"Devi decidere...io così non posso continuare...è il momento
per
prendere la tua decisione... e fallo in fretta"
Rimase in silenzio....non una parola...non un fiato!
Solo lo sguardo basso solo la consapevolezza che una scelta
avrebbe per sempre escluso l'altra...sì ma quale?
"Non puoi" disse "Non puoi chiedermi una cosa del
genere!!! Lo sai che entrambi le cose sono importanti per me!"
La rabbia!!! Fu questo il sentimento che il ragazzo provava in
quel
momento...la rabbia e la consapevolezza che da quel giorno in poi
la sua vita sarebbe cambiata in maniera netta...senza possibilità di appello!
Ma doveva insistere:
"Io non posso continuare così, tu ti devi decidere; non si
tengono due piedi in una scarpa ed io non sono uno straccio!!! Ho dei
sentimenti io, e non puoi usarmi quanto ti faccio comodo per poi rimettermi a
posto e lasciarmi nel dimenticatoio"....parole forti!
"Io non ti considero uno straccio e lo sai bene....tu per me
sei stato importante e cio' che abbiamo passato insieme lo dimostra!"
"Forse in passato sì ma ora le cose cambiano, non posso
dividerti così devi deciderti, i miei sentimenti oramai li conosci per cui o li
accetti o
li rifiuti ma poi non potrai mai più tornare indietro!!"
"Ehi perché io non ho dei sentimenti secondo te? non soffro
come e quanto te? non credi che anch'io possa avere dei desideri? Ma chi ti
credi di essere per dirmi di decidere su una questione del genere?! "
"Io credo di essere quello che sono! E non riesco più a
sopportare questa situazione, non ti vedo mai, non parliamo mai e quelle poche
volte che ci sei lo dedichi alle tue amiche e per me solo quello che
rimane...io non ci sto' mi dispiace"
"Ma è lavoro...non è che io mi vado a divertire cosa
credi...non pensare che a me piaccia, anzi...preferirei divertirmi e stare con
gli amici...e stare con te!"
"E allora fallo!"
"Non posso!!!"
"E allora addio Sana, tra noi la storia si chiude qui...visto
che non riesci a scegliere me vuol dire che hai scelto il tuo lavoro..."
"......E'......è la fine di tutto allora..."
"Sì, forse è meglio così, forse troverai qualcuno che potrà
capirti, qualcuno che facendo il tuo lavoro possa starti accanto meglio di
quello che
potrei fare io..."
"Forse...o forse no! Comunque sia come vuoi Akito...possiamo
almeno rimanere amici?"
"No, mi dispiace" e così dicendo si alzo' dalla panchina
lasciandola nelle sue lacrime, conscio del fatto che da oggi in poi le cose
cambieranno,
che nulla sarà più come prima che Sana....Sana non farà più parte
della sua vita...
L'indomani in classe la tensione era palpabile...Tsuyoshi noto'
subito il nervosismo di Akito ma non oso' chiedergli cosa era successo anche se
sapeva che la sera prima i due suoi migliori amici avrebbero avuto un
chiarimento...conosceva molto bene Akito
e sapeva che la sua rabbia significava solo una cosa, è finita!
Fuuka corse da Tsuyoshi:
"C'è Akito?" gli chiese
"Sì, perché?"
"Vorrei chiedergli se sa come mai Sana oggi non è venuta a
scuola"
"Ma allora non sai niente?!" disse lui "Vieni un
attimo con me"
Tsuyoshi attacco': "Vedi è da un po' che Akito non stava più
bene...non riusciva più a sopportare la lontananza di Sana a causa del suo
lavoro che la impegnava per il 90% del suo tempo...cioè sappiamo tutti e lo
sanno anche loro che si vogliono bene ma Sana vuole bene anche al suo lavoro e
questo ha
portato ad un forte distacco...una frattura che piano piano si
faceva insanabile. Akito era molto
preoccupato e mi ha confidato che avrebbe
parlato con Sana...ecco ieri sera penso che tra loro due ci sia
stato un chiarimento, e sia dal comportamento di Akito oggi che dall'assenza di
Sana mi pare di capire che tra loro è finita."
".....Sana non mi aveva detto niente di tutto
questo....povera Sana!"
"No povero Akito" ribatté Tsuyoshi "Non so' proprio
come farà adesso, Sana era la sua vita...la sua ancora, il suo impegno oltre al
karatè...cosa
farà adesso?"
"Lui non lo so' ma io certamente andrò a casa di Sana, voglio
capire, voglio sapere cosa è successo" e così dicendo Fuuka corse via
verso villa Kurata
DIN-DON!!
"Arrivo, arrivo..."
mai disperato che si trascinava mormorando "Il manoscriiiittto...."
"Salve, signora Kurata, c'è Sana?" Fuuka, immobile,
sorrideva.
"Oh, ciao Fuuka. Sì, Sana è di sopra nella sua stanza. Ti
faccio strada."
lasciandosi dietro Oliver, che era rimasto a terra accanto al
primo scalino.
Fuuka gli diede un'occhiata incuriosita e poi la seguì
sogghignando.
"Sana?? C'è una visita per te"
Fanny faceva fatica a distinguere gli oggetti. "Ehi, Sana,
dove sei?"
Un rumore fece voltare Fuuka da un lato, e le apparve finalmente
la figura di Sana, rannicchiata in un angolo.
"Eccomi".
"Oh, Sana! Che ti succede?" Fuuka le si avvicinò e si
inginocchiò a terra accanto alla sua amica.
"Niente... sto bene..." mormorò ancora, cercando di
farsi sentire. Ma la voce le usciva a fatica, e il respiro si faceva
affannoso...
"No, non credo proprio" disse appoggiando la mano sulla
testa di Sana;
poi si alzò, e cercando di orientarsi, portò le mani avanti al
corpo per raggiungere
esso percorse qualche metro facendo un rumore non indifferente.
Finalmente raggiunse
occhi perché una luce forte invase
Sana si lamentò un pochino per la luce, ma restò immobile.
"Tsuyoshi aveva ragione, dunque..." disse Fuuka,
avvicinandosi a lei.
"E' successo qualcosa di grave tra voi... non pensavo... mi
dispiace".
Sana la fissò seria più che mai, e Fuuka trasalì, notando lo
sguardo della sua amica, spento... così spento, da farle dubitare che fosse
effettivamente
cosciente.
"Sa-Sana..." a Fuuka tremava la voce. "Sana, fatti
coraggio, non sembri nemmeno più tu in queste condizioni... senti, usciamo un
po' adesso, domani
vieni a scuola, ti presterò i miei appunti... non puoi restare
chiusa in casa..."
Ma Sana distolse lo sguardo da lei, per posarlo sul Buruccha, che
giaceva, un po' scolorito ed ammaccato, accanto alla parete.
"Dai, andiamo a fare due passi" Fuuka la tirò per il
braccio, invano.
Si alzò, prese il Buruccha, e notando il graffio e la spaccatura,
disse:
"Ma cosa gli è successo?"
"Mi... mi è caduto" disse finalmente Sana, cercando di
mantenere un'espressione tranquilla. "E' successo ieri... davvero, mi è
sfuggito di mano ed è caduto a terra!"
Ma Fuuka non le credette. Esamino' ancora l'oggetto, lo scosse, ma
non parlò. Sembrava che fosse stato sbattuto a terra con violenza. Poi si
guardò intorno e notò che l'intera camera era in disordine... il letto sfatto,
i vestiti sgualciti sulla spalliera di una sedia, la piccola tastiera colorata, la Nopia, era appoggiata sulla
televisione...
"Non dovresti essere a lavoro?" chiese Fuuka,
continuando ad esaminare la camera.
Sana scosse la testa.
"Allora, vuoi dirmi come è andata precisamente?" Fuuka
era sempre più preoccupata, ma si era accorta che la sua amica aveva un bisogno
disperato di sfogarsi e non attendeva altro che udire le parole giuste... così,
a questa semplice domanda, si sciolse...