano lasciato posto all’ammirazione, nel vedere come il grifone affrontava il suo destino, per liberare tutti loro; poi all’ammirazione si era aggiunta l’attrazione, per quel giovane che aveva completamente perso la gracilità e la goffaggine del Bambino Sopravissuto, per fiorire letteralmente e tramutarsi in un giovane uomo che incarnava perfettamente lo stereotipo di Eroe. Infine, come se tutte quelle emozioni fossero ingredienti di una pozione, che doveva solo ribollire per il giusto tempo prima di essere pronta, Draco Malfoy si rese conto che la cotta passeggera che credeva di avere per il Salvatore del Mondo Magico, era qualcosa di ben più profondo, che continuava a vivere dentro di lui, malgrado non fosse ricambiata.

Da quando era ricominciata la scuola, aveva osservato Harry ogni minuto, facendo scivolare il suo sguardo su quel corpo come un’unica lunga carezza, ne conosceva a memoria ogni curva, ogni movimento. Aveva memorizzato ogni espressione di quel volto e di quegli splendidi occhi, poteva capire di che umore era il ragazzo con una semplice occhiata … ma questo sempre da lontano.

I litigi tra di loro si erano interrotti, specialmente dopo che Draco fu riammesso a scuola,nonostante il marchio nero che macchiava il suo braccio, proprio grazie all’intervento di Potter. Ma, malgrado questo, non avevano mai stabilito il benché minimo rapporto. Si limitavano ad ignorarsi: anzi Potter sembrava essersi specializzato nel far finta che Malfoy non esistesse … evitava addirittura di guardarlo, mentre si incrociavano nei corridoi.

Draco sospirò, seguendo con lo sguardo proprio il ragazzo al centro dei suoi pensieri che, da solo, stava attraversando il parco del castello, diretto verso l’ingresso. La voce di Blaise, l’unico che avesse abbastanza confidenza col biondo per poter parlare di certe cose, interruppe le sue elucubrazioni.

- Perché, invece che stare qui a sospirare, non vai da lui e provi a parlargli? -

- See, e che gli dico? -

- Non devi mica cantargli un poema epico, basta un ciao … poi vedi come reagisce! -

- Blaise, devo forse farti notare che da quando è iniziata la scuola, mi evita come la peste? -

- Se vogliamo essere fiscali, Potter evita chiunque! Il dialogo più lungo che ha avuto quest’anno non ha superato la mezz’ora! -

- E tu come fai a saperlo? -

- Perché io so sempre tutto quello che accade tra queste mura! -

- Ah sì? -

- Esatto! E ti posso anche dire che questa famosa chiacchierata l’ha avuta con la piccola Weasley. -

Draco si irrigidì a quel nome, mentre una fitta di gelosia si impadroniva di lui.

- Tranquillo, Potter non ha la minima intenzione di accasarsi con la rossa. -

- E tu cosa ne sai? -

- Fidati del tuo Blaise … certe cose le fiuto nell’aria! -

Draco stava per rispondere, quando qualcosa di grosso e peloso, gli si fiondò praticamente in braccio. Istintivamente afferrò la "cosa " e freddò con uno sguardo un paio di ragazzini della sua casa, che stavano cercando di catturare quello che si rivelò essere un gatto. Con voce minacciosa sibilò:

- E’ inutile che vi illustri quanto il correre dietro ad un gatto è più da stupidi Tassorosso, che da furbi Serpeverde . Inoltre, IO AMO I GATTI, questo dovrebbe chiarire sufficientemente cosa vi accadrà se continuate a perseguitare questo animale! -

I due ragazzini rabbrividirono e se ne andarono mesti.

Draco abbassò lo sguardo sulla creatura che teneva in mano, il gatto aveva cercato inizialmente di ribellarsi, mordendo e graffiando, ma ora sembrava tranquillo, sebbene lo osservasse con occhi vigili e selvaggi.

- Ehi, non preoccuparti … non voglio farti nulla! - Soffiò Draco, addolcendo lo sguardo Poi gli occhi gli si spalancarono, mentre fissava l’animale - Blaise, ma hai visto, questo non è un gatto! -

Blaise lo guardò titubante - Beh, è sicuramente più grande del normale … e stranamente maculato … ma sembra un gatto. -

- Ma quanto sei ignorante? E’ un Ocelot -

- Un che? -

- O Salazar! Un Ocelot … un gattopardo! So che sono originari del Sud America … cosa ci fa questo ad Hogwarts? -

- Apparterrà ad uno studente -

- Non ne avevo mai visto uno dal vero … guarda che occhi! -

- Effettivamente è molto bello, solo che sembra terribilmente selvatico. Guarda come ti ha ridotto le mani e gli avambracci! - Precisò Blaise, mentre iniziava a guarire l’amico dai tagli che il felino gli aveva procurato. - A pensarci bene, sembra un piccolo leopardo. Quegli occhi poi sono spettacolari, mai visti occhi così verdi su di un animale… non ti ricordano qualcuno di nostra conoscenza? - Buttò lì Blaise, con falsa noncuranza.

Draco sbuffò, mentre la sua mano continuava ad accarezzare l’animale, che ora sembrava tranquillo, anche se il suo sguardo non aveva perso quella scintilla selvatica che lo illuminava.

- Chissà a chi appartiene … non dovrebbe essere difficile saperlo … - mormorò il biondo

- Perché ti interessa? -

- Mi piace -

- Cos’è, vuoi proporti come padroncino ? - Rise Blaise, facendo sbuffare divertito anche Draco.

Insieme i due ragazzi si avviarono verso la loro Sala Comune, nei sotterranei, con l’ocelot, finalmente tranquillo, tra le braccia di Draco.

 

Appena varcata la soglia, Pansy si fece loro incontro sghignazzando.

- Pansy, sei improvvisamente impazzita? Che cavolo hai da ridere così? - Chiese Blaise, mentre la ragazza, prima ancora di smettere di ridere, indicò il gatto.

- Ce l’hai tu! - Disse solo, prima di ridere ancora

Draco la guardò con sufficienza, prima di chiedere - Sai per caso a chi appartiene questo animale? -

- Oh, certo! Se invece di isolarvi come solito al Lago, foste stati al castello, lo sapreste anche voi! La Granger e la Lenticchia femmina hanno fatto il diavolo a quattro per cercarlo! -

- Oddio, non dirmi che questa povera creatura appartiene alla Piattola! - Proferì Draco, realmente preoccupato.

Gli occhi di Pansy brillarono, mentre con malizia rispose - Certo che no mio caro … la bestiola è di Potter! -

- Benedetto Salazar! - Sbottò Draco, con gli occhi spalancati, prima di afferrare Blaise e chiudersi nella propria camera, sempre con lo pseudo gatto in spalla. 

- Draco, che ti prende? -

- Non lo capisci? Se qualcuno dice a Potter che ho il suo animale, quello dà di matto! Come minimo mi lancia contro chissà quali incantesimi! -

- Ma per favore. Non ti sembra di esagerare? Sai benissimo quanto me che le cose sono cambiate … non litigate nemmeno più! -

- No, no … sei tu che non capisci … penserà che l’ho rapito per fargli qualcosa e … -

- Oh, Benedetto Salazar davvero! Ti vuoi dare una calmata? Prova a guardare la cosa da un’altra prospettiva … - insinuò Blaise, ottenendo tutta l’attenzione dell’altro, che nel frattempo si era seduto sul letto ed aveva lasciato l’ocelot libero di curiosare nella stanza.

- Hai la scusa giusta per avvicinarti a Potter. E’ da inizio anno che mi fai una testa così cercando un motivo per attaccare bottone con lui senza passare per stupido …ora ce l’hai!-

- Non credo che le cose cambieranno comunque … -

- Sai che non ti facevo così pessimista? Dov’è finito il Draco che prendeva quello che voleva, con l’astuzia tipica del principe dei Serpeverde? -

- E’ morto, Blaise … l’ha ammazzato Potter … accidenti a lui! Ma perché doveva farmi questo? -

Gli occhi del felino brillarono dall’angolo in cui si era seduto.

- Draco, guarda che lui non ha fatto proprio nulla … -

- Non è vero! Se non fosse così bello e … così dannatamente eroico … cavolo, è pure simpatico e gentile. Quando lo sento parlare con gli altri … per Salazar, ma come ho fatto ad innamorarmi di lui? - Si chiese il biondo.

- Senti, ora devi smetterla di crogiolarti nel tuo pessimismo, cercando di autodistruggerti … vai da Potter, gli restituisci il suo gatto …

- Non è un gatto -

- Va beh, gatto … ocelot … felino … bestia... quello che è, e gli parli! Non dico che … -

- Oh sì, ho già l’immagine in mente: lui che mi tira un pugno sul naso, dopo che gli ho detto " Potter, io e te dobbiamo parlare, perché è dall’inizio dell’anno che mi eviti … ed io sono innamorato di te!" - Sbottò Draco, prendendosi il volto tra le mani.

Blaise capì che quel gesto poneva fine al loro dialogo e, salutando mestamente l’amico, uscì dalla stanza.

Improvvisamente Draco sentì l’animale avvicinarsi a lui, ed infilarsi tra le sue braccia. Avvertì la punta fredda e bagnata del nasino che gli sfiorava la fronte, mente una zampetta soffice e delicata, si posava sulle sue labbra. Istintivamente sorrise - Piccolino, come vorrei che il tuo padrone fosse altrettanto gentile con me. Ora, però, fai il bravo, mentre io vado a farmi una doccia … poi ti riporto dal tuo padrone … e che Salazar me la mandi buona! - Bofonchiò, mentre si alzava.

Dopo una bella doccia, Draco si sentiva decisamente meglio, quasi quasi, aveva anche trovato il coraggio per affrontare la consegna del gatto … uscì dal bagno con solo un asciugamano avvolto ai fianchi, ancora gocciolante, perché dalla fretta aveva dimenticato l’asciugamano per i capelli che continuavano a far spillare acqua lungo il suo torace.

Avvertì subito che c’era qualcosa di diverso nella sua stanza … un odore che conosceva e che assolutamente non poteva essere lì: il profumo di Potter. Allarmato, iniziò a guardarsi attorno, finché non scorse una sagoma nell’angolo di fianco al camino. Con suo immediato allarme, la sagoma si mosse e gli si fece incontro …

Harry Potter, avvolto nel suo mantello, lo stava osservando.

- Po … Potter! Come diavolo sei entrato? E perché indossi il mio mantello? -

- Ciao Draco, mi hai portato tu qui … ed indosso il tuo mantello, perché sotto sono nudo. - Rispose maliziosamente il moro.

Draco si rese conto di essere furiosamente arrossito, dal bruciore che avvertiva sulle guance e dal battito furioso del suo cuore … purtroppo la parola "nudo" fuoriuscita dalla bocca dell’altro, aveva avuto un effetto deleterio anche su di un’altra parte del suo corpo, e l’occhiata divertita di Harry, lo fece arrossire ulteriormente.

- Io … tu … insomma … cosa significa che ti ho portato io qui? -

Chiese Draco, fissando l’altro negli occhi … occhi famigliari … verdissimi, vigili e con una scintilla selvaggia di fondo che li illuminava. In un attimo comprese: figuriamoci se Potter poteva essere normale in qualcosa, se poteva trasformarsi in un semplice gatto! No! Naturalmente doveva essere un felino esotico … cavolo, nemmeno da animagus riusciva a non essere attratto da lui! . Le sue labbra si aprirono, ma non disse nulla, anche perché il grifone nel frattempo, si era pericolosamente avvicinato a lui.

Senza smettere di fissarlo, Harry appoggiò i palmi delle mani sul muro alle spalle della serpe, imprigionando il suo viso, poi sorrise ferino e disse solo - Miaoooo - prima di appoggiare le labbra su quelle del biondino, in un bacio dolce e casto, ma che prometteva ben altro.

Quando si staccarono, mantennero lo sguardo fisso nell’altro, con occhi pieni di emozioni dolci e forti, che finalmente, non dovevano più essere nascoste; finalmente potevano essere mostrate all’altro senza timore o paura. Poi la voce di Harry spezzò il silenzio, dolce come mai il biondo l’aveva sentita prima.

- Sai Draco, io e te dobbiamo parlare, perché è dall’inizio dell’anno che mi eviti … ed io sono innamorato di te! - Gli disse il grifone, parafrasando ciò che lui stesso aveva detto a Blaise ed ottenendo in risposta un bellissimo sorriso.

 

 

 

 

NOTE PERSONALI:

Per chi di voi non fosse cresciuta, come me, in compagnia di Piero Angela e dei documentari naturalistici, l’Ocelot ( Leopardus Pardalis), è un felino molto comune nell’America latina. Come dimensione è circa il doppio di un comune gatto. E’ un ottimo arrampicatore e non ha nessuna paura dell’acqua, anzi è un buonissimo nuotatore.

Principalmente ha abitudini notturne, anche se lo si può avvistare pure in pieno giorno, se catturato da cucciolo, lo si può addomesticare facilmente, ma con l’arrivo dell’età adulta la sua indole selvatica prende il sopravvento e, spesso, diviene intrattabile. Nonostante questo, negli Stati Uniti, vi è un grosso commercio di Ocelot, in qualità di animali da compagnia, essendo considerato uno dei felidi più belli.

 

Ora, come d'abitudine, ringrazio chiunque legga e, soprattutto, chi mi lascia un commento!

Baci

Tit.

 

   
 
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