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Autore: angyblu    09/02/2016    3 recensioni
Avere 20 anni e vedere tua figlia di solo tre mesi di vita morire è un gran colpo. Per di più se la persona con cui l'hai concepita ti abbandona ore dopo il funerale.
Sono passati tre anni e la ferita è più aperta che mai.
Ho cercato di andare avanti con scarsi risultati ed ora dopo tre anni forse posso cercare di ricominciare una nuova vita
Mi chiamo Ashley ho 23 anni e questa è la mia storia.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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POV MATT
 
Tre anni ed è tornato.
Tre anni lontano da tutti ed è tornato.
Ivan ora mi devi delle spiegazioni.
Ti sei preso mia sorella e l’hai distrutta, ma ora è arrivato il momento di pagare.
 
“Matt lui è Ivan il medico che mi ha messo i punti”
“Piacere Matt”
“Piacere Ivan”
“Mi ricordo di te. Forse frequentavamo la stessa facoltà di medicina?”
“Si Matt, ricordo anch’io il tuo volto. Ho saputo che ora sei piani alti”
“Ah così si dice da voi chi è in chirurgia plastica? Comunque sono un medico come tutti gli altri. Tu dove sei?”
“Pediatria”
“Ah bhe non ti puoi lamentare”
“Infatti, adoro i bambini”
“Comunque che ci fai qui con mia sorella?”
“L’ho invitata a prendere un caffè avevo un’ora di pausa”.
“Ti ricordo che mia sorella ha solo diciassette anni”.
“Matt vedi che io sono qui, e lascia in pace Ivan mi ha solo offerto un caffè”

“Si si Ashley, Ivan mi raccomando se le succede qualcosa ne risponderai sempre a me”
“Matt finiscila”
“Fai la brava piccolina volevo solo chiarire le cose. Ivan?”
“Si”
“Mia sorella odia il caffè, offrile una cioccolata calda”.
“Matt”
“Ti voglio bene tesoro”
“Anch’ io Matt”

 
Chiudo gli occhi, una lacrima solitaria scende sul mio viso.
Dov’è finita la mia Ashley?
Inizio a bussare alla porta della camera di Ivan
“Signore?”
Maledizione ci mancava pure la guardia del corpo.
Inventa Matt.
Inventa qualcosa.
“Oh salve, vorrei parlare con il dottor Morris per versare un contributo per la sua associazione”.
“Certo un attimo che avviso il signore”
 

POV IVAN

Sono nella mia camera d'hotel con Michelle.
Lei è seduta sulle mie gambe.

"Signore c'è un signore che richiede di lei per una donazione"

"Fallo entrare François"

Ma quando entra, non vedo una persona qualsiasi,ma Matt.
Matt che diavolo ci fa lui qui?

"Oh vedo che ti sei consolato subito Ivan"

"Matt che vuoi?Sopratutto chi ti ha detto che sono qui"

"Sparisci di nuovo in Africa. Vai in esilio bastardo"

"Sto per tornare a Monaco"

"Non ti azzardare o ti uccido questa volta"

"Non minacciarmi. Voi non sapete nulla di me e di quello che ho passato. Ancora ora mi sono ripreso"

"Tu ti sei ripreso? Hai dimenticato che tua figlia è morta?
Mia sorella tenta il suicidio per più volte e tu mi vieni a dire che ti sei ripreso.
Ashley è l' ombra di se stessa ormai è tu dici che sei andato avanti con quale coraggio? L'hai abbandonata al funerale di vostra figlia"

"Esci fuori da qui Matt"

"Non tornare a Monaco Ivan perché saranno guai.Tu dovevi morire e non Scarlett con mia sorella"

"Tua sorella non è morta"

"E' come se lo fosse lei e andata via con Scarlett.Se lei un giorno riuscisse nell'intento di uccidersi preparati in qual caso io ucciderò te. Ti  cercherò dovunque e non mi interessa se finirò in prigione"

"Che colpa ho io?"

"Che colpa hai?Dovevi starle accanto grande coglione si sarebbe ripresa l'hai lasciata ad affrontare tutto da sola.
Maledizione era ed è una bambina,aveva 20 anni tu ne avevi 30 dovevi fare l'uomo e no il codardo che sei.
Sono certo che Scarlett ti odi da lassù per aver fatto questo alla sua mamma"

"Non nominare mia figlia non ti azzardare"

"Era anche mia nipote. Tu lo sai quella notte mia sorella non doveva essere sola. Tu sei un medico forse avresti potuto salvare tua figlia.
Dov'eri quella notte Ivan? Quale impegno così importante avevi alla quattro di mattina per aver lasciato la tua ragazza e tua figlia da sole eh?
Io arrivai in un quarto d'ora a casa vostra ma era tardi.
Lei stringeva il suo corpo e piangeva.
Tu non puoi immaginare in quali condizioni era, quando sono arrivato in casa.Poi ci abbiamo messo un'ora per  rintracciati dov'eri bastardo?
Lei sapeva che eri a lavoro in ospedale ma io non ci ho mai creduto infatti non credere che non sappia che quella notte non eri di turno.  
Non avvicinarti più a lei allontanati dalla nostra città"

Va via chiude la porta
Mi accascio sul divano e scoppio a piangere.
Michelle mi abbraccia
"Ero con te quella notte"
"Lo so Ivan. Lo so"
Anche lei scoppia a piangere.

 
   
 
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