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Autore: c_underwater    07/02/2016    3 recensioni
Angelina non riesce a liberarsi dalla gabbia dei ricordi.
[Questa storia partecipa al Contest dei premi speciali indetto da l@dyriddle sul forum di EFP]
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angelina Johnson, George Weasley | Coppie: Angelina/George
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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In gabbia
 
 
Fu un raggio di sole a svegliarla, quella mattina di agosto. D’estate le piaceva dormire con le persiane aperte, perché la luce naturale potesse darle il buongiorno. Scostò il lenzuolo, piano, in modo da non svegliare la persona addormentata poco più in là, e si avvicinò alla finestra. La vista del cortile rigoglioso le riportava alla mente scene infantili, a casa dei nonni, quando era talmente piccola che non aveva bisogno della magia per divertirsi. Si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e accarezzò il pancione. Non ne avevano discusso, ma, in una specie di tacito accordo, era chiaro che l’avrebbero chiamato Fred.
Fred.
Fece scorrere lo sguardo sulle gambe scomposte di George, sui boxer lisi, sulla sua schiena chiara, fino ai capelli scompigliati dalla notte. Un po’ più corti all’altezza dell’orecchio, perché diceva che troppo lunghi gli solleticavano il foro. Angelina non sapeva se fosse stata necessità o incoscienza, quella che li aveva avvicinati. Forse tutte e due. Non ne parlava mai con Fred, voleva dire, con George, ma lui era sempre lì. Un’ombra che oscurava il loro matrimonio. O una luce che vegliava su di loro. Per lui, con lui si erano ritrovati. Uno, disperato, aveva trovato in lei qualcuno che comprendesse. L’altra, disperata, aveva trovato in lui qualcuno che gli somigliasse.
A volte si trovava a pensare che vivere con George fosse come vivere con la copia sbiadita di Fred. E inorridiva. Allora si metteva a pensare a tutte le cose belle che le aveva dato George. Amore incondizionato. Comprensione. Sorrisi tirati perfino nei momenti peggiori. La forza di continuare. Le aveva dato tutto nonostante non avesse più niente. A lei restavano solo i ricordi, che la tenevano imprigionata in una gabbia impalpabile, la mantenevano ancorata al passato in maniera intollerabile.
Si avvicinò al letto a grandi passi, si inginocchiò vicino a Fred (George!) e lo toccò, con le mani premeva sulla sua pelle, investigava il suo corpo, era così reale, quindi lo baciò, era caldo e vivo e , vero, fisico, poteva sentire il suo respiro, il suo odore, era George, era presente, era il presente e il futuro e sì, era la sua unica speranza per poter andare avanti senza Fred. 



Buondì!
Dunque, ho scritto questa storia in poco tempo nonostante mi frullasse in testa da diverse settimane, perciò non so se sono riuscita a darle l'impronta che avevo in mente, ma io personalmente mi sono commossa scrivendo l'ultima parte, probabilmente perché ho vissuto recentemente una situazione simile; spero di aver suscitato un qualcosa anche nel lettore o comunque di aver reso le sensazioni di Angelina in maniera adeguata.
Ultima nota, ma non meno importante: questa storia partecipa al Contest dei premi speciali indetto da l@dyriddle sul forum di EFP.
Grazie e a presto,
Chiara
 
  
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