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Autore: Writer_son of Hades    09/02/2016    1 recensioni
Questa ff crossover mi è venuta in mente rivedendo questa mattina “Lemonade Mouth” il film della Disney che ha accompagnato la mia infanzia facendomi sperare di poter mettere su una band semplicemente credendoci e con dei perfetti sconosciuti (chi non l’ha visto vada a cercarlo si internet e rimedi).
Come mi è solito fare, mi sono immaginata i personaggi di Percy Jackson nello stesso contesto.
Ovviamente ho dovuto cambiare un po’ il film per adattarlo al meglio alle vite dei nostri semidei preferiti, aggiungendo anche dei nuovi personaggi (es: Will e Nico).
Spero che vi abbia incuriosito abbastanza e vi auguro buona lettura!
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jason/Piper, Luke Castellan, Nico/Will, Percy/Annabeth, Talia Grace
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prove generali



Percy suonò il campanello della casa di Annabeth con le mani che gli tremavano leggermente.
Attese qualche secondo e una signora anziana aprì la porta. Aveva gli stessi occhi grigi di Annabeth.
                << Ciao. >> lo salutò. << tu devi essere un amico di Annabeth. >>
Percy annuì e la signora lo face entrare mentre chiamava la ragazza.
                << Credo sia in giardino. >> disse accompagnandolo fuori. << Come ti chiami ragazzo?>>
                << Percy Jackson. >> rispose.
                << Che bel nome. >>
Annabeth era seduta su di un tavolino e stava scrivendo su di un mucchio di fogli con le cuffiette sulle orecchie. I capelli biondi le ricadevano con lunghi boccoli sul viso. Percy si perse a guardarla.
                << Annabeth, è arrivato un tuo amico. >> la chiamò scuotendola.
Lei alzò il viso come risvegliata da un incanto.
                << Nonna, ti ho sempre detto di non disturbarmi mentre… Ciao Percy!>> esclamò alzandosi in piedi e togliendosi le cuffiette, appena vide il ragazzo.
                << Cosa dovete fare? Una ricerca di scuola? >> chiese sua nonna.
                << No nonna è per la band. >> spiegò dolcemente Annabeth.
                << Allora vi porto della limonata fresca, così potete lavorare meglio. >> decise. Poi si rivolse a Percy: << Sono contenta di averti conosciuto, Annabeth non porta mai i suoi amici a casa. >> e se ne andò in cucina.
Percy ridacchiò mentre si sedette di fianco alla ragazza.
                << Non è vero, quello che a detto mia nonna. >> balbettò Annabeth. << Io ho un sacco di amici…>> poi si maledisse e si diede la mano in faccia.
Percy non smise di sorridere.
                << Ho provato un pezzo che secondo me è davvero forte. >> continuò la ragazza cambiando argomento. Percy estrasse la tastiera e guardò lo spartito che gli porse Annabeth. Lesse velocemente e cominciò a suonare.
Annabeth cominciò a cantare dolcemente poco dopo:
 
Trying hard to fight these tears 
I'm crazy worried 
Messing with my head this fear 
I'm so sorry 



Percy si unì a lei poco dopo:
               
You know you gotta get it out 
I can't take it 
That's what being friends about 

               
Erano incredibilmente vicini. I loro corpi si toccavano e alzarono i volti insieme. Erano davvero terribilmente vicini. Ad Annabeth scappò un sorriso imbarazzato.
                << Mi piace quando sorridi. >> le disse Percy, quasi senza pensarci.
Quando infatti si accorse di quello che aveva appena detto divenne rosso e si allontanò da lei balbettando qualcosa su un pezzo rap che aveva preparato recentemente. Il titolo era “Determinate”.
 
 
 
 
 
                << Ragazzi non ci posso credere che la festa di Halloween sia già sta sera! >> esclamò su di giri Talia mentre scendeva i gradini del seminterrato con i nuovi amici.
                << E il Raising Star fra poche settimane. >> annunciò Leo con lo stesso sorriso.
                << Non vedo l’ora di salire sul palco e cantare di fronte a tutta la scuola! >> gridò Percy scendendo le scale a grandi passi.
                << Già… di fronte a tutta la scuola… >> sussurrò così piano Annabeth che molto probabilmente nessuno la sentì. Ma si bloccò con uno sguardo perso, e questo attirò l’attenzione di tutti, che si fermarono a loro volta guardandola.
Quando lei si accorse di essere fissata, si riscosse e accennò ad un veloce: << Va tutto bene. Sto bene. >>
Piper le prese la mano: << Anche noi abbiamo paura. >> le disse per poi trascinarla verso la sala musica.
                << A dir poco terrorizzati. >> aggiunse Percy prendendole la mano libera con un sorriso.
Annabeth sentì un blocco allo stomaco che si dissolse con il sorriso di quel ragazzo.
                << Andrà alla grande! >> li incitò ancora una volta Talia. << So cosa vi serve… la nostra Mel’s >>
                << Lemonade! >> risposero tutti in coro.
Il grido di Talia fermò tutti: << DA RIMUOVERE?!>>
 
 
 
 
 
                << Mi spiega che diavolo vuol dire!? >> ringhiò Talia alla segretaria del preside mollando il cartello con le scritte in rosso: “DA RIMUOVERE” che avevano trovato poco prima sopra al distributore.
La signora fissò malissimo la ragazza attraverso le lenti dei suoi occhiali rosa acceso.
                << Quello che la mia amica Talia voleva chiedere… >> intervenne Percy con tono più tranquillo. << Era perché devono rimuovere il distributore di limonata nel seminterrato. >>
                << C’è un distributore di limonata là sotto? >> chiese la segretaria sorpresa.
                << Sì. >> rispose Talia. << Per ora. >>
                << Non mi piace il tuo tono signorina. >> la rimproverò la vecchia puntandole un dito contro.
                << La perdoni… >> intervenne nuovamente Percy. << Ha qualche problema a gestire la rabbia. >> commentò lui, per poi dare una spinta a Talia che lo fissò malissimo.
La signora sorrise, perché, ammettiamolo: come si fa’ a dire di no a quel sorriso e a quegl’occhi verde mare?
                << La Turbo Blust, la marca che ha finanziato la palestra e molte altre cose qui nella scuola, ha chiesto che vengano eliminati tutti i marchi concorrenti. >> spiegò dolcemente guardando Percy.
                << Grazie infinite. È stata davvero gentilissima. >> ringraziò Percy trascinando via Talia prima che la bruciasse viva.
                << Datti una calmata! >> la sgridò quando uscirono dall’ufficio.
                << Non possono rimuovere il distributore. Dobbiamo fare qualcosa. >> si lamentò lei.
In quel  momento arrivò Mr. D con la sua orribile cravatta viola acceso.
                << Buongiorno ragazzi? Ci sono problemi? >> domandò un po’ troppo invasivo.
Talia alzò gli occhi al cielo sbuffando rumorosamente.
Fu Percy a rispondere: << No, tutto bene Mr. D. >>
Il preside annuì compiaciuto e si rintanò nel suo ufficio senza aggiungere altro.
Percy sospirò e mise un braccio attorno alle spalle di Talia: << Concentriamoci sulle prove per ora. >>
Lai annuì e si incamminarono per tornare alla sala di musica nel seminterrato.
 
 

 
 
 
Percy salutò gli amici e quando Nico fu salito a sua volta in macchina, mise in moto e imboccò la statale per tornare a casa.
                << Allora… >> cominciò il più grande con uno strano sorrisetto, abbassando leggermente la musica.
                << Percy mi piaceva la canzone. >> si lamentò Nico scuotendo i capelli corvini.
                << Scommetto che non è l’unica cosa che ti piace. >> commentò l’altro per poi mordersi il labbro inferiore in attesa di una risposta.
Il più piccolo gli rifilò un’occhiata degna del grande Nico Di Angelo. A momenti lo uccideva.
                << Che diavolo stai insinuando, Perseus Jackson?... >> sibilò Nico a denti stretti.
Non lo chiamava quasi mai con il nome completo, infatti lui ridacchiò.
                << Dico solo che quel Will… Will….. oddiei proprio non mi ricordo il cognome… >> lo canzonò Percy.
                << Solace. >> lo corresse l’altro non smettendo di fissarlo male.
                << Ecco! Solace! No, dico solo che è proprio un bel ragazzo. >> disse tranquillamente, per poi vedere Nico arrossire.
Il moro mormorò qualcosa che suonava come un “sì”.
                << Allora potresti chiedergli di uscire, no? >> domandò Percy.
                << Non credo sia interessato… >> mugugnò il più piccolo.
                << Tu provaci. >> lo incoraggiò infine mentre svoltava per il vialetto di casa.
Parcheggiò la macchina e tirò un sospiro di sollievo quando vide che quella di Hades non era lì. Entrò in casa seguito da Nico che poi corse subito in camera sua. Percy si diresse in cucina dove trovò sua madre che stava preparando la cena.
                << Ciao mamma. >> la salutò con un sonoro bacio sulla guancia.
                << Ciao amore. >> ricambiò lei. << Come sono andate le prove oggi pomeriggio? >>
                << Molto bene. >> rispose lui con un sorriso. << Annabeth è leggermente spaventata, ma siamo sicuri che andrà alla grande. >>
                << Parli molto spesso di questa Annabeth… >> notò sua mamma.
Percy arrossì leggermente e morsicò una mela balbettando qualcosa come “Sì, è una bella ragazza….”
Sua mamma ridacchiò, ma poi tornò seria.
                << Percy… >> cominciò lei poco convinta. << Dovrei dirti una cosa. >>
Lui si avvicinò, leggermente preoccupato.
                << Hades mi ha chiesto di sposarlo. >> buttò fuori lei. << E io ho risposto di sì. >>
Percy rimase immobile a fissare sua madre.  Poi se ne andò senza dire una parola.
 
 
 

 
 
Piper stava finendo di mangiare il pranzo con Leo.
                << Allora hai parlato con Calypso? >> gli domandò lei.
Lui inghiottì il pezzo di panino a fatica: << Non ancora. >>
                << Leo! Devi farti avanti! >> lo incitò.
                << Piper è difficile! Non sono  mica te. >> si difese lui. <>
Lei ridacchiò e gli tirò un leggero pungo sul braccio. Le piaceva la sua amicizia con quel ragazzo.
Buttò un’occhiata sull’orologio e si rese conto di essere in ritardo per la lezione di violino. Salutò con un bacio sulla guancia Leo e se ne andò. Stava per varcare la soglia della mensa quando Luke le si parò davanti.
                << Ehi bellezza, vai da qualche parte? >> le domandò con un sorrisetto.
                << Veramente dovrei andare… >> gli disse, ma lui la prese per un braccio.
                << Piper, sei già stata a vedere la nuova sala pesi? >> le chiese.
                << No, veramente no, ma non in ritardo.. >> continuò lei senza essere minimante ascoltata.
                 << Devi assolutamente vederla allora! Ci vorrà un minuto lo prometto. >> le disse lui mentre la trascinava su per le scale, verso la sala pesi.
                << Luke non ho tempo per i tuoi giochetti… >> lo fermò lei quando arrivarono in cima. Ma quello non le impedì di vedere Drew, la peggiore ragazza di questo mondo, in braccio a Jason. La sua bocca sul suo collo. Le sue mani sui suoi fianchi.
Quando si accorsero di lei, Piper era già corsa giù per le scale.
Jason stava per correrle dietro, Luke lo fermò per un braccio dicendogli che non ne valeva più la pena ormai.
Piper corse via cercando di trattenere le lacrime. Solo quando arrivò nel bagno del seminterrato cominciò a lasciarle uscire copiosamente. Si liberò del dolore in silenzio. Lì, seduta sul pavimento freddo di un bagno dimenticato nel seminterrato. Lì nessuno l’avrebbe sentita.
Quando ebbe finito le lacrime, si alzò per uscire, ma buttò lo sguardo sullo specchio davanti a lei.
Si fermò a guardare la sua immagine riflessa.
Aveva le guancie nere rigate dal mascara. I capelli erano un disastro, il vestito era sgualcito.
Odiò quell’immagine. Ma non perché era rovinata. Ma perché non si vedeva vera. Si riempì le mani d’acqua e si lavò via tutto il trucco. Si grattò il viso per togliere ogni resto di quell’immagine. Poi prese una forbice dalla borsa e si tagliò i lunghi capelli castani. Li tagliò con rabbia.
Alla fine guardò la sua immagine e i suoi capelli erano un disastro. E il dolore non era andato via e le lacrime non erano finite.
Fu in quel momento che nel bagno entrò Will con le mani sporche di sangue finto.
                << Piper! >> esclamò. << Dei, che succede? >>
Lei lo guardò e scoppiò ancora di più a piangere. Lui l’abbracciò d’istinto e la strinse a sé.
                << Jason e Drew… >> mugugnò tra un singhiozzo e l’altro. << Sono falsa….mi sono tagliata i capelli….sono orribile... >>
Will non smise di abbracciarla e di accarezzarle la schiena. Rimasero così per vari minuti e quando Piper si fu calmata, il biondo si staccò per guardarla negli occhi. Le prese il volto rigato di lacrime tra le mani e le disse semplicemente: << Non sei mai stata più bella. >>
Dopo un po’ aggiunse: << Certo, le ragazze non mi piacciono, ma il fatto che Piper McLean sia la ragazza più bella del mondo anche con un sacco della spazzatura in testa, credo si universale. >>
                Piper rise e lo abbracciò ancora una volta.
 
 


 
 
 
Nota dell’autrice: Incredibile sono tornata! (per ulteriori informazioni vedere il Capitolo XI de “L’Armata dell’Olimpo”)
Allora, questo è il primo capitolo prima della grande “festa di Halloween” e ho aggiunto varie cose che non sono presenti nel film. Per esempio la chiacchierata fra Nico e Percy si Will (Chi vince? SOLANGELO! Chi vince?! SOLANGELO! Chi vince!?! SOLANGELO! CoNcEnTrAzIoNe!!! (Quanti di voi amano High School Musical??? Io lo adoro… ha accompagnato la mia triste infanzia. Ho pure convinto a chiamare una squadra Wildcats ai centri estivi l’estate scorsa… piangevo ogni volta che vincevamo e vedevo i bambini gridare: “Chi vince?! WILDCATS!)) <---- cose inutili che non interessano a nessuno.
Ma tralasciando le mie fisse, un’altra aggiunta è stata quella di Piper, nel finale. Credo che sia fondamentale per vedere concretamente il suo cambiamento da ragazza superficiale alla Piper che tutti noi conosciamo e amiamo.
Questo è quanto stelline mie. Ora devo andare perché è arrivato il fidanzato di mia sorella e mi sta buttando fuori casa. (Sì, mia sorella è più piccola di me di due anni. No, io non ho un fidanzato a differenza sua. Sì, lui ha la mia età. No, non fate domande.)
Un bacione a tutti quei poveri che stanno ancora seguendo questa storia!
Sempre la vostra
Silvia
   
 
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