ancora un
cap. questo lo divido in due perché verrebbe troppo lungo rispetto a quanto mi
ero prefissata. Si tratta della giornata di pasquetta che ho fatto...diciamo 4
anni fa se non ricordo male. O forse erano 5...mah! Vabbè. Si presenta un po'
di gente e ci sono diverse scene esilaranti specie per me che le ho vissute.
Ritirarle fuori mi ha fatto morire dal ridere. Comunque vi auguro buona
lettura. Baci Akane*
CAPITOLO 2: PASQUETTA
Arrivò poco tempo dopo pasquetta. Il suo nuovo gruppo invitò Astrid ad andare
con loro per quella festa che di solito si festeggiava con amici. Decisero di
andare tutti insieme in un posto ove si radunava altra gente in
quell'occasione. Ci sarebbe stato caos ma sarebbe stato sicuramente bello e
divertente.
Il luogo era Lignano Sabbiadoro...anche se era fine inverno e faceva piuttosto
freddo, coraggiosamente le persone si erano catapultate per i pic nic.
La sera prima le avevano telefonato in mille chiedendole come sarebbe andata,
con chi e mille altre cose...lei in tutta tranquillità aveva lasciato carta
bianca. Alla fine si dovette far trovare alle 8 di mattina davanti a casa di
uno del gruppo, si chiamava Davide....senza capire bene chi altri venissero con
lui.
Nonostante lei era ritardataria cronica scoprì che gli altri lo erano ben più
di lei e si risollevò. Avrebbe potuto prenderli in giro in un futuro, quando
avrebbe osato di più di semplici mutismi.
Dopo una mezz'oretta arrivarono gli altri. Una ragazza alta, magra e molto
graziosa dall'aria simpaticissima, Valentina. Il fratello di Davide, Luca, che
si era svegliato tardi, un riccioluto con occhiali, una stazza abbastanza
notevole ma non propriamente grasso, logorroico e piuttosto chiacchierone. Un
po' strano lo era ma nulla confrontato a colui che per ultimo sarebbe arrivato.
Davide era il guidatore e somigliava molto al fratello solo che era la bella
copia. Occhi azzurri, capelli lunghi fino alle spalle con le punte boccolose
castano chiaro, fisico simile a quello di Luca.
Ecco che arrivò l'ultimo membro. Il fenomeno.
Stefano.
Alto, moro, capelli corti, occhi verdi dalle pagliuzze dorate e grigie. Fisico
asciutto, magro, coi muscoli al posto giusto....e dei jeans che fasciavano un
fondoschiena invidiabile.
Era piuttosto bello...anzi....lo era molto...ma Astrid le prime volte non lo
considerò affatto carino....che avesse delle fette di prosciutto sugli occhi?
Ma questa bellezza fu mascherata dal carattere pazzoide ed irruento, casinista,
sbruffone, chiacchierone e chi più ne ha più ne metta.
Si, Stefano era lo Stefano della festa. Quello che era riuscito a farla ridere
e perfino ballare un po'!
Fra se e se si trovò contenta di fare il viaggio con lui e di passare la
giornata in compagnia....ma non sapeva ancora che avrebbe dovuto
passare...sopportare...a cosa sarebbe andata incontro!
- ciao...ci siamo già incontrati qualche volta, mi pare, io sono Stefano...-
si presentò subito facendosi riconoscere per il buffone di turno. Era
impossibile dimenticarsi di lui. L'aveva visto solo in una occasione, che lei
ricordasse, ma non l'aveva scordato.
La bionda non sorrise ma rispose gentile nonché assonnata:
- si, ci siamo visti alla festa. Ciao, sono Astrid-
con gli altri bene o male si conoscevano già.
Non aspettarono oltre e partirono subito. Davanti si misero Davide alla guida,
Stefano accanto e dietro Luca, Valentina in mezzo e Astrid.
Astrid conosceva bene Luca, erano a scuola insieme e quindi all'inizio l'unico
con cui parlava e scherzava era Luca, poi Valentina presto divenne sua amica.
Era travolgente e a conoscerla all'inizio sembrava snob, la classica oca
insomma, ma bastava parlarci un po' per capire che era tutt'altro.
Il viaggio sarebbe durato poco meno di un oretta, andando piano....ma Davide lo
fece durare mezzora...condito da mille battute, barzellette e scemate che si
inventava Stefano con spalla Davide e Luca.
Rimase ad ogni modo in silenzio quasi tutto il tempo, Astrid, al contrario di
lui che non finiva più di fare il protagonista. Immemorabile quando lui e
Davide si misero a salutare con facce da idioti le macchine che incrociavano.
Il bel moro cercò ogni tanto di coinvolgerla, di farla parlare, le fece domande
alle quali lei rispose a monosillabi riuscendo a mollare la scusa del sonno.
Ma se quel viaggio sarebbe stato fatto solo un anno dopo sarebbe morta dal ridere...lei
e tutti gli altri con loro in macchina...ma a quel tempo era ancora molto orso.
Fu simpatico, infine, arrivare a destinazione e rendersi conto di aver
sbagliato luogo di incontro...erano soli e gli altri che sarebbero dovuti già
essere là, non c'erano.
E naturalmente uno che fosse uno ad avere il cellulare a posto non ci stava
nemmeno a cercarlo col lanternino.
Si fermarono in mezzo alla strada, deserta, e misero insieme i pezzi dei
cellulari. Astrid aveva quello di suo padre che aveva scheda ma non batteria,
Valentina aveva batteria ma non scheda....così unirono e arrivarono a fare una
chiamata per vedere dove andare!
E l'avventura era appena iniziata!
Vista dagli occhi di Stefano, Astrid era una tipa super interessante, ma non
dal punto di vista fisico, ce n'erano di più belle....no, di lei non colpiva
quello....ma il suo lato selvatico e musone....stimolava la cattiveria e la
stronzaggine più acuta....ma sempre a fin di bene.
Sarebbe stato molto divertente farla uscire dai gangheri...e lui era bravo in
queste cose.
Decise che non l'avrebbe più mollata fino a riuscire al suo intento.
Si sarebbe divertito molto, ne era convinto.
La vedeva sempre quasi sola, senza mai parlare, guardava il paesaggio
circostante, non fissava mai nessuno negli occhi, ma quando lo faceva il
mittente si sentiva a disagio. Voleva farsi guardare negli occhi anche lui.
Arrivarono anche gli altri....Francesco, il festeggiato della famosa festa. Era
un tipo molto bello anche se basso. Era un artista e come tutti gli artisti passavano
dalla solarità all'ombrosità facilmente. Ma lui quando era con gli amici era
una cosa spassosissima...specie se c'era anche Stefano. Avevano entrambi la
battuta pronta e scherzavano per tutto, si inventavano sempre una più del
diavolo...solo che Stefano era più asfissiante e sadico, invece Francesco più
simpatico e ninino a modo suo....era piacevole essere presi di mira da
Francesco, invece da Stefano....l'unica era uccidersi!
L'artista era biondo coi capelli lisci fino al collo, occhi color nocciola e
viso dai lineamenti regolari. Bellezza classica. Era sempre circondato da gente
e amava il casino. Tutti lo conoscevano, era sciolto....il ragazzo perfetto che
tutti avrebbero sempre voluto, bravo negli sport, sembrava anche nello studio,
disegnatore, sapeva suonare e cantare da dio di tutto...bello...era il massimo.
Astrid fu di lui che si prese una bella cotta....scoprendo a sue spese in
futuro che aveva un solo grandissimo difetto...anzi due....era indeciso,
eternamente indeciso, ed incapace di amare e far sentire amata una ragazza. Da
tenere come amico e confidente ma non di più.
Stefano era completamente diverso nonostante fossero amici d'infanzia e
facessero entrambi ridere tantissimo....lui era più cattivello e mostrava
prevalentemente solo difetti. Incapace di essere serio odiava il caos e la
gente, si circondava di pochi ma buoni amici e mostrava la sua amicizia a modo
suo...tutto personale. Era un tipo tutto da scoprire ed erano più quelli che ci
stavano alla larga. Non si capiva mai nulla di lui ma o lo si odiava o lo si
amava. Affascinava ma a conoscerlo bene poi si finiva per scappare a gambe
levate.
Erano come un angelo e un diavolo, Francesco e Stefano. Tanto indeciso e
incapace di amare e pieno di pregi l'uno, tanto deciso, sicuro, capace di un
amore tutto particolare e pieno di difetti l'altro.
Si pensava che Stefano fosse dotato dell'unico pregio della simpatia....per il
resto fosse solo una frana.
Non certo quello che si sarebbe mostrato in futuro in privato.
Quando arrivò Francesco arrivò la massa di gente da tutte le parti del Friuli
che lo conoscevano e volevano passare la giornata con lui....altre due ragazze
lo corteggiarono quel giorno unendosi a loro. Poi amici vari come un altro
Francesco,
ad Astrid sembrò morire in mezzo a tante persone. Lei non lo sapeva ma si trovò
in perfetto accordo mentale con Stefano....avrebbero voluto tornare al
gruppetto ristretto di prima.
Non ci fu un esatto momento in cui si accorsero che i rapporti cambiarono
totalmente...ma cambiarono.
Stefano attuò le sue intenzioni di stuzzicare quel lupo musone di Astrid, lei
si infastidì della cosa...tanto da risvegliare il lato cattivo e reattivo della
bionda.
Fu camminando sulla spiaggia ai bordi del bagnasciuga, che si imbatterono in un
gruppetto da loro conosciuto di ragazzini. Erano della zona e loro sembravano
esserci amici.
Si salutarono e si presentarono un po' velocemente.
Astrid non ascoltò i loro nomi, era impegnata ad osservare Francesco e
prevalentemente ad ignorare Stefano perché aveva un modo di prendere in giro la
gente che le dava parecchio fastidio.
- ehi, tu, scusa, com'è che ti chiami? G...Gas...Gastrid....com'era?-
la ragazza spalancò gli occhi e li posò sul malcapitato che aveva osato così
tanto.
Un ragazzino. Uno stupido ed insignificante ragazzino aveva osato non solo
chiamarla, ma anche storpiarle il nome a quel modo...strinse gli occhi a due
fessure sottili color verde cupo, poi squadrò malamente il piccoletto
sovrastandolo in tutta la sua altezza. Si era fatto uno strano silenzio.
- io. Mi. Chiamo. ASTRID-
leggermente irata, con voce oltretombale da gelare il sangue nelle vene,
rispose.
La cosa interessò ancor di più a Stefano che riprese a camminare facendo finta
di ignorare l'accaduto...per poi chiamarla alla prima occasione:
- Gastrid com'è che poi torni a casa?-
e lì un urlo si levò, un ringhio pericoloso....che la fece notare a tutti.
L'unico a ridere come un cretino sadicamente divertito era la causa di tutto.
Non gli era più cara la vita.
- io ODIO quando mi storpiano il nome!-
- ma va!-
artigliò le unghie...voleva stringere quel collo insignificante.
In un solo attimo fu messo sulla lista nera!
Entrambi sarebbero stati segnati!
Lei si pentì subito di essersi
totalmente lasciata andare in quel modo, ma proprio non aveva risposto di se.
Non aveva un carattere facile, tutt’altro. Al di fuori di un ambiente familiare
era chiusa, silenziosa e composta. Solo una persona riusciva a far mostrare
così davanti a tutti il suo vero lato!
E l’aveva appena conosciuto.
Il duo Stefano-Francesco divenne
subito famoso. Erano come Paolo e Luca di Camera Cafè, con lo stesso rapporto che
faceva malignare sulla loro sessualità. Condito anche dal loro modo di
scherzare facendo finta di essere fidanzati gay!
Ad Astrid divertì molto la cosa,
ma solo perché di mezzo c’era Francesco. Piantò il muso a lungo a Stefano,
specie perché da lì in poi l’avrebbe sempre costantemente chiamata Gastrid. Gas
per gli amici. Sarebbe stato così stressantemente insistente che tutti, ma
proprio tutti, avrebbero finito per chiamarla così…e lei stessa per rassegnarsi
e accettare il nomignolo odiato.
Fece fatica, ad esempio, a
rimanere indifferente davanti al siparietto delle due checche in amore.
Erano seduti accanto e chissà come
tornarono al loro scatch preferito. Accavallarono le gambe intrecciandole le
une con le altre, e abbracciati dichiararono la loro omosessualità facendo
ridere chiunque guardassero, tranne colei che avevano di fronte. Astrid.
I due amici non si separavano mai,
potevano separarsi gli altri ma non Stefano e Francesco. La ragazza ricamò
parecchio sulla cosa anche se esternamente sembrava non toccarla. Anche se a
dire il vero capì subito che non era tutto da ridurre a stramberie simili, era
un amicizia molto profonda e non era proprio il caso di ‘sporcarla’ con ‘altro’
come lei amava fare su un po’ tutti.
Fu il moro a cercarsela sempre.
Ogni vola che si rivolgeva a lei la chiamava con quel suo nomignolo e la
stuzzicava in mille modi esasperandola.
Per raccontarne una delle tante,
erano Astrid, Stefano e un signore adulto che conosceva il ragazzo. Parlavano
amichevolmente del più e del meno, poi il signore si presentò ad Astrid. Quando
lui le chiese che scuola facesse lei rispose:
- faccio il Ceconi, il corso per i
Servizi Sociali-
L’uomo allora sembrò sapere di
quale stesse parlando tanto che continuò:
- ah, come quello che fa Luca
Moznich-
Lei si fece scappare un alzata
d’occhi e con tono di mal sopportazione disse:
- si….purtroppo sono in classe con
lui…-
- purtroppo…come mai?-
- ehhhh, è un po’ esasperante ed
insopportabile, diciamo….ma non sono proprio in classe con lui, lui è
nell’altra sezione.-
- oh, interessante…-
Quando lui sembrava che stesse per
approfondire fu interrotto da un’altra persona che gli disse al volo una cosa.
Nel mentre Stefano che aveva assistito con una strana espressione a dir poco
divertito, le si era avvicinato ulteriormente e aveva detto fra i denti senza
farsi notare da nessuno:
- guarda che lui è il padre di
Luca…-
Lei rimase semplicemente a bocca
spalancata, volto rossissimo e imbarazzata come una verdura cruda le sfuggì un
esclamazione poco raffinata e femminile:
- cazzo!-
E poi…
- scemo, ma perché non me l’hai
detto prima!!! No, doveva farmi fare la figura di merda….stronzo, me la paghi!-
Non ricevette risposte ma solo
risa strafottenti. Il segno era indelebilmente passato. A morte Stefano! Tanto
interessante all’apparenza quanto stronzo e antipatico in realtà.
Passò una buona mezz’ora ad
insultarlo e a cercare di dimenticare la pessima figura fatta con quell’uomo…si
trovò a sospirare fra se e se sul fatto che fosse un padre dal forte senso
dell’umorismo.
Ebbe comunque modo di vendicarsi
in un secondo momento in cui erano tutti rigorosamente in gruppo a scherzare.
Al centro dell’attenzione c’era Valentina e Stefano, tanto per cambiare. Lui le
stava dicendo cattivissimo e bastardo ciò che non doveva fare…
- non dovresti comportarti da
superficiale, svampita, snob, ottusa. Dovresti attivare più spesso il cervello
e non far finta di essere in un mondo a parte trattando tutti con un ingenuità
fastidiosa…-
Poi aggiunse altri epiteti
veramente antipatici. Tutto con gran serietà e compostezza che riuscì a far
effetto agli ascoltatori. Non capirono dove voleva andare a parare, forse
voleva solo dire quel che pensava facendo credere a tutti di star scherzando
alle spese di qualcuno. Ma anche quella volta trovò pane per i suoi denti, se
nessuno era in grado si parlare come faceva lui, Astrid lo era. Senza pensarci
su, quando c’era di mezzo Stefano non riusciva più a ragionare tranquilla,
prese la parola senza avvisare. Disse seria sullo stesso identico tono
ufficiale di lui:
- insomma, tutto quello che fai
tu!-
La gente si voltò a guardarla
mentre il silenzio calava. Lei si preparò alla sicura risposta, Stefano non
rimaneva mai senza parole…aspettava…e aspettava…e aspettò invano perché al
posto della battuta arrivò una risata generale e un applauso. Astrid in un
secondo, sempre comunque per colpa di quel tipo, era finita al centro
dell’attenzione…come lo sarebbe stata per tutto il giorno e il resto degli
incontri futuri….il segreto? Era l’unica a riuscir a tenere testa a Stefano.
Perfino Francesco che era sempre
col suo amico quella volta si schierò con lei dicendo a lui che aveva trovato
pane per i suoi denti!
Non capiva inoltre come mai tutto
quello che faceva Stefano diventava una moda…lo copiavano e gli obbedivano. I
capi erano lui e Francesco…ma ‘comandavano’ in modo diverso. Ad esempio si era
impuntato su Astrid e la tormentava tutto il giorno….tutti lo facevano….ma la
cosa più assurda era che a lei non infastidiva minimamente quando lo facevano
gli altri. Se lo faceva Francesco ne era felice, se lo facevano chissachi lo
ignorava, ma se lo faceva Stefano usciva di testa…diventava una bestia. Non
riusciva a controllarsi e a lasciar correre se c‘era di mezzo quell‘essere.
Lui aveva un modo di sfottere e
rompere imparagonabile. Se metteva qualcosa in cima ai suoi interessi era
finita.
Lo chiese:
- ma scusate…voi che lo conoscete
meglio…perché cavolo non mi lascia in pace? Non fa così con tutti!-
Le ripose Francesco divertito:
- fa così perché lo trova
stimolante e interessante. Lo diverti più degli altri. -
Grande risposta!
- ma se non mi conosce perché deve
fare già così!!!!-
- va a pelle, ad istinto. Forse ha
deciso che sei troppo musona…o che quando ti arrabbi sei divertente…o magari
odia solo essere ignorato e sa come evitare la cosa!-
Sbuffò seccata…
- quanto andrà avanti?-
Speranzosa che le dicesse solo per
poco…
- per il resto dei tuoi giorni!-
Scoppiò in un allegra risata
osservando la sua faccia.
Lo lasciava fare solo perché gli
piaceva sempre di più!
Altro momento, altra medesima
battuta e risposta:
- Gastrid, dì qualcosa!-
Lei tetra e schietta sbottò:
- qualcosa!-
La risposta lasciò momentaneamente
senza parole Stefano che sentì ridere chi li ascoltava. Era incredibile. Anzi
entrambi lo erano. Talmente divertenti da preferirli al cinema. Lui tormentoso
e scassa palle al massimo, smonava tutti con le sue stronzate serissime, lei
inizialmente sempre composta, sembrava non essere toccata, riusciva a
rispondere a tono e a volte perfino a lasciarlo senza parole. poi si vedeva
costretta a lasciarsi andare arrabbiandosi, insultando e calciandolo per farsi
lasciare in pace.
Erano più che comici!
Vedendo poi sia lui che Francesco
all’opera insieme, tutti sarebbero circa morti. Non lei con una forte volontà,
un caratteraccio terribile e un polso di ferro.
Si misero a copiare entrambi le
pose che assumeva Astrid. Lei di per se non prendeva mosse particolari. Stava
semplicemente in piedi o con le mani in tasca o ai fianchi o incrociate sullo
stomaco…forse era buffa la sua testa inclinata di lato!
Lei metteva le mani di qua e loro
di qua, lei i piedi di là e loro di là….poteva anche fare delle smorfie che
loro l’avrebbero imitata…e quando chiese seccatissima e ringhiante che cosa
diavolo avessero da copiarla loro alzando le spalle uno serio e uno ridente
dissero candidi:
- nulla!-
Erano giunti a metà giornata e
sarebbero volute ancora molte ore prima di poter tornare a casa. Il tempo volava
e tutti si divertivano. Stefano, ma anche Francesco, aveva il suo passatempo,
Astrid il suo daffare a toglierselo dalle scatole e a tenergli testa….e tutti a
guardarli e a scommettere chi avrebbe vinto il medesimo battibecco. Non si
sarebbero mai stufati e fosse stato per loro non se ne sarebbero nemmeno mai
andati via.
Fu invece camminando sulla
spiaggia una delle migliaia di volta che Stefano scoprì l’asso nella
manica…trovò il modo di essere sincero senza farsi prendere in giro e credere
da nessuno.
E come il discorso del nome, anche
questa trovata, Astrid, se la sarebbe trascinata per il resto dei suoi giorni…
FINE CAPITOLO 2