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Autore: Giulz95    06/02/2016    1 recensioni
"-Grazie.- Accennò al cadavere dietro di lei. –Se non fosse…-
-Sei sola?- La interruppe. La ragazza lasciò un sospiro abbassando le spalle. Mentire non sarebbe servito a nulla.
-Sì.-
L’uomo la guardò per un secondo facendo scorrere i suoi occhi sulla sua figura. Devo avere un aspetto terribile. Fanculo, non che lui sia meglio. Non che nessun altro sia meglio. L’apocalisse arriva con una ventata di carne marcia e malnutrizione, condita con la scarsa igiene personale e la spossatezza. Cristo, devo fare davvero schifo. Slegò velocemente un paio di scoiattoli dalla corda e li lanciò ai piedi della ragazza, che alzò lo sguardo verso di lui. L’uomo alzò le spalle voltandosi verso il bosco, cercando con gli occhi una traccia della preda ben più grande. Della mia preda.
-Il cervo è mio.- E si incamminò sparendo tra la boscaglia."

PS: Per meglio comprendere gli avvenimenti precedenti alla storia vi consiglio di leggere la fanfiction su Wattpad "Novocaine". Il link è alla fine del primo capitolo, ed è un AU sui pentatonix durante l'apocalisse Zombie. Io ho solo aggiunto un personaggio e rivisitato alcune cose. Diciamo che l'ho usata come spunto, ecco.
Buona Lettura!
Genere: Angst, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Glenn, Lori Grimes, Nuovo personaggio, Sophia Peletier, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Devil's backbone'
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Daryl tirò la corda della balestra e Julie incoccò una freccia nell’arco. Erano pronti, entrambi ai lati opposti del vicolo. L’uomo voltato verso l’inferriata da cui Glenn era uscito, Julie pronta a coprirgli le spalle.
-Quelle scarpe.- L’uomo le parlò dopo qualche secondo di silenzio. –Non ti servono a nulla.-
-Meglio scalza?-
-Dovresti cercarne un paio più rinforzate.-
-Sì beh, non ho avuto molto tempo per andare a fare shopping.-
Daryl alzò le spalle tornando a puntare la balestra davanti a lui. In un secondo un ragazzino dalla pelle olivastra spuntò fuori dall’edificio. Julie tese subito l’arco, spaventandolo.
-Daryl!-
L’uomo si voltò, puntando l’arma insieme a lei.
-Whoa whoa! Non sparate! Cosa volete?-
-Cerco mio fratello, è gravemente ferito, l’hai visto?-
Il ragazzino urlò. Maledizione. Julie fece un passo avanti verso di lui minacciandolo.
-Sta zitto, idiota, farai arrivare gli zombie!-
-Aiudame! Aiudame!-
-Zitto!- Daryl lo colpì con la balestra facendolo cadere a terra prima di abbassarsi tappandogli la bocca. Dannazione. Dei passi dietro di lei furono l’ultima cosa che sentì prima di essere presa per i capelli e lanciata a terra. Picchiò la testa sul cemento abbastanza forte da appannarle vista e udito ma riuscì a vedere due uomini colpire Daryl dopo averlo preso da dietro. È una mazza da baseball quella? Julie si guardò in torno cercando il suo arco quando sentì le urla di Glenn dietro di lei. L’uomo disarmato si allontanò da Daryl per correre verso il borsone, prendendo Glenn con lui mentre la mazza da baseball era già alta pronta a cadere sulla nuca dell’uomo a terra e spalmare il suo cervello nel vicolo. Cazzo cazzo cazzo.
-No, no! Julie! Daryl!-
Julie prese la mira velocemente e la freccia trapassò il palmo della mano dell’uomo, che strillò lanciando la mazza lontano e correndo verso il suo compagno, che nel frattempo stava cercando di issare Glenn su una macchina. Alzò il braccio per cercare un’altra freccia ma non prese altro che aria. Finite. Proprio quando se ne rese conto un dardo si conficcò nella natica dell’uomo ancora illeso, prima che esso sparisse nella vettura e giù per la strada. Daryl si alzò correndo verso l’inferriata mentre Julie corse verso il borsone chiudendolo. Posso andarmene.
-Tornate qui, figli di puttana!- Daryl urlò prima di chiudere l’inferriata per proteggere entrambi dal gruppo di zombie.
Posso prendere la borsa ed andarmene.
Ma suo fratello?
-Andiamo.- Daryl si voltò a guardarla. –Abbiamo le armi, possiamo cercare tuo fratello. Andiamocene prima che quel cazzo di poliziotto…-
Daryl la fissò per un attimo prima di spostare lo sguardo verso il ragazzino a terra, che ora stava tentando la fuga. Rick arrivò correndo dal lato opposto del vicolo, fermandolo e tenendolo lontano da Daryl, che nel frattempo gli si era lanciato addosso.
-Ti faccio arrivare le palle in gola!- Era difficile gestire entrambi per Rick. –Hanno preso Glenn. Quel piccolo stronzo e i suoi amichetti bastardi!- Liberandosi dalla morsa del poliziotto Daryl riuscì ad avvicinarsi al ragazzo abbastanza da prenderlo per la maglietta. Lo ammazzerà. È uno stronzetto, ma è un ragazzino. Julie tirò fuori la pistola e in un rapido movimento si ritrovo di fronte all’uomo puntandogliela in mezzo agli occhi. Il tempo sembrò fermarsi.
-Strike due. Alla terza ti becchi la pallottola.- Aveva una fiamma negli occhi che Daryl non poté che stare a guardare. L’elastico che le teneva i capelli doveva essersi rotto quando era caduta a terra e ora le ciocche castane le cadevano sul viso e sulle spalle lucide di sudore. La ragazza era un cazzo di rompicapo. Due secondi fa voleva mollare tutto e sparire con le armi a cercare Merle con lui, adesso si stava comportando come lo sceriffo. La guardò con un misto di rabbia e ammirazione quando fece un passo indietro e lei puntò la pistola al ragazzo dietro di lei, che probabilmente era sul punto di pisciarsi sotto.
-Solo precauzione, ragazzino.- Julie gli sorrise prima di voltarsi verso lo sceriffo. –Rick?-
-Torniamo al laboratorio.- L’uomo si voltò prendendo la borsa con le armi e il cappello a tesa larga che Julie non aveva notato, prima di seguirli lungo il vicolo.
 

... 


-Gli uomini che erano con te. Dicci dove sono andati.- Rick parlò all’ostaggio con chiarezza. Anche senza quella divisa Julie avrebbe capito subito che lavoro faceva prima del contagio.
-Non vi dico niente.- Il ragazzino ispanico sedeva su una sedia in mezzo all’ufficio dove si era separato il gruppo, un sguardo strafottente che faceva andare la ragazza su tutte le furie. Non le importava poi molto di Glenn, ma sembrava un bravo ragazzo e sapeva per certo che finché non l’avessero salvato non se ne sarebbero andati da Atlanta. Daryl camminava avanti e indietro per la stanza, gli occhi fissi sull’adolescente e di tanto in tanto su di lei. Stupida. Sarei dovuta andare via da sola, non chiedergli di venire con me. Ora avrei avuto un borsone pieno di armi e un tizio in meno da cui guardarmi le spalle. Non sembrava che Daryl fosse particolarmente devoto allo sceriffo, ma non era da sottovalutare.
In più era piuttosto ferita nell’orgoglio per essersi fatta incasinare così da tre idioti messicani.
Rick si voltò verso di lei chiedendole che cosa fosse esattamente successo nel vicolo, ma Daryl rispose per lei.
-Questo stronzo e quei coglioni dei suoi amici sono spuntati dal nulla e ci hanno attaccati.- Avanti e indietro, come un animale in gabbia. Come sul tetto.
-Siete voi che avete attaccato me, puto. Dicevi che cercavi tuo fratello come se fosse colpa mia.-
-Hanno preso Glenn. Avranno preso anche Merle.-
-E cosa ne avrebbero guadagnato?- Julie gli rispose senza nemmeno guardarlo. –Glenn aveva le armi nel borsone.- Enfatizzò l’ultima parola, guadagnandosi l’ennesima occhiata d’acciaio.
-Merle? Ma che cazzo di nome è?- Il ragazzo alzò la testa ghignando. E firmando la sua condanna. –Non chiamerei il mio cane Merle.-
Daryl avanzò furiosamente a quelle parole, cercando di assestargli un calcio alla tempia e ci sarebbe riuscito se non fosse stato per Rick.
-Maledizione… Daryl, sta buono!- Lo sceriffo lo spinse con esasperazione.
Stiamo perdendo tempo. Troppo tempo. Julie si guardò attorno e quando le caddero gli occhi sullo zaino di Glenn una lampadina le si accese sopra la testa. Aprì lo zaino dando le spalle al ragazzo e frugò per un po’ nella sacca centrale prima di tirare fuori da essa lo straccio che aveva dato a Daryl qualche ora prima.
-Ragazzino.- Ottenne la sua attenzione. –Vuoi vedere cosa è successo all’ultimo tizio che ha fatto incazzare Daryl?- Prese la mano amputata lanciandola sulle gambe del ragazzo che urlò rotolando giù dalla sedia fino a finire con le spalle al muro.
-Cazzo, cazzo! No, voi siete pazzi!-
Si avvicinò alla faccia terrorizzata e parlò con un ghigno quasi malefico.
-Mi fa regali del genere ogni tanto, tutto quello che gli chiedo. Credo proprio che stavolta gli chiederò un piede.-
Daryl osservò la scena e un brivido corse lungo la sua spina dorsale. Il modo in cui aveva inarcato la schiena inginocchiandosi di fronte al ragazzo era stato paurosamente inquietante e sexy allo stesso tempo. In più le sue parole dovevano aver funzionato, perché sembrava molto più disposto a collaborare.
-Va bene, va bene, ve lo dico, ma non uccidetemi. Non fatelo, per favore.-
Stava piangendo. È un ragazzino. Julie si sentì quasi in colpa, ma l’immagine del cervello di Daryl sul cemento del vicolo le si presentò dietro agli occhi con una sconosciuta voglia di vendetta che la lasciò spiazzata per un momento.
Rick prese il ragazzo per la maglietta alzandolo e spingendolo contro il muro.
-Ora basta! Adesso ci mostrerai dove hanno portato il nostro amico, okay?-
Il ragazzo annuì guardando per un secondo Daryl e Julie, il volto pieno di terrore.
-Sì, sì però… Però tieni quei due psicopatici lontani da me, ti prego!-

... 


-Sei certo di voler seguire questo stronzetto dai suoi amici? Potrebbero tenderci in un’imboscata.- Daryl era appoggiato al muro accanto alla scrivania su cui Rick stava caricando le armi tirandole fuori dal borsone. –Queste cazzo di gang ti ucciderebbero per nulla, e scommetto che sono molti più di noi. Il cinese vale tanto per te?-
-La vita che ho la devo a Glenn.- spiegò Rick. –Non ero nessuno per lui. Solo un idiota in un carrarmato. Sarebbe potuto andarsene ma non l’ha fatto.-
 
“Non avresti dovuto salvare quell’uomo, Kev.”
“Ma dai, era nei guai. E poi è un bravo ragazzo.”
“Hai sprecato munizioni.” Avi gli era quasi addosso, la voce ormai priva di tutte quelle caratteristiche che lei adorava tanto. “Ha rischiato la vita. Non dovevi farlo.”
“Amico, il giorno in cui sarò io l’idiota chiuso in un capanno senza via d’uscita e potrebbe esserci un altro buon samaritano che mi tirerà fuori sarà il Signore a decidere se me lo merito o no. Mai sentito parlare del Karma?”
Julie sorrise. Kevin era l’unico che ancora riusciva a farla sorridere, ma Dio aveva giocato un brutto scherzo a tutti loro quando quella maledetta porta si era spalancata davanti a loro.
 
-Non c’è niente che vi trattiene qui, andatevene. Tornate al campo.- Rick parlò senza guardarli.
-E a tua moglie e tuo figlio? Cosa diciamo a loro?- Julie aveva le braccia incrociate sotto il seno fingendo distacco. Il ricordo di Kevin l’aveva colta alla sprovvista e ora era costretta a deglutire per eliminare il nodo che le stringeva la gola.
Daryl la guardò per un attimo accorgendosi che qualcosa non andava. Gli era sembrata fragile tutto a un tratto. Si voltò di nuovo verso Rick ed annuì impercettibilmente prima di prendere due fucili dal tavolo e porgendone uno a lei. –Andiamo a prenderlo.-

... 


-Dannazione, dov'è Daryl ?- Rick aveva raggiunto il suo limite.  

 

Avevano seguito il ragazzo, Miguel, in una carrozzeria abbandonata dove a detta sua doveva trovarsi Glenn.

 

-Era dietro di me.- Julie rispose voltandosi leggermente verso lo sceriffo. –Magari ha cambiato idea ed è andato a cercare Merle.- Si ritrovò allo stesso tempo sollevata e delusa. Daryl sapeva che l’intenzione della ragazza era quella di fuggire con le armi, tradendo Rick, Glenn e tutto il resto dell’accampamento, e averlo tra i piedi significava dover costantemente essere pronta a ritrovarsi le dita di tutti puntate addosso, ma per qualche ragione la figura del ragazzo la confortava in qualche modo e la sua assenza la metteva a disagio. Non l’avrebbe ammesso mai, ma stava cominciando a rivalutare le sue opzioni.

 

-Il vostro amico bifolco se la sta facendo sotto. Fa bene ad esserlo. G avrebbe preso una di quelle frecce e gliel’avrebbe piantata su per il culo. È stato furbo a sparire.- Miguel aveva recuperato la sua spavalderia dopo l’incidente della mano.

 

-G?- Chiese Rick.

 

-Guillermo. È il capo qui.-

 

-Va bene, vorrà dire che ci faremo una bella chiacchierata.- 

 

Rick avrebbe preferito avere più copertura ma sapeva che non avevano tempo da perdere per aspettare un eventuale ritorno di Daryl. Lui e la ragazza avrebbero dovuto risolvere la cosa da soli. Rick la osservò tenere un Remington 870 tra le mani che sembravano troppo piccole per l’arma. La faretra legata alla sua schiena era vuota e l’arco era di conseguenza posato sulle sue spalle, inutilizzabile. Aveva un accento particolare, straniero quasi, e un aspetto che faceva presagire solo una marea di guai. I capelli castani erano ancora slegati ma era riuscita a fermarli in una mezza coda usando una matita trovata nell’ufficio, dopo la scenetta con il ragazzino e la mano di Merle. Ma le cadevano ancora in gran parte sulle spalle scoperte, appiccicandosi alla pelle per il caldo. L’uomo studiò il suo viso: i lineamenti erano dolci, quasi come quelli di una bambola di porcellana dal naso piccolo e all’insù e le labbra carnose, ma la sua espressione era perennemente indurita da uno sguardo che taceva una storia che non era sicuro di voler sentire. Insomma, era pur sempre uscita dal nulla con un arco. Ma c’era qualcosa in lei che gli ricordava Carl, e si sentì sollevato dal fatto che i maschi fossero più semplici da crescere. Non la conosceva e qualcosa gli diceva che non doveva fidarsi ciecamente di lei ma aveva una buona mira e sembrava avere anche una buona dose di palle. Ecco perché era qui adesso.

 

-Pensi di essere in grado di mantenere la calma e fare come ti dico?- Le chiese.

 

-Sì.- Rispose senza esitare

 

Si abbassarono a terra, caricando le pallottole nei fucili mentre Miguel si prese la testa fra le mani.

 

-Avanti ragazzi, è una follia. Date a G le armi. Vuole solo le armi.-

 

-Non posso farlo.- Rispose Rick affiancando Julie contro il muro e prendendo gli ultimi respire profondi. Stavano per entrare in quello che poteva essere un massacro.

 

-Sei sicura di potercela fare?- L’uomo le chiese per l’ultima volta.

 

Prima che potesse rispondere un paio di anfibi neri le caddero dall’alto sulle gambe.

 

-Ma cosa cazzo…!?- L’aveva presa alla sprovvista, dannazione.

 

Rick scattò mirando l’arma verso la direzione da cui erano caduti.

 

-Daryl!- Abbassò il fucile. –Avrei potuto ucciderti. Sei davvero uno stupido figlio di puttana, lo sai vero?-

 

-Fa attenzione a come parli, agente. Avevo da fare.- Rispose a Rick prima di rivolgersi alla ragazza con nonchalance, come aveva fatto nel bosco dopo averle lanciato gli scoiattoli. Ha la brutta abitudine di lanciare le cose a terra. –Mettiteli.-

 

-Dove li hai…?-

 

-Un paio di isolati indietro. Tranquilla, la tizia non verrà a richiederteli.- Li aveva sfilati da un cadavere? –Muoviti, quelle dannate scarpe non ti serviranno a un cazzo qua fuori.-

 

-Posso sapere cos’hai contro le mie scarpe?- Era la seconda volta che commentava le sue vans. Riconosceva che non fossero proprio l’ideale per l’occasione ma non ne aveva un altro paio e comunque ci era affezionata. Le ho comprate a casa.

 

-Ho visto un paio di serpenti qua attorno: vipere e sonagli. Non voglio ritrovarmi a dover succhiare il veleno dal tuo dannato piede e portarti indietro.- Scosse la testa. –Ma fa come diavolo vuoi.-

 

Finse di concentrarsi sulla sua balestra controllandone la corda, ma la guardava con la coda dell’occhio e la vide sfilarsi le vecchie e consunte scarpe di tela prima di infilarsi i nuovi anfibi. Pensava glieli avesse lanciati addosso, per il modo in cui le aveva parlato. Ma non l’aveva fatto.

 

Miguel alzò gli occhi al cielo. –Voi due psicopatici siete davvero strani, amico.-

 

-Ci tieni ai tuoi denti?- Dary lo minacciò.

 

-Hai azzeccato la misura.- Julie mosse il piede nella scarpa testandola. Erano un po’ larghe sulla caviglia, ma comode. –Come hai fatto?-

 

-Le tue impronte.-

 

-Mmh.- Julie annuì leggermente. –Sei davvero un buon cacciatore allora.-

 

L’uomo arrossì. –Taci. Non abbiamo tutto il giorno.-

 

-No infatti. Avete finito di fare i bambini?- Rick li riprese di nuovo. –Daryl, ho bisogno di sapere se posso contare su di te.-

 

-Sono qui.-

 

-Te ne sei andato così, io…-

 

-Ho detto che sono qui.- Ringhiò. –Andiamo.-

...

Scavalcarono il muretto entrando nel parcheggio davanti a loro, attraversandolo a grandi falcate. Julie camminò su cocci di vetro rotto, bottiglie fracassate, metallo arrugginito e altri rifiuti lasciati a terra. Daryl aveva ragione sulle scarpe. L’odore di benzina e olio per motori venne trasportato da una folata d’aria. Daryl alzò la balestra e spinse in avanti Miguel.  Il garage si aprì immediatamente come se G li stesse aspettando, una schiera di uomini davanti a loro. Un giovane uomo dai tratti ispanici si fece avanti. G. 

 

-Stai bene, ometto?- Chiese a Miguel. 

 

-Vogliono tagliarmi un piede!-

 

-Lo sbirro vuole farlo?-

 

-Non lui, quel bifolco! La chica mi ha mostrato una mano mozzata. L’ha già fatto!-

 

- È vero? Volete il piede di Miguelito? È da malati, amico.-

 

-Vogliamo solo fare una chiacchierata tranquilla.-

 

G li guardò per un attimo prima di accennare a Julie e Daryl.

 

-Questi due attaccano il cugino di Felipe. Minacciano di tagliargli un piede. Felipe aveva una freccia nel culo. Un altro dei miei uomini nella mano. E vuoi una chiacchierata tranquilla? Sei un bel tipo.-

 

-La foga del momento.- Rick mantenne la calma. –Abbiamo fatto degli sbagli. Da entrambe le parti.-


“Non ci posso credere, mi ha colpito! Ma l’hai visto? Chi diavolo si crede di essere per prendermi a cazzotti?!” Scott era furioso, di nuovo. Di nuovo per qualcosa che Avi gli aveva detto con un tono sbagliato.

“Senti, avete esagerato entrambi ok?” Julie passò lo straccio bagnato di alcool sul taglio sopra il sopracciglio del ragazzo. Era iniziata come una semplice discussione su chi dovesse usare o meno armi da fuoco, e Avi aveva deciso che lui, Mitchell e Kirstie potevano farne a meno. E improvvisamente i due ragazzi si erano ritrovati uno avvinghiato all’altro sul pavimento. Staccarli non era stato facile, e lei stessa si era beccata una gomitata da Avriel. Non stava bene.

“Andrà tutto bene, Scotty. Dovreste imparare a pensare prima di agire, tutto qui. È la foga del momento.”


Era troppo distratta per sentire il click di un fucile sopra di lei, ma Daryl riuscì a voltarsi in tempo per vedere un uomo sul tetto alla sua sinistra puntare l’arma verso la ragazza. Gettò la balestra a terra e con uno scatto si lanciò sul corpo di Julie che cadde a terra. L’ultima cosa che ricordò fu il dolore sordo al cranio, gli spari e Daryl su di lei a farle da scudo.

 

 

Quando riaprì gli occhi la sua schiena era appoggiata ad un muro e le sembrava di avere il peggiore post-sbronza della sua vita. Si toccò leggermente la tempia e le sue dita si macchiarono di sangue. Sono morta? 

 

-Julia, stai bene?- Rick era inginocchiato davanti a lei, anche se non riusciva a metterlo a fuoco. Annuì comunque. Dietro di lui Daryl e Glenn stavano coprendo rispettivamente i lati di un vicolo. Erano fermi per lei. Maledizione.

 

-Vi… Vi ho rallentati, mi dispiace. Che cosa è successo?- La sua bocca era impastata e ogni sua parola sembrava pronunciata da qualcun altro. 

 

-Lo sparo ci ha risparmiato un mare di guai. Hai perso un sacco di sangue dalla tua ferita, e G ha pensato che il suo amico ti avesse sparato. È entrato in panico. Daryl li ha convinti che eri morta, e che saremmo ritornati con il resto del nostro ‘esercito’ per cercare vendetta. La promessa che ciò non sarebbe accaduto in cambio di Glenn.-

 

-Ragazzi!- Glenn si voltò verso Rick e Julie assieme a Daryl. –Dobbiamo proprio andare!-
 
Si incamminarono verso il luogo dove avevano lasciato il furgone ma una volta arrivati si fermarono sui loro passi.
 
-Oh mio Dio.- Glenn fu il primo a parlare seguito da Daryl.
 
-Dove diavolo è il furgone?-
 
-L’abbiamo lasciato qui, chi l’ha preso?-
 
-Merle.- Si voltarono a guardare la ragazza e Daryl la fissò negli occhi.
 
-Sta andando a prendersi la sua vendetta al campo.-

 



Buon salve.

La faccio spiccia spiccia che non ho tanta voglia di scrivere l'outro :3

Fatemi sapere con un commento se sareste interessati ad avere una "prestavolto" per Julie e per gli altri personaggi non presenti nella serie di TWD. Io di solito lo faccio per gli OCs, ma mi rendo conto che in molti preferiscono crearsi un'immagine del personaggio e tenersela bene a mente...Quindi vedete voi, fatemi sapere :)

Giulz
  
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