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Autore: Fabbricante Di Sogni    07/02/2016    2 recensioni
One Shot | Akio Centric | Sum 41 | Song Fic | Introspective/Melancholy
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È da tanto che Akio non passa davanti alla sua vecchia casa condominiale, quella che i suoi avevano in affitto, prima che li sfrattassero. Da allora nessuno l’ha più presa in affitto e le tende gialle canarino, che sua madre aveva scelto con tanta meticolosità sono ricoperte da uno strato di polvere.
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non sa se le cose sono cambiate, non vede i suoi genitori da allora, e non vuole farlo.
È sicuro che non è cambiato nulla, che siano morti o vivi, non gli interessa....
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caleb/Akio, Jude/Yuuto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Walking Disaster




Il suo problema è che non riesce a fidarsi di nessuno,
e quindi neanche gli altri riescono a fidarsi di lui.
 

 
I haven't been home for a while 
I'm sure everything's the same 
Mom and Dad both in denial 
An only child to take the blame 

È da tanto che Akio non passa davanti alla sua vecchia casa condominiale, quella che i suoi avevano in affitto, prima che li sfrattassero.
Da allora nessuno l’ha più presa in affitto e le tende gialle canarino, che sua madre aveva scelto con tanta meticolosità, sono ricoperte da due dita di polvere.
La strada è la stessa di sempre, un vicolo abbandonato, dimenticato, di una città altrettanto sola e malinconica.
Il viale davanti alla casa è triste, i mattoni rosso sangue che ricoprono il marciapiede sono scoloriti, ed è raro vedervi un solo passante anche per caso.
Akio ricorda bene di un’ambulanza passata li davanti quando lui aveva la giovane età di sette anni, per recuperare il cadavere di un ragazzo che si era suicidato buttandosi dall’ultimo piano.
Nonostante siano passati già cinque anni è sicuro che non sia cambiato nulla, come del resto la situazione tra i due genitori del moro.
La relazione dei suoi era andata via via peggiorando, il loro odio reciproco era aumentato dopo lo sfratto, il ragazzo era rimasto ancora con loro per due mesi, prima di essere affidato a un centro sociale.
Il tempo in cui era restato insieme ai genitoti era stato in gran parte occupato da urla, momenti in cui lui si nascondeva dentro un armadio, sotto tutti i vestiti.
I genitori spesso lo additavano come causa della loro unione, se non ci fosse stato lui di mezzo loro due si sarebbero separati già da tempo. Era tutta colpa sua, Fudou né era convinto.
Quando gli assistenti sociali arrivarono lui pianse, la madre insultò suo padre, e il padre le rispose che era una puttana. 
Adesso il moro non sa se le cose sono cambiate, non vede i suoi genitori da allora, e non ci tiene a farlo.
È sicuro che non è cambiato nulla, che siano morti o vivi, non gli interessa.

 
Sorry, Mom, but I don't miss you 
Father's no name you deserve 
I'm just a kid with no ambitions 
Wouldn't come home for the world 

Dopo due anni di centro sociale il ragazzo è scappato, subito dopo essere stato affidato a una famiglia, non vuole doversi fidare di nessuno, perché sa che sarebbe solo un’illusione, presto o tardi verrebbe tradito.
Non gli mancano i suoi genitori, non sente il bisogno di vivere sotto un tetto, tutto ciò che vuole è essere libero. Libero da ogni convenzione.
Ha conosciuto alcuni ragazzi come lui, persone che non vogliono una famiglia, solo trionfare dove i loro genitori hanno sbagliato.
A lui neanche questo importa, il potere è ciò che ha reso ciechi i sua madre e suo padre, non ha ambizioni, se non quella di restare se stesso sempre e di non dover chiedere grazie a nessuno.
Non cambierebbe la sua vita per nulla al mondo, quello e lui, quello è il suo modo di essere, e accidenti, che ci provino a fermarlo. Non tornerebbe indietro per niente.
 
Never know what I've become 
The king of all that's said and done 
The forgotten son 

 
Nessuno si ricorda più del bambino dai ricci capelli castani che si affacciava da una finestra per guardare il modo da fuori.
Adesso quel bambino è cresciuto, nel male e nel bene, non ricorda più il calore di un morbido letto o cosa sia l’amare una persona.
È stato scordato, ripudiato dai suoi stessi genitori.
Resta re del suo sogno, re del nulla. Capo di tutto ciò che non si compra, capace di tutto quello che si credeva impossibile.
Guardandosi allo specchio il ragazzo non sa cos’è diventato, il sorriso spavaldo sulle labbra, la pelle pallida e i capelli ribelli rasati ai lati, si osserva nel vecchio bagno della stazione senza saper bene cosa è adesso.
Per le strade gli hanno dato un nome, e nulla di quello che si dice su di lui gli fa onore, ma è questo che è, ed ha combattuto tanto per restar vero anche nella sofferenza più totale.
Ora niente ha più importanza.
 
This city's buried in defeat 
I walk along these no name streets 
Wave goodbye to all 
As I fall... 
At the dead end I begin 
To burn the bridge of innocence 
Satisfaction guaranteed 
A pill-away catastrophe 

Il giorno in cui scappò dalla famiglia il cielo era nuvoloso, pioveva. Qualsiasi ragazzo con un poco di sale in zucca sarebbe ritornato sui suoi passi alla ricerca di un riparo, ma del resto non era mai stato ricordato per la sua particolare intelligenza.
Non sapendo dove andare, il ragazzo si trovò a camminare in mezzo alle sue vecchie vie, senza una meta o una direzione.
Camminare per la sua vecchia città adesso è strano, vede fantasmi della sua infanzia ovunque, eppure adesso è cambiato, totalmente. Passando sembra quasi cancellare la sua vecchia innocenza, è cresciuto e quello è solo il suo passato; non ha senso negarlo ma neanche rimuginarci in eterno.
Con un mezzo sorriso osserva le strade semivuote, sembra quasi dire un rammaricato “addio” a tutto quello che era, tutto ciò che adesso non è che un vago senso di vuoto nel petto.
La nostalgia si fa sentire, Akio non fa nulla per trattenerla, non sarebbe corretto. Lascia scendere una lacrima lungo la guancia, gelata sulla pelle pallida, baciata da un freddo vento.
Gli anfibi del ragazzo si muovono nelle secche foglie autunnali, non sa esattamente cosa farà della sua vita, sa soltanto che è adesso che inizia a vivere, nessun rimpianto, una nuova catastrofe in orbita.
 
On a mission nowhere bound 
Inhibitions underground 
A shallow grave I 
Have dug all by myself

Prima di entrare nell’Inazuma il ragazzo aveva pensato più volte al suicidio. Non per depressione, piuttosto perché non riusciva a dare un senso all’esistenza. L’incapacità di trovare un motivo alla sua esistenza lo terrorizzava. Non viveva per nessuno, non aveva nessuno che lo amasse, una volta arrivò addirittura a scavarsi un buco nel fango, per quando sarebbe morto.
Un passante gli chiese che diavolo avesse in mente, e chi avesse scavato un buco tanto profondo. Il ragazzo sorridendo sprezzante rispose che aveva intenzione di morire lì dentro.
E che sì, l’aveva scavata tutta da solo quella buca.
L’Inazuma gli aveva dato un motivo per cui esistere, aveva trovato un nuovo motivo per combattere. D’altronde Fudou aveva sempre visto la vita come un continuo combattimento.
E poi era arrivato Kidou, un ragazzo che da prima aveva odiato con tutto il cuore, ma che si era rivelato terribilmente empatico nei suoi confronti. Arrivando addirittura a precedere le sue ossessioni. Il moro gli aveva a poco a poco lasciato sciogliere il ghiaccio che gli copriva il cuore.
lentamente, perché il ragazzo non credeva che qualcuno avrebbe potuto mai amare uno come lui, un disastro ambulante.
Ed ora è proprio con affianco Yuuto che lui si accinge ad aprire nuovamente quella porta sul suo passato.
L’amico l’aveva convinto a rintracciare i suoi genitori, che a quanto pare non si erano separati nonostante tutto, essendo che condividevano ancora l’abitazione.
«Stai tremando.» gli fa notare il rasta.
«Non è vero, è solo il freddo.» taglia corto, anche se a quella bugia non ci crede nemmeno lui.
La porta è quella giusta, l’indirizzo è esatto, e dietro quella sottile divisione di legno c’era quello che restava dei suoi genitori. Non avrebbe mai pensato che li avrebbe ricercati dopo tanto, eppure eccolo lì.
Era stato Kidou a incoraggiarlo, lui i suoi genitori li aveva persi per sempre “cercali finché puoi, ti assicuro che è sempre meglio che lasciarli nel angolo del rimorso una volta che non ci saranno più” gli aveva detto.
E lui si era lasciato convincere al cercarli per riconciliarsi con loro.
«Coraggio.» gli sorrise.
«E se non mi volessero più con loro? E se non gli importasse più niente di me?» ripeté per l’ennesima volta.
«Sai che non è così.» lo rassicurò il centro campista.
Il castano suonò il campanello più per rompere il silenzio delle sue ansie che perché fosse davvero pronto.
La porta si spalancò dando la visuale di un donna dagli identici capelli corvini del ragazzo, osservò per qualche secondo il due visitatori prima di riconoscere il figlio.
Un sorriso le illuminò il viso e la signora ebbe uno slancio in avanti nel abbracciare il figlio, Akio dal canto suo rimase senza parole, non ricordava il sorriso della madre così bello.
Era invecchiata ed ora il segno di qualche ruga sul viso si faceva largo, i capelli castani tendevano al grigio e il corpo era molto dimagrito. L’abitazione d’altro canto era in una zona povera e malfamata, ma sembrava che la coppia avesse affrontato le sue divergenze e fosse tornata a vivere insieme armonicamente. Per la prima volta dopo troppo tempo il moro percepì uno strano senso di pace nel cuore, come un viaggiatore che dopo un lungo viaggio torna a casa; finalmente la burrasca senza fine che la sua vita 
era diventata poteva diventare un oceano sereno.

 
I will be home in a while 
You don't have to say a word 
I can't wait to see you smile 
Wouldn't miss it for the world 

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Smiley's Corner
Salve gente, che piacere riuscire a trovare il tempo per scrivere qualcosina.
Credo che chi un minimo mi conosce si sia reso conto che in questo periodo sto praticamente scrivendo solo su Akio, ma che ci posso fare? Questo personaggio si adatta perfettamente alle mie asigenze di scrittore.
Tra l'altro la canzone Walking Disaster dei Sum 41 è una delle mie preferite e chi meglio di Akio poteva interpretarla?
Spero di non essere sfocciata nel OOC, ad ogni modo se vi pare fatemelo sapere, in modo che possa correggere gli avvertimenti.
E nulla, spero che questa storia sia stata di vostro gradimento, e un qualsiasi commentino mi farebbe felicia come cento pasque!
Baci
Smiley

 
  
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