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Autore: tylersanchor    07/02/2016    3 recensioni
Su come Stiles Stilinski rimise insieme i pezzi del suo cuore spezzato da Lydia Martin, diventò occasionale vittima della sfiga e scoprì che in fin dei conti dieci anni di friendzone possono portare fra le braccia di chi non ci si sarebbe mai immaginato.
|STHEO|
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Stiles Stilinski, Theo Raeken
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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3. Ci sono cose che si possono superare facendo binge watching di serie tv e cose che invece restano lì ad andare avanti e indietro nella tua mente anche se sei davanti al tuo show preferito. Immaginare l'amore della tua vita che si limona un collega di tuo padre, ecco che cosa non ti fa venire gli occhi a cuore quando stai vedendo Shameless. E allora c'è una sola alternativa, triste e solitaria: trovarsi qualcosa per occupare mente e energie.




 

*

 

 

“There comes a point where it all becomes too much.
When we get too tired to fight anymore.
So we give up. That’s when real work begins:
to find hope where there seems to be absolutely none at all.
(Cristina Yang)

 

 

Stiles aveva deciso che Theo aveva ragione su una cosa, ovvero che non poteva comportarsi come se esistesse solo Lydia al mondo. Quindi aveva deciso di guardarsi intorno e naturalmente la prima cosa su cui gli erano caduti gli occhi era Theo. Quindi si era concentrato su di lui e sullo scoprire come mai avesse iniziato a interessarsi dei suoi problemi di cuore.
«Sono sicuro che sta macchinando qualcosa. Mi ha sorriso!» stava dicendo a Scott, che non sembrava particolarmente entusiasta della conversazione.
Tirò fuori i libri per la lezione successiva, trovando con disappunto il suo quaderno con un'orecchia grande come una casa. Cercò di lisciare con le dita la copertina azzurra, sulla quale era ben visibile la riga di dove era stata piegata, mentre ascoltava Scott rispondergli.
«Stiles, magari è solo educato e si è accorto che lo fissi tutto il tempo. E lo stalkeri anche.»
Stiles non poteva credere a una tale mancanza di interesse da parte del suo migliore amico, che stava tranquillissimo componendo la combinazione del suo armadietto sul lucchetto come se Theo non fosse un problema incalzante.
«Scott! Okay che abbiamo una tregua ma non puoi dire che non sia sospetto!»
Scott sospirò e prese il libro di matematica, cercando di non far cadere la copertina che era tenuta attaccata alle pagine solo da un fragile lembo di scotch.: «Theo si è limitato a darti consigli e aiutarti quando stavi male. Non ci vedo nulla di sospetto.»
«Ma continua a dire che merito di meglio di Lydia e mi ha chiesto aiuto coi compiti! È questione di giorni prima che se ne esca con altre chimere!»
«Stiles, non ha un senso logico ciò che dici.»
Scott riprese tranquillamente a raccogliere le sue cose e a riempire lo zaino e Stiles gli lanciò un'occhiataccia per poi avviarsi. verso la sua classe senza neanche salutare.
Scott era troppo ingenuo. Aveva iniziato a fidarsi di Theo per il semplice fatto che ora Theo si comportava come un qualunque diciottenne e non aveva più un branco di chimere alle calcagna. Beh, non che gli dispiacesse non vederlo più lanciare sguardi languidi a quella gallina di Hayden, per non parlare di Tracy, ma sicuramente quello non bastava a renderlo innocente.
«Buongiorno.» disse Theo entrando in classe e sedendosi accanto a Stiles che si limitò a guardarlo male.
Quel giorno indossava una maglietta azzurro cupo e dei jeans grigio chiaro un po' stropicciati e aveva i capelli leggermente scombinati, come se quella mattina avesse dormito troppo e non avesse avuto molto tempo di pettinarsi o scegliere vestiti stirati. Anche il suo zainetto era aperto a metà, come se ci avesse infilato i libri di fretta e fosse subito saltato in macchina per non perdere la prima ora.
Stiles si trovò a chiedersi se avesse fatto tardi la sera prima con qualcuno, e chi fosse questo qualcuno. Lo immaginò sdraiato sul divano rosso cupo del suo soggiorno a vedere un film con la luce spenta, forse anche a parlare, quasi fino all'alba e la cosa lo fece sentire strano per un attimo, ma poi si riscosse, rendendosi conto che c'erano cose più importanti a cui pensare.
«Cosa ci fai qui?» borbottò, cacciando via ogni altro pensiero.
«Lezione di francese ...?»
«Intendo accanto a me. Dobbiamo fare conversazione e tu sei in coppia con Hayley.»
Non sapeva perché ma gli era venuto da aggiungerci "quella grandissima troia" dopo ma si era trattenuto. Del resto, gli stava pure simpatica.
«Ho fatto cambio di partner. E me la cavo bene col francese, posso aiutarti con la pronuncia.»
«Se stai ancora cercando di farmi capire che Lydia non mi merita con questa manovra contorta puoi anche andartene a quel paese, Theo.»
«Sto solo dicendo ...»
«Stai solo dicendo cazzate. E sì, va bene, morirò solo aspettando che Lydia mi veda e cosa te ne frega?»
«Sto dicendo,» ripeté Theo, «che potresti pensare ad altro.»
«Io ti penso sempre, altro che Lydia. Lydia non mi rende certo così imbecille da non cercare di capire che cosa stai cercando di fare.»
Theo lo guardò interrogativo, i suoi occhioni azzurri quasi perplessi e con ancora qualche traccia di sonno. Anche se poco visibili, notò Stiles, aveva delle occhiaie leggere e un neo sulla guancia sinistra. Poi si chiese perché diavolo stesse guardando cose così insignificanti e tornò alla carica.
«Hai un piano, vero?»
Stiles lo scrutò cercando di non perdersi neanche una microespressione. Aveva fatto un binge watching di Lie To Me per consolarsi da Lydia ed era sicuro che tutti quegli episodi a identificare i criminali in base alle loro espressioni lo avrebbe aiutato, ma Theo sembrò quasi sorpreso, poi però sorrise come a suo solito e disse:«Anche se dicessi di no, non mi crederesti, vero?»
Stiles alzò un sopracciglio.
«Vieni a casa mia dopo la scuola.» propose Theo con voce limpida.
«Ma neanche se mi paghi.» replicò e cerco di ignorarlo aprendo il libro di francese.
Theo gli bloccò la mano stringendola con la sua e Stiles si immobilizzò, non ben consapevole di come doveva gestire la pelle soffice di Theo contro la sua. Theo aveva le mani grandi, quasi quanto quelle di Stiles, anche se meno affusolate e più curate. Erano molto più calde di quelle di Stiles, forse per colpa dei suoi poteri, forse semplicemente perché la circolazione di Stiles faceva schifo. Erano belle, si trovò a pensare, sicure, tiepide.
«Sei già stato da me e non è successo nulla. Possiamo fare i compiti insieme.»
Stiles si riscosse bestemmiando internamente per essersi fatto distrarre da una semplice mano stretta sulla sua. Di Theo, per giunta. Gli sarebbe servita l'amuchina, altro che godersi il lieve calore della sua stretta, altroché. Perlomeno, cercò di convincersene.
«No, non voglio essere tuo amico.»
Stiles si chiese perché diamine la sua mano non si spostava da sotto quella di Theo, che la teneva allacciata alla sua, muovendo quasi impercettibilmente il pollice come se volesse accarezzarlo.
«Hai paura? Non ti farò niente, andiamo.»
Finalmente Stiles trovò il coraggio di sottrarsi alla sua stretta e si nascose dietro il libro di francese, fingendo che il dialogo fra Julien e Fleur fosse la cosa più importante della sua vita, giusto per avere una scusa per ignorare Theo e le sue dannatissime mani.
«Non parlarmi più. Ho detto no.»






 

*


 




A pranzo, giusto perché la sfiga era la sua eterna compagna e non bastava avere la bizzarra sensazione del calore della mano di Theo sulla sua da ore, Lydia si sedette accanto a lui. Era bella come sempre, con un vestito a fiori e i capelli raccolti in due trecce fermate sopra la testa. Naturalmente non era particolarmente interessata a lui, dato che stava leggendo un libro e lui in teoria avrebbe dovuto essere impegnato ad ascoltare Scott che si lamentava di come sua madre avesse sempre bisogno della macchina quando lui doveva uscire con Kira. Normalmente, però, si sarebbe lasciato distrarre da Lydia, dal modo in cui qualche ricciolo sfuggiva alla sua acconciatura, dal modo in cui leggeva libroni di cui non avrebbe capito mezza parola, perché Lydia mon era solo bellissima, era praticamente un genio. Tuttavia, la sua attenzione fu catturata da Theo, che stava seduto con altri ragazzi e mangiava tranquillamente dandogli le spalle. Conosceva quasi tutti quelli del gruppetto, erano nel loro stesso corso di storia e probabilmente stavano ripassando per il test che avevano l'ora dopo a giudicare dai libri aperti. Stiles si concentrò su Theo, che indicava qualcosa sul libro e iniziava a spiegarla, bloccandosi a un certo punto e tornando a rileggere il paragrafo mentre dava un morso al suo panino. Si concentrò sul modo in cui si toccava il viso perplesso mentre leggeva, su come quando alla fine dopo aver capito avesse fatto un minuscolo sorriso al libro e avesse letteralmente sbranato ciò che restava del suo pranzo discutendo animatamente con gli altri. La mente di Stiles percepì a malapena le lamentele di Scott e Lydia che si vantava del fatto che Parrish avesse un'auto tutta sua e per un attimo si trovò a pensare che avrebbe voluto essere seduto lì accanto a lui e ascoltarlo parlare della Rivoluzione Americana con gli altri, anziché pensare come avrebbe dovuto a cosa diavolo quello stesse macchinando. Stava giusto per insultarsi mentalmente e dare uno schiaffo alla mano che quel dannato aveva stretto e che pizzicava in modo fastidioso è inspiegabile quando Theo si girò e gli rivolse un grande sorriso.
Stiles gli lanciò un'occhiataccia, sbattendo la mano contro il tavolo per farla smettere di pizzicare. Naturalmente centrò il piatto in cui aveva dello spezzatino che gli schizzò sulla maglietta.
Theo rise e tornò a studiare mentre lui cercava di darsi una ripulita e si sorbiva Lydia che gli faceva una ramanzina perché aveva macchiato anche lei. Si scusò a mezza voce, prestando un'attenzione quasi nulla agli strepiti dell'amore della sua vita.
La mano continuava a infastidirlo.  

 

 
  
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